L’Alhambra di Granada è l’attrazione più visitata di Spagna, e non è difficile capire perché. Le sue atmosfere da “Mille e una notte”, i giardini rigogliosi e fioriti, e i palazzi riccamente decorati la rendono un luogo unico in Andalusia, comparabile solo all’Alcázar di Siviglia. Questo imponente complesso fu il centro del potere dei sultani musulmani e rappresenta il culmine dell’architettura islamica in Europa.
Originariamente concepita come una fortezza difensiva, l’Alhambra si è evoluta nel tempo, arricchendosi con maestosi palazzi residenziali e una vera e propria cittadella fortificata, completa di moschea e bagni arabi. Dopo la riconquista cristiana, vennero aggiunti nuovi elementi, come la chiesa e il palazzo rinascimentale di Carlo V, mai del tutto completato.
Ci troviamo quindi di fornte a un complesso vastissimo, composto da più edifici e giardini che richiedono tempo per essere esplorati a fondo. Dedicate almeno mezza giornata a questa meraviglia per apprezzarne ogni dettaglio e godervi appieno la sua bellezza senza tempo.
Indice
Dove si trova e come arrivare
L’Alhambra si trova fisicamente nel centro di Granada, ma in cima a una collinetta. Per questo motivo, raggiungerla a piedi è sconsigliato, la strada è lunga e tutta in salita, molto faticosa nei mesi più caldi.
La soluzione migliore è prendere l’autobus C30, che parte da Plaza Isabel la Catholica e costa 1,40€ a tratta. Potete fare il biglietto a bordo, l’autista dà il resto ma non accetta le carte di credito (almeno, non i due autobus che ho preso io).
L’autobus ferma proprio davanti all’ingresso. Al ritorno, potete prenderlo sempre qui, oppure appena fuori dalle mura dell’Alcazaba.
Dove alloggiare
La zona migliore dove alloggiare a Granada è ovviamente il centro storico, all’interno del quale si trovano le più importanti cose da vedere. Il quartiere arabo Albayzin è a mio avviso il più suggestivo, con il suo dedalo di stradine e la vista spettacolare sull’Alhambra.
Entrambi i quartieri sono però poco indicati se siete in automobile, perché le strade sono molto strette e scoscese.
Visto che la città non è grandissima, potete scegliere anche le zone un po’ più esterne, per esempio tutta l’area che costeggia il Camino de Ronda, ad ovest del centro, oppure dalle parti di Plaza del Campillo, a sud.
Una buona idea, che vale un po’ per tutte le città dell’Andalusia, è di prenotare una struttura con piscina, così da ritagliarsi qualche ora di relax nei bollenti pomeriggi estivi, quando oltretutto molte attività chiudono per la tradizionale “siesta”.
Noi abbiamo soggiornato all’Hotel Don Juan, vicino a Plaza Albert Einstein. È una struttura discreta, a 15 minuti a piedi dal centro, con una buona colazione e un comodo parcheggio convenzionato a 5 minuti. L’unica pecca è che l’aria condizionata è rumorosa, ma per il resto ci siamo trovati bene.
Quando andare
Costi e orari
L’Alhambra è aperta tutti i giorni tranne a Natale e Capodanno, con orari diversi in base alla stagione:
- Dal 15 ottobre al 31 marzo, dalle 08.30 alle 18.00, il sabato anche dalle 20.00 alle 21.30 per la visita notturna.
- Dal 1 aprile al 14 ottobre, dalle 08.30 alle 20.00, il sabato anche dalle 22.00 alle 23.30 per la visita notturna.
Il costo del biglietto varia a seconda di cosa volete includere.
- La visita individuale completa costa 19,00€.
- Il biglietto comulativo, che comprende anche tutti i monumenti del quartiere arabo Albayzin, costa invece 27,00€.
Potete acquistare i biglietti per l’Alhambra di Granada direttamente sul sito ufficiale. Sono inoltre disponibili numerosissime opzioni per visite guidate e biglietti saltafila, date un’occhiata ai link qui sotto per prenotare:
Consigli per organizzare la visita
L’Alhambra è un complesso molto vasto, quindi organizzare bene la visita è essenziale per goderselo appieno.
Il mio consiglio è di prenotare i biglietti con largo anticipo, soprattutto nei mesi estivi o durante le festività. L’accesso ai Palazzi Nasridi è limitato a 300 persone ogni mezz’ora, quindi scegliere lo slot orario che più vi conviene è fondamentale. Acquistando il biglietto sul posto, vi sarà invece assegnato il primo slot disponibile, che potrebbe essere anche nel tardo pomeriggio.
Un altro suggerimento è di iniziare la visita la mattina presto, quando l’afflusso di turisti è ancora ridotto e le temperature sono più miti, soprattutto durante i caldi mesi estivi. Indossate scarpe comode, perché l’Alhambra richiede una discreta quantità di camminate, soprattutto per spostarsi tra i Palazzi Nasridi e il Generalife.
Tenete sempre a portata di mano biglietti e un documento d’identità: vi verranno richiesti più volte all’ingresso di ogni edificio.
Considerate l’idea di partecipare a una visita guidata o di utilizzare l’audioguida tramite QR code. Quest’ultima opzione è gratuita, ma assicuratevi di avere il telefono carico e magari una power bank, perché l’uso prolungato del cellulare potrebbe esaurire la batteria rapidamente.
Ogni mese, l’amministrazione dell’Alhambra apre al pubblico una diversa sezione del palazzo, normalmente non visitabile. Verificate sul sito ufficiale per scoprire cosa sarà aperto nel periodo della vostra visita.
Storia dell’Alhambra
Costruita nel IX secolo come una semplice fortezza difensiva, nel XIII secolo l’Alhambra fu trasformata in una reggia dai sultani della dinastia Nasride, che fecero della città di Granada il centro nevralgico del loro regno. L’Alhambra divenne così il centro del potere politico e culturale, accogliendo non solo la corte reale, ma anche poeti, artisti e studiosi.
I sultani Yusuf I e Muhammad V sono considerati i principali artefici dell’espansione dell’Alhambra, trasformandola in un simbolo del potere nasride. Furono costruiti i meravigliosi Palazzi Nasridi, con cortili, fontane e decorazioni che richiamano la bellezza del paradiso islamico. Qui, la vita quotidiana della corte si svolgeva tra stanze private, sale di ricevimento e spazi dedicati al governo.
Con la caduta di Granada nel 1492 e la Riconquista cristiana, l’Alhambra passò nelle mani dei Re Cattolici, che aggiunsero elementi rinascimentali, tra cui il maestoso Palazzo di Carlo V, progettato per celebrare il trionfo cristiano ma mai completato. L’antica moschea fu sostituita da una chiesa, mentre alcuni edifici nasridi vennero modificati o distrutti.
Oggi, l’Alhambra rappresenta un incontro unico tra culture, un monumento che racconta secoli di storia e che è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1984.
Alhambra di Granada, cosa vedere
Generalife
Il Generalife, residenza estiva dei sultani Nasridi, si erge su una collina isolata rispetto al resto dell’Alhambra. Il suo nome (che sembra quello di un’assicurazioen) deriva dall’arabo “Jinan al-‘Arif”, che significa “giardini del guardiano”, e ben rappresenta l’importanza di questo luogo per il relax e la meditazione dei sovrani, lontano dalle questioni di corte. Costruito tra il XIII e il XIV secolo, il Generalife conserva un fascino speciale, grazie alla sua posizione panoramica e ai magnifici giardini terrazzati.
Per la sua posizione isolata, vi consiglio di visitarlo per primo, per poi dirigervi verso gli altri edifici. Ancora meglio, tenetelo alla fine del percorso, quando la luce del tramonto conferisce ai giardini un’atmosfera particolarmente suggestiva, con meno affollamento rispetto al mattino.
Le stanze sono spoglie all’interno, fatta eccezione per le decorazioni murarie. Tuttavia, il vero motivo per cui vale la pena esplorarlo sono i giardini, un’oasi di tranquillità punteggiata da fontane zampillanti e una vista mozzafiato sui Palazzi Nasridi.
Cosa vedere nel Generalife:
- Patio de la Sultana: Questo giardino è dominato da un antico cipresso legato alla leggenda della sultana Zoraya e del suo amore proibito con il giovane cavaliere Hamet.
- Escalera del Agua: Un capolavoro di ingegneria idraulica, dove l’acqua scorre lungo dei canaletti inseriti nelle balaustre.
- Giardini terrazzati: Fiori multicolore, siepi curate e percorsi ombreggiati, con una vista spettacolare sul resto dell’Alhambra.
Medina e via delle torri
La Medina era il cuore pulsante della vita quotidiana all’interno dell’Alhambra, una vera e propria cittaina sviluppatasi intorno al palazzo dei sultani Nasridi. Qui vivevano artigiani, servitori e soldati, in un intrico di strade strette, botteghe e abitazioni. Oggi, purtroppo, rimangono solo alcune fondamenta, ma camminare tra i suoi resti vi farà immaginare la vitalità e il trambusto di una città in piena attività.
La via delle torri, che si snoda lungo il lato occidentale del complesso, comprende le antiche torri di guardia e le strutture difensive che un tempo proteggevano l’Alhambra dagli attacchi nemici.
Cosa vedere nella Medina e lungo la Via delle Torri:
- Torri di guardia: Diverse torri offrono vedute panoramiche, con la possibilità di salire sulla Torre de la Vela, il punto più alto del complesso.
- Bagni pubblici: Resti di antichi hammam, che servivano come luogo di ritrovo e purificazione per gli abitanti.
- Chiesa di Santa Maria de la Alhambra: Costruita sulle rovine di una moschea, questa chiesa rappresenta il passaggio dal dominio musulmano a quello cristiano.
Palazzo Carlo V
l Palazzo di Carlo V rappresenta un sorprendente contrasto con il resto dell’Alhambra. Costruito in stile rinascimentale, la sua facciata massiccia e bugnata ricorda i palazzi signorili italiani, ma qui si erge come simbolo del potere imperiale dopo la Reconquista. Carlo V ordinò la costruzione di questo palazzo nel 1526, volendo una residenza che riflettesse il suo dominio sull’ex regno islamico. Tuttavia, i lavori si interruppero alla sua morte, lasciando il palazzo incompiuto per molti anni.
L’elemento più spettacolare è il cortile interno, di forma circolare, circondato da una doppia fila di 32 colonne in marmo che simboleggiano la perfezione rinascimentale. Il contrasto tra il rigore geometrico del palazzo e la decorazione arabesca dell’Alhambra crea un affascinante dialogo tra le due culture.
Restaurato recentemente, il Palazzo ospita oggi il Museo dell’Alhambra, con pezzi originali provenienti dagli altri edifici, e il Museo delle Belle Arti, con una vasta collezione di arte spagnola.
Palazzi Nasridi
Fiore all’occhiello dell’Alhambra, i Palazzi Nasridi massima espressione dell’arte islamica in Spagna. Questo complesso di palazzi e appartamenti fu costruito tra il XIII e il XIV secolo e serviva come residenza ufficiale dei sultani Nasridi.
Benché le stanze siano prevalentemente vuote, i Palazzi Nasridi sono una versa festa per gli occhi, e vi stupiranno con le fittissime ed elaborate decorazioni alle pareti e ai soffitti. Ogni muro, porta, arcata o colonna è arricchito con bassorilievi scolpiti, ghirigori, motivi floreali, scritte in arabo, azulejos (piastrelle in ceramica smaltata) colorati che vanno a comporre motivi geometrici, soffitti a cassettoni o decorati a stucco.
I Palazzi Nasridi sono divisi in tre sezioni principali: il Mexuar, il Serrallo e l’Harem.
- Nel Mexuar, nel cortile denominato Cuarto Dorado, i sultani ricevevano i cittadini Oltrepassate le sale di rappresentanza troviamo invece il Palacio de los Comares, con giardini fioriti e fontane zampillanti.
- Il Serallo è dove si svolgeva l’attività politica e amministrativa. Il Patio de los Arrayanes, con il suo monumentale colonnato in marmo, prende il nome dalle siepi di mirto che circondano la fontana centrale. Il fulcro di questo palazzo è il Salón de los Embajadores, la stanza più grande, sul cui eccezionale soffitto sono raffigurati i sette paradisi della religione islamica.
- L’Harem ruota attorno al magnifico Patio de los Leones. Questo porticato, di una bellezza inspiegabile a parole, prende il nome dalla fontana raffigurante 12 leoni. I leoni sono tutti diversi, una finezza artistica che si svela solo a un occhio attento. Nella sala Sala de los Abencerrajes spicca invece il soffitto con una stalattite ottagonale, mentre la Sala de los Reyes presenta delle tele in cuoio di epoca cristiana. Attraversate il Patio de de la Lindaraja e il loggiato con vista sul quartiere arabo Albayzin per arrivare ai Baño Real de Comares, con i caratteristici lucernari a stella sul soffitto.
El Partal
Usciti dai Palazzi Nasridi, sarete catapultati in un giardino dell’Eden. Tra i giardini più affascinanti di utta l’Andalusia, El Partal è un trionfo di colori e profumi che cambiano con le stagioni, con piscine piastrellate che riflettono il cielo e fontanelle che creano una melodia rilassante. Qui, tra aiuole fiorite ed esotici alberi da frutto, sarà facile immaginare i sultani che passeggiano serenamente in quetsi vialetti.
Passeggiando per El Partal, potrete godere di viste spettacolari sulla Medina, sul Generalife e sulla chiesa.
Alcazaba
L’Alcazaba è la parte più antica dell’Alhambra e serviva come fortezza militare. Costruita nel XIII secolo, la sua funzione era difensiva, e qui risiedeva la guarnigione a protezione di Granada. Sebbene non sia la sezione più decorata o sfarzosa del complesso, la sua importanza storica è innegabile: nel 1492, fu qui che le bandiere dei Re Cattolici vennero issate, segnando la fine del dominio musulmano sulla città.
All’interno delle mura si trovavano le stanze dei soldati, ma anche i principali servizi, come il fabbro e il maniscalco.
Salite sulla Torre della Vela, la più alta, sulla quale sventolano le bandiere della città e dell’Andalusia, oltre alla storica campana, che per secoli ha scandito la vita dei militari che abitavana nell’Alcazaba. Da qui godrete inoltre di una vista panoramica spettacolare sul centro Granada, sull’Albayzin e sulle montagne della Sierra Nevada.