Cosa vedere a Oklahoma City, città di cowboy sulla Route 66

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  • Ultima modifica dell'articolo:20 Giugno 2025
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Oklahoma City, capitale dell’omonimo stato, non offre un gran numero di cose da vedere, ma merita senza dubbio una sosta, magari se state facendo un tour del Texas, o state attraversando l’America lungo il leggendario percorso della Route 66.

Oklahoma City si trova infatti proprio sul tracciato della Strada Madre, della quale conserva ancora alcune vestigia. Con il quartiere di Stockyards City, il primo mercato di carne degli Stati Uniti, e il Museo dei Cowboy, la città si conferma inoltre perfetta per immergersi nelle autentiche atmosfere western e country.

Oklahoma City è anche, purtoppo, il luogo del più grave attentato terroristico sul suolo americano prima dell’11 settembre 2001. L’attentato al Alfred P. Murrah Federal Building, avvenuto nel 1995, causò la morte di 168 persone e scosse profondamente la nazione. Oggi, un memoriale commemora le vittime di quella tragedia.

Dove si trova e come arrivare

Oklahoma Ciy si trova nell’Oklahoma centrale, lungo il tracciato della US Route 66. La grande città più vicina è Dallas, in Texas, 330 km più a sud. La città è servita da un aeroporto, il Will Rogers World, il quale tuttavia non ha collegamenti diretti con l’Italia. Da Roma e Milano è necessario effettuare almeno uno scalo, mentre dalle altre città ne servono anche due.

La soluzione migliore è volare su Dallas, oppure, se state pianificando un viaggio lungo la Route 66, su Chicago. Oklahoma City si trova sulla congiunzione tra l’Interstate 35 e l’Interstate 40, quindi è facilissimo raggiungerla in automobile.

  • da Dallas, imboccate la I-35 in direzione nord, proseguite per 300 km circa e poi prendete l’uscita 125-C, che vi porterà direttamente nel centro città.
  • da Tulsa, o altre località della Route 66, prendete la I-44 per 140 km (strada a pedaggio), poi prendete l’uscita S/I-44 W verso Oklahoma City/Downtown/Kilpatrick Turnpike. Da qui, imboccate la I-35 in direzione sud per 7 km circa, fino all’uscita 151A.

Come muoversi a Oklahoma City

Oklahoma City è dotata di una rete di trasporto pubblico, gestita dalla società Embark, che include tram e autobus. La rete copre tutta la città (qui la mappa), e l’abbonamento giornaliero costa appena 4,00$.

Tuttavia, sarete molto più comodi muovendovi con la vostra auto a noleggio. Le cose da vedere a Oklahoma City sono piuttosto distanti tra loro, e per raggiungerle con i mezzi dovrete fare diversi cambi, perdendo molto tempo. Dovendovi spostare spesso, io consiglio di usare i parcheggi lato strada, che costano 2,00$/h.

Quando andare

Oklahoma City ha un clima di tipo subtropicale umido. Questo si traduce in notevoli sbalzi climatici non solo tra le stagioni, ma anche nell’arco della stessa giornata.

  • In inverno, le temperature vanno da -1 a 10 gradi circa, ma possono esserci anche giornate di 20°.
  • La primavera è particolarmente soggetta a questi sbalzi di temperatura. In particolare, lo scontro tra masse d’aria può provocare temporali, anche violenti. Inoltre, Oklahoma City si trova nella cosiddetta “Tornado Alley”, ovvero quell’area più frequentemente colpita da questo fenomeno. Meglio, quindi, evitare di visitare la città in questo periodo.
  • L’estate è calda e afosa, con picchi di 38°-40°.
  • In autunno, le temperature rimangono piacevoli fino a ottobre, mentre a novembre possono già esserci le prime gelate.

II periodi migliori per visitare Oklahoma City sono la primavera inoltrara, maggio-giugno, quando il picco dei tornado è già passato, e l’inizio dell’autunno, quindi i mesi di settembre-ottobre. Benché caldissima, l’estate è comunque un buon periodo, perché le attrazioni restano aperte più a lungo.

Dove alloggiare

Oklahoma City è una città abbastanza sicura, soprattutto se paragonata ad altre città americane come Baltimora o St. Louis. Come in tutte le metropoli, però, esistono quartieri più sicuri e zone che i turisti farebbero meglio ad evitare.

Vanno bene le zone di Downtown, ovvero il centro, l’adiacente Midtown, il quartiere western di Stockyards City e il Paseo Arts District, conosciuto per la sua vivace scena artistica. Tutte queste aree offrono diverse soluzioni per dormire, mangiare, uscire la sera e fare shopping. Dovendo comunque spostarvi in automobile, questi quartieri si equivalgono come base per la visita.

Meglio invece evitare le zone più periferiche, che comunque non ospitano attrazioni turistiche e quindi difficilmente rappresenteranno un problema.

Quanto tempo dedicare

Oklahoma City offre un numero limitato di attrazioni, che potrete visitare tranquillamente nell’arco di una giornata.

Con ogni probabilità, visiterete la capitale dell’Oklahoma come tappa di un viaggio itinerante. In questo caso, vi consiglio di arrivare intorno all’ora di pranzo, passare una notte in città e ripartire il giorno successivo nel primo pomeriggio.

In quale itinerario inserire Oklahoma City

L’Oklahoma in sé non è una delle mete di viaggio più gettonate degli Stati Uniti. Lo stato, così come i confinanti Kansas e Arkansas, non offre attrazioni di particolare rilievo per i turisti europei.

C’è però un itinerario in cui Oklahoma City si inserisce perfettamente: il viaggio lungo la storica US Route 66. Ripercorrendo il tracciato della Strada Madre, che un tempo collegava Chicago a Santa Monica, avrete modo di attraversare gli Stati Uniti più autentici: sconfinate praterie e campi di granturco, piccoli villaggi e ristorantini che sembrano usciti direttamente dagli anni ’50. Un viaggio nello spazio e nel tempo che saprà offrirvi molto anche dal punto di vista umano.

Se invece state facendo un tour del Texas, potete inserire Oklahoma City come tappa tra Dallas e Amarillo: non è poi così lontana (meno di 200 km) e vi darà la possibilità di visitare un luogo in cui difficilmente tornerete una seconda volta.

Storia di Oklahoma City

Oklahoma City, fondata nel 1889 durante la celebre “Land Run”, è una città che affonda le radici nell’espansione verso ovest degli Stati Uniti. Quel giorno, il 22 aprile di quell’anno, centinaia di coloni si precipitarono per reclamare i terreni non ancora assegnati, dando vita a una delle città più giovani d’America. Inizialmente, l’economia della città si basava principalmente sull’agricoltura, ma ben presto fu il petrolio a diventare la risorsa principale, contribuendo a una rapida crescita economica all’inizio del XX secolo.

Negli anni ’30 e ’40, Oklahoma City divenne un importante centro di commercio, ma fu anche un periodo di trasformazione sociale, con l’arrivo di nuove infrastrutture e l’espansione della rete ferroviaria. Nonostante la Grande Depressione, la città riuscì a rimanere viva, grazie alla sua posizione strategica nel cuore degli Stati Uniti.

Il vero colpo d’acceleratore per la sua crescita avvenne negli anni ’50 e ’60, quando si iniziò a costruire la storica US Route 66, che collegava Chicago a Santa Monica, passando proprio per Oklahoma City. Questo contribuì a renderla un punto di passaggio fondamentale per i viaggiatori e a fare della città una meta simbolica del cosiddetto “American Dream”.

Oklahoma City è poi stata testimone di una tragedia che ha segnato la storia del paese: nel 1995, un attentato devastante al Alfred P. Murrah Federal Building costò la vita a 168 persone. Oggi, il memoriale in ricordo delle vittime è uno dei luoghi più significativi della città.

Cosa vedere a Oklahoma City

Oklahoma City National Memorial and Museum

Come abbiamo visto, il 19 aprile 1995 un attentato terroristico colpì l’edificio federale Alfred P. Murrah a Oklahoma City, provocando la morte di 168 persone, tra cui 19 bambini. Oggi, sul sito dell’attacco, sorge un toccante memoriale. Un luogo, simile al Memoriale dell’11 settembre di New York, dove fermarsi a riflettere e ricordare le vittime di quella tragedia.

Due imponenti porte in bronzo fanno da ingresso simbolico al sito, segnando i momenti immediatamente precedenti e successivi all’esplosione. Su di esse sono riportati gli orari 9:01 e 9:03: il minuto prima e quello dopo l’attentato, a indicare la linea invisibile tra la normalità e l’irreparabile. Al centro del memoriale si estende una vasca riflettente, serena e silenziosa. Di fronte, 168 sedie vuote, realizzate in vetro, bronzo e pietra, portano ciascuna il nome di una vittima. Diciannove di queste sedie, più piccole, ricordano i bambini che persero la vita. Ancora oggi fiori, bigliettini, piccoli peluche vengono lasciati accanto alle sedie dai visitatori.

Ma il memoriale non è solo un luogo di dolore: è anche un luogo di speranza e resilienza. Il Muro dei Sopravvissuti, costruito con i frammenti originali dell’edificio federale, riporta i nomi dei circa 600 feriti che riuscirono a salvarsi. Poco distante, un grande olmo americano, anch’esso miracolosamente scampato, è diventato un potente simbolo di resistenza e rinascita. Oggi è conosciuto come il Survivor Tree, e rappresenta anche un omaggio ai soccorritori.

L’annesso museo racconta nel dettaglio gli eventi di quel giorno, le motivazioni che spinsero il veterano di guerra Timothy McVeigh a compiere quel gesto estremo, e gli sviluppi successivi, tra indagini, processi e memoria pubblica.

Il memoriale all’aperto è sempre accessibile, 24 ore su 24. Il museo è aperto dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 17.00, e la domenica a partire dalle 12.00. Il biglietto d’ingresso costa 18,00 $ per gli adulti, 16,00 $ per gli over 62, e 15,00 $ per militari, studenti universitari e minorenni. L’acquisto di un biglietto intero include anche l’accesso al Memorial Parking Garage, situato all’angolo tra NW 6th Street e Harvey Avenue.

Bricktown

Poco a sud del centro, e a due passi dal fiume Oklahoma, Bricktown è il quartiere da vedere e da vivere a Oklahoma City. Un tempo zona industriale molto attiva, soprattutto all’inizio del Novecento, quando vi sorsero gi iconici magazzini in mattoni rossi, perse gradualmente importanza dopo la Seconda Guerra Mondiale, complice l’espansione delle autostrade e un sistema ferroviario più efficiente. Dopo decenni di abbandono e degrado, la zona è rinata negli anni ’90 grazie a un ambizioso piano di riqualificazione promosso dall’allora sindaco Ron Norick.

Oggi Bricktown è un quartiere vivace e cosmopolita, completamente pedonale e pieno di locali e ristoranti. Oklahoma City è, dopotutto, una città dal cuore western, un po’ come Dallas e Fort Worth: qui la cultura cowboy è ancora ben presente. Non mancano quindi bar a tema country, come il Coyote Ugly, l’Oklahoma Ranch e I Love This Bar, locale del compianto cantante country Toby Keith. Sono posti perfetti per ascoltare buona musica dal vivo e, se vi va, scatenarvi al ritmo della line dance sul pavimento in legno.

Il canale che attraversa Bricktown è navigabile: un modo originale e rilassante per scoprire il quartiere da un’altra prospettiva. Potete prenotare una crociera di circa 30 minuti con Bricktown Water Taxi, partendo dal molo situato al numero 111 di S Mickey Mantle Drive.

Se vi incuriosisce l’idea di vedere una partita di baseball (un’esperienza da provare almeno una volta negli Stati Uniti), proprio qui si trova anche il Chickasaw Bricktown Ballpark, stadio della squadra locale, gli Oklahoma City Dodgers – affiliata dei Los Angeles Dodgers.

Infine, nella parte sud del quartiere, trovate il Centennial Land Run Monument, un colossale gruppo scultoreo in bronzo che raffigura 45 pionieri a cavallo nel gesto impetuoso di attraversare il fiume. L’opera, firmata dall’artista Paul Moore, commemora la “Land Run” del 1889, quando migliaia di coloni bianchi si lanciarono a tutta velocità per occupare i lotti di terra rimasti non assegnati ad alcuna tribù nativa americana.

Oklahoma State Capitol

La sede del governo dell’Oklahoma si trova a nord del centro di Oklahoma City. L’edificio, completato nel 1917, è costruito in calcare e granito rosa locale, con uno stile neoclassico che richiama quello di molti altri Capitol statunitensi. Curiosamente, la cupola (oggi uno degli elementi architettonici più riconoscibili) fu aggiunta solo nel 2002, poiché all’epoca della costruzione non c’erano fondi sufficienti per completarla.

Oltre a ospitare gli uffici governativi, l’Oklahoma State Capitol è anche aperto al pubblico. È possibile visitarlo gratuitamente con tour guidati offerti dall’Oklahoma Arts Council. Il tour, che non comprende le Camere del Senato e dei Rappresentanti, permette comunque di scoprire numerose opere d’arte custodite all’interno del palazzo. Tra le più significative, spicca il murale Flight of Spirit, dedicato alle Five Moons – cinque celebri ballerine di origini native americane – e diverse tele dell’artista Wayne Cooper, che raccontano scene della vita di frontiera e della cultura dell’Ovest.

Una particolarità unica di questo Capitol è che è ancora circondato da pozzi di petrolio attivi: uno spettacolo insolito e praticamente senza eguali negli Stati Uniti, che ben rappresenta il legame storico dell’Oklahoma con l’industria petrolifera.

Stockyards City

La storia di questo quartiere a vocazione western iniziò nel 1909, quando, grazie all’acquisizione di alcuni terreni fuori dal centro, la Oklahoma National Stockyards Company costruì i primi stabilimenti per la lavorazione della carne, seguiti dall’apertura di un mercato del bestiame nel 1910.

Già nel 1966, l’azienda era diventata il sesto mercato del Paese per numero di capi. Nel 1973, Stockyards City conquistò il primo posto a livello nazionale, un primato che detiene tuttora.

Oggi Stockyards City è ancora, prima di tutto, un luogo di lavoro, con macelli, banche, uffici e un ufficio postale. Negli ultimi anni, però, il quartiere ha saputo reinventarsi anche in chiave turistica, attirando visitatori curiosi di immergersi in autentiche atmosfere western.

Passeggiando lungo la sua arteria principale, S Agnew Ave, troverete negozi specializzati in abbigliamento country e western, come camicie a quadri, stivali in pelle, cappelli da cowboy, ma anche artigianato nativo americano, accessori per l’equitazione e curiosità da rodeo.

Venite nel pomeriggio per godervi l’atmosfera con calma e poi fermatevi a cena da Cattlemen’s Steakhouse, un’istituzione locale dove potrete assaporare ottima carne alla griglia, cotta alla perfezione e accompagnata da contorni gustosi in pieno stile texano.

National Cowboy & Western Heritage Museum

Istituito nel 1955, il museo della cultura western si trova circa 12 km a nord del centro di Oklahoma City.

L’istituto, che si propone di omaggiare e raccontare il Far West americano e le culture native, ospita una collezione di oltre 28.000 pezzi, tra fotografie, manufatti, opere d’arte, armi e finimenti per cavalli.

Le sezioni più interessanti sono:

  • Native American Gallery, con migliaia di manufatti delle popolazioni indigene, tra cui gioielli, elaborati copricapi, accessori rituali e oggetti di uso quotidiano.
  • American Cowboy Gallery, che racconta la vita quotidiana dei veri cowboy, quelli che lavorano nei ranch, tra recinzioni da sistemare, vitelli da marchiare e cavalli da domare.
  • American Rodeo Gallery, che custodisce la più grande collezione al mondo di fotografie e reperti legati al rodeo. Se questo aspetto della cultura americana vi incuriosisce, vi consiglio di leggere anche il mio articolo dedicato al rodeo e a dove assistere a uno spettacolo negli Stati Uniti.

Ogni anno, il museo organizza i Western Heritage Awards, una sorta di “Oscar del western” che premia le personalità che hanno contribuito a preservare e rappresentare al meglio questo mondo. Tra i premiati nel corso degli anni ci sono nomi celebri come John Wayne, Roy Rogers, Ben Johnson, Tom Selleck e persino Anthony Quinn.

Il museo è aperto dalle 09.00 alle 17.00 dal lunedì al sabato, e la domenica a partire dalle 12.00. Il biglietto d’ingresso costa 20,00$ per gli adulti, 17,00$ per gli over 62 e 12,00$ per militari, minorenni e studenti universitari.

Attrazioni della Route 66

Oklahoma City si trova lungo il tracciato originale della US Route 66, la leggendaria strada lunga oltre 5.000 km che collegava Chicago a Santa Monica, attraversando gran parte del Paese. Caduta in disuso e smantellata negli anni ’80, la Strada Madre ha per decenni simboleggiato l’American Dream, ispirato scrittori e registi e contribuito allo sviluppo economico degli Stati Uniti. Lungo il suo percorso nacquero centinaia di attività e attrazioni turistiche, alcune delle quali esistono ancora oggi.

Ecco le principali attrazioni legate alla Route 66 che potete vedere a Oklahoma City e dintorni:

  • Giant Milk Bottle, un’enorme bottiglia di latte costruita nel 1948 sopra un piccolo negozio al 2426 di N Classen Blvd, a scopo pubblicitario. È diventata uno dei simboli più iconici della Route 66 in città.
  • Arcadia Round Barn, un curioso fienile di forma circolare costruito nel 1898, situato ad Arcadia, una ventina di chilometri a nord-est del centro. Oggi ospita un piccolo museo gratuito (aperto dalle 10.00 alle 17.00) e organizza regolarmente eventi di musica dal vivo, prevalentemente folk e country.
  • Pops 66, un gigantesco negozio di bibite gassate che vanta centinaia di etichette diverse, comprese alcune davvero stravaganti, come la soda al bacon. Non dimenticate di fotografare l’enorme bottiglia di cola illuminata che campeggia nel parcheggio: è visibile anche di notte e ormai è una delle attrazioni più fotografate della zona.
  • The Pump Bar, un bar all’aperto in stile anni ’50, realizzato all’interno di una vecchia pompa di benzina.
  • Ann’s Chicken Fry House, un vero diner da film, con insegne al neon e interni rétro, famoso per il pollo fritto e gli arredi d’epoca legati alla cultura automobilistica americana.
  • Tower Theater, uno storico cinema-teatro degli anni ’30, oggi trasformato in una delle principali venue musicali della città.

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