Nelle vicinanze del Lago di Viverone, al confine tra Piemonte e Valle d’Aosta, il Castello di Masino si staglia su un’altura come magnifico esempio di dimora aristocratica di epoca rinascimentale.
Legato alla casata dei Valperga, funzionari di corte dei Savoia, il castello presenta sale riccamente decorate, con una notevole collezione di arredi, dipinti, sculture e una biblioteca ricca di tesori. Un recente restauro ha inoltre riportato alla luce affreschi barocchi che erano andati persi nel tempo.
Il suo parco all’inglese, di rara bellezza, offre vedute panoramiche mozzafiato sulle Alpi piemontesi e valdostane, oltre a un grande labirinto settecentesco e a passeggiate rilassanti tra alberi secolari.
Indice
Dove si trova e come arrivare
Il Castello di Masino si trova nell’omonima frazione di Caravino, in provincia di Torino, a circa 15 km da Ivrea.
Benché sia possibile arrivare ad Ivrea in treno, e poi da lì al castello con l’autobus numero 4151, il modo più veloce e comodo per raggiungere il castello è senz’altro l’automobile. La distanza è di circa 50 km da Torino e circa 115 km da Milano.
- Da Torino, prendete la E612 ed uscite a Scarmango. Imbocccate poi la SP56 fino a Caravino, e da lì seguite le indicazioni per il castello.
- Da Milano, prendete la A4 Torino-Trieste e uscite allo svincolo per Santhià-Aosta. Imboccate quindi la E25 (Torino-Aosta) e uscite ad Albiano. Seguite la SP80 fino al castello.
Il parcheggio interno del castello è gratuito, ma si riempie in fretta. Se non trovate posto, provate lungo via Valentino oppure (con maggiori probabilità di successo) presso il campetto sportivo oltre la chiesa di San Rocco. Questo campo è solitamente chiuso, ma vien aperto in caso di alta affluenza al castello.
Costi e orari
Il Castello di Masino è aperto dalle 10.00 alle 17.00 dal 2 novembre al 17 dicembre, e dalle 10.00 alle 18.00 dal 23 febbraio al 1 novembre. I giorni di apertura sono dal mercoledì alla domenica, mentre in inverno rimane chiuso al pubblico.
È possibile che ci siano aperture straordinare, per esempio in occasione di Pasqua, oppure se qualche festività cade di lunedì o martedì. Se volete visitare il castello in una di queste occasioni, vi consiglio di chiedere direttamente al FAI scrivendo a [email protected].
Nel weekend e nelle festività, l’affluenza è altissima, e potreste dover fare lunghe code per riuscire ad entrare. Per quetso motivo, vi suggerisco di prenotare online il giorno e l’orario della vostra visita, così da assicurarvi l’ingresso.
Il biglietto intero per la visita libera del castello e del parco costa 15,00€ intero e 8,00€ ridotto (6-18 anni). La visita guidata di 60 minuti costa invece 21,00€ intero e 11,00€ ridotto.
Per esplorare tutto il castello ed il parco, mettete in conto almeno due ore.
La visita guidata può essere interessante, ma comunque in ogni sala troverete dei cartoncini con spiegazioni dettagliate. Le stesse informazioni sono reperibili anche elettronicamente sul sito del FAI (scansionate il QR code alle casse d’ingresso per accedere direttamente alla guida).
Storia del castello di Masino
Le prime notizie del Castello di Masino risalgono all’undicesimo secolo, quando fu eretto come fortino medievale, circondato da mura e torri di guardia. Per la sua posizione strategia fu teatro di diverse battaglie tra le famiglie più influenti dell’epoca, dai Savoia ai Visconti, che si contentevano il territorio del Canavese.
A partire dal ‘300 finì sotto il controllo dei Conti Valperga, discendenti del re Arduino d’Ivrea e funzionari al servizio dei Savoia.
Nel ‘500, i Valperga intrapresero un’importante ristrutturazione in stile rinascimentale. Cessata da funzione militare, il castello si trasformò in una raffinata residenza signorile, con l’abbattimento delle mura e la realizzazione di un giardino all’italiana.
Nel Settecento, il gusto barocco arricchì ulteriormente il castello, con l’aggiunta di nuove sale, decorate con affreschi e stucchi di pregevole fattura. Tra le sale più significative di questo periodo, spicca il Salone da Ballo, ricavato da un’antica torre e decorato con affreschi di soggetto mitologico. Di grande pregio è anche la Galleria dei Poeti, un lungo corridoio impreziosito da ritratti di illustri letterati italiani e stranieri.
Nel XIX secolo, il castello passò di proprietà ai conti Arborio Mella di Sant’Elia, che ne curarono la conservazione e l’allestimento museale, aggoiungendo inoltre il parco all’inglese. Nel 1988, alla morte della marchesa Vittoria Leumann, il figlio donò il castello al Fondo Ambiente Italiano, che ne avviò il restauro e l’apertura al pubblico.
Castello di Masino
Con le sale e le decorazioni interne del castello, i Valperga intendevano dare sfoggio della propria ricchezza, del proprio illustre retaggio, nonché dei legami con le più influenti famiglie italiane, in particolare i Savoia.
Queste sono le sale più importanti:
- Salone degli Stemmi, collocato nell’antico mastio medievale, serviva per accogliere gli ospiti più illustri. Per questa ragione è decorato con gli stemmi araldici delle famiglie cui si legarono i Valperga nei sette secoli della loro storia.
- Cappella di San Carlo, l’oratorio privato della famiglia. Custodisce le reliquie attribuite ad Arduino, re d’Italia dal 1002 al 1014 e presunto capostipite della casata dei Valperga.
- Salotto Rosso, una splendida stanza con una tappezzeria di damasco, rosso che custodisce preziosi arredi e porcellane orientali. Per la sua fragilità, il salotto è visibile solo attraverso un vetro di protezione.
- Torre dei Venti, all’angolo nord-occidentale della terrazza. Prende il nome dall’affresco della rosa dei venti che decora il soffitto, dove ogni vento è rappresentato dal volto di un bambino che soffia.
- Galleria degli Antenati, alle cui pareti sono appesi i ritratti dei conti Valperga, dal Medioevo all’800. Tra questi trova ovviamente spazio anche Arduino, mentre i due protagonisti del restauro del castello, Carlo Francesco I e Carlo Francesco II, sono raffigurati a parte, sulla parete di sinistra.
- Appartamento della Regina, in riferimento al passaggio, al Castello di Masino, della regina di Sicilia Anna d’Orléans. Le pareti sono decorate con stampe cineseggianti, mentre gli affreschi ai soffitti rappresentano lo zodiaco e temi classici.
- Biblioteca, anch’essa visibile solo da fuori, per tutelare l’impressionante collezione di volumi antichi e manoscritti.
- Galleria dei Poeti, fatta costruire dall’abate Tommaso Valperga di Caluso nel 1814. Alle pareti sono ritratti poeti e scrittori, tra cui anche due donne, Vittoria Colonna e Maria Maddalena Morelli.
- Salone dei Savoia, posto soprail Salone degli Stemmi, era la sala più importante del piano nobile. Il restauro del 2022 ha riportato alla luce un ciclo di affreschi di epoca barocca, con vedute di alcune città piemontesi, un albero genealogico e affreschi ad effetto trompe l’œil.
- Sala da Ballo, nella Torre Rotonda, molto ampia e scenografica.
- Salone dei Gobelins, così chiamato per la presenza di raffinate e preziose poltrone rivestite con il tessuto della celebre fabbrica parigina.
Parco del castello
Il Castello di Masino è circondato da un ampio parco all’inglese di 40 ettari, che include un vigneto e un magnifico viale alberato con vedute panoramiche mozzafiato sull’arco alpino.
Verso la fine del viale alberato si trova un labirinto settecentesco, il secondo più grande d’Italia dopo quello della Masone, in Emilia-Romagna. Il percorso, riprogettato di recente con siepi di carpini in base ai documenti rinvenuti negli archivi, è lungo oltre 1 km.
Sull’altro lato del castello, il parco si estende fino al parcheggio, tra vialetti serpeggianti e spazi più ordinati, con fontane e grandi aree verdi. Molto suggestiva è anche la caffetteria, collocata su una terrazza panoramica tra oleandri e glicini rampicanti.
Tra gli alberi monumentali, citiamo un cedro del Libano pluricentenario, un leccio e un corbezzolo di quasi 200 anni, e alcuni cipressi di circa 300 anni.
Cosa vedere nelle vicinanze
Ricetto di Candelo
Ad appena 30 km dal Castello di Masino, abbarbicato sulle colline biellesi, si trova il Ricetto di Candelo, un autentico gioiello medievale perfettamente conservato.
Si tratta di un antico magazzino fortificato, eretto nel tredicesimo secolo per stoccare e proteggere vino, granaglie e tutte le preziose produzioni agricole. Interamente costruito con materiali locali, si compone di 200 edifici di due piani, comunemente detti “cellule”, separati da stradine in ciottoli e circondati da spesse mura e torrette.
Passeggiando tra le sue “rue”, potrete assaporare un’atmosfera autenticamnete medievale, soprattutto durante i numerosi eventi che animano in Ricetto durante l’anno, come il festival dei fiori e il villaggio di Babbo Natale. Molto spesso, inoltre, i produttori locali espongono le loro prelibatezze tra le vie del borgo. Approfittatene per degustare e acquistare ottimi formaggi, salumi, mieli e grappe.
Per comprendere meglio l’importanza storica del Ricetto, vi consiglio di partecipare a una visita guidata.
Oasi Zegna
L’Oasi Zegna è una riserva naturale protetta che si estende per circa 100 chilometri quadrati tra i comuni di Trivero, Bielmonte e Valle Cervo, nel cuore del Biellese. Fondata nel 1993 sotto il patrocinio del FAI, prende il nome da Ermenegildo Zegna, magnate della moda profondamente legato alla sua terra d’origine. Già negli anni ’30, Zegna aveva avviato un progetto di salvaguardia ambientale che ha portato alla creazione di questa oasi di pace e bellezza.
L’Oasi Zegna comprende borghi montani, edifici storici, aree naturali incontaminate e una fitta rete di sentieri di trekking.
L’Oasi Zegna offre una vasta gamma di attività per tutta la famiglia e per tutte le stagioni. In inverno, gli amanti degli sport invernali possono praticare sci alpino e di fondo, snowboard e ciaspolate. In estate e primavera, invece, ci si può dedicare a passeggiate, trekking, mountain bike, pesca e gite a cavallo. Durate l’autunno, l’oasi si tinge dei colori caldi del foliage, regalando uno spettacolo davvero suggestivo.
L’Oasi Zegna è un luogo ideale per trascorrere una giornata in mezzo alla natura. Il parco organizza inoltre interessanti visite guidate a tema, laboratori didattici per bambini e eventi speciali durante tutto l’anno. Per scoprire il calendario delle iniziative e programmare la vostra visita, consultate il sito ufficiale.
Forte di Bard
A circa 40 km dal castello, il Forte di Bard si staglia sul suo sperone roccioso a protezione della Valle d’Aosta.
Per secoli, il forte servì per controllare il transito di merci e persone lungo la Dora Baltea e verso il confine con la Francia. Nel 1800, la sua guarniguine oppose una strenua resistenza all’armata di Napoleone, il quale, per ripicca, lo fece radere al suolo.
Il forte fu quindi completamente ricostruito dopo l’unità d’Italia, per volere di casa Savoia. Il complesso si articola su tre livelli, con diverse opere difensive che includono bastioni, cannoniere e gallerie sotterranee.
Oggi il Forte di Bard è un museo aperto al pubblico, che ospita diverse mostre permanenti e temporanee.
- Il Museo delle Alpi: un percorso multimediale che racconta la storia e la cultura delle Alpi occidentali.
- Il Museo del Forte e delle Fortificazioni: un’esposizione dedicata all’evoluzione delle tecniche di difesa nel corso dei secoli.
- Le Prigioni del Forte: 24 celle anguste e buie utilizzate nel periodo in cui il forte fu adibito a carcere militare.
- Le Opere Basse: le fortificazioni più esterne del forte, che offrono una vista panoramica mozzafiato sulla valle.
Recentemente, il Forte di Bard è stato reso celebre da Hollywood: nel 2015 ha infatti “impersonato” la sede dell’Hydra, organizzazione criminale nemica dello Shield nel film Avengers: Age of Ultron.