Cosa vedere a Cordoba, la città andalusa dei cortili fioriti

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  • Categoria dell'articolo:Andalusia
  • Ultima modifica dell'articolo:6 Settembre 2024
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Cosa vedere a Cordoba? Questa città andalusa è un vero gioiello, un luogo che incanta con le sue atmosfere da mille e una notte, dove storia e cultura si intrecciano in un mix affascinante di influenze arabe, ebraiche e cristiane

La sua principale attrazione è la Mezquita, una cattedrale cattolica costruita all’interno di un’antica moschea. In questo imperdibile, la religione cristiana e quella araba si fondono in un’armonia architettonica unica al mondo. Passeggiando per la Juderia, il quartiere ebraico, rimarrete estasiati dal suo dedalo di case bianche che brillano sotto il sole andaluso e dai vasi colorati traboccanti di fiori.

Cordoba è inoltre famosa per i suoi cortili, o patii, un’eredità della cultura araba che prosegue ancora oggi, con un festival di fama mondiale che si tiene a maggio.

I profumati alberi da frutto, aranci, limoni, fichi e melagrane, riempiono l’aria di fragranze che si rispecchiano nei sapori della cucina locale, specialmente nei dolci di tradizione araba. 

Leggete l’articolo per scoprire tutto ciò che questa meravigliosa città ha da offrire. 

Dove si trova e come arrivare

Cordoba si trova nella zona centro-settentrionale dell’Andalusia, a circa 150 km da Siviglia e Malaga, e 200 km da Granada. 

Il modo migliore per arrivarci è in automobile, come tappa di un tour dell’Andalusia. Potete arrivare da una qualsiasi delle altre città sopracitate, a seconda di come è strutturato il vostro itinerario. In ogni caso, il tragitto non durerà più di due ore. 

Approfittate dello spostamento per fermarvi a visitare la Medina Azahara, l’antica città araba alle porte di Cordoba, così poi potrete dedicarvi solamente alla bellissima Cordoba.

Come muoversi a Cordoba

Una volta arrivati a destinazione, l’automobile non vi servirà più, lasciatela quindi nel parcheggio dell’hotel, se disponibile, oppure in un parcheggio pubblico. Cordoba si gira benissimo a piedi, ed in più camminare avrete modo di scoprirne gli angolini e gli scorci più suggestivi, perdendosi tra i suoi vicoletti riparati dal sole e sbirciando nei tanti, meravigliosi cortili fioriti. 

Se fa molto caldo, potete anche utilizzare i mezzi pubblici. Gli autobus non possono attraversare il centro storico, anche perché le strade sono troppo strette, ma sono un buon modo per spostarsi da una parte all’altra della città. La corsa singola costa 1,30€.

Infine, esistono sempre gli autobus turistici, che sono un ottimo modo per avere un assaggio delle principali attrazioni se avete a disposizione poco tempo. 

Quando andare

L'Andalusia ha un clima mediterraneo, ed è nota per le lunghe giornate di sole, le scarse piogge e le sue estati torride, soprattutto nell’entroterra.

  • In primavera le temperature sono piacevoli, tra i 15°C e i 25°C, e le precipitazioni moderate. La natura inizia a risvegliarsi, con le fioriture degli alberi da frutto che colorano il paesaggio e profumano l’aria. 
  • In estate il caldo è davvero intenso, con temperature che possono superare i 40°C, soprattutto nelle città. Sulla costa,invece, le brezze marine aiutano a rendere il clima più sopportabile. Le precipitazioni sono quasi inesistenti.
  • In autunno il clima è ancora caldo, con temperature tra i 20°C e i 30°C. È una stagione più umida rispetto all'estate, ma le piogge sono generalmente leggere e di breve durata.
  • L’inverno è mite, con temperature che difficilmente scendono sotto i 10 gradi. Le precipitazioni sono un po’ più frequenti, ma comunque contenute. 

Le stagioni migliori per visitare l'Andalusia sono la primavera e l'autunno, quando il clima è più temperato e le località turistiche meno affollate.

Se viaggiate gioco forza in estate, vi suggerisco di pianificare le attività la mattina presto o nel tardo pomeriggio, magari approfittando della tradizionale "siesta" per un tuffo in piscina o un pisolino.

Quanto tempo dedicare

Un giorno intero, quindi un soggiorno di due notti, sarà sufficiente per vedere tutte le cose principali di Cordoba, ovvero la Mezquita, il quartiere ebraico, il ponte romano e l’Alcazar dei Re Cristiani. Anzi, vi avanzerà persino del tempo per inserire un museo, o esplorare qualche altra chiesa. Se volete visitare la Medina Azahara, vi occorrerà mezza giornata in più. 

Per esempio, noi abbiamo iniziato con il Palacio de Viana alle 09.00, e per le 16.00 avevamo già visto tutte le attrazioni citate qui sopra, ricavandoci un paio d’ore da passare in piscina.

Se avete poco tempo, oltre allautobus turistico potete pensare di fare un tour guidato della città a piedi, così sarete sicuri di non perdervi le principali cose da vedere. Ecco qualche idea:

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Dove alloggiare 

Cordoba ha un centro storico compatto, ed è anche una città tranquilla. Non sarà quindi necessario alloggiare in pieno centro, vi basterà stare all’interno della cerchia esterna. Per esempio, potete optare per Avenida de Las Americas, o i dintorni del Parco de la Victoria. In queste zone avrete anche meno difficoltà a parcheggiare, pur rimanendo a 15-20 minuti a piedi dal centro storico. 

Io ho soggiornato al Soho Boutique Hotel, che vi consiglio perché molto comodo, moderno e dotato di un garage privato, di una piscina e con un’ottima colazione. In più, a pochi passi dall’hotel c’è la fermata dell’autobus, con le linee 3 e 5 che arrivano in centro. 

In ogni caso, cercate un hotel con piscina, che vi sarà indispesabile per trovare un po’ di frescura nelle ore più bollenti della giornata, quando oltretutto la maggior parte delle attività e delle attrazioni chuide per la tradizionale “siesta”

Storia di Cordoba

Cordoba fu fondata dai Romani oltre 2000 anni fa, diventando la capitale della Hispania Ulterior e dando i natali a personaggi illustri come il filosofo Seneca e l’imperatore Marco Aurelio. 

Il periodo d’oro arrivò però durante il periodo islamico, quando fu conquistata dagli Arabi nel 711 d.C. e divenne la capitale del Califfato di Cordoba. In quel periodo, Cordoba era una delle città più grandi e avanzate d’Europa, un faro di cultura, scienza e arte.

Con la Reconquista cristiana nel 1236, la città cambiò di nuovo volto, vedendo nascere chiese e monasteri. Tuttavia, anziché cancellare il passato, Cordoba lo integrò, com’è ancora possibile vedere nell’emblematica Mezquita, una delle moschee più grandi del mondo con una cattedrale cattolica al suo interno.

Un aspetto fondamentale della storia di Cordoba è la presenza della comunità ebraica, che prosperò per secoli in armonia con musulmani e cristiani. L’influenza ebraica è ancora evidente nell’architettura della città, come nella Sinagoga di Cordoba, una delle poche rimaste in Spagna dopo l’espulsione degli ebrei nel 1492. 

Cordoba mantiene ancora oggi un carattere multiculturale, visibile nel suo patrimonio architettonico e nelle sue tradizioni.

Cosa vedere a Cordoba

Mezquita

Costruita come moschea dagli Omayyadi nel VIII secolo, la Mezquita fu man mano ampliata, fino a diventare la più grande moschea dell’Occidente islamico. Quando i cristiani riconquistarono Cordoba nel 1236, invece di demolirla, decisero di preservarla e di costruire al suo interno una cattedrale, creando così un capolavoro architettonico unico al mondo

Da fuori, la Mezquita sembra una fortezza, occupando un intero isolato con le sue mura imponenti, i portali fittamente decorati e il campanile con le sue numerose campane. L’ingresso principale conduce al cortile degli aranci, un’oasi ombreggiata con alberi di arancio e fontane, circondata da un porticato.

All’interno, la Mezquita lascia davvero senza parole. Una foresta di colonne di pietra, con le doppie arcate rosse e bianche che creano un senso di infinito. Incontrerete cappelle cristiane e i motivi arabeggianti, in stili diversi, che tuttavia si integrano in maniera armoniosa. Il mihrab, la nicchia sacra rivolta verso la Mecca, è uno degli angoli più suggestivi, con i suoi intricati intarsi e mosaici. Ogni angolo della Mezquita nasconde dettagli che meritano attenzione, come i resti della chiesa di San Vincenzo, la Cappella Reale, le porte intarsiate e i candelabri. 

La cattedrale barocca, con la sua volta elaborata, il pulpito e gli stalli del coro finemente scolpiti in legno scuro, è semplicemente impressionante. Si trova esattamente al centro della moschea ma, quando si entra, si ha in tutto e per tutto l’impressione di essere in una chiesa cristiana.

Per visitare adeguatamente la Mezquita, considerate almeno un’ora. Prenotate in anticipo, questo è il principale monumento di Cordoba e non potete rischiare di perderlo. La Mezquita è aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00. Il biglietto costa 13,00€ intero e 7,00€ ridotto, mentre per il campanile occorre pagare un sovrapprezzo di 3,00€.

Vi consiglio inoltre di prendere la mappa gratuita all’ingresso, perché lo spazio è molto grande ed è facile perdere l’orientamento. Prendete in considerazione anche di fare una visita guidata, costa di più ma almeno sarete certi di vedere tutte le cose più importanti.

Alcazar de Los Reyes Cristianos

L’Alcázar dei Re Cristiani di Cordoba racconta la storia della città dopo la dominazione araba, anche se devo dire che non è stato il mio monumento preferito, forse perché simile a palazzi e giardini che abbiamo anche in Italia. 

Costruito nel 1328 come residenza reale e fortezza, l’Alcázar è celebre per l’incontro tra Cristoforo Colombo e Isabella e Ferdinando di Castiglia. Come ricordato da una monumentale statua nel giardino, in quell’occasione l’esploratore ricevette il via libera per il viaggio che avrebbe portato alla scoperta dell’America.

All’interno, l’unica stanza degna di nota è la sala dei mosaici. Qui troverete alcuni mosaici di epoca romana, recuperati dagli scavi, che raffigurano scene mitologiche e motivi geometrici con una precisione impressionante. 

I giardini dell’Alcázar sono curatissimi, pieni di cipressi scolpiti, aiuole fiorite e fontane zampillanti, tutto molto elegante e ordinato. Però, se vi aspettate i classici patios andalusi, potreste rimanere un po’ delusi: qui l’atmosfera è più quella di un palazzo reale.

La salita sulle mura e sulla torre offre una bella vista sulla città, anche se l’esperienza può essere un po’ snervante perché si sale a piccoli gruppi, gli spazi sono molto stretti e bisogna sempre giostrare le precedenze, con vari tempi di attesa al caldo. 

L’Alcazar è aperto con orari diversi a seconda della giorno della settimana, controllate quindi sul sito ufficiale. Il biglietto d’ingresso costa 5,00€ intero.

Juderia

Il quartiere Judería di Cordoba vi farà innamorare a prima vista. Con il suo intricato labirinto di strade acciottolate, case bianche e davanzali pieni di fiori, questo quartiere storico si estende tra l’Alcázar e la Mezquita, e un tempo era il cuore pulsante della comunità ebraica della città. Assaggiate i dolcetti delle pasticcerie arabe, passeggiate senza meta tra i suoi vicoli, e soprattutto non perdete la Calleja de las Flores, da dove potrete scattare una foto da cartolina con la Mezquita sullo sfondo, circondata da fiori colorati.

Queste sono le principali cose da vedere nel quartiere ebraico di Cordoba:

  • Sinagoga, di origine medievale, è una sinagoga piccola ma piena di fascino, nonché uno dei pochi esempi del suo genere rimasti in Spagna. In stile mudejar, presenta al suo interno fittissime decorazioni a motivi geometrici, e archi polilobati.
  • Casa Andalusí e Casa de Sefarad, due dimore signorili trasformate in case-museo sulla cultura e la religione ebraiche.
  • Cappella di San Bartolomé, anch’essa in stile mudejar, ovvero un mix di elementi islamici e cristiani. I cortili interconnessi, con i loro negozietti di artigianato e una colonia di gatti, sono da esplorare in ogni angolo.
  • Museo Taurino, che racconta la tradizione della corrida, pratica controversa ma anche aspetto fondamentale della cultura andalusa. 

Patios Cordobes

Elemento distintivo della città, i patios di Cordoba sono ciò che la rende davvero speciale. Questi giardini segreti, decorati con piante, fiori colorati e fontane zampillanti, non sono solo uno straordinario connubio tra architettura e botanica, ma raccontano anche lo stile di vita tradizionale delle famiglie della Cordoba araba.

L’esistenza di questi cortili è infatti da ricercare nella visione della casa come luogo intimo e appartato, da custodire gelosamente e “proteggere” dal mondo esterno. Spesso le abitazioni non avevano finestre sulla strada, ma si apirvano solamente su cortili, che fornivano illuminazione naturale, e permettevano alle donne di stare all’aperto nell’intimità del focolare domestico. 

Le strade dove se ne trovano di più sono Calle San Basilio, Calleja de las Flores e Calle Maese Luis. Tuttavia, passeggiando per le strade del centro storico ne troverete tantissimi. Provate ad affacciarvi ai portoni (sempre rispettando la privacy degli abitanti) potreste scorgere dei piccoli capolavori.

Ogni anno, a maggio, Cordoba celebra il Festival dei Patios, un evento imperdibile durante il quale i proprietari, quasi in competizione tra loro, aprono al pubblico le porte dei loro giardini, decorati con cura maniacale in un tripudio di colori e profumi.

Ponte Romano

Il Ponte Romano fu costruito nel I secolo a.C., per collegare l’ insediamento con l’area a sud del fiume Guadalquivir. Con le sue 16 arcate, testimonia la grandezza e le abilità ingegneristiche dell’impero. Tuttavia, subì diverse modifiche e restauri nel corso dei secoli, specialmente durante il periodo islamico. Oggi è un’area pedonale, ideale per una passeggiata al tramonto, quando l’intera struttura si illumina, offrendo una vista spettacolare sulla Mezquita e sull’Alcázar. 

A metà del ponte si trova una statua di San Raffaele, protettore di Cordoba, a cui i cittadini portano spesso candele e fiori. Si dice che esprimere un desiderio al suo cospetto porti fortuna, non vi resta quindi che provare.

All’estremità meridionale del ponte troviamo la Torre de la Calahorra, un torre difensiva di origine islamica che oggi è un museo sulla storia di Cordoba.

Palacio de Viana

Il Palacio de Viana a Cordoba è un magnifico esempio di architettura rinascimentale, costruito nel XIV secolo per una delle famiglie nobili più influenti della città. Il palazzo, che mi ha stupita per le tradizionali tende da sole in vimini, è stato ampliato nei secoli successivi, diventando un simbolo della ricchezza e del potere aristocratico. Gli interni sono sfarzosi, con mobili pregiati, ritratti di famiglia, armi e armature, oltre a splendidi arazzi fiamminghi che adornano le pareti.

Il palazzo è sciuramente interessante, ma in verità nulla di eccezionale. Concentratevi invece sui dodici giardini, che sono il suo vero gioiello. Queste piccole oasi di pace sono come degli scrigni del tesoro, più tempo passerete ad osservarli e più loro si aprirannno ai vostri occhi, svelango un’infinità di piccoli dettagli che rivelano una disposizione di piante e fiori solo appartentemente casuale, ma in realtà frutto di un’accurato studio.

Tutti sono stupendi ma, se devo fare una scelta, vi consiglio di non perdervi: il Giardino degli Aranci, con il profumo inebriante degli alberi da frutto; il Giardino delle Colonne, che colpisce per la sua luminosità, per la lunga fontana rettangolare e l’edificio sullo sfondo, che ricorda un’hacienda messicana; il giardino alla francese; e il Giardino dell’Archivio, con le sue porte e finestre blu che ricordano la Grecia.

Visitarlo richiede tempo, direi circa un paio d’ore. L’ingresso costa 8,00€ per i giardini e 12,00€ per la visita completa del palazzo e dei giardini.

Casa-Museo del Guadameci Omeyan

Questo museo poco conosciuto offre una panoramica sull’antica tradizione locale del guadamecí, una tecnica di lavorazione della pelle risalente all’epoca islamica che prevede l’incisione, la pittura e la doratura della pelle. Oggi, uno degli ultimi maestri del guadamecí, forse l’unico al mondo, lavora in questo museo, creando opere di straordinaria bellezza.

Oltre ai guadamecí, il museo espone una varietà di oggetti decorativi in pelle, tutti realizzati con una maestria ineguagliabile.

Il museo è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10.30 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 20.00. L’ingresso è gratuito per i cittadini dell’Unione Europea.

Piazze di Cordoba

La zona più moderna di Cordoba non può certo competere con il centro storico quanto a fascino e carattere. Vale tuttavia la pena fare un giro in quest’area, che si estende a nord e ad est del centro, e passeggiare tra i suoi viali commerciali e le piazze, in particolare queste: 

  • Plaza de la Corredera, dalla caratteristica forma rettangolare, è stata nel tempo sede di mercati, corride e persino esecuzioni pubbliche. Oggi, è un vivace centro della movida, circondato da portici ed edifici signorili e popolato da caffè e ristoranti, che si riempiono all’ora dell’aperitivo. Nelle sue vicinanze si trova il tempio romano, o per meglio dire i resti di un antico tempio, parzialmente ricostruiti. Sinceramente, non è nulla di speciale, giusto un’ulteriore testimonianza della presenza romana a Cordoba.
  • Plaza de Las Tendillas è famosa per la sua fontana centrale e per l’orologio che, invece di rintoccare con campane, segna l’ora con i suoni di una chitarra spagnola. Intorno alla piazza si trovano negozi eleganti e caffè, oltre all’ufficio turistico. Le sue panchine ombreggiate invitano a fare una pausa rinfrescante. 
  • Plaza del Potro, che prende il nome dall’omonima fontana del Potro del XVI secolo. Deve la sua fama al fatto di essere stata citata nel “Don Chisciotte” di Cervantes. Oggi ospita il Museo delle Belle Arti e la Casa del Flamenco, luoghi ideali per scoprire l’arte e la cultura locale.

Medina Azahara

Situata a circa 8 km da Cordoba, la Medina Azahara è un’antica città-palazzo costruita dal califfo Abd al-Rahman III nel decimo secolo. Progettata come simbolo del potere e della ricchezza del califfato di Cordoba, era una città sontuosa, con palazzi, giardini e moschee. Tuttavia, dopo solo 80 anni, fu saccheggiata e abbandonata. 

Oggi, il sito archeologico offre una panoramica delle poche rovine rimanenti di questa città leggendaria, tra cui mosaici, archi e colonne, che testimoniano l’antica grandezza del califfato.

Cosa e dove mangiare a Cordoba

Cordoba propone sia cucina internazionale sia i piatti tipici andalusi, ma è anche patria di alcune specialità locali.

Tra queste abbiamo il salmorejo cordobes, una specie di gazpacho più denso, condito con uovo sodo e prosciutto a tocchetti; la mazamorra, una zuppa fredda a base di mandorle; il flamenquin, un arrosto di maiale arrotolato e farcito con prosciutto e formaggio, e il pastel cordobes, una crostata farcita con una marmellata di zucca meglio nota come “capelli d’angelo”. 

Dove assaggiare tutte queste delizie? Io vi consiglio Bodegas Mezquita, una vera istituzione. Ci sono quattro sedi in città, che propongono un menù prevalentemente tradizionale, con un servizio eccellente. Non perdetevi le arance con cannella e olio d’oliva. Un altro must è il Bar Santos, una piccola gastronomia senza posti a sedere, famosa per le sue enormi tortilla di patate. 

Nel quartiere ebraico troverete diverse pasticcerie, che propongono sia il tradizionale pastel cordobes, sia le dolcissime sfoglie con miele e mandorle della tradizione turca. 

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