Reggia di Venaria Reale, capolavoro del barocco piemontese

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  • Categoria dell'articolo:Torino
  • Ultima modifica dell'articolo:20 Giugno 2024
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Alle porte di Torino, immersa nella cornice verdeggiante del Parco della Mandria, sorge la Reggia di Venaria Reale, un capolavoro dell’architettura barocca piemontese e Patrimonio dell’UNESCO. Nata come residenza di caccia e di piacere per Carlo Emanuele II di Savoia, il “Duca cacciatore”, la Reggia visse il suo apogeo tra il Seicento e il Settecento, divenendo un simbolo del potere della dinastia sabauda.

Dopo un lungo periodo di abbandono, la Reggia è rinata grazie a un meticoloso restauro, che ha riportato alla luce i suoi tesori nascosti. Oggi, i visitatori possono ammirare le sale riccamente decorate, le imponenti scuderie e i magnifici giardini, fedelmente ricostruiti secondo il piano originale.

La Reggia di Venaria Reale ospita oggi mostre d’arte, eventi culturali e percorsi multimediali che ripercorrono la sua affascinante storia. Attraverso installazioni immersive e ricostruzioni storiche, i visitatori possono rivivere i fasti del passato.

Recuperati di recente, i giardini della Reggia si estendono per circa 60 ettari, un connubio armonioso tra le architetture settecentesche e elementi contemporanei, tra viali alberati, aiuole fiorite, fontane monumentali e giochi d’acqua.

Dove si trova e come arrivare

La Venaria Reale dista circa 10 km dal centro di Torino, ed è facilmente raggiungibile sia in auto sia con i mezzi pubblici.

  • in autobus, prendete la linea 11 dal centro di Torino, per esempio dalla fermata di Porta Nuova, oppure la linea dedicata Venaria Express, che effettua anche diverse fermate in centro, per esempio in Piazza Castello e Piazza Vittorio Veneto. Il biglietto singolo costa 2,00€, mentre l’abbonamento giornaliero costa 4,50€, e consente corse illimitate su tutti i mezzi nel giorno di validità. Si applicano sconti per l’acquisto del formato digitale tramite l’app TO Move.
  • in treno, potrete raggiungere la stazione di Venaria Reale con la linea SFM4 Torino-Alba, che garantisce un treno ogni ora. Il viaggio dura circa 20 minuti a tratta, per un costo totale di 6,20€.
  • in automobile, prendete la tangenziale Torino Nord e uscite a Venaria. Da qui, svoltate a sinistra su Corso Giuseppe Garibaldi, e proseguite sempre dritto fino al limite della ZTL, dove troverete le indicazioni per parcheggiare. Attorno alla Reggia sono presenti diversi parcheggi a pagamento, ben segnalati, per un totale di circa 900 posti auto. Il costo è di 1,00€/h, e di 0,50€/h a partire dalla quinta ora di sosta. Qui trovate la mappa ed i dettagli.

Orari e biglietti

La Venaria Reale è aperta tutto dalle 09.30 alle 17.00 dal martedì al venerdì, e fino alle 18.30 il sabato, la domenica e i giorni festivi. Il lunedì è il giorno di chiusura.

Esistono diverse tipologie di biglietti. I prezzi indicati qui sotto si riferiscono alle tariffe del 2024. Per eventuali aggiornamenti, consultate il sito ufficiale.

  • Reggia e giardini in autonomia: 16,00€ intero e 14,00€ ridotto.
  • Reggia e giardini con visita guidata: supplemento di 6,00€. Le visite guidate partono ad orari prestabiliti e durano 90 minuti. I visitatori sono inseriti in guppi di massimo 25 persone, quindi è consigliabile prenotare in anticipo.
  • Giardini: 5,00€ intero e 4,00€ ridotto.
  • Mostre temporanee: il costo dipende dalla mostra.
  • Biglietto completo “Tutto in una Reggia”, che include il palazzo, i giardini e le mostre temporanee: 20,00€ intero e 16,00€ ridotto.
  • Biglietto cumulativo Reggia, giardini e Castello della Mandria: 20,00€ intero e 16,00€ ridotto.

Prenotare online non è necessario, ma comunque consigliabile, soprattutto nei giorni di alta affluenza, così da essere certi di trovare posto all’orario desiderato.

Gli immensi giardini possono anche essere esplorati comodamente a bordo del trenino “freccia di Diana”, che ha un costo di 4,00€ intero e 3,00€ ridotto.

Qui trovate la mappa in PDF della Reggia e dei giardini.

Quando andare

Torino ha un clima un clima temperato, moderatamente continentale.

Le stagioni, ben definite, si dividono in inverni freddi e umidi, con temperature attorno allo zero e possibili nevicate; ed estati sempre più afose, con ondate di caldo intenso. La primavera e l’autunno sono le stagioni più instabili, caratterizzate da una forte escursione termica e sbalzi importanti tra un giorno e l’altro.

La Reggia di Venaria è aperta e visitabile tutto l’anno. Tuttavia, poiché la sua principale attrazione sono i giardini, vi consiglio di visitarla da maggio ad ottobre,quando piante e fiori sono al massimo del loro splendore. Cercate di evitare luglio e agosto, perché ampi tratti del parco sono esposti al sole, ed il caldo eccessivo potrebbe rendere fastidioso passeggiare tra i sentieri.

Consiglio inoltre di arrivare il prima possibile la mattina, così da trovare meno affollamento sia nel parcheggiare sia durante la visita.

Quanto tempo dedicare

Per visitare l’interno della Reggia di Venaria, comprese le Scuderie Reali, vi occoreranno circa 90 minuti. I vasti giardini all’italiana richiedono invece più tempo, anche due ore.

In totale, vi consiglio quindi di dedicare alla reggia almeno mezza giornata, magari organizzandovi per un pic-nic o per un pranzo nell’annesso ristorante.

Storia della Reggia di Venaria Reale

L’idea di edificare una reggia a Venaria nacque da Carlo Emanuele II di Savoia, desideroso di creare una residenza “di piacere e di caccia” che fosse all’altezza del crescente prestigio dei Savoia.

Il progetto, che comprendeva il palazzo, il parco, i boschi di caccia e un intero borgo, fu affidato all’architetto di corte Amedeo di Castellamonte, che aveva in mente di creare una residenza sontuosa immersa nella rigogliosa natura del Parco della Mandria.

I lavori, iniziati nel 1675, procedettero per decenni, subendo modifiche e ampliamenti sotto la direzione di illustri nomi come Michelangelo Garove, Filippo Juvarra (l’architetto della Basilica di Superga) e Benedetto Alfieri. Ognuno di essi contribuì a plasmare l’opera con il proprio stile, dando vita a un capolavoro che fonde elementi barocchi e rococò.

La Reggia di Venaria divenne la residenza preferita dei Savoia, che vi organizzavano feste, matrimoni ed incontri politici. In particolare, la caccia, passione dei Savoia, assunse un ruolo centrale: il nome di “venaria” richiama infatti proprio la caccia, detta anche “arte venatoria”.

Durante la dominazione napoleonica, la Reggia fu trasformata in caserma, e non recuperò più il suo ruolo di residenza reale. Con l’Unità d’Italia, i Savoia si trasferitono a Roma, portando con sé la maggior parte degli arredi e delle decorazioni. Abbandonata e spogliata dei suoi arredi, cadde in rovina.

Solo a partire dagli anni ’80 iniziarono i lavori di restauro, restituendo all’antico splendore questo gioiello architettonico, che fu aperto al pubblico nel 2007.

Cosa vedere alla Reggia di Venaria Reale

Corte d’onore

Se decidete di visitare solo i giardini, accederete alla Reggia dalla Corte d’onore. Se invece visiterete anche il palazzo, allora questo maestoso cortile sarà l’ultima tappa prima di uscire.

In origine, qui si trovavano due cortili, uno dei quali adibito a scuderia. Nel secondo sorgeva la Fontana del Cervo, un monumento in marmo che raffigurava una battuta di caccia. Nel ‘700, le scuderie e la fontana furono smantellati per fare posto a un unico cortile e alla Galleria Grande.

Oggi, un’installazione artistica ricorda l’antica fontana, con una struttura in metallo sormontata dalla statua di un cervo, e una fontana ellittica con 100 ugelli che raggiungono anche i 12 metri quando sono in funzione i giochi d’acqua.

Reggia di Venaria Reale, Corte d'Onore

Il palazzo

Come abbiamo visto, la Reggia di Venaria Reale è stata prima trasformata in caserma e poi abbandonata dai Savoia, pertanto degli arredi e delle decorazioni originali rimane purtroppo ben poco.

Con il recente restauro si è pertanto voluto creare un percorso, chiamato il “Teatro di Storia e Magnificenza“, che oltre a mostrare le sale e gli arredi sia volto anche a raccontare la storia della casa reale e la vota quotidiana della nobiltà settecentesca.

Al piano seminterrato, un tempo riservato al personale di servizio e agli ambienti di lavoro, sono allestite due mostre:

  • La prima illustra la storia dei Savoia, dalle origini fino al 1831, quando Carlo Alberto morì senza eredi, passando lo scettro al ramo della famiglia da cui discendono i re d’Italia, ovvero i Savoia-Carignano.
  • La seconda racconta la storia della Reggia, dal progetto di Castellamonte fino alle modifiche successive ad opera di Juvarra e Garove.

Il piano nobile offre una panoramica degli ambienti di rappresentanza e degli appartamenti privati. Vi si trovano oltre 500 opere, tra cui dipinti, sculture, preziosi arazzi, raffinati lampadari in cristallo e mobili in legno laccato, che rievocano le atmosfere di corte in epoca barocca.

Queste sono le sale più importanti:

  • Sala di Diana, ricca di stucchi e decorazioni a tema venatorio. Qui troviamo dieci ritratti equestri dei duchi, e altre tele sempre incentrare sulla caccia, eseguite da Jean Miel.
  • Galleria Grande, la più scenografica e famosa stanza della reggia, collegava l’appartamento del re a quello del delfino. Lunga 80 metri e larga 12, è decorata con eleganti stucchi e illuminata da 44 grandi finestre, che affacciano rispettivamente sulla Corte d’onore e sui giardini all’italiana.
  • Appartamento del Re, antica dimora dei sovrani sabaudi, è un complesso di sale elegantemente decorate con mobili d’epoca, arazzi e dipinti.
  • L’Appartamento della principessa Ludovica, è stato trasformato in una galleria d’arte, con trenta dipinti di grandi maestri come il Guercino e van Dyck, donati in prestito dalla dalla Galleria Sabauda dei Musei Reali di Torino.

Cappella di Sant’Uberto

La Cappella di Corte fu realizzata da Juvarra nel 1729.

Il luminoso interno, con pianta a croce greca, presenta due grandi altari ai lati del transetto e quattro cappelle sulle diagonali. Lo scultore toscano Giovanni Baratta si occupò delle opere interne, tra cui il maestoso altare maggiore, in marmi policromi, e le statue dei Dottori della Chiesa.

La Sacrestia della Cappella, riaperta nel 2019, custodisce alcune opere di grande prestigio. La più importante è la “Celebrazione della vittoria della battaglia di Lepanto” di Palma il Giovane, una tela di grandi dimensioni data in prestito dalla Villa San Remigio di Pallanza.

Tra le altre opere figurano: un tondo settecentesco di Daniel Seiter che raffigura l’Elemosina del Beato Amedeo IX di Savoia, la Deposizione di Cristo dalla Croce di Claudio Francesco Beaumont, e un tabernacolo in madreperla, avorio e alabastro realizzato dall’ebanista Luigi Prinotto.

Regia Scuderia

Il percorso di visita degli interni termina con le Scuderie juvarriane, costruite dal celebre architetto siciliano tra il 1722 e il 1727 per Vittorio Amedeo II.

Il pezzo forte della collezione è senza dubbio il Bucintoro dei Savoia, una nave riccamente decorata con sculture dorate, intagli e velluti e adornata da numerose bandiere, utilizzata per cerimonie e ricevimenti. Questo esemplare, l’unico rimasto al mondo, fu costruito a Venezia nel 1731, e ci appare oggi in tutta la sua maestosità grazie a un allestimento spettacolare.

Oltre a questo sono presenti alcune sontuose carrozze, come la Berlina Dorata e la Carrozza di Napoleone, proveniente dal Castello di Stupinigi.

La vicina citroneria serviva a dare riparo alle piante di agrumi durante l’inverno.

Giardini

Inaugurati nel 2007 dopo quasi due secoli di abbandono, i giardini della Reggia di Venaria Reale sono stati accuratamente ristrutturati secondo il disegno originale del ‘600. Incorniciarti dalla catena montuosa delle Alpi e dal Parco della Mandria, offrono un’oasi di relax e bellezza.

Il grande parco si divide in due marcroaree, il parco alto e il parco basso, a loro volta suddivise in giardini tematici.

Nel parco alto, ovvero quello prospicente la reggia, troviamo:

  • il Grand Parterre, con ampi viali fiancheggiati da aiuole geometriche piene di fiori multicolori, vasi di agrumi e siepi di tasso.
  • l’Allea Reale, un grande viale fiancheggiato da alberi di rovere.
  • il Giardino delle rose, a pianta rettangolare, circondato da splendidi pergolati traboccanti rose rampicanti Alberich Barbier.
  • Boschetto e Fantacasino, un’area pensata per le famiglie.

Nel parco basso, l’area più estesa che si sviluppa al di sotto del livello del palazzo, ci sono:

  • La Fontana dell’Ercole Colosso, costruita nel 1672. In origine era il grandioso scenario di feste e ricevimenti, un vero e proprio teatro con scalinate, giochi d’acqua e grotte artificiali e statue. Smantellata già nel ‘700, è stata parzialmente recuperata. La statua marmorea di Ercole si erge al centro della fontana, mentre tutto intorno potrete vedere i resti della struttura originale.
  • Giardino delle Sculture Fluide, un allestimento ad opera di Giseppe Penone, che comprende quattordici opere, tra cui alberi in bronzo, fontane e boschetti.
  • Pescheria, una grande vasca rettangolare, lungo il quale i nobili settecenteschi si dilettavano navigando e pescando.
  • Resti del Tempio di Diana, all’estremita opposta del parco rispetto alla Fontana dell’Ercole. Il tempio, di forma circolare e sormontato da una cupola, sorgeva al centro di un laghetto, e rappresentava il culmine della passeggiata lungo l’Allea Centrale. Oggi ne rimane solo il tracciato, ma il panorama sulla reggia è comunque molto suggestivo.
  • Potager Royal, il più grande d’Italia, comprende vasti appezzamenti di aree coltivate e frutteti
  • Giardini a fiori, due spazi quadrati con fontane e piante perenni e annuali, scelte in base alla loro origine, alla simbologie e alla stagionalità, al fine di garantire tre cicli di fioritiura all’anno.

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