Cosa vedere ad Almeria, viaggio nel Far West dell’Andalusia

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  • Categoria dell'articolo:Andalusia
  • Ultima modifica dell'articolo:6 Settembre 2024
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Almeria, situata all’estremo sud della soleggiata Andalusia, è una località di mare e una città portuale, che per la sua architettura e il suo clima ricorda molto una città del vicino Nordafrica. Per quello che mi riguarda, Almería città non è la destinazione più affascinante da vedere nella zona: molti edifici e monumenti avrebbero bisogno di manutenzione, il che mi ha trasmesso un senso di decadenza e trascuratezza.

A questo punto vi state chiedendo perché mai sto scrivendo un articolo su cosa vedere ad Almería.

La risposta la troverete esplorando le meraviglie naturali che circondano la città, tra le più affascinanti di tutta l’Andalusia.

A circa un’ora di distanza, il Parco Nazionale di Cabo de Gata vi regalerà spiagge selvagge e incontaminate come Playa de Mónsul, Playa de los Genoveses e Playa de los Muertos.

Il Deserto di Tabernas, nell’entroterra, vi catapulterà invece in un panorama da far west americano. Non a caso, questo deserto inospitale e torrido è stato il set cinematografico di numerosi film western, in particolare quelli diretti da Sergio Leone.

Non fermatevi, quindi, alla prima impressione: leggete l’articolo per approfondire tutte le attrazioni che rendono la provincia di Almeria una delle principali mete turistiche dell’Andalusia.

Dove si trova e come arrivare

Almería si trova nell’Andalusia meridionale, a circa 150 km da Granada.

Il modo migliore per raggiungerla è in automobile, percorrendo l’autostrada A-92. Un’alternativa più panoramica è scendere fino alla costa prendendo la A-44, e poi continuare in direzione est lungo la A-7, anche se così facendo si allunga di circa 20 km.

Come muoversi ad Almeria

La città di Almeria si visita agevolmente a piedi, non essendo particolarmente grande.

In alternativa, potete usare gli autobus, che hanno una rete abbastanza fitta e prezzi onesti, la corsa singola costa infatti 1,05€.

Per visitare le spiagge del Parco Nazionale Cabo de Gata e il Deserto Tabernas vi occorrerà invece l’automobile, perché si tratta di luoghi piuttosto isolati.

Quando andare

L'Andalusia ha un clima mediterraneo, ed è nota per le lunghe giornate di sole, le scarse piogge e le sue estati torride, soprattutto nell’entroterra.

  • In primavera le temperature sono piacevoli, tra i 15°C e i 25°C, e le precipitazioni moderate. La natura inizia a risvegliarsi, con le fioriture degli alberi da frutto che colorano il paesaggio e profumano l’aria. 
  • In estate il caldo è davvero intenso, con temperature che possono superare i 40°C, soprattutto nelle città. Sulla costa,invece, le brezze marine aiutano a rendere il clima più sopportabile. Le precipitazioni sono quasi inesistenti.
  • In autunno il clima è ancora caldo, con temperature tra i 20°C e i 30°C. È una stagione più umida rispetto all'estate, ma le piogge sono generalmente leggere e di breve durata.
  • L’inverno è mite, con temperature che difficilmente scendono sotto i 10 gradi. Le precipitazioni sono un po’ più frequenti, ma comunque contenute. 

Le stagioni migliori per visitare l'Andalusia sono la primavera e l'autunno, quando il clima è più temperato e le località turistiche meno affollate.

Se viaggiate gioco forza in estate, vi suggerisco di pianificare le attività la mattina presto o nel tardo pomeriggio, magari approfittando della tradizionale "siesta" per un tuffo in piscina o un pisolino.

Quanto tempo dedicare

Quanto tempo soggiornare ad Almeria dipende da quello che volete fare durante la vostra permanenza.

Le principali attrazioni della città, ovvero la cattedrale e il castello, si visitano tranquillamente in mezza giornata, non vi consiglio di rimanere più tempo perché non ne vale la pena.

Il Deserto di Tabernas dovrebbe occuparvi circa mezza giornata, il tempo di visitare uno dei tre parchi a tema. Potete tranquillamente inserirlo nel tragitto da o per Granada, non serve programmare una giornata dedicata.

Il discorso cambia quando si parla delle spiagge. Io vi consiglio di visitare una sola spiaggia al giorno, o al massimo due, perché i parcheggi sono pochi e piccoli, e nel corso della giornata si riempiono all’inverosimile.L’unica eccezione sono la Playa de Monsul e la Playa de Los Genoveses, che distano circa 3 km una dall’altra, quindi potete parcheggiare dove trovate posto e poi muovervi a piedi. Queste due spiagge sono inoltre raggiungibili con una navetta a pagamento da San Josè, che costa 2,70€ andata e ritorno.

In generale, se state facendo un tour dell’Andalusia vi suggerisco una permanenza di due notti. Visitate il Deserto Tabernas durante il tragitto di andata o ritorno, poi nel trado pomeriggio fate un giro veloce di Almeria, e il giorno seguente lo passate al mare.

Dove alloggiare

Come ho già detto, Almería non è stata la mia destinazione preferita dell’Andalusia.

Ciononostante, questa città rimane il posto migliore dove soggiornare, perché ha un’offerta turistica molto ampia, con hotel e ristoranti per tutte le tasche.

Molto valide anche le località balneari di San Josè, Isleta del Moro, Las Negras e Aguamarga. Queste cittadine affascinanti offrono l’atmosfera rilassata tipica dei posti di mare, ma sono anche più costose, e con meno scelta.

Storia di Almeria

Fondata nel 955 d.C. dal califfo di Cordova, Abd al-Rahman III, Almería nacque come porto fortificato, diventando rapidamente un importante centro commerciale nel Mediterraneo. La città prosperò sotto il dominio musulmano grazie al commercio di seta, ceramiche e spezie, attirando mercanti da tutto il mondo islamico e oltre.

Il cuore pulsante di Almería era l’Alcazaba, una maestosa fortezza costruita per proteggere la città. Con i suoi tre recinti murati e i lussureggianti giardini interni, l’Alcazaba rifletteva la potenza e la ricchezza della città.

Nel 1489, durante la Reconquista, Almería cadde nelle mani dei Re Cattolici, segnando l’inizio di una nuova era. La città subì pesanti danni durante gli attacchi delle forze cristiane e, nei secoli successivi, fu ripetutamente colpita da pirati berberi e da disastri naturali, come il terremoto del 1522, che devastò gran parte della città. Mlti edifici non furono più ricostruiti, come si nota ancora oggi.

Con l’avvento del XVIII secolo, Almería iniziò a riprendersi, grazie allo sviluppo dell’industria mineraria e all‘esportazione di prodotti agricoli, tanto da guadagnarsi il soprannome di “orto di Spagna”.

Cosa vedere ad Almeria e dintorni

Cattedrale

La Cattedrale di Almería, situata nel cuore della città, è un imponente edificio che si integra perfettamente nel contesto urbano, grazie ai suoi materiali e colori. Fu realizzata nel 1562, dopo che il terremoto del 1522 aveva distrutto la cattedrale precedente (che a sua volta aveva sostituito una moschea araba).

Ha in tutto e per tutto l’aspetto di una fortezza, con tanto di merlature e torrette difensive e la chiesa al centro, ben protetta dalle mura. Una scelta architettonica curiosa, ma dettata dalla necessità di difenderla dagli attacchi dei pirati berberi durante il XVI secolo.

Il suo stile è prevalentemente tardogotico, ma spazia fino al rinascimentale e al barocco, cosa che si nota sia esternamente, in particolare nell’elaborata facciata, sia all’interno.

All’interno, sono degni di nota la cappella maggiore, la pala d’altare e il raffinato coro in legno intagliato. Opere di altissima qualità, che tuttavia a mio avviso non giustificano il prezzo di ingresso di 7,00€ a testa.

Alcazaba

L’Alcazaba di Almería è un complesso di edifici di origine araba, costruito nel decimo secolo sulla collina più alta della città, così da poter fronteggiare attacchi sia via terra sia via mare. Nel corso dei secoli, fu utilizzata come residenza e baluardo difensivo, ampliandosi e rinnovandosi fino a diventare la più grande fortezza araba dell’Andalusia dopo l’Alhambra.

Il castello fu pesantemente danneggiato dal terremoto del 1522, e mai completamente ricostruito.

L’interno risulta ancora suddiviso in tre ambienti distinti:

  • l’antica area residenziale dotata di bagni, oggi occupata dai Jardines de Agua, utilizzati (come l’Alcazar di Siviglia) per rappresentare il regno di Dorne nella serie tv Il Trono di Spade.
  • il ben conservato Palazzo Califfale degli Aljifes
  • il castello dei Re Cattolici o, meglio, i suoi resti, con la corte d’armi, il maschio e le torri.

Sinceramente, vale un po’ il discorso già fatto con la cattedrale, ovvero, secondo me vale la pena di visitarlo solo da fuori. In Andalusia troverete palazzi e castelli molto più belli, e con viste migliori (per esempio, a Malaga).

Vale comunque la pena salire fino a qui per ammirare il tramonto, momento nel quale effettivamente c’è la massima affluenza, ed osservare il panorama sulla città e sul porto. Non è necessario acquistare il biglietto d’ingresso, potrete fare il giro esterno delle mura anche senza entrare, anche se ovviamente la visuale sarà un po’ meno ampia.

Cable Ingles

Oggi una delle più popolari attrazioni turistiche di Almería, il Cargadero de Mineral El Alquife di Almería, noto come “Cable Inglés, fu costruito tra il 1902 e il 1904 come molo sopraelevato per il carico e lo scarico delle navi.

Il progetto dell’ingegnere scozzese John Ernest Harrison mirava a modernizzare i sistemi di carico, e ridurre i costi di esportazione. L’infrastruttura, all’epoca innovativa, includeva grandi depositi laterali che fungevano da magazzino.

Il molo si estendeva per 900 metri, ed era collegato direttamente alla stazione ferroviaria. I vagoni viaggiavano su binari e venivano scaricati sfruttando la gravità, permettendo di caricare una nave da 8.000 tonnellate in 8-10 ore.

Esempio emblematico di architettura industriale, fu dichiarato Bene di Interesse Culturale, e trasformato in una suggestiva passeggiata sul mare, dalla quale è possibile ammirare la spiaggia e la città.

Rambla

Come Barcellona, anche Almería ha la sua Rambla, che però è molto più tranquilla, e anche meno ricca di negozi e ristoranti.

Con le sue fontane e le panchine fiancheggiate da palme e altre piante, offre tuttavia la possibilità di fare una tranquilla passeggiata all’ombra, rilassandosi di tanto in tanto.

Plaza de la Constitución

La Plaza de la Constitución, nota anche come Plaza Vieja, è il cuore storico di Almería. Risalente al XVI secolo, è stata il fulcro della vita cittadina per secoli, ospitando mercati, manifestazioni ed importanti eventi politici.

Oggi, la piazza è circondata da edifici storici, tra cui il Municipio di Almería, risalente al XIX secolo, che si distingue per la sua architettura neoclassica. Al centro si trova un monumento dedicato alle vittime del terremoto del 1804

Iglesia de la Virgen del Mar

L’Iglesia de la Virgen del Mar è una chiesetta in stile barocco, famosa perché custodisce una statua della Vergine del Mar, trovata da un pescatore sulle coste locali. Oggi collocata nell’altare maggiore, è una venerata meta di pellegrinaggio.

Musei di Almería

Ecco alcuni dei musei più interessanti di Almería:

  • Museo Rifugio della Guerra Civile, uno dei luoghi più storicamente rilevanti della città. Questi rifugi sotterranei, che si estendono per 4 km nel sottosuolo, furono costruiti durante la Guerra Civile Spagnola per proteggere la popolazione dai bombardamenti aerei, e potevano ospitare fino a 40.000 persone.
  • Doña Pakyta, in un’affascinante villa degli anni ’20, ospita una collezione di pittura e scultura locali, oltre ad arredi originali dell’epoca. Fu donato alla città dalla stimata imprenditrice Doña Francisca Díaz Torres, meglio conosciuta come Doña Pakyta.
  • Museo della Chitarra “Antonio de Torres” è un omaggio a uno dei più grandi liutai di tutti i tempi, nato proprio ad Almería e considerato il padre della chitarra moderna.
  • Centro Andaluso di Fotografia, uno spazio dedicato all’arte fotografica, con mostre temporanee di artisti di fama internazionale e talenti emergenti.

Deserto Tabernas

Il più bel posto da vedere ad Almeria è, per me il Deserto Tabernas, un luogo magico che vi teletrasporterà in America, nei paesaggi desertici dell’Arizona e della Death Valley.

Proprio per la sua somiglianza con il Far West, il deserto Tabernas è stato ed è ancora oggi scelto per numerose produzioni cinematografiche, in particolare gli Spaghetti Western di Sergio Leone, Lawrence d’Arabia e, più recentemente, Exodus e la serie tv Il Trono di Spade.

L’area si estende a poco più di 20 km a nord di Almeria, ed è attraversata dalle strade A-92 e N-340°. Guidando lungo queste due arterie, avrete modo di ammirare formazioni rocciose multicolore che sembrano estendersi all’infinito, proprio come nell’ovest americano. Fermatevi nel parcheggio del distributore Repsol che si trova all’intersezione delle due strade. Alle spalle del distributore si trova il letto di un torrente in secca circondato da un paesaggio surreale, che potrete esplorare a piedi.

La cittadina di Tabernas in sé non ha particolari attrazioni, eccezion fatta per il castello moresco, dal quale si gode di un panorama eccezionale sul deserto. Qui si trova anche l’ufficio turistico, aperto tutti i giorni dalle 09:30 alle 13:30 e dalle 17:30 alle 21.00. Visitatelo per procurarvi una mappa e chiedere informazioni riguardo i sentieri escursionistici, in quanto alcuni potrebbero essere chiusi o inaccessibili. Noi, per esempio, abbiamo cercato di raggiungere il set di Exodus, ma abbiamo trovato la strada sbarrata.

La principale attrazione della zona sono i set cinematografici, oggi convertiti in parchi a tema western. Ce ne sono tre:

  • Oasis Mini Hollywood è come un po’ come Gardaland, estremamente turistico, con finte sparatorie e spettacoli di can-can. Ci sono anche uno zoo e una piscina con scivoli, è quindi perfetto per una giornata in famiglia.
  • Fort Bravo è molto simile, un po’ meno esagerato. Anche qui potrete assistere a rappresentazioni e spettacoli.
  • Western Leone, dedicato alla leggenda degli Spaghetti Western, è invece piuttosto fatiscente. Gli edifici sono diroccati e non tutti visitabili, completamente vuoti all’interno, e non ci sono spettacoli. Sicuramente è il più trascurato dei tre, ma ha dalla sua quell’atmosfera da ghost town americana che noi abbiamo apprezzato molto più dello stile “parco divertimenti”.
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Spiagge

Le spiagge di Almería sono famose per il loro carattere selvaggio, la natura incontaminata, le acque cristalline e gli ampi litorali. Fanno parte del Parco Naturale Cabo de Gata-Nijar, un’area protetta che conta 340 km di costa, 40 spiagge, e diversi borghi affacciati sul mare.

Anche se cominciano ad essere prese d’assalto dal turismo di massa, sono ancora meno sfruttate rispetto alle super gettonate Malaga, Torremolinos o Marbella.

Le varie località, che distano circa un’ora da Almería, sono collegate da due sole strade principali, la AL-4200 e la AL-3108, lungo le quali si trovano anche i parcheggi. Questo significa che per spostarvi da una spiaggia all’altra dovrete guidare per circa mezz’ora quindi, come già accennato, vi consiglio di visitare una o massimo due spiagge al giorno.

Inoltre, molte di queste spiagge non hanno servizi, meglio quindi attrezzarsi con pranzo al sacco e tanta acqua. Provate il Grocery Store Requena, a San Josè, che prepara abbondanti piatti pronti da asporto a prezzi onesti.

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Ecco un elenco delle spiagge più famose:

  • Playa de Los Muertos, per me la più bella, si trova in località Carboneras. Per raggiungerla, dovrete affrontare un sentiero piuttosto accidentato lungo circa un chilometro, quindi portatevi le scarpe da ginnastica. È una spiaggia di sassolini con acque limpide, perfette per lo snorkeling. Tuttavia, il suo fondale subito profondo la rende poco adatta ai bambini, anche perché non ci sono servizi. La zona in fondo a sinistra è frequentata da naturisti.
  • Playa de Monsul, all’estremità meridionale del parco, è circondata da formazioni laviche, e nota per le sue acque cristalline e la fine sabbia dorata. Questa è la spiaggia perfetta per ammirare il tramonto e per sentirsi un po’ Indiana Jones, visto che alcune scene della famosa saga sono state girate qui.
  • Playa de Los Genoveses, vicino alla Playa de Monsul, è famosa per il suo aspetto selvaggio. Come già detto, poiché entrambe le spiagge sono molto gettonate, in alta stagione è attivo un servizio di navetta da San Josè.
  • Play Los Escullos, tra San Josè e Isleta del Moro, è un’enorme spiaggia di sabbia scura e sassi, caratterizzata da una curiosa duna fossile che le è valso il soprannome di Playa del Arco. Il parcheggio è molto ampio e vicino alla spiaggia, ma non sono presenti altri servizi.
  • Playazo de Rodalquilar, molto simile a Los Escullos
  • Playa de San Josè e Playa de Aguamarga sono tipiche spiagge cittadine, circondate da palme, bar e ristoranti. Grazie ai fondali poco profondi e sabbiosi e le acque calme, sono perfette per i bambini, anche perché attrezzate con lettini, ombrelloni, noleggio kayak, docce e servizi igienici.

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