Pueblos Blancos, itinerario in Andalusia tra i villaggi bianchi

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  • Categoria dell'articolo:Andalusia
  • Ultima modifica dell'articolo:7 Febbraio 2025
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Tutti conoscono l’Andalusia per le sue spiagge dorate, i palazzi arabi e il flamenco, ma pochi sanno che questa affascinante regione racchiude anche alcune interessantissime gemme nascoste. Tra queste, i Pueblos Blancos sono senza dubbio una delle destinazioni più autentiche e sorprendenti.

Questi borghi arroccati, situati nell’entroterra andaluso tra Ronda e Jerez de la Frontera, si distinguono per il bianco accecante dei loro edifici. Una scelta non solo estetica, ma dettata dalla necessità di combattere il sole implacabile ed il calore dell’estate andalusa. Ogni villaggio porta con sé un pezzetto di storia rurale, con tradizioni artigiane e architetture che raccontano la commistione tra cultura moresca e cristiana.

Proprio come i borghi montani dell’Alpujarra Granadina, i Pueblos Blancos hanno saputo conservare nel tempo il loro carattere più genuino, e restano oggi luoghi dove il tempo sembra essersi fermato. Questi villaggi sono ideali per chi vuole riscoprire il fascino di un turismo lento, lontano dal caos delle grandi città o dalle affollate spiagge.

Per vedere tutti i Pueblos Blancos, circa una ventina, ci vorrebbero almeno tre giorni. Per chi ha meno tempo, propongo una selezione di sei villaggi che potrete visitare in un solo giorno. E non dimenticate di aggiungere alla vostra visita anche Ronda, la capitale simbolica della regione, che merita di essere esplorata con calma in un’intera giornata.

Dove si trovano e come arrivare

I Pueblos Blancos si snodano tra Ronda e Arcos de la Frontera, nell’entroterra dell’Andalusia occidentale. Anche se le due città distano solamente 86 km, l’itinerario che tocca tutti i Pueblos è molto più lungo, circa 235 km, e vede come principali direttrici la A-384, la A-374 e la A-372.

Trattandosi di paesini arroccati, l’unico modo per visitare questa regione è l’automobile, oppure un tour guidato. Non c’è un ordine preciso, potete partire indifferentemente da Ronda o Arcos, a seconda di come è impostato il vostro tour dell’Andalusia.

Se preferite la comodità di un tour guidato da Malaga o Siviglia, prenotatene uno cliccando al link qui sotto:

Quando andare

L'Andalusia ha un clima mediterraneo, ed è nota per le lunghe giornate di sole, le scarse piogge e le sue estati torride, soprattutto nell’entroterra.

  • In primavera le temperature sono piacevoli, tra i 15°C e i 25°C, e le precipitazioni moderate. La natura inizia a risvegliarsi, con le fioriture degli alberi da frutto che colorano il paesaggio e profumano l’aria. 
  • In estate il caldo è davvero intenso, con temperature che possono superare i 40°C, soprattutto nelle città. Sulla costa,invece, le brezze marine aiutano a rendere il clima più sopportabile. Le precipitazioni sono quasi inesistenti.
  • In autunno il clima è ancora caldo, con temperature tra i 20°C e i 30°C. È una stagione più umida rispetto all'estate, ma le piogge sono generalmente leggere e di breve durata.
  • L’inverno è mite, con temperature che difficilmente scendono sotto i 10 gradi. Le precipitazioni sono un po’ più frequenti, ma comunque contenute. 

Le stagioni migliori per visitare l'Andalusia sono la primavera e l'autunno, quando il clima è più temperato e le località turistiche meno affollate.

Se viaggiate gioco forza in estate, vi suggerisco di pianificare le attività la mattina presto o nel tardo pomeriggio, magari approfittando della tradizionale "siesta" per un tuffo in piscina o un pisolino.

Quanto tempo dedicare

L’itinerario completo dei Pueblos Blancos comprende 20 borghi, che si snodano lungo una rete di strade panoramiche in un percorso di circa 250 km. I villaggi sono Ronda, Alcalá del Valle, Setenil de las Bodegas, Torre Alháquime, Olvera, El Gastor, Algodonales, Zahara de la Sierra, Puerto Serrano, Villamartín, Bornos, Espera, Algar, Prado del Rey, El Bosque, Ubrique, Benáocaz, Villaluenga del Rosario, Grazalema e Arcos de la Frontera.

Io ho selezionato sette dei borghi più caratteristici, che potrete visitare in un’unica giornata, escludendo Ronda cui vi consiglio di dedicare un giorno a parte. Partendo al mattino presto e arrivando ad Arcos de la Frontera per cena, avrete la possibilità di visitarli tutti, anche se un po’ di corsa.

Vi consiglio di prevedere almeno un’ora per ciascun villaggio, al netto degli spostamenti. Tenete presente che i percorsi tra un borgo e l’altro non sono particolarmente veloci e che le strade sono spesso strette e tortuose. Questo aspetto fa parte del fascino del viaggio, ma dovete mettere in conto che i tempi di percorrenza potrebbero essere più lunghi di quanto pianificato.

Un’altra questione da considerare è la ricerca del parcheggio, che può diventare una piccola sfida in alcuni borghi. In molti dei Pueblos Blancos, infatti, le stradine centrali sono talmente strette e labirintiche da rendere molto difficoltoso parcheggiare. Vi consiglio di investire un po’ di tempo nella pianificazione pre-partenza, utilizzando Google Maps per individuare i parcheggi migliori, che si trovano generalmente alle porte dei villaggi.

Infine, prendete in considerazione il tempo che portano via le visite a musei, chiese o altri edifici storici. Ogni villaggio ha il suo patrimonio da scoprire, ma se avete poco tempo, vi consiglio di decidere in anticipo se approfondire la visita, o limitarsi a un giro più veloce.

Dove alloggiare

Come abbiamo visto, l’itinerario dei Pueblos Blancos dell’Andalusia può essere organizzato su uno o più giorni, a seconda del tempo a disposizione. Questa scelta, ovviamente, influenzerà anche le vostre decisioni sull’alloggio.

  • Se avete intenzione di visitare i Pueblos Blancos in un solo giorno, vi consiglio di partire da Ronda al mattino presto e terminare ad Arcos de la Frontera (o viceversa). Entrambe le città sono punti di partenza ideali per il tour, ed hanno un’ampia offerta turistica. Noi abbiamo dormito all’Hotel Colon di Ronda, una struttura semplice ma accogliente, con parcheggio convenzionato.
  • Se invece scegliete di dedicare più giorni all’itinerario, potrete spezzare il viaggio pernottando in uno dei villaggi a metà percorso. Una scelta molto gettonata è Grazalema, perfetta per una sosta più lunga grazie alla sua atmosfera autentica e alla bellezza dei paesaggi circostanti. Se preferite non cambiare alloggio ogni notte, potete alloggiare a Ronda o Arcos de la Frontera, e fare escursioni giornaliere ai vari borghi.

Storia dei Pueblos Blancos

I primi insediamenti in questa regione collinare risalgono all’epoca dei Tartessi, un’antica civiltà che abitava queste terre ben prima dell’arrivo dei Romani. Fu però durante il periodo romano che molti di questi villaggi assunsero una prima forma, spesso scelti per la loro posizione strategica in cima alle colline, utile per controllare le vie di comunicazione.

Con l’arrivo degli Arabi nel VIII secolo, iniziò una dominazione che durò circa 700 anni, lasciando un’impronta indelebile: l’architettura tipica delle case, con pareti imbiancate a calce per riflettere il calore, i vicoli stretti e tortuosi e le abitazioni con cortili interni. Gli Arabi non solo influenzarono l’estetica ma introdussero anche nuove tecniche agricole, irrigazione avanzata e colture come l’ulivo.

Con la Reconquista, avvenuta tra il XIII e il XV secolo, i villaggi furono ripresi dai cristiani, ma molti di essi erano rimasti spopolati e in rovina, a causa delle guerre e delle devastazioni. Per incentivare la rinascita di questi villaggi, vennero offerti incentivi e terre a famiglie di coloni provenienti da altre regioni della Spagna, specialmente dalla Castiglia e dalla Navarra.

Questi coloni portarono nuove tradizioni, cultura e tecniche agricole, contribuendo a trasformare l’economia locale. Molti degli edifici furono ricostruiti o adattati, spesso riutilizzando le strutture e i materiali delle antiche abitazioni arabe. Questo processo di fusione architettonica portò alla nascita dello stile mudejar, visibile ancora oggi nelle chiese e nelle case dei Pueblos Blancos. Anche i nomi di molti villaggi cambiarono, assumendo spesso titoli di devozione cristiana o riferimenti alla “Frontera”, segnalando il confine tra i territori cristiani e musulmani.

Pueblos Blancos, itinerario di sette borghi

Ronda

Iniziamo il nostro itinerario dei Pueblos Blancos da Ronda, una delle città più spettacolari dell’Andalusia, arroccata su un’imponente altura che si affaccia su un profondo canyon. La città è divisa in due parti – quella moderna e quella antica – collegate dal famoso Puente Nuevo, un ponte del 1793 che offre una vista mozzafiato sulla vallata sottostante.

Una passeggiata lungo il perimetro di Ronda è un must, soprattutto al tramonto, quando la città è illuminata da una luce dorata. Vi consiglio però di dedicare almeno mezza giornata a Ronda, che ha molte attrazioni da offrire:

  • I Bagni Arabi medievali, situati ai piedi della città, sono tra i meglio conservati dell’Andalusia. Le stanze principali (calidarium, tepidarium e frigidarium) sono un affascinante esempio dell’architettura moresca, con soffitti a croce e stella.
  • Non perdete la visita a dimore storiche come la Casa del Gigante e il Palazzo Mondragón, che ospita un museo sulla storia di Ronda. La Casa del Rey Moro è famosa per i suoi giardini e la suggestiva scalinata che scende fino al fiume.
  • Per gli amanti della tradizione, la Plaza de Toros di Ronda è una delle arene più antiche della Spagna, con un museo che racconta la storia della corrida.

Infine, per una cena panoramica, El Morabito è il ristorante perfetto, con vista sulla valle, ideale per un pasto al tramonto.

Setenil de las Bodegas

Setenil de las Bodegas è sicuramente uno dei più particolari e suggestivi dell’Andalusia e dei Pueblos Blancos. Qui, le case bianche sono incastonate direttamente nella roccia, con i massi che sovrastano e quasi schiacciano gli edifici. Le tre vie più caratteristiche del paese sono Calle Calcetas, Calle Cuevas de la Sombra e Calle del Sol, dove potrete passeggiare tra le stradine strette e scoprire scorci panoramici davvero unici.

Al di sopra del borgo, nel punto più alto, si trovano due luoghi di grande interesse: la Chiesa di Nuestra Señora de la Encarnación, del XVII secolo, e il Torreón del Homenaje, una torre medievale che è l’unica vestigia dell’antica fortezza almohade. Entrambi offrono una vista panoramica spettacolare sul villaggio e sulla valle circostante.

Se volete catturare il fascino del borgo senza troppi turisti, vi consiglio di visitarlo al mattino presto, prima che si affolli.

Alcalá del Valle

Fondato dopo la Reconquista cristiana da un piccolo nucleo di famiglie musulmane, Alcalá del Valle è noto per i suoi edifici in stile manierista, come la Iglesia de Santa María del Valle, uno degli esempi più significativi dell’architettura religiosa della zona. Tra le attrazioni di Alcalá del Valle c’è anche la Fuente Grande, una fontana che attinge acqua da una sorgente naturale.

Al di fuori del centro abitato, un’altra tappa interessante è il complesso preistorico dei Dólmenes de los Tomillos. Si tratta di un antico sito funerario che include tre dolmen disposti in cerchio, e un imponente menhir che svetta sopra un tumulo di pietre. Questo luogo affascinante, ricco di storia e mistero, risale a epoche lontane e testimonia la presenza umana già in epoca preistorica.

Olvera

Situato in cima a una collina circondato da uliveti, Olvera è uno dei borghi più visitati dei Pueblos Blancos e dell’Andalusia in generale. Con la sua tipica forma “a torta nuziale”, è immediatamente riconoscibile per la Chiesa di Nostra Signora dell’Incarnazione e la fortezza araba, che svettano nel punto più alto della città. Questi due monumenti, simboli della storia andalusa, rappresentano la dualità che segna il passato del paese: dalla dominazione araba del Medioevo alla Riconquista cristiana.

La Chiesa, costruita nel 1822 in stile neoclassico, custodisce al suo interno due statue che vengono portate in processione durante le celebrazioni pasquali. Poco distante si trova il Castello del XII secolo, con le sue imponenti mura difensive e la torre del Homenaje, che offre una vista spettacolare sulla città e sulla campagna circostante.

Passeggiando nel centro storico di Olvera, un intreccio di stradine acciottolate e piazzette vivaci, scoprirete mpolti altri scorci suggestivi, che vi faranno immergere nel fascino antico di questo borgo.

El Gastor

El Gastor è un piccolo e affascinante borgo che, pur non offrendo attrazioni particolari, incanta con il suo centro storico pittoresco e tranquillo.

Le sue tortuose stradine sono costellate di caffè con tavolini all’aperto, negozietti di artigianato locale e fontanelle zampillanti. Le case, coi muri abbelliti da vasi di fiori colorati, conferiscono al borgo un’atmosfera accogliente e vivace, perfetta per passeggiate rilassanti e fotografie suggestive.

Zahara de la Sierra

Zahara de la Sierra è senza dubbio il più scenografico dei Pueblos Blancos, con il suo castello che svetta su un promontorio, dominando le acque azzurre di un lago.

Purtroppo, catturare questo scenario da cartolina richiede un po’ di sforzo fisico. Il punto panoramico migliore si trova infatti lungo la diga, dove tuttavia non è possibile parcheggiare. Dovrete quindi lasciare l’auto al parcheggio del Mirador, ai piedi del borgo, e proseguire apiedi per circa mezz’ora. Se non ve la sentite, potrete comunque godere di un discreto panorama anche dal parcheggio, anche se con una vista laterale.

Anche se il borgo è incantevole, vi consiglio di visitarlo dall’esterno, senza entrare. Se decidete comunque di esplorarlo, non perdetevi il Castello Nasride, che offre un panorama spettacolare, e la Chiesa di Santa Maria de la Mesa, in stile barocco.

Grazalema

Grazalema si trova al centro del Parco Naturale della Sierra de Grazalema, una Riserva Mondiale della Biosfera UNESCO dal 1977. Oltre che essere una delle principali tappe dei Pueblos Blancos, è anche una destinazione amatissima dagli appassionati di trekking e attività all’aperto, grazie ai suoi paesaggi montani e alle numerose escursioni che si possono fare nei dintorni.

A differenza di altre località andaluse, Grazalema gode di un microclima unico: è uno dei luoghi più piovosi di tutta la Spagna, il che garantisce un’estate fresca e verdeggiante, ideale per chi cerca sollievo dal caldo torrido del sud.

Il centro storico si sviluppa attorno alla Plaza de España, dove si trova la graziosa Iglesia de la Aurora, risalente al XVIII secolo. Passeggiando per le stradine acciottolate, vi imbatterete in piazzette animate, bar e ristoranti accoglienti, oltre a botteghe artigianali che vendono prodotti tipici come i formaggi della Sierra de Grazalema, noti per il loro sapore unico. Non perdete una visita al Mirador de Los Peñascos, da cui si gode di una vista spettacolare sulle montagne circostanti.

Arcos de la Frontera

All’estremità occidentale dell’itinerario dei Pueblos Blancos si trova Arcos de la Frontera, una delle città più affascinanti e iconiche della regione. Con una popolazione di circa 30.000 abitanti, è decisamente più grande rispetto agli altri villaggi del percorso, che di solito contano tra i 2.000 e i 5.000 abitanti.

Arcos si distingue già da lontano grazie al suo profilo dominato dal Castello Ducale e dalla Chiesa di Santa María de la Asunción, due monumenti imperdibili. Il castello, originario dell’epoca araba, faceva parte delle fortificazioni della Medina Ar-kosch, importante avamposto del Califfato di Cordova. Oggi è una residenza privata, aperta al pubblico solo in rare occasioni. La chiesa, costruita sul sito di un’antica moschea dopo la Reconquista, presenta un interessante stile mudejar, che fonde elementi dell’arte cristiana e islamica.

Il centro storico, dichiarato Bene di Interesse Culturale, si sviluppa attorno alla Piazza del Cabildo, un suggestivo punto panoramico con vista sulla valle del Guadalete. Qui potrete visitare edifici rinascimentali come il Palazzo del Conte di Águila, l’antica Casa del Sindaco (oggi ufficio turistico) e il Convento de la Encarnación. La città è anche rinomata per i suoi tapas bar, dove assaporare delizie locali come il prosciutto iberico e i formaggi artigianali.

Un’esperienza indimenticabile è assistere ai festeggiamenti della Settimana Santa, che culminano con la spettacolare corsa dei tori durante la Domenica delle Palme, un evento che attira migliaia di visitatori ogni anno.

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