Fondata nel Medioevo dai monaci cistercensi seguaci di Bernardo di Clairvaux, l’Abbazia di Chiaravalle aderiva rigorosamente alla regola benedettina, fatta di preghiera, lavoro e silenzio. Oggi si trova alle porte di Milano, ma un tempo sorgeva in una zona completamente isolata, tra campi e paludi. Visitare questo luogo significa ancora oggi immergersi in un’atmosfera bucolica, sospesa nel tempo, lontana anni luce dal frastuono cittadino.
Passeggiando tra i suoi spazi silenziosi, si scoprono piccoli grandi tesori, come l’affresco di Bernardino Luini, il favoloso coro ligneo seicentesco, e l’iconica torre campanaria gotica detta “Ciribiciaccola”.
Ma Chiaravalle è anche il luogo di nascita di uno dei prodotti più celebri della gastronomia italiana: il grana padano, inventato qui dai monaci come metodo di conservazione del latte in eccesso.
Indice
Dove si trova e come arrivare
L’Abbazia di Chiaravalle si trova a sud-est di Milano, ad appena 10 km dal capoluogo lombardo. Potrete raggiungerla sia con i mezzi poubblici, sia con la vostra automobile.
- in automibile, prendete la Tangenziale Ovest A50, e uscite a Milano Vigentina/Istituto Europeo Oncologico (uscita 8). Da qui, prendete via Ripamonti per circa 1 km, e poi svoltate a destra sulla minuscola Via Sant’Arialdo per circa 2 km. Il parcheggio si trova poco oltre l’abbazia, ed è gratuito.
- con i mezzi, dovrete raggiungere la stazione metropolitana di Corvetto (M3 gialla) e, uscendo su Viale Martini, prendere l’autobus 77, che ferma proprio di fronte all’abbazia. La corsa singola costa 2,20€, l’abbonamento giornaliro 7,60€. Qui trovate tutti i costi aggiornati per viaggiare sulla rete di trasporti pubblici milanese.
Quando andare
Milano ha un clima di tipo continentale, con quattro stagioni ben distinte, che però negli ultimi anni sono cambiate parecchio.
- Gli inverni sono piuttosto rigidi, con temperature massime attorno ai 7-8 gradi e minime poco sotto lo zero. E' frequente la formazione della nebbia, anche se non più così fitta come qualche anno fa.
- La primavera e l'autunno sono tendenzialmente le stagioni più piovose, ma nelle giornate di sole le temperature sono piacevoli e perfette per passeggiare all'aperto.
- Le estati sono molto calde e umide, con un'afa a tratti insopportabile. Spesso, nel tardo pomeriggio e alla sera si formano dei temporali, che tuttavia hanno il pregio di portare via l'afa.
Il periodo migliore per visitare Milano sono le mezze stagioni, maggio-giugno e settembre-ottobre, quando potrete approfittare di lunghe ore di luce ma senza l'afa asfissiante di agosto o la nebbia invernale.
Dove alloggiare
Come tutte le grandi città, anche Milano ha quartieri migliori, e quartieri che i turisti farebbero bene ad evitare. La città non è più pericolosa di altre, ma è comunque sempre consigliabile adottare il buon senso.
Tra le zone più indicate per alloggiare ci sono quelle centrali, quindi Brera, Corso Como e Piazza Gae Aulenti, Quartiere Isola, il Quadrilatero della Moda, Città Studi, Porta Romana e i Navigli. Provate anche nel nuovissimo quartiere City Life, che sorge al posto della vecchia fiera. Vanno bene anche i più decentrati San Siro e Bicocca, che sono comunque ben collegati con il centro.
Meglio evitare invece le zone periferiche, quindi Niguarda, Quarto Oggiaro, Lorenteggio, Bande Nere, Lambrate e Forlanini. Da evitare anche la zona attorno alla Stazione Centrale.
Tenete presente che a Milano si svolgono diverse manifestazioni. Le più importanti sono la settimana della moda e il salone del mobile, che si svolgono rispettivamente a metà febbraio e metà aprile. In questo periodo, la città è letteralmente presa d'assalto, e gli alloggi sono più cari.
Costi e orari
Gli ambienti visitabili dell’Abbazia di Chiaravalle sono la chiesa, il chiostro, il Mulino e la Cappella di San Bernardo. La chiesa e il chiostro sono sempre accessibili liberamente e gratuitamente (salvo che negli orari delle funzioni), mentre per entrare nel Mulino e nella Cappella è necessario partecipare a una visita guidata.
Le visite guidate sono disponibili nei weekend e nei giorni festivi, e sono riservate a gruppi di massimo 25 persone. Esistono diversi tipi di tour, pensati per adattarsi ai vostri interessi e al tempo a disposizione:
- Chiesa e chiostro: visita di 1 ora, al costo di 10,00 € a persona.
- Chiesa, chiostro e Mulino: tour di circa 90 minuti, al costo di 17,00 €.
- Visita completa dell’intero complesso: durata di circa 2 ore, al costo di 22,00 € a persona.
Le visite si svolgono in vari orari nell’arco della giornata: per conoscere il calendario aggiornato e prenotare il vostro posto, vi consiglio di consultare il sito ufficiale dell’abbazia. Megli prenotare in anticipo, perché i posti si esauriscono velocemente.
Storia dell’Abbazia di Chiaravalle
L’abbazia fu fondata nel 1135 da San Bernardo di Claivaux (italianizzato in Chiaravalle), figura chiave del monachesimo cistercense, che arrivò a Milano insieme a un gruppo di monaci per sostenere papa Innocenzo II contro l’antipapa Anacleto II. Grazie alla sua eloquenza, riuscì a convincere i milanesi a sostenere la causa del vero papa, e in segno di riconoscenza le autorità cittadine gli donarono un terreno alle porte della città. Proprio lì nacque il monastero.
All’epoca, la zona era una distesa di paludi e acquitrini. Con grande ingegno, i monaci bonificarono l’area creando un sistema di canalizzazione che diede vita alla tecnica delle marcite, un tipo di coltivazione che permetteva di avere foraggio tutto l’anno. Fu una vera rivoluzione agricola per l’epoca, che rese l’abbazia un centro economico e sociale molto prospero.
Nel 1798, durante l’epoca napoleonica, i monaci vennero allontanati e il complesso cadde in abbandono. Addirittura, il chiostro grande, progettato da Bramante, fu demolito per far spazio alla ferrovia. Solo verso la fine dell’Ottocento si iniziò a riconoscere il valore storico e artistico dell’abbazia e partirono i primi restauri.
I monaci dell’ordine cistercense tornarono nelll’Abbazia negli anni ’50. Oggi è preente una comunità di una quindicina di monaci, che vive ancora seguendo la regola di San Benedetto Ora et Labora: preghiera, lavoro manuale, silenzio, umiltà e semplicità.
L’abbazia è visitabile e offre tante attività per il pubblico, comprese visite guidate, laboratori per bambini e iniziative culturali.
Abbazia di Chiaravalle, cosa vedere
Chiesa
La chiesa fu costruita nel XII secolo, sotto la guida di San Bernardo. È un edificio in stile romanico lombardo, con mattoni a vista e alcuni elementi gotici, aggiunti in un secondo momento.
La facciata principale, a capanna, è rivestita in pietra bianca, un’aggiunta seicentesca. Sul portale d’ingresso sono scolpite le figure più importanti per l’abbazia: San Bernardo, ovviamente, ma anche San Roberto, Sant’Alberico e Santo Stefano. Il tutto è sormontato dallo stemma della chiesa, una cicogna con pastorale e mitra.
L’interno ha una pianta a croce latina, orientata verso est, in direzione del sole nascente e simbolicamente verso Gerusalemme. Le tre navate sono divise in quattro campate, senza cappelle laterali. I due transetti, orientati verso nord e verso sud, simboleggiano rispettivamante la morte e la nascita.
In origine, l’interno della chiesa era privo di decorazioni, seconod la regola benedettina. Ma, dopo il Concilio di Trento, le abbazie ottennero il permesso di abbellire gli spazi, e Chiaravalle si colorò così di ricchissimi affreschi barocchi:
- Sulla controfacciata si trova un affresco che racconta le origini dell’abbazia, raffigurando la disputa tra papa Innocenzo II e l’antipapa Anacleto, con la conseguente donazione del terreno.
- Sotto il tiburio, cioè la base ottagonale della torre campanaria, corre un ciclo di affreschi attribuito alla scuola giottesca, che racconta la Dormizione di Maria: dall’annuncio della morte all’assunzione in cielo.
- Salendo verso l’antico dormitorio dei monaci, al secondo piano, si incontra l’affresco Madonna della Buonanotte. Dipinto da Bernardino Luini, pittore lonardesco che affrescò anche la chiesa di San Maurizio a Milano, raffigura Maria nell’atto di accompagnare i monaci al riposo.
Da non perdere il coro ligneo seicentesco, realizzato in noce. Ogni putto assume una posa diversa e, osservandoli in sequenza, sembra quasi che stiano danzando al ritmo dei canti gregoriani. Gli stalli sono dotati di poggiagomiti, pensati per supportare i monaci più anziani durante le lunghe ore della liturgia.
Tra le cappelle del transetto spicca quella della Passione, che un tempo custodiva il dipinto Cristo alla Colonna del Bramante, che oggi si trova alla Pinacoteca di Brera.




Chiostro
Dal chiostro si accedeva ad alcuni degli ambienti più importanti della vita monastica: la sala capitolare, usata per le riunioni, e il refettorio. Un tempo esisteva anche un chiostro più grande, progettato dal Bramante, che però venne demolito nell’Ottocento per far spazio alla linea ferroviaria.
Il chiostro attuale regala un bellissimo punto panoramico sulla torre campanaria dell’abbazia, soprannominata affettuosamente la Ciribiciaccola. Il nome, dal suono curioso, ha origini incerte: forse richiama il verso dei piccoli della cicogna, animale simbolo dell’abbazia. In passato la torre era visibile da chilometri di distanza, e proprio da qui nasce l’espressione milanese “perdere la ciribiciaccola”, cioè perdere l’orientamento.
La torre risale probabilmente al Trecento. Ha pianta ottagonale e si sviluppa in quattro ordini sovrapposti, che si restringono man mano che si sale. I loggiati sono aperti da eleganti bifore, e in cima spicca un cono colorato, ben visibile anche da lontano. Le bifore, le trifore e le quadrifore sono scolpite nel marmo rosa di Candoglia, lo stesso usato per il Duomo di Milano, mentre le monofore sono realizzate in semplice cotto.



Cappella di San Bernardo
La Cappella di San Bernardo era adibita ad alloggio del custode, il quale ne aveva imbiancato le pareti e installato una canna fumaria. Sfortunatamente, questi interventi danneggiarono gran parte degli affreschi, recuperati solo parzialmente.
Sulla parete laterale spicca un affresco dei Re Magi: non solo un riferimento alla Natività, ma anche una rappresentazione simbolica delle tre età della vita (giovinezza, maturità e vecchiaia), secondo un’iconografia molto diffusa nel Quattrocento.
Accanto, un affresco molto rovinato raffigura il processo a Cristo. Al centro si distingue un Cristo sofferente circondato dalla folla, mentre la figura di Ponzio Pilato è ormai perduta. Per anni quest’opera fu attribuita a Hyeronimus Bosch, ma gli studiosi concordano oggi che si tratti di un’opera di Hans Witz, artista svizzero attivo alla corte di Galeazzo Maria Sforza nel XV secolo.
Sulla volta, un affresco dai colori vivaci riflette la luce del sole che entra dalla finestra orientata verso est, come nella chiesa principale. Un dettaglio che ricorda come anche la decorazione, un tempo, fosse pensata per dialogare con la luce.



Mulino
Quando fu fondata, Chiaravalle si trovava in aperta campagna, lontana dalla città. La comunità monastica doveva quindi autosostenersi, e ci riusciva grazie a un sistema perfettamente organizzato: il mulino, le marcite, l’orto e l’allevamento garantivano cibo e autonomia economica. Ma non solo: l’abbazia svolgeva anche formazione al lavoro per gli abitanti del borgo circostante, che dai monaci imparavano le tecniche di coltivazione e conservazione dei cibi.
Ancora oggi, grazie alla cooperativa sociale Koinè, il mulino ospita attività didattiche, un orto di erbe aromatiche e iniziative per bambini, famiglie e scuole. Durante la visita, vi mostreranno come funzionava la tecnica delle marcite, grazie ad un plastico animato che mostra l’effetto dell’irrigazione a scorrimento.
L’abbazia è anche considerata il luogo di nascita di una delle eccellenze gastronomiche italiane. Per conservare il latte, che le vacche locali producevano in abbondanza, i monaci inventarono, il Caseus Vetus, un “ormaggio stagionato, dalla pasta granulosa, ovvero nientemeno il Grana Padano.
Il mulino è dotato di una macina in pietra, alimentata dal canale che scorre accanto all’abbazia. Viene messo in funzione durante eventi speciali, offrendo un’occasione unica per vedere dal vivo come si produceva la farina in epoca medievale.





Negozio e punto ristoro
All’interno del complesso abbaziale si trova anche una bottega, dove è possibile acquistare i prodotti realizzati dai monaci: formaggi, miele, marmellate, salse e sughi preparati secondo ricette antiche, con ingredienti genuini e stagionali. Tra le specialità, spiccano naturalmente il Grana Padano DOP, e il ragù vegetariano di Chiaravalle, un condimento dalle origini antiche.
La bottega è aperta dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
Se volete assaggiare direttamente queste prelibatezze, potrete farlo presso il Ristoro dell’Abbazia, vhe propone taglieri misti con salumi e formaggi, panini farciti e dolci artigianali. In vendita anche biscotti, miele, confetture e diverse birre, perfette da portare a casa come souvenir gastronomico.
Il Ristoro è aperto dal martedì al venerdì con orario 9.00-12.00 e 15.00-18.00, mentre nei weekend e nei giorni festivi resta aperto ininterrottamente dalle 9.00 alle 18.00.
