Musei Reali di Torino, il primo Palazzo Reale d’Italia

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  • Categoria dell'articolo:Torino
  • Ultima modifica dell'articolo:30 Maggio 2025
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Il Palazzo Reale di Torino è uno dei musei più ricchi e affascinanti d’Italia, che racconta l’evoluzione della città e della dinastia dei Savoia.

Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1997, il complesso di palazzi e giardini è stato il cuore pulsante della capitale sabauda durante il periodo in cui Torino fu anche capitale d’Italia. Qui, tra gli appartamenti reali, splendidamente arredati e arricchiti da mobili d’epoca e opere d’arte, si respira l’atmosfera della corte sabauda. La visita si snoda tra meraviglie come la famosa Armeria Reale, una delle più complete al mondo, e la Galleria Sabauda, che custodisce dipinti italiani e fiamminghi. Il Museo di Antichità, con reperti che spaziano dalla Grecia antica alla Roma imperiale, passando per testimonianze mediorientali, è un viaggio nel tempo che affascina gli appassionati di storia e archeologia. Un angolo di spiritualità è rappresentato dalla Cappella della Sindone, dove la celebre reliquia cristiana, custodita nel vicino Duomo, richiama pellegrini e curiosi da ogni parte del mondo.

Prendetevi il tempo di esplorare questo tesoro di storia, arte e cultura, non meno di mezza giornata, per visitare tutto con la dovuta calma.

Dove si trovano i Musei Reali

I Musei Reali di Torino si trovano in pieno centro storico, affacciati su Piazza Castello.

Sono facilmente raggiungibili a piedi, a circa 15 minuti dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova. Se preferite muovervi con i mezzi pubblici, le fermate più vicine sono Duomo-Musei Reali, oppure Castello. Entrambe le fermate sono servite sia da tram sia da autobus di diverse linee.

Il costo per viaggiare sui mezzi pubblici è 2,00€ per la corsa singola, 4,50€ per l’abbonamento giornaliero, e 21,00€ per l’abbonamento settimanale. È possibile acquistare i biglietti alle macchinette, oppure tramite l’app TO MOVE o ancora con Tap & Go, il sistema di pagamento contactless dei circuiti Mastercard e Visa.

Poiché i prezzi possono cambiare, vi consiglio di consultare il sito ufficiale della società GTT prima di partire.

Quando andare

Torino ha un clima temperato continentale, con quattro stagioni ben marcate, inverni freddi ed estati calde, sempre con una spiccata umidità. La città, protetta a ovest dalle Alpi e attraversata dal fiume Po, vede precipitazioni distribuite abbastanza uniformemente durante l’anno, con picchi in primavera e in autunno. Nei mesi invernali non è rara la presenza della nebbia, anche se oggi è meno fitta rispetto al passato.

Il periodo migliore per visitare Torino è la primavera, tra aprile e maggio, o l’inizio dell’autunno, tra settembre e ottobre. In queste stagioni il clima è mite, perfetto per passeggiare tra le vie del centro e visitare musei e parchi senza soffrire troppo il caldo o il freddo. Tenete presente che in occasioni come il Salone Internazionale del Libro (maggio) o durante le festività natalizie, la città è molto più affollata, con conseguente aumento delle tariffe degli alloggi.

Dove alloggiare

Torino conta circa 850.000 abitanti e, come tutte le grandi città, ha zone più adatte per i turisti, e zone che sarebbe meglio evitare.

Il centro storico è indubbiamente la zona migliore, perché da qui potrete raggiungere a piedi quasi tutte le attrazioni, In più, il centro di Torino molto affascinante, e ricco di ristoranti, bar, locali notturni e negozi. Questa è, tuttavia, anche la zona più costosa. Se volete risparmiare qualche euro, provate a Crocetta o San Donato, zone prettamente residenziali, oppure a Cavoretto, sulla sponda opposta del Po. Se, invece, il vostro unico scopo è assistere a una partita della Juventus, allora cercate un alloggio nelle immediate vicinanze dello Juventus Stadium, che si trova vicino alla Reggia di Venaria Reale.

Meglio evitare, invece, San Salvario e l’area nei pressi della stazione, nella quale si concentrano gli spacciatori notturni, oltre ai quartieri Aurora e Barriera Milano.

Costi e Orari

I Musei Reali di Torino sono aperti tutti i giorni tranne il mercoledì, dalle 09.00 alle 19.00. I giardini reali sono accessibili gratuitamente con gli stessi orari. La biblioteca reale è invece aperta dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 18.30, il sabato fino alle 13.30, ed è chiusa la domenica. Per informazioni aggiornate, consultate il sito ufficiale.

Sono disponibili diverse tipoloigie di biglietto:

  • Biglietto standard per l’intero complesso, con fascia oraria di ingresso, al costo di 15,00€ intero e 2,00€ ridotto.
  • Biglietto open, valido senza vincoli di giorno e orario, al costo di 18,00€.
  • Mostre temporanee, al costo di Intero 16,50€, 14,50€ ridotto e 8,50€ per ragazzi da 12 a 18 anni.
  • Visite guidate, con costo variabile in base alla tipologia scelta.

Per visitare l’intero complesso vi occorreranno circa 3-4 ore.

Storia dei Musei Reali di Torino

Il Palazzo Reale di Torino fu costruito nel Seicento come residenza ufficiale della dinastia sabauda, in un momento in cui Torino si affermava come capitale del Ducato di Savoia. Per oltre tre secoli, il palazzo è stato il cuore del potere, prima come residenza ducale, poi come reggia del Regno di Sardegna, fino a diventare, per un breve ma intenso periodo, il centro della monarchia italiana, quando Torino fu la prima capitale del Regno d’Italia tra il 1861 e il 1865.

Il Palazzo fu teatro di numerosi eventi storici che hanno segnato la storia del Piemonte, dell’Italia e della dinastia sabauda. Per esempio, la concessione dello Statuto Albertino: il 4 marzo 1848, re Carlo Alberto firmò nella Sala del Consiglio la prima costituzione del Regno di Sardegna. Redatto in gran segreto da una ristretta cerchia di giuristi e funzionari, lo statuto fu una concessione regia, non un atto parlamentare. Il documento, nato in un momento di grande fermento rivoluzionario in tutta Europa, sarebbe poi diventato la legge fondamentale del Regno d’Italia fino al 1948.

Nel corso dei secoli, la struttura si è ampliata e arricchita con nuovi ambienti e palazzi annessi, tra cui la Biblioteca Reale, l’Armeria, la Cappella della Sindone e la Galleria Sabauda. Il risultato è un complesso monumentale straordinario, che oggi viene chiamato Musei Reali.

Dal 1997 il Palazzo è parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO insieme alle altre residenze sabaude.

Cosa vedere a Torino, Musei Reali

Musei Reali di Torino, cosa vedere

Appartamenti Reali

Introdotti dal monumentale scalone d’onore in marmo bianco, gli appartamenti sono la prima tappa del percorso. Strutturati sulla falsariga dei palazzi francesi, presentano inizialmente le anticamere delle guardie, che culminano nella Sala del Trono, per poi proseguire nelle stanze più intime, riservate alla vita privata dei Savoia.

Rinnovate più volte per stare al passo con i tempi e adattarsi al gusto dei vari duchi e principi, tutte le sale sono riccamente decorate con tappezzerie pregiate, arazzi fiamminghi, mobili d’epoca, dipinti e suppellettili di grande valore.

  • La Sala delle Guardie Svizzere, con il suo camino seicentesco, dà accesso alle altre stanze e agli appartamenti del principe, situati al secondo piano.
  • Nella Sala dei Corazzieri si trovano una tela di Hayez, La sete patita dai Crociati a Gerusalemme, e un lampadario ottocentesco in cristallo di Boemia.
  • La Sala dei Paggi, detta anche “della Vittoria”, si contraddistingue per il portone a doppio battente che dava accesso alla Sala del Trono.
  • Allestita nel 1831 per il re di Sardegna Carlo Alberto, la Sala del Trono è la più sontuosa. Predominano i colori rosso e oro, simboli di potere e ricchezza. Il trono, sormontato da un baldacchino in velluto e seta, reca scolpito lo scudo sabaudo, con due leoni ai braccioli.
  • La Sala delle Udienze Private era lo studio di Carlo Alberto. Qui troviamo i ritratti di Napoleone III, Vittorio Emanuele II e Carlo XV di Svezia. La grande coppa in malachite al centro della stanza fu donata dallo zar di Russia.
  • La Sala del Consiglio, ex stanza da letto della duchessa di Savoia, è il luogo in cui il 4 marzo 1848 fu firmato lo Statuto Albertino. Re Carlo Alberto è ricordato da un busto neoclassico.
  • Il Gabinetto Cinese è forse la stanza più famosa del palazzo. Deve il nome ai pannelli in legno laccato di manifattura cinese, acquistati nel 1732.
  • La Galleria del Daniel è così chiamata in onore dell’artista Daniel Seiter, che ne affrescò il soffitto con scene mitologiche. I numerosi specchi furono aggiunti nel ’700, a imitazione della Reggia di Versailles.
  • Nella Sala da Pranzo potrete ammirare una tavola allestita secondo i costumi ottocenteschi.
  • La Sala dell’Alcova era tradizionalmente la camera da letto reale. I dipinti e le decorazioni sono un richiamo alla fertilità. Da non perdere la collezione di vasi orientali.
  • La Sala da Ballo è la più grande e luminosa del palazzo. In stile neoclassico, è decorata con venti colonne corinzie e affreschi di danzatrici.
  • La scala delle Forbici, realizzata in occasione del matrimonio di Carlo Emanuele III con Anna Cristina di Baviera-Sulzbach, è un capolavoro di Filippo Juvarra, lo stesso architetto della Basilica di Superga. Con le sue quattro rampe, si adatta perfettamente allo spazio ristretto.

Armeria

Istituita da Carlo Alberto nel 1837, l’Armeria Reale di Torino è tra le più ricche e spettacolari al mondo, già a partire dall’ambientazione. È infatti collocata nella splendida Galleria della Regina, un salone settecentesco decorato con affreschi e stucchi dorati realizzati dall’artista Claudio Francesco Beaumont.

La collezione, allestita in maniera molto scenografica, espone armature, armi, bandiere e paramenti equestri provenienti dagli arsenali e da collezioni private. In totale sono esposti circa 5.000 pezzi, dalla Preistoria al Novecento, tra cui anche armature turche e da samurai. Notevole anche il medagliere, che comprende circa 33.000 tra medaglie, monete e sigilli.

I pezzi di maggior pregio sono:

  • la spada di San Maurizio, del 1200 circa, esposta con la sua custodia dipinta;
  • le armature di Emanuele Filiberto;
  • la spada usata da Napoleone nella campagna d’Egitto;
  • un moschetto decorato in avorio;
  • l’armatura giapponese donata a Vittorio Emanuele II nel 1870.

Cappella della Sindone

Pur trovandosi fisicamente nel Duomo di Torino, la Cappella della Sindone è inclusa nel percorso di visita dei Musei Reali, in quanto è accessibile da una galleria del palazzo.

La Sacra Sindone, ovvero il lenzuolo che si dice abbia avvolto il corpo di Gesù nel Sepolcro, arrivò a Torino nel 1578, quando il duca Emanuele Filiberto di Savoia spostò la capitale del ducato da Chambéry alla città piemontese.

Già nel 1610, il duca Carlo Emanuele I di Savoia commissionò la costruzione di una cappella per custodire la preziosa reliquia, ma i lavori non furono mai avviati. Nel 1657, su spinta del cardinale Maurizio di Savoia, il progetto riprese vita e fu affidato all’architetto barocco Guarino Guarini. I lavori terminarono ufficialmente nel 1694, ma alcuni elementi, come le statue celebrative dei Savoia, furono aggiunti più tardi.

Nel 1997 un grave incendio distrusse quasi completamente la cappella, che dovette quindi essere ricostruita. I lavori di restauro durarono fino al 2018, ma da allora la Sindone non si trova più nella cappella, bensì in una teca ben protetta all’interno del Duomo.

La cappella, in stile barocco, ha una pianta circolare ed è realizzata in marmi neri e bianchi, simbolo di morte e rinascita, con una pavimentazione arricchita da stelle dorate. Il grande altare al centro, anch’esso in stile barocco, è opera di Antonio Bertola. Il capolavoro della cappella è però la straordinaria cupola, con sei livelli di archi sovrapposti che, creando fantastici giochi di luce, convergono nella stella centrale, dove è raffigurata la colomba dello Spirito Santo.

Galleria Sabauda

Istituita il 2 ottobre 1823 da Carlo Alberto, la Galleria Sabauda è la pinacoteca dei Musei Reali di Torino. Inizialmente composta solo dalla collezione di dipinti dei duchi e dei re sabaudi, si ampliò negli anni grazie ad acquisizioni e donazioni, fino ad arrivare a circa 800 opere, prevalentemente di artisti italiani rinascimentali e pittori fiamminghi.

Tra le principali opere ci sono:

  • Madonna con Bambino di Beato Angelico
  • Madonna con Bambino e Santi di Mantegna
  • Cena in casa di Simone e Venere e Marte con Cupido di Veronese
  • Annunciazione di Artemisia Gentileschi
  • Erodiade che suona il liuto del Guercino
  • Stigmate di san Francesco di Jan van Eyck
  • Ritratto di Vecchio di Rembrandt
  • Deianira presta ascolto alla Fama e Ercole nel giardino delle Esperidi di Rubens
  • Ritratto equestre del principe Tommaso di Savoia-Carignano e I figli di Carlo I d’Inghilterra di Antoon van Dyck

Museo di Antichità

Diviso in tre sezioni, il Museo di Antichità raccoglie reperti dell’antica Augusta Taurinorum, ma anche testimonianze delle popolazioni preistoriche piemontesi, oltre a oggetti di origine etrusca, greca e fenicia.

La Galleria Archeologica comprende circa 1.000 opere, tra cui spiccano le sculture romane che ritraggono divinità e imperatori, esposte in modo molto scenografico. Di grande valore sono anche i vasi greci a figure rosse e nere, i sarcofagi e le urne etrusche, e una ricca collezione di reperti assiri, tra cui spiccano una straordinaria raccolta di testi cuneiformi incisi su tavolette d’argilla e numerosi sigilli a cilindro finemente decorati.

La sezione Archeologia a Torino e il Padiglione del Territorio Piemontese conservano invece importanti reperti locali, risalenti alla Torino romana e alla preistoria: pavimentazioni musive, una rara mummia umana rinvenuta in ambito funerario, utensili in pietra e ceramica del Mesolitico e del Paleolitico, tutti provenienti da scavi effettuati nella regione.

Biblioteca Reale

Situata nell’ala est del complesso, la Biblioteca Reale fu istituita nel 1831 da Carlo Alberto con l’intento di raccogliere in un unico luogo i manoscritti, i volumi rari e i documenti di valore storico appartenuti ai Savoia. Oggi custodisce oltre 200.000 pezzi tra antichi volumi, mappe, incisioni, disegni e preziosi codici miniati. L’ambiente, elegante e luminoso, è decorato con scaffalature in legno, stucchi e dettagli neoclassici

Tra i tesori più celebri figurano il Volto dell’Angelo, il Codice sul volo degli uccelli e il celeberrimo autoritratto di Leonardo da Vinci, conservato in una teca climatizzata per garantirne la protezione. Il patrimonio leonardesco della biblioteca è considerato tra i più importanti al mondo.

Se desiderate visitare la biblioteca, vi consiglio di verificare l’apertura del Salone Monumentale Palagiano, che segue orari diversi rispetto al resto dei Musei Reali.

Giardini

Accessibili al pubblico anche senza il biglietto per i Musei Reali, i giardini dei palazzi reali di Torino acquisirono l’aspetto attuale nel 1685, quando la seconda Madama Reale, Giovanna Battista di Savoia Nemours, commissionò un ambizioso progetto di riqualificazione al paesaggista francese Henri Duparc. Ispirandosi ai progetti di André Le Nôtre, che realizzò il parco di Versailles, Duparc disegnò eleganti giardini alla francese, con viali simmetrici, fontane e statue disposte con grande senso scenografico.

Il nucleo più antico è il Giardino Ducale, che conserva l’impostazione all’italiana, mentre la porzione più ampia prende il nome di Giardini di Levante. Qui si trovano platani, tigli e ippocastani secolari, oltre a un raro esemplare di faggio pendulo. Il fulcro dell’area è la Fontana dei Tritoni e della Nereide, realizzata nel Settecento dallo scultore Simone Martinez.

Il Boschetto, di impronta ottocentesca, ospita un suggestivo roseto con rose Bar-Pey color crema e un maestoso ginkgo biloba centenario, che raggiunge i 23 metri di altezza. Infine, il Bastion Verde, situato lungo l’antica cinta muraria, è un padiglione con tetto spiovente, nato con funzioni difensive ma trasformato in belvedere nel corso dell’Ottocento.

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