Cosa vedere a Novara in un giorno, le principali attrazioni

Al momento stai visualizzando Cosa vedere a Novara in un giorno, le principali attrazioni
  • Categoria dell'articolo:Novara
  • Ultima modifica dell'articolo:6 Giugno 2025
  • Tempo di lettura:12 mins read
  • Commenti dell'articolo:0 commenti
Condividi:
0
(0)

Seconda città del Piemonte per popolazione, Novara si trova a pochi chilometri dalla Lombardia e dal fiume Ticino, in una posizione strategica ma storicamente contesa. Penalizzata dalla sua collocazione in un’area fortemente industrializzata e circondata dalle risaie, viene spesso trascurata come meta turistica. E in effetti, la regione offre destinazioni ben più pittoresche, come l’elegante capoluogo Torino, oppure Verbania, splendida porta di accesso al Lago Maggiore e alle Isole Borromee.

Eppure, anche se le cose da vedere a Novara non sono numerosissime, la città custodisce alcune autentiche perle che rendono la visita più che piacevole. Prima fra tutte la cupola della Basilica di San Gaudenzio, capolavoro ingegneristico firmato da Alessandro Antonelli, lo stesso architetto della Mole torinese. Da non perdere anche la Cattedrale di Santa Maria Assunta, con il suo imponente colonnato neoclassico, e il complesso del Broletto, centro amministrativo della Novara medievale.

Novara non sarà la città più affascinante del Piemonte, ma se vi trovate nei paraggi merita sicuramente una sosta di qualche ora.

Dove si trova e come arrivare

Novara si trova nel Piemonte orientale, a breve distanza dal confine con la Lombardia e la provincia di Milano. Raggiungerla è molto semplice, sia in auto sia con i mezzi pubblici.

  • In aereo, l’aeroporto più vicino è Milano Malpensa, che dista appena 30 km. Per raggiungere la città potrete usufruire dell’autobus STN, che offre un collegamente diretto più volte al giorno. Non esiste, purtroppo, un treno diretto. Se volete spostarvi in treno, dovrete effettuare un cambio a Busto Arsizio.
  • In treno, con servizio diretto da Milano, Torino, e altre città del Piemonte: Ivrea, Biella, Alessandria, Arona, ecc.
  • In automobile, tramite le uscite Novara Est e Novara Ovest lungo l’autostrada A4 Torino-Trieste. In città ci sono diversi parcheggi a pagamento, per esempio presso l’ospedale e la stazione, con tariffe che vanno dai 6,00€ ai 10,00€ giornalieri.

Quando andare

Novara, ha un clima temperato continentale, con inverni freddi e nebbiosi ed estati calde e afose. Le stagioni sono ben distinte e il meteo può variare parecchio nel corso dell’anno, influenzato sia dalla vicinanza delle Alpi che dalla pianura padana.

  • In primavera le temperature sono miti, la natura rifiorisce e le giornate si allungano. Marzo può ancora essere fresco e umido, ma da aprile in poi il clima diventa più piacevole.
  • L’estate è calda e afosa, con temperature che superano facilmente i 30°C. L’umidità può rendere il caldo meno sopportabile, anche se le serate spesso regalano un po’ di tregua.
  • L’Autunno inizia con settembre e ottobre ancora piacevolmente caldi, ma da novembre iniziano le giornate grigie e nebbiose.
  • L’inverno è freddo a Novara, con temperature che possono scendere sotto lo zero, mentre la neve è meno frequente, ma comunque possibile.

Le stagioni migliori per visitare Novara sono la primavera e l’inizio dell’autunno, quando il clima è più gradevole e le giornate sono luminose, ma senza la nebbia invernale o la canicola estiva.

Dove alloggiare

Con una popolazione di 100.000 abitanti circa, Novara è una città di medie dimensioni. le cose da vedere sono tutte nel centro storico, che quindi è anche la zona migliore dove soggiornare.

Essendo più una meta da gita fuori porta che non da weekend, gli alloggi a Novara mantengono tuttora dei prezzi ragionevoli, soprattutto se paragonati a Milano o Torino.

Quanto tempo dedicare

Le cose da vedere a Novara non sono tantissime. Tenete però presente che la sola Basilica di San Gaudenzio richiede almeno due ore, se volete salire sulla cupola.

Pertanto, io vi suggerisco di dedicare a Novara una giornata intera, da metà mattina fino a sera, così da godervi un po’ anche la sua atmosfera da tranquilla cittadina di provincia.

Storia di Novara

Novara fu fondata probabilmente dagli antichi Liguri, fu poi abitata dai Galli e successivamente romanizzata nel I secolo a.C. con il nome di Novaria. La sua posizione strategica tra il Ticino e il Sesia la rese un importante snodo viario e commerciale già in epoca imperiale, nonché una città molto contesa.

Dopo la caduta dell’Impero Romano, Novara subì le invasioni barbariche e passò sotto il controllo dei Longobardi, poi dei Franchi. Nel Medioevo fu sede vescovile e si affermò come libero comune, pur entrando più volte in conflitto con Milano. Proprio Milano ne assunse il controllo nel XIV secolo, integrandola nel Ducato. Fu in questo periodo che la città venne fortificata con mura e bastioni, oggi in parte ancora visibili.

Nel 1500 Novara fu teatro di una celebre battaglia tra francesi e svizzeri al servizio del Ducato di Milano. In seguito passò sotto il dominio spagnolo, poi austriaco e infine sabaudo. Un altro episodio chiave della sua storia fu la Battaglia di Novara del 1849, che vide la sconfitta dell’esercito piemontese da parte degli austriaci e portò all’abdicazione di Carlo Alberto a favore del figlio Vittorio Emanuele II.

Cosa vedere a Novara

Basilica e cupola di San Gaudenzio

San Gaudenzio, patrono della città, aveva una chiesa a lui dedicata già dall’841 d.C. Durante la dominazione spagnola, tuttavia, l’edificio venne demolito per far posto alle nuove mura difensive. Si decise così di costruire un nuovo luogo di culto, da erigere sul punto più alto della città, dove in precedenza sorgeva una chiesa dedicata a San Vincenzo.

I lavori iniziarono nel 1577 su progetto di Pellegrino Tibaldi, che ideò una chiesa in stile barocco a croce latina. Guerre e recessioni economiche rallentarono notevolmente il cantiere, che si concluse solo nel 1711 con la deposizione delle reliquie di San Gaudenzio nella Cappella di San Giorgio. All’interno spiccano la Cappella della Buona Morte, affrescata dal Morazzone, il grande lampadario in ferro battuto che ricorda l’incontro tra San Gaudenzio e Sant’Ambrogio, e l’originale della statua del Cristo Salvatore, inizialmente collocata sulla guglia.

Il campanile, realizzato nel secondo Settecento da Benedetto Alfieri, si distingue per la mescolanza di forme e stili architettonici.

Il fiore all’occhiello della basilica, e di tutta Novara, è però l’eccezionale cupola, visibile persino dall’autostrada. Quando la basilica fu consacrata, la parte superiore non era ancora stata completata. Nel 1841, la Fabbrica Lapidea affidò il progetto ad Alessandro Antonelli, lo stesso architetti della Mole di Torino, che inizialmente propose una cupola molto più semplice e tradizionale. Ambizioso e determinato, Antonelli modificò il progetto in corso d’opera, portando l’altezza finale a ben 121 metri, il doppio rispetto all’idea originale. Il risultato è una cupola slanciata, con doppio loggiato e un’altissima guglia, in stile neoclassico e ispirata alla Basilica di St. Paul di Londra.

La cupola è visitabile con tour guidati, un’esperienza che vi consiglio caldamente. Si può scegliere tra due opzioni: salire fino al secondo loggiato (12,00 €), oppure spingersi fino alla guglia (18,00 €). In questo secondo caso, sarete dotati di apposita imbracatura. La visita dura circa 90 minuti ed è molto interessante. Dall’alto si gode di una vista spettacolare su tutta la città di Novara, sull’arco alpino con il Monte Rosa e, nelle giornate limpide, persino sui grattacieli di Milano.

Cattedrale di Santa Maria Assunta

La Cattedrale di Santa Maria Assunta è la principale chiesa di Novara, situata proprio nel cuore del centro storico, in Piazza della Repubblica.

La chiesa risale al medioevo, per la precisione al 1132. A partire dal XV secolo si succedettero tuttavia diversi restauri, al punto che dell’originale non rimane quasi più nulla. In particolare, nel ‘600, Benedetto Alfieri iniziò un graduale lavoro di ricostruzione in stile barocco, mentre nell’800 venne affidata ad Antonelli la totale ricostruzione dell’edificio. Antonelli realizzò grandioso quadriportico neoclassico nel 1854, ma il progetto completo, troppo dispendioso, non fu mai completato.

Antonelli mantenne una parte dell’antico impianto medievale, creando un loggiato esterno che corre lungo il fianco della cattedrale, separandola dalla piazza. La facciata, racchiusa nel cortile interno, è dotata di un imponente colonnato corinzio alto 19 metri, che le conferisce l’aspetto di un tempo romano.

L’interno, molto sobrio, conta tre navate suddivise da un colonnato in finto marmo, e diverse cappelle laterali. L’opera più importante è il San Francesco che riceve le stimmate, realizzato dal Guercino nel 1633 e collocato a decorazione del coro.

La cattedrale è visitabile liberamente, salvo che negli orari delle messe.

Battistero

Il Battistero del Duomo è il più antico edificio di Novara e una delle testimonianze paleocristiane meglio conservate del Piemonte. Si trova proprio di fronte alla cattedrale, nascosto sul lato opposto del quadriportico antonelliano, e risale ai primi decenni del V secolo. La struttura si erge su un sito romano preesistente, come dimostrano alcuni mosaici ritrovati sotto il pavimento.

Costruito in mattoni, ha pianta ottagonale, al cui centro si trova la vasca battesimale paleocristiana. Accanto, nella nicchia ovest, è collocata un’urna funeraria del II secolo, riutilizzata nel Medioevo come fonte battesimale.

Tra gli elementi più suggestivi ci sono gli affreschi romanici dell’XI secolo, scoperti durante i restauri del Novecento. Il ciclo pittorico, attribuito al cosiddetto “Maestro dell’Apocalisse di Novara”, raffigura scene tratte dal libro dell’Apocalisse, tra cui l’angelo all’altare degli incensi, i sette flagelli e la donna vestita di sole, simbolo della Chiesa. Sulle pareti inferiori compaiono anche profeti con cartigli, mentre nella cupola restano deboli tracce di animali simbolici e angeli apocalittici.

Nel XV secolo, un affresco del Giudizio Universale di Giovanni de Campo ha ricoperto parte del ciclo romanico.

Chiostro della Canonica

Uscendo dal Duomo di Novara si accede alla Curia, attraverso un elegante ingresso neogotico progettato da Ercole Marietti. Da qui si può ammirare anche la facciata del Palazzo Vescovile, un edificio con origini molto antiche: viene menzionato già nel 1147 come Palatium Novum dal vescovo Litifredo.

Alle spalle del Duomo si trova invece la Canonica, nucleo storico della comunità ecclesiastica novarese. Le sue origini risalgono almeno al IX secolo, probabilmente per volere del vescovo Adalgisio. Questo claustrum, pensato per ospitare i chierici, era circondato su tre lati da abitazioni e sul quarto dal Palazzo Vescovile.

Il chiostro attuale, risalente alla fine del Quattrocento, conserva una stratificazione architettonica affascinante, dovuta ai diversi restauri. Per esempio, sono ancora visibili le volte più antiche, con i mattoni a spina di pesce, e le formelle di terracotta che anticamente incorniciavano le finestre del primo piano. Tra le arcate si trovano resti di affreschi, cornici in terracotta e, soprattutto, una raccolta di reperti romani e paleocristiani. Questo “museo a cielo aperto”, noto come Museo Lapidario, fu voluto nel 1813 dal canonico Frasconi e comprende sarcofagi, epigrafi, bassorilievi in marmo, per lo più di epoca tardo romana e provenienti da scavi locali. L’intero complesso è oggi parte integrante del polo monumentale della Cattedrale di Novara.

Complesso Monumentale del Broletto

Cuore pulsante della vita politica ed economica della città, il complesso del Broletto risale alla Novara medievale. Fondato nei primi anni del XIII secolo, si trova in pieno centro storico, a pochi passi dalla cattedrale, oggi si presenta come un cortile centrale circondato da quattro edifici, realizzati in epoche e stili differenti..

Il più antico è il Palazzo Arengario, sul lato nord, con le sue eleganti trifore e l’ampia sala delle assemblee al piano superiore. Di fronte, a sud, si trova il Palazzo del Podestà, riconoscibile dalle sue finestre ad arco acuto decorate in cotto e da tracce di affreschi quattrocenteschi. Sul lato est sorge il Palazzo dei Paratici, originariamente sede delle corporazioni artigiane, nascosto oggi da una loggia barocca. Chiude il complesso, a ovest, il Palazzo dei Referendari, rimaneggiato nel Novecento con gusto neogotico.

Nel corso dei secoli, il Broletto ha subito diversi rimaneggiamenti, alcuni dei quali piuttosto invasivi, soprattutto nell’Ottocento. Fortunatamente, tra il 1926 e il 1936, una serie di restauri ha restituito al complesso l’aspetto medievale originario.

Oggi il Broletto ospita eventi culturali, mostre e, soprattutto, la Galleria d’Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni, che raccoglie oltre 800 opere italiane tra Ottocento e primo Novecento.

Teatro Coccia

Uno dei teatri storici più importanti del Piemonte, il Teatro Coccia risale al 1779, quando l’architetto Cosimo Morelli firmò il primo teatro civico della città. Ma con l’Ottocento arrivarono nuove esigenze: il palco era troppo piccolo, le scenografie troppo complesse per uno spazio ormai superato. E Novara, in piena espansione, chiedeva un teatro all’altezza della sua nuova borghesia.

Nel 1886 il vecchio edificio venne demolito quasi del tutto per lasciare spazio a una struttura più grande e moderna, grazie al progetto di Giuseppe Oliverio. Il nuovo teatro, intitolato già dal 1873 al compositore Carlo Coccia, venne inaugurato nel 1888 con Gli Ugonotti diretti da un giovanissimo Arturo Toscanini.

Oggi come allora, si entra da via Fratelli Rosselli sotto un elegante porticato in granito rosa di Baveno. Dentro, l’atmosfera è da grande teatro ottocentesco: platea a ferro di cavallo, tre ordini di palchi, gallerie ornate da colonnine in ghisa, decorazioni rinascimentali e una cupola che amplifica il suono come una cassa armonica.

Oltre a un’intensa stagione lirica, sinfonica e teatrale, il Coccia ospita anche spettacoli contemporanei, rassegne e laboratori. Non manca un secondo spazio più raccolto, il “Piccolo Coccia”, e l’eredità musicale continua a vivere anche nei suoi camerini, dove sono passati artisti del calibro di Carmen Melis, Riccardo Muti e Gilda Dalla Rizza.

Biscottificio Camporelli

Situato in Vicolo Monte Ariolo 3, il Biscottificio Camporelli è una vera istituzione cittadina. Fondata nel 1852 da Luigi Camporelli, l’azienda ha ripreso la tradizione dei Biscottini di Novara, dolci nati nei conventi locali nel XVI secolo per festeggiare la Pasqua. Con una ricetta semplice e genuina, a base di uova, zucchero e farina, questi biscotti leggeri e croccanti sono una via di mezzo tra i pavesini e i savoiardi, perfetti come spuntino o come base per un tiramisù.

Oltre ai classici Biscottini, il laboratorio offre varianti come i Triscotti, dalla doppia tostatura, e i Biscottini ricoperti di cioccolato. Tra le specialità locali citiamo anche il Dolce di San Gaudenzio, un guscio di pastafrolla che racchiude una torta margherita su crema di marroni e marron glacé, decorata con granella di nocciole e zucchero a velo. ​

Gestito oggi da Ambrogio Fasola, discendente della famiglia che acquistò l’azienda nel 1932, il biscottificio continua a produrre seguendo l’antico procedimento a doppia cottura, prima ad alta temperatura e poi in camera di essiccazione.

Vuoi saperne di più?

Se hai ancora dubbi e curiosità, scrivimi o lascia un commento qui sotto, e sarò felice di risponderti il prima possibile!

Questo post è stato utile? Vota!

Average rating 0 / 5. Vote count: 0

Vota per primo!

Siamo contenti che il post sia stato utile!

seguici sulla pagina Facebook!

We are sorry that this post was not useful for you!

Let us improve this post!

Tell us how we can improve this post?

Lascia un commento