Situata all’estremo sud della Spagna, l’Andalusia sembra davvero uscita da una fiaba. Il suo ricco passato multiculturale, che abbraccia Fenici, Romani, Arabi, Ebrei e Cristiani, si riflette nelle numerose cose da vedere: dai maestosi palazzi arabi alle grandiose chiese cattoliche.
Le sue città principali evocano atmosfere da “Mille e una notte”: Siviglia, con la sua iconica Giralda e l’imponente Alcázar; Cordoba, con i suoi cortili fioriti e la straordinaria moschea-cattedrale; e naturalmente Granada, con la leggendaria Alhambra, un palazzo da sogno immerso in giardini lussureggianti di fiori e alberi d’arancio.
Ogni città andalusa ha una sua caratteristica unica. Jerez de la Frontera è celebre per il suo sherry e i tipici tabancos, dove si può assistere al flamenco più autentico. Cadice, con la sua cattedrale e la storia millenaria, incanta chi la visita; mentre Malaga, vivace e alla moda, è il luogo ideale per chi ama la vita di mare.
Ma l’Andalusia è anche una regione ricca di bellezze naturali: dalla maestosa Sierra Nevada, con le sue vette innevate, al deserto di Tabernas, scenario di numerosi film western, fino al Parco Naturale di Cabo de Gata, con le sue spiagge incontaminate e acque cristalline.
E, ovviamente, non possiamo dimenticare la sua eccezionale gastronomia. Un trionfo di sapori che spaziano dalle arance succose al prosciutto iberico, dai pomodori saporiti al pesce freschissimo, senza tralasciare le tapas, simbolo della convivialità andalusa e del suo stile di vita.
Indice
Dove si trova e come arrivare
L’Andalusia è una delle 17 comunità autonome della Spagna, situata all’estremo sud del paese, ed è la seconda regione più estesa, dopo Castiglia e León.
Per raggiungere l’Andalusia dall’Italia, l’opzione migliore è l’aereo. Le principali città con aeroporti internazionali sono Siviglia (SVQ), Malaga (AGP) e Granada (GRX); quest’ultima, però, non dispone di voli diretti dall’Italia. Siviglia e Malaga, invece, sono ben collegate con numerosi voli diretti da città italiane come Roma, Milano e Napoli, grazie a compagnie low cost come Ryanair, Vueling, Wizz Air e EasyJet. Iberia, la compagnia di bandiera spagnola, offre collegamenti, ma spesso con uno scalo intermedio in territorio spagnolo.
Come muoversi in Andalusia
IIl modo migliore per visitare l’Andalusia è, senza dubbio, noleggiare un’automobile. La regione è molto vasta, e i collegamenti tra le diverse destinazioni non sono sempre ottimali. Con una macchina sarete più veloci e indipendenti, soprattutto se volete visitare borghi pittoreschi, spiagge isolate e luoghi più difficili da raggiungere con i mezzi pubblici.
Quando prenotate un’auto, sceglietene una di dimensioni intermedie: non troppo piccola, ma nemmeno troppo grande. Le strade di città e paesi sono spesso strette e i parcheggi, ridotti e a pagamento, possono essere complicati. Una vettura agile, come una Seat Arona, è perfetta.
In città, però, l’auto può diventare un problema. Il traffico e la difficoltà di parcheggio, soprattutto nelle zone centrali e storiche, possono risultare frustranti. In questi casi, è meglio lasciare l’auto in un parcheggio sicuro e spostarsi a piedi o con i mezzi pubblici. Le città andaluse, sebbene ricche di saliscendi, non sono troppo grandi, e gli autobus rappresentano un comodo alleato per muoversi senza fatica.
Se possibile, cercate un hotel con parcheggio interno, oppure chiedete informazioni in reception: molti alberghi hanno convenzioni con parcheggi nelle vicinanze. Il costo medio si aggira sui 15-18 € a notte, ma vi farà risparmiare tempo e stress.
Quando andare
L'Andalusia ha un clima mediterraneo, ed è nota per le lunghe giornate di sole, le scarse piogge e le sue estati torride, soprattutto nell’entroterra.
- In primavera le temperature sono piacevoli, tra i 15°C e i 25°C, e le precipitazioni moderate. La natura inizia a risvegliarsi, con le fioriture degli alberi da frutto che colorano il paesaggio e profumano l’aria.
- In estate il caldo è davvero intenso, con temperature che possono superare i 40°C, soprattutto nelle città. Sulla costa,invece, le brezze marine aiutano a rendere il clima più sopportabile. Le precipitazioni sono quasi inesistenti.
- In autunno il clima è ancora caldo, con temperature tra i 20°C e i 30°C. È una stagione più umida rispetto all'estate, ma le piogge sono generalmente leggere e di breve durata.
- L’inverno è mite, con temperature che difficilmente scendono sotto i 10 gradi. Le precipitazioni sono un po’ più frequenti, ma comunque contenute.
Le stagioni migliori per visitare l'Andalusia sono la primavera e l'autunno, quando il clima è più temperato e le località turistiche meno affollate.
Se viaggiate gioco forza in estate, vi suggerisco di pianificare le attività la mattina presto o nel tardo pomeriggio, magari approfittando della tradizionale "siesta" per un tuffo in piscina o un pisolino.
Ricordate sempre che la Spagna segue un fuso orario particolare. Geograficamente, il paese si trova nel fuso di Greenwich, lo stesso dell’Inghilterra, ma per ragioni storiche e politiche segue l’orario dell’Europa Centrale, cioè un’ora avanti rispetto alla sua posizione geografica.
Questo significa che, in Andalusia, il sole sorge e tramonta più tardi rispetto all’Italia. Ad esempio, in estate, il tramonto può avvenire ben oltre le 21:00. Questo influisce sugli orari di apertura di negozi e ristoranti, che si adattano a ritmi diversi dai nostri.
Preparatevi, quindi, a godervi giornate lunghe e rilassanti, in pieno stile andaluso.
Quanto tempo dedicare
La maggior parte dei tour organizzati in Andalusia prevede una permanenza di una settimana. Questo periodo è sufficiente per avere un assaggio della regione, visitare le città principali e immergersi nella sua atmosfera unica. Tuttavia, sette giorni possono risultare pochi per esplorare le attrazioni meno turistiche, come i pueblos blancos, la storica Cadice o la vivace Jerez de la Frontera.
A mio avviso, il tempo ideale per esplorare l’Andalusia è di due settimane. Questo vi permetterà di visitare con calma le città più importanti (Siviglia, Granada, Cordova e Malaga) e di dedicare qualche giorno al relax sulle splendide spiagge della Costa del Sol o della Costa de la Luz. Inoltre, avrete l’opportunità di scoprire angoli meno conosciuti ma altrettanto affascinanti.
Storia dell’Andalusia
L’Andalusia è stata abitata fin dall’epoca preistorica, ma il suo volto attuale ha cominciato a prendere forma con l’arrivo dei Fenici, che fondarono le prime colonie costiere come Gadir, l’odierna Cadice. Successivamente, i Romani conquistarono la zona, facendone una delle province più fiorenti del loro impero, la Baetica. I Romani costruirono teatri, terme e introdussero la coltivazione della vite e dell’ulivo. Ancora oggi è possibile trovare tracce dell’antico Impero.
Con la caduta di Roma, l’Andalusia passò sotto il dominio dei Visigoti, ma la svolta decisiva arrivò con l’invasione araba nel 711 d.C.. Per oltre sette secoli, l’Andalusia fu il cuore pulsante dell’Al-Andalus musulmano, un periodo di straordinario sviluppo culturale, scientifico e artistico. In quest’epoca nacquero i più grandi capolavori della regione: basta pensare alla grande Mezquita di Cordova o all’incredibile Alhambra di Granada, che sono tra i monumenti più visitati di Spagna.
Dopo la Reconquista cristiana, conclusasi con la caduta di Granada nel 1492, l’Andalusia tornò in mano ai Re Cattolici. Intere città furono ricostruite secondo i modelli gotici e rinascimentali. Grazie al patrocinio della Regina Isabella, la regione divenne il punto di partenza privilegiato per le spedizioni verso il Nuovo Mondo. Questo portò ricchezze e prosperità, nonché nuove coltivazioni ormai entrate nel panorama gastronomico locale, come il pomodoro.
La Reconquista portò però con sé diversi conflitti interni. I musulmani rimasti subirono pressioni crescenti per convertirsi al cristianesimo. Questo portò alla rivolta dei Moriscos tra il 1568 e il 1571, repressa con violenza. Infine, tra il 1609 e il 1614, i Moriscos furono espulsi dalla Spagna e i loro villaggi, come quelli dell’Alpujarra, furono ripopolati grazie a comunità provenienti dalla Galizia e da altre regioni.
Itinerario di due settimane in Andalusia
Ecco un esempio di itinerario con base a Siviglia, ma potete facilmente adattarlo a Malaga nel caso sia quella la vostra destinazione di arrivo. Se partite da Malaga, vi consiglio di seguire un percorso in senso antiorario, quindi la prima tappa sarà Malaga, seguita da Granada.
- Italia – Siviglia
- Siviglia
- Siviglia – Cordoba
- Cordoba
- Cordoba – Almería
- Almería (spiagge del parco nazionale Cabo de Gata)
- Almería – Granada (con visita alla Sierra Nevada)
- Granada
- Granada – Malaga
- Malaga (spiagge della Costa del Sol)
- Malaga – Ronda
- Ronda – Cadice
- Cadice – Siviglia
- Siviglia – Italia
C’è un trucchetto per guadagnare un giorno, ma dipende dagli orari del vostro volo. Se riuscite a prenotare il volo di ritorno nel tardo pomeriggio, potete ottimizzare il vostro itinerario in questo modo: una volta atterrati a Siviglia o Malaga, spostatevi subito verso la città successiva, guadagnando così una notte in più. In questo modo, non perderete tempo e avrete comunque la possibilità di esplorare una nuova destinazione. Alla fine del viaggio, lasciate la città di arrivo (Siviglia o Malaga) come ultima tappa, in modo da avere tutto il tempo per visitarla con calma prima di partire.
Cosa vedere in Andalusia
Siviglia
Cominciamo da Siviglia, capitale dell’Andalusia e una delle città più affascinanti della Spagna. Famosa come patria del flamenco, Siviglia è anche conosciuta per le sue architetture che combinano influenze moresche e cristiane, raccontando la sua storia ricca e complessa.
Imperdibile è l’Alcázar, il palazzo dei governanti arabi, un capolavoro di arte islamica che ha anche fatto da set per la celebre serie TV Il Trono di Spade. Altri simboli della città sono la Cattedrale gotica, tra le più grandi al mondo, e la sua maestosa Torre Giralda, l’ex minareto della moschea. All’interno della cattedrale si trovano la presunta tomba di Cristoforo Colombo e un magnifico retablo dorato, un vero gioiello di arte sacra.
A Siviglia si trovano diverse altre chiese barocche. Tra queste, spicca la Chiesa del Divino Salvatore, che vi sorprenderà con i suoi altari dorati e la sua architettura sontuosa. Non meno affascinante è l’Archivio Generale delle Indie, dove sono custoditi milioni di documenti legati alla storia delle esplorazioni e delle colonizzazioni spagnole. Tra i palazzi signorili, vi consiglio il Palazzo della Contessa di Lebrija, con la sua straordinaria collezione di mosaici romani, e la Casa de Pilatos, che mescola elementi architettonici rinascimentali e mudejar.
Passeggiando nel quartiere di Santa Cruz, vi troverete immersi in vicoli pittoreschi e graziose piazzette, oltre a bar e ristoranti che propongono i piatti tipici della zona. A nord del centro storico potrete invece fare un viaggio nelle architetture moderne del Metropol Parasol, meglio noto come “Setas” (funghi), una delle strutture in legno più grandi al mondo.
Infine, da non perdere è la Plaza de España, un luogo scenografico costruito per l’Esposizione Iberoamericana del 1929, che oggi rappresenta un’icona della città. Un altro luogo da visitare è il Museo del Flamenco, dove scoprirete la storia di questa danza tradizionale attraverso esposizioni interattive e spettacoli dal vivo.









Cordoba
Tra le città da vedere in Andalusia, Cordoba è la mia preferita. Ha saputo mantenere l’atmosfera di una piccola città, molto vivibile e con un centro storico che è una bomboniera. Case imbiancate a calce raccolte attorno alla moschea-cattedrale, giardini segreti e antichi palazzi mescolano alla perfezione architetture islamiche e cristiane.
La sua principale attrazione è senza dubbio la Mezquita, una moschea trasformata in cattedrale che rappresenta una fusione straordinaria di religioni e stili architettonici. Costruita nel VIII secolo dai califfi omayyadi, la Mezquita è famosa per la sua foresta di colonne e le doppie arcate rosse e bianche. Al suo interno convivono eleganti cappelle cristiane e motivi islamici, con dettagli decorati da intarsi e mosaici.
Caratteristica distintiva della città sono i suoi patios, giardini interni pieni di fiori, piante e fontane, che rappresentano l’anima di Cordoba. Ogni maggio, la città celebra il Festival dei Patios, durante il quale i proprietari aprono al pubblico i loro cortili decorati con grande cura. Il Palacio de Viana ne custodisce ben 12, uno più bello dell’altro.
Passeggiando per la Judería, il quartiere ebraico, vi troverete immersi in un labirinto di stradine acciottolate, case bianche e piazzette incantevoli. Non perdete la Calleja de las Flores, dove si può fotografare la Mezquita circondata dai fiori colorati. Questo quartiere è anche la sede della Sinagoga medievale e la Casa Andalusí, che raccontano la storia della comunità ebraica.
Consiglio di visitare anche l’Alcázar de los Reyes Cristianos, un castello-fortezza costruito nel XIV secolo che custodisce alcuni mosaici romani, circondato da suggestivi giardini e fontane. Infine, fate una passeggiata sul Ponte Romano, che collega il centro alla zona meridionale, per una vista spettacolare sulla città e sulla Mezquita.






Almería e Parco Naturale Cabo de Gata-Nijar
Almería, situata nell’estremo sud dell’Andalusia, è una città portuale lontana dal turismo di massa. L’architettura cittadina è purtroppo abbastanza trascurata, e molti edifici storici, seppur interessanti, mostrano segni di decadimento. Ma se Almería città non è una delle più affascinanti dell’Andalusia, è il suo straordinario contesto naturale a rubare la scena.
A meno di un’ora da Almería, il Parco Nazionale di Cabo de Gata è un vero paradiso naturale: spiagge incontaminate come Playa de Mónsul e Playa de Los Muertos vi faranno sentire come in un angolo remoto del mondo. L’acqua cristallina, la sabbia dorata e il paesaggio mozzafiato ne fanno una delle zone costiere più affascinanti della Spagna.
Anche il Deserto di Tabernas, a pochi chilometri nell’entroterra, è imperdibile. Questo deserto, con i suoi paesaggi che ricordano il Far West, è stato set di celebri film western di Sergio Leone. Oggi è possibile visitare i set cinematografici, tra cui Western Leone, che, purtroppo, appare un po’ trasandato, ma conserva un’atmosfera autentica e affascinante.
Anche in città potrete, comunque, trovare alcune attrazioni interessanti. L’Alcazaba, la fortezza araba del X secolo, domina la città e offre un bel panorama. Merita anche la Cattedrale, una costruzione imponente, simile a una fortezza, che mescola stili gotico, rinascimentale e barocco. Se volete scoprire un angolo di Almería più suggestivo, passeggiate lungo il Cable Inglés, un molo sopraelevato in stile industriale che regala una vista spettacolare sul mare.




Granada
Tra tutte le città andaluse, Granada è quella che meglio incarna le atmosfere da “mille e una notte” che contraddistinguono questa regione.
Immersa tra le colline andaluse, l’anima di Granada è un perfetto mix di storia musulmana e cristiana, che trova la sua espressione più alta nell’imponente Alhambra, il capolavoro che domina la città ed è il monumento più visitato di Spagna. Questa cittadella fortificata, costruita tra il IX e il XIV secolo, è un’esplosione di arte moresca: dai Palazzi Nasridi, con le loro stanze finemente decorate, al Cortile dei Leoni, uno dei luoghi più iconici. Da non perdere anche i Giardini del Generalife, con i suoi terrazzi fioriti che regalano una vista mozzafiato sulla città, e l’Alcazaba, la cittadella medievale.
Scendendo dalle colline, si trova il quartiere arabo Albayzín, un labirinto di stradine acciottolate che conserva l’essenza della Granada araba. Le cármenes (tipiche case andaluse), raccontano lo stile di vita della comunità islamica, insieme ai bagni arabi e all’ex ospedale. Passeggiando per le sue vie, fermatevi a uno dei miradores per una vista indimenticabile sull’Alhambra. Spostandovi in centro, troverete altre due testimonianze del periodo nasride: sono il Corral del Carbón, il caravanserraglio, e l’Alcaicería, l’antico mercato, oggi una zona turistica con negozi di souvenir.
L’anima cattolica di Granada si riflette nella Cattedrale dell’Incarnazione, costruita sul sito di una moschea. Esempio di arte rinascimentale con influenze gotiche e barocche, custodisce al suo interno opere di artisti come El Greco e busti di Adamo ed Eva di Alonso Cano. Accanto ad essa si erge la Cappella Reale, che ospita le tombe di Isabella e Ferdinando.









Alpujarra granadina e Sierra Nevada
L’Alpujarra granadina, situata ai piedi della Sierra Nevada, è una zona montuosa popolata da affascinanti villaggi di origine moresca. Dopo la riconquista di Granada nel 1492, la regione vide arrivare nuovi abitanti, provenienti da altre regioni della Spagna, i quali arricchirono ulteriormente l’identità della zona, come il culto celtico dei galiziani e le usanze pastorali dei castigliani.
Nonostante l’arrivo del turismo, l’Alpujarra ha mantenuto la sua autenticità, rendendola una meta ideale per il turismo slow, nonché un esempio di come le tradizioni locali si siano preservate nel tempo.
I suoi borghi pittoreschi, conservano ancora l’architettura tradizionale con case bianche, stretti vicoli e passaggi coperti. Tra i villaggi più noti ci sono Lanjarón, famoso per le acque termali; Órgiva, il centro amministrativo della regione; e Soportújar, il “villaggio delle streghe”, che richiama l’immaginario celtico. Pampaneira, Bubión e Capileira sono situati nel Barranco de Poqueira e sono conosciuti per l’artigianato locale, come ceramiche e tessuti, e per i panorami mozzafiato. Ed infine Trevélez, il villaggio più alto della Spagna, celebre per il suo prosciutto crudo di alta qualità.
Nel cuore della Sierra Nevada, il sentiero escursionistico Los Cahorros de Monachil offre un’esperienza unica per chi cerca un’avventura fuori dai sentieri battuti. Il percorso si sviluppa in un canyon spettacolare, dove il paesaggio cambia continuamente, regalando emozioni forti e adrenalina. Si inizia camminando lungo il fiume Monachil, attraversando tronchi e massi, per poi affrontare ponti sospesi che oscillano tra le pareti rocciose. Il sentiero passa anche attraverso strette gole e grotte, e vette imponenti, punteggiate da enormi rocce.






Malaga e Costa del Sol
Nota per la sua vivace movida e le spiagge dalla sabbia dorata, Malaga è anche un autentico scrigno di tesori culturali e monumentali.
L’Alcazaba, una delle fortezze moresche meglio conservate di Spagna, e il Castello di Gibralfaro, che offre panorami spettacolari sulla città, sono solo alcune delle testimonianze del suo passato arabo. La Cattedrale di Malaga, conosciuta anche come “La Manquita” per la sua torre incompleta, affascina con la sua fusione di stili gotico, rinascimentale e barocco.
Malaga è anche la città natale di Pablo Picasso, e il Museo Picasso, ospitato in un elegante palazzo rinascimentale, è una tappa obbligata per gli amanti dell’arte. Qui si possono ammirare oltre 200 opere che raccontano l’evoluzione di uno degli artisti più innovativi del Novecento. La Casa Natale di Picasso, in Plaza de la Merced, offre invece uno scorcio sulla sua vita privata.
Passeggiando per il centro, si incontra Calle Larios, una delle strade più eleganti della città, perfetta per lo shopping e per godersi l’atmosfera cosmopolita. La zona è punteggiata da caffè, ristoranti e negozi, ed è anche un ottimo punto di partenza per esplorare i vivaci quartieri di Malaga.
E naturalmente, non si può visitare Malaga senza fare una passeggiata lungo la spiaggia di La Malagueta, che si estende a pochi passi dal centro. Qui si può gustare un piatto di espetos nei tradizionali chiringuitos, respirando la brezza del mare.
Uscendo dalla città, potrete trovare alcune delle spiagge più belle dell’Andalusia. La Costa Tropical, ad est, offre spiagge più tranquille e selvagge, circondate dalla natura, per esempio Playa del Cañuelo o la località balneare Nerja. Se invece cercate movida e divertimento, scelgiete le più trendy Marbella, Fuengirola e Torremolinos, sulla Costa del Sol.






Caminito del Rey
Il Caminito del Rey, situato tra Malaga e Ronda, è una delle esperienze più spettacolari e adrenaliniche che l’Andalusia possa offrire. Questo sentiero famoso in tutta la Spagna si snoda per 7,7 km lungo passerelle sospese a strapiombo sul canyon del fiume El Chorro, regalando panorami mozzafiato e un’immersione totale nella natura. Camminare su queste passerelle è un mix di adrenalina pura, silenzio profondo e un pizzico di paura nel guardare giù, verso il fondo della gola.
La storia del Caminito del Rey inizia all’inizio del XX secolo, quando venne costruito per facilitare il passaggio dei lavoratori tra due centrali idroelettriche. Dopo anni di abbandono, è stato riaperto nel 2015 dopo una ristrutturazione completa, diventando una delle attrazioni più visitate della Spagna. Durante il percorso, si alternano momenti emozionanti come l’attraversamento di un ponte sospeso e tratti più tranquilli, che permettono di apprezzare la maestosità della natura.
Il Caminito del Rey non è un percorso estremo, è fondamentale non soffrire di vertigini, altrimenti l’esperienza potrebbe risultare stressante. Si percorre in un’unica direzione, da nord a sud, e l’uso del caschetto è obbligatorio per tutta la durata del cammino, che si divide tra sentieri naturali e passerelle sospese. Il paesaggio è straordinario, con il sentiero che attraversa il cuore del canyon, passando accanto a piccole cascate e ripide pareti rocciose.
Per accedere al Caminito, è necessario prendere una navetta che porta ai vari punti di accesso. Una volta completato il percorso, un altro autobus riporterà i visitatori al punto di partenza.




Ronda
A circa un’ora da Malaga, Ronda è una delle tappe imperdibile da vedere in Andalusia. Questa cittadina, patria della corrida, è anche il punto di partenza della Strada dei Pueblos Blancos, un itinerario che collega i pittoreschi villaggi bianchi tra Ronda e Arcos de la Frontera.
Il suo simbolo indiscusso è il Ponte Nuevo, che attraversa il canyon del Guadalevín e unisce il centro storico alla parte moderna della città. La vista della città dal basso, con il ponte che si staglia sopra il profondo canyon, è una delle immagini più iconiche dell’Andalusia.
Il centro di Ronda è un dedalo di stradine acciottolate e piazzette vivaci, dove i segni della presenza araba sono ancora evidenti. La Casa del Rey Moro, costruita nel XVIII secolo, è legata a una leggenda romantica e offre una vista mozzafiato sul canyon, mentre la Casa del Gigante del XIV secolo affascina con la sua architettura moresca e i misteriosi rilievi all’ingresso. Non perdete poi il Palazzo Mondragón, un gioiello di architettura arabo-nazarí, dove oggi si racconta la storia della città attraverso il suo museo.
Impossibile non menzionare i Bagni Arabi, ai piedi della città. Costruiti nel XIII secolo, questi bagni erano più che un luogo di purificazione: erano anche un centro di socializzazione e politica.
Per godere della città da un’altra prospettiva, passeggiate lungo il percorso panoramico che, partendo dalla chiesa della Merced, vi conduce fino al Puente Nuevo, offrendo scorci indimenticabili sulla vallata e sul canyon. E non dimenticate di cenare al ristorante El Morabito, che propone cucina fusion in una location pazzesca.




Pueblos Blancos
I Pueblos Blancos dell’Andalusia sono una delle perle nascoste da vedere nella regione, dove il tempo sembra essersi fermato e la tradizione rurale si mescola con panorami mozzafiato. Questi borghi arroccati tra le montagne, noti per le loro case bianche, rappresentano l’Andalusia più autentica, lontana dalle grandi città e dalle affollate spiagge.
Un esempio affascinante è Setenil de las Bodegas, dove le case sono incastonate tra le rocce, rendendolo unico ed inimitabile. Il borgo di Olvera, con la sua chiesa neoclassica e il castello medievale, è un altro capolavoro dei Pueblos Blancos, perfetto per passeggiare tra le sue stradine acciottolate e godere della vista panoramica.
Alcalá del Valle, con la sua chiesa manierista e i Dólmenes de los Tomillos, è una tappa interessante per gli amanti della storia antica. A Grazalema, nel cuore del Parco Naturale della Sierra, potrete gustare i pregiati formaggi locali, mentre Zahara de la Sierra, con il suo castello che domina il lago, offre uno scenario da cartolina.
Arcos de la Frontera, infine, rappresenta l’estremo occidentale del percorso, un borgo che incanta con il suo castello e la chiesa mudejar, il tutto circondato da una bellezza naturale che lascia senza fiato.




Jerez de la Frontera
Jerez de la Frontera, spesso trascurata dai circuiti turistici dell’Andalusia, merita attenzione per il suo ricco patrimonio culturale, legato indissolubilmente allo sherry, al flamenco e all’equitazione. Passeggiando nel centro storico, si incontrano i tipici tabancos, taverne dove il flamenco prende vita, e le bodegas dove il celebre sherry viene prodotto.
Non si può poi visitare Jerez senza esplorare le sue bodegas storiche, come quella di Tío Pepe, per scoprire i segreti dello sherry, una delle bevande più iconiche della regione. Il tour offre una vista unica su questa tradizione vinicola, con degustazioni e tapas.
L’Alcázar di Jerez, costruito nel XI secolo, è una delle principali attrazioni della città. Il complesso fortificato presenta giardini lussureggianti, antiche moschee e palazzi, tra cui il Palazzo Barocco. La visita del sito include anche i termali, i resti di forni medievali e una spezieria d’epoca. La Cattedrale, che unisce gotico, barocco e neoclassico, ospita opere di Francisco Zurbarán e un campanile separato dalla chiesa.
Per chi è appassionato di architettura, il Palazzo del Viceré Laserna e il Palazzo Domecq raccontano la storia della nobiltà andalusa, con eleganti stanze e collezioni d’arte. Infine, la pluripremiata Real Escuela Andaluza de Arte Ecuestre rappresenta il cuore dell’arte equina, con spettacoli che celebrano la danza dei cavalli andalusi, simbolo della maestria equina locale.



Cadice e Costa atlantica
Fondata dai Fenici oltre 3.000 anni fa, Cadice è la città più antica della Spagna e si trova su un’isola affacciata sull’oceano. Tra le cose da vedere in Andalusia, per me è stata una vera rivelazione, che ha di gran lunga superato le aspettative.
Protagonista assoluta è la Cattedrale Nuova, con la sua cupola dorata, particolarmente suggestiva quando la si osserva dal mare o dal lungomare di Avenida Campo del Sur, oppure dalla Torre Tavira. A pochi passi, il Teatro Romano, risalente al I secolo d.C. ma scoperto solo negli anni ’80, era uno dei più grandi dell’Impero Romano.
Il centro storico, il Casco Antiguo, è un intreccio di vicoli e piazzette animate, dove le case bianche e gialle evocano atmosfere mediorientali. La Torre Tavira, costruita nel 1778 a scopo difensivo, offre una vista unica sulla città e sull’oceano dalla sua terrazza panoramica. Un altro punto da non perdere è il Mercado Central de Abastos, che ha un’area interamente dedicata alle tapas. I parchi cittadini, come il Parco Genovés e i Jardines de Alameda Apodaca, offrono ampie aree verdi popolate da alberi secolari e fontane decorate con azulejos colorati.
Passeggiando sul lungomare incontrerete il Castello di Santa Catalina e Castello di San Sebastián, del ‘500, oltre alla Playa de la Caleta, l’unica spiaggia del centro città, molto amata dalle famiglie.
Cadice è anche la porta per la Costa de la Luz, una delle zone balneari più apprezzate della Spagna. Tra le spiagge più belle, Playa del Palmar a Tarifa è ideale per i surfisti, per i suoi venti costanti, mentre Playa de Trafalgar è famosa per la sua storia, legata alla battaglia navale del 1805. Spiagge come Playa de Bolonia, con le sue rovine romane, e Playa de los Alemanes, nel tranquillo villaggio di Zahara de los Atunes, sono perfette per chi cerca un mare cristallino e paesaggi incontaminati.






Cosa mangiare in Andalusia
L’Andalusia ha un patrimonio gastronomico ricchissimo, che deriva dai diversi popoli e culture che l’hanno abitata, ma anche dal suo invidiabile clima. In questa fertile terra si coltivano succosi pomodori, saporite olive e dolcissime arance, ma anche fichi, limoni, melanzane e molto altro. Per non parlare del prosciutto iberico e dei formaggi, particolarmente prelibati in virtù degli allevamenti all’aria aperta, e del freschissimo pesce proveniente dal Mediterraneo.
Con tutto questo ben di Dio, l’Andalusia è davvero una patria per buongustai, e non avrete nessuna difficoltà a trovare qualche piatto tradizionale che che soddisfi il vostro palato.
Nei tapas bar andalusi, è il jamón ibérico a farla da padrone, il pregiato prosciutto che viene prodotto nelle campagne della Sierra de Huelva, dal sapore intenso e delicato. Accanto a lui, non possono mancare alcune vere e proprie icone gastronomiche: la tosta de pringá, un panino farcito con carne stufata e saporita, le patatas bravas, croccanti e condite con salsa piccante, e le tortillas de camarones, sottili frittelle di gamberi.
A Cordoba, ma non solo, troverete la salmorejo, una zuppa fredda a base di pomodoro e pane, densa, fresca e arricchita con un filo di olio d’oliva e un po’ di jamón a pezzetti, racchiude l’essenza dell’Andalusia. Se siete amanti del pesce, poi, avrete solo l’imbarazzo della scelta: la fritura de pescado, un misto di pesce fritto croccante e dorato, è assolutamente da provare. A Malaga, non perdetevi gli espetos de sardinas, sardine cotte alla griglia su spiedi, da gustare mentre si sorseggia un bicchiere di sangria o un rinfrescante tinto de verano, un mix di vino rosso e soda. E naturalmente, non potete lasciare la Spagna senza assaggiare la paella, diffusissima anche qui, nonostante sia un piatto tipicamente valenciano.
Per concludere in dolcezza, provate il tocino de cielo, un cremoso budino di uova tipico di Granada, e degli immancabili dolcetti arabi, leggeri e croccanti, preparati con sfoglia e miele.





