Al termine della Seconda Guerra Mondiale, Berlino fu divisa in quattro settori di occupazione, controllati dalle potenze occidentali e dall’Unione Sovietica. Allo scoppio della Guerra Fredda, questa separazione divenne più marcata, sfociando, il 13 agosto 1961, nella costruzione del Muro di Berlino.
Per quasi 30 anni, il Muro divise fisicamente Germania Est e Germania Ovest ma anche, simbolicamente, il mondo occidentale da quello sovietico. L’impatto su Berlino fu devastante: molte famiglie si ritrovarono separate da un giorno all’altro, alcune stazioni della metropolitanta furono sbarrate, le piazze che si trovavano sulla linea di confine furono divise a metà e lasciate in stato di abbandono.
Dopo la caduta, il 9 novembre 1989, il Muro di Berlino fu smantellato, e la città riunita iniziò un’imponente opera di ricostruzione. Il ricordo resta però ancora molto vivido nelle menti dei berlinesi e nella città, dove è ancora possibile trovare frammenti di Muro, lasciati come memoriale e monito per i posteri.
Potrete inoltre ripercorrere la storia del Muro e della Guerra Fredda in diversi musei, come il Wall Museum alla East Side Gallery, il centro di documentazione di Bernauer Strasse, e l’innovativo Panorama Asisi, un’esperienza immersiva nella vita quotidiana della Berlino divisa.
Indice
Dove si trova e come arrivare
Berlino si trova nella Germania nord-orientale, a breve distanza dal confine con la Polonia.
Il modo migliore per raggiungere la capitale tedesca è in aereo. L'aeroporto di Berlino-Brandeburgo Willy Brandt, che dista 25 km dalla città, è infatti ben collegato con voli diretti da diverse città italiane tra cui Milano, Roma, Napoli, Venezia, Pisa e Bolzano. Le compagnie che viaggiano su Berlino sono Easyjet, Ryanair e Skyalps.
Potrete poi arrivare in centro utilizzando il treno Airport Express, che ha corse ogni 30 minuti dal terminal 1 alla stazione Berlin Hauptbahnof, oppure con le linee della S-Bahn S9 e S45, che hanno corse ogni 20 minuti ma effettuano più fermate, o ancora con i treni regionali RE7 e RB14, che arrivano a Potsdamer Platz. Qui trovate tutte le info aggiornate.
Esistono anche degli autobus, che però non consiglio di utilizzare, perché sono più lenti e non così tanto più economici del treno.
Come muoversi
Berlino dispone di una capillare ed efficiente rete di trasporto pubblico, grazie alla quale vi potrete spostare agevolmente tra le varie cose da vedere. I mezzi pubblici comprendono la metropolitana U-Bahn, la linea ferroviaria S-Bahn, tram e autobus.
La città si divide in tre zone concentriche: A, B e C. Per visitare il centro vi sarà sufficiente acquistare i biglietti per le zone A e B, mentre per l'aeroporto vi servirà un biglietto per la zona C.
I bambini sotto i sei anni viaggiano gratis, e fino a 14 anni si applica la tariffa ridotta. Il biglietto singolo è piuttosto caro, costa infatti rispettivamente 3,50€ e 2,20€ per le zone AB, e 4,40€ e 3,20€ per le zone ABC.
Tuttavia, sono disponibili diversi abbonamenti per uno o sette giorni, che vi consentiranno di muovervi risparmiando e senza dover fare il biglietto ogni volta. Per esempio, al costo di 41,50€ per le zone AB e 49,00€ per le zone ABC potrete acquistare l'abbonamento settimanale valido per gruppi fino a 5 persone. Vi consiglio di consultare il sito ufficiale per visualizzare tutte le tipologie di biglietto disponibili.
In alternativa, potete utilizzare anche gli autobus hop-on hop-off, che sono studiati appositamente per i turisti e fermano in prossimità delle principali attrazioni.
Quando andare
Berlino ha un clima continentale, con inverni gelidi ed estati miti ma non troppo calde.
In inverno, le temperature oscillano attorno allo zero, con venti freddi e possibili nevicate. La primavera è la stagione più instabile, con gelo e neve fino a marzo. In estate le temperature si assestano sui 23°-25°, con ondate di caldo sempre più frequenti ed intense a causa del surriscaldamento globale. L'autunno rimane gradevole fino circa a metà ottobre, dopodiché iniziano ad arrivare i venti freddi e le prime gelate.
Le precipitazioni, seppure non abbondanti, sono diffuse abbastanza equamente su tutti i mesi, con picchi in estate dovuti ai temporali pomeridini.
Berlino ha un'offerta turistica molto varia, e grazie ai numerosi musei non avrete difficoltà a trovare cose da fare anche nei giorni freddi o piovosi.
Tuttavia, a livello climatico sicuramente il periodo migliore per visitare la città va da maggio a settembre, quando le giornate soleggiate e lunghe permettono di sfruttare anche le attività all'aperto. Questo è inoltre il periodo in cui si svolgono la maggior parte dei festival e delle manifestazioni, come il Karnaval der Kulturen a maggio e il Berliner Bierfestival a settembre.
Un altro periodo molto gettonato è l'Avvento, quando la città si popola delle colorate bancarelle dei mercatini di Natale.
Dove alloggiare
A differenza di città come Monaco o Francoforte, in cui le cose da vedere sono concentrate per lo più nel centro storico, Berlino è piuttosto dispersiva. Ovunque scegliate l'alloggio, sarete quindi vicini a qualcosa e lontani da qualcos'altro. D'altro canto, questa configurazione vi permette di scegliere con maggiore libertà la zona dove alloggiare, visto che comunque dovrete fare l'abbonamento dei mezzi pubblici.
Il quartiere Mitte, ovvero il centro, è naturalmente la zona più gettonata, ma anche quella più costosa, sia per l'alloggio sia per i ristoranti. Alexanderplatz, storicamente il centro di Berlino Est, è una valida alternativa, anche se gli hotel sono abbatanza cari anche qui.
Per risparmiare, potete scegliere i quartieri di Friedrichshain e Kreuzberg, giovani, dinamici e multietnici, oppure il più tranquillo Prenzlauer Berg, a nord del centro. Charlottenburg è una zona molto raffinata, ma distante dal centro e con costi comunque alti.
Berlino è considerata una città mediamente sicura. Come in tutte le grandi metropoli, però, anche qui occorre prestare particolare attenzione nei pressi delle stazioni e attorno ai loclai notturni. Sarebbe inoltre meglio evitare i quartieri periferici e alcune aree come Leopoldsplatz, Görlitzer Park, Kotbusser Tor, e le stazioni di Warshauer Brücke e Hermanstrasse.
Quanto tempo dedicare
Per visitare bene Berlino occorrebe una settimana, talmente tante sono le cose da fare e vedere.
La maggior parte dei visitatori si accontenta tuttavia di molto meno, solitamente un weekend. Date le dimensioni della città, io vi consiglio di dedicarle almeno 3 notti, così da avere a disposizione due giorni pieni e due mezze giornate.
Come risparmiare
Come tutte le grandi città, anche Berlino mette a disposizione diversi pass turistici, che permettono di accedere a numerose attrazioni e ai trasporti ad un prezzo conveniente.
Il più venduto è il Berlin Welcome Card, disponibile in tre versioni diverse. Tutte e tre prevedono i mezzi pubblici nelle zone AB, sconti presso 180 monumenti, ristoranti, negozi e tour, più la guida e la mappa della città.
Vediamo invece in cosa differiscono le tre versioni:
- Classico, con validità da due a sei giorni, include solo le cose citate sopra. Il costo va da 26,00€ a 54,00€.
- Isola dei Musei, con validità di tre giorni, include anche i cinque musei Pergamom, Altes Museum, Neues Museum, Alte Nationalgalerie e Bode-Museum. È inoltre possibile includere la zona di traporto C, ovvero quella dell'aeroporto. Il suo costo è 54,00€ per le zone AB e 57,00€ per le zone ABC.
- All Inclusive, con validità da due a sei giorni, include tutte le zone di trasporto ABC, i musei dell'isola, un tour in autobus della città, e l'ingresso gratuito a 30 attrazioni tra cui il Museo della DDR, la Torre della Televisione, il Museo della Stasi e il Museo Storico Germanico. Il costo varia da 99,00€ a 185,00€.
Il Berlin Pass, è molto simile alla Welcome Card All Inclusive ma non prevede l'accesso ai mezzi pubblici. Include però l'ingresso gratuito a 60 attrazioni.
Storia di Berlino
Berlino nacque nel '200 come borgo commerciale di origine slava. Per secoli fu governata dal casato Hohenzollern, prima come principi elettori di Brandeburgo, poi come re di Prussia.
Nel 1701, il principe elettore Federico II si autoincoronò re di Prussia, con il nome di Federico I. La città inglobò quindi i distretti circostanti, divenendo la capitale del neonato regno. Berlino crebbe in modo esponenziale durante la Rivoluzione Industriale, imponendosi come uno dei principali centri logistici e produttivi della Germania.
Nel 1933, il partito nazionalsocialista salì al potere. Nel 1936, la città ospitò una controversa edizione delle Olimpiadi. Durante la Notte dei Cristalli nel 1938, centinaia di ebrei furono deportati nel campo di concentramento di Sachsenhausen.
In quanto capitale del Reich, Berlino fu colpita con particolare furia dai bombardamenti alleati del 1945. Oltre 67.000 bombe colpirono bersaggli militari e civili, causando circa 125.000 vittime. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, le potenze vincitrici divisero la città in quattro settori di occupazione, tre governate dalle forze occidentali e una dai sovietici.
La zona est divenne la capitale della Repubblica Democratica Tedesca, la DDR, la zona ovest divenne invece un'enclave della Repubblica Federale Tedesca, ovvero la Germania Ovest. Inizialmente, i cittadini dei due blocchi potevano spostarsi liberamente tra le due aree. Ma, con il crescere delle tensioni, nella notte tra il 12 e il 13 Agosto del 1961 la Germania Est cominciò la costruzione del Muro di Berlino. Famiglie, amici, comunità, furono irrimediabilente separati, fino alla sera del 9 Novembre 1989, quando il muro cadde e la Germania fu riunificata.
Storia del Muro di Berlino
Il Muro di Berlino fu costruito nella notte del 13 agosto 1961, in risposta alla crescente fuga di cittadini dalla Germania Est verso la Germania Ovest. Con una lunghezza totale di 155 km e un’altezza di 3.6 metri, questa doppia striscia di cemento divenne simbolo di repressione, e della divisione tra il mondo occidentale e il mondo comunista.
Il Muro di Berlino ebbe un impatto profondo sulla popolazione, perché da un giorno all’altro i cittadini non poterono più vedere né contattare i parenti e amici che vivevano nell’altra parte della città.
Nei quasi 30 anni della sua esistenza, circa 140 persone persero la vita nel tentativo di scavalcare il Muro e raggiungere la Germania Ovest. La vittima più simbolica fu Peter Fechter nel 1962, colpito da colpi di arma da fuoco e lasciato morire dissanguato nella cosiddetta “Striscia della Morte”, la zona tra il muro e il confine con la Germania Ovest.
Il 9 novembre 1989, in seguito a delle proteste popolari, la Germania Est decise di concedere alcuni permessi speciali di viaggio verso la zona ovest. Il 9 novembre il Ministro della Propaganda Günter Schabowski diede però erroneamente l’annuncio che tutti i berlinesi est potevano recarsi nella zona occientale. Decine di migliaia di persone affollarono i posti di blocco, e le guardie non ebbero altra scelta che lasciarli passare.
La caduta del Muro di Berlino fu un evento epocale, che segnò la fine della Guerra Fredda e la riunificazione della Germania.
Muro di Berlino, cosa vedere
Porta di Brandeburgo
La Porta di Brandeburgo fu costruita nel 1791 dall’architetto Carl Gotthard Langhans su commissione di re Federico Guglielmo II di Prussia.
Considerata un capolavoro del classicismo tedesco, la porta è composta da cinque archi in stile dorico, sormontati da una quadriga in bronzo dorato che rappresenta la dea Vittoria su un carro trainato da quattro cavalli, realizzata dallo scultore Johann Gottfried Schadow.
Durante la Guerra Fredda, la Porta di Brandeburgo si trovava nella zona sovietica di Berlino, divenendo quindi un simbolo della divisione della città. I presidenti degli Stati Uniti John F. Kennedy e Ronald Reagan visitarono Berlino, incoraggiando la riunificazione della Germania. I loro discorsi, “Ich bin ein Berliber” di Kennedy e “Tear Down This Wall” di Reagan, sono passati alla storia.
La notte del 9 novembre 1989, la Porta di Brandeburgo fu protagonista della caduta del Muro di Berlino. Ai suoi piedi si svolsero grandi festeggiamenti, mentre i berlinesi prendevano a picconate l’odiato simbolo della Cortina di Ferro. Da allora, è tornata a essere il simbolo di Berlino e della Germania unita. È uno dei monumenti più visitati della città e rappresenta un simbolo di speranza e di libertà per il mondo intero.
East Side Gallery
Il tratto più famoso del Muro di Berlino si trova lungo la Mühlenstraße, la strada che costeggia il fiume Sprea nel quartiere di Friedrichshain. Questa striscia lunga 1.3 km prende il nome di East Side Gallery ed è considerata la galleria d’arte a cielo aperto più grande del mondo.
A partire dal 1990, street artist di tutto il mondo iniziarono a ricoprire questo tratto di muro con murales e graffiti. Oggi se ne contano ben 106, che raccontano temi come la pace, la libertà, l’amore e l’unità. I due più famosi sono la Trabant che sfonda il muro, nonché il bacio tra Brežnev e Honecker.
Wall Museum
All’inizio della East Side Gallery troviamo il Wall Musuem, un museo multimediale che racconta la storia del Muro di Berlino. Inaugurato nel 2014, ha sede in un antico mulino sulle sponde della Sprea.
La mostra si sviluppa su due piani e utilizza una varietà di tecniche multimediali, tra cui filmati, fotografie, documenti e installazioni interattive. Inizia con una breve introduzione alla storia della Germania, poi prosegue con il racconto della costruzione e caduta del Muro, con un accento particolare sulle storie delle persone che hanno vissuto questa divisione. La mostra include anche una sezione dedicata alle vittime del Muro, che sono state uccise o ferite nel tentativo di attraversarlo.
Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00. Il prezzo del biglietto è di 9,75€ per gli adulti e di 7,50€ euro per i bambini e gli studenti. La visita del museo dura circa 90 minuti.
Berliner Mauer Gedenkstätte
Lungo Bernauer Strasse, poco a nord del centro di Berlino, troviamo un toccante memoriale che ricorda la divisione della città e le vittime del Muro.
Questo moumento all’aperto comprende una sezione di muro lunga 1.4 km, in parte sostituito da sbarre di metallo che permettono di vedere attraverso il muro e attraversarlo, un’azione tanto semplice ora quanto impossibile fino al 1989.
Nei pressi si trovano anche la Cappella della Riconciliazione, una chiesa moderna costruita sui resti dell’originale, abbattuta nel 1985 per fare posto al muro, e una torre di guardia che dà sulla “striscia della morte“, una zona abbandonata tra le due cinte murarie, che rendeva ancora più difficile evadere dalla DDR.
Da vedere anche il Centro di Documentazione, un museo che racconta la costruzione e la caduta del muro con filmati originali.
Potsdamer Platz
Potsdamer Platz nacque attorno al 1740, quando il re di Prussia Federico il Grande fece costruire la propria residenza reale di Sanssouci a Potsdam, realizzando quindi anche una strada che conducesse direttamente dal castello alla capitale. In corrispondenza delle mura fu eretta una porta, la Porta di Potsdam, ed è proprio attorno ad essa che si sviluppò la piazza.
Fino alla Seconda Guerra Mondiale, Potsdamer Platz fu un importante snodo logistico e commerciale per Berlino, soprattutto dopo la nomina a capitale nel 1871. La piazza fu ristrutturata e si riempì di ristoranti, negozi, alberghi e teatri.
La maggior parte di questi edifici furono distrutti dai bombardamenti alleati, e con la costruzione del Muro Potsdamer Platz si ritrovò proprio sulla linea di confine tra Berlino Est e Berlino Ovest. Tagliata a metà, rimase per decenni un luogo desolato e abbandonato.
Dopo la caduta del Muro, la piazza divenne il simbolo della Germania unita, e così la città decise di avviare importanti lavori per riportarla agli antichi splendori. Grazie ad importanti investitori, tra cui Daimler e Sony, i migliori architetti lavorarono per dare un nuovo volto a Potsdamer Platz, che oggi è tornata ad essere un vivace centro di aggregazione.
Tra le principali attrazioni di Potsdamer Platz ci sono la torre Kollhoff, dotata di una terrazza panoramica a 100 metri di altezza dalla quale ammirare tutta la città, la torre Debis progettata da Renzo Piano, il futuristico Sony Center con la sua copertura colorata e le sale cinematografiche, il centro commerciale Arkaden e il palazzo Weinhaus Huth, l’unico edificio pre-bellico ancora esistente.
Checkpoint Charlie
Checkpoint Charlie è il più famoso posto di blocco tra Berlino Est e Berlino Ovest.
Oggi, accanto alla cabina della guardia di frontiera svettano le gigantografie di due giovani soldati, uno sovietico e uno tedesco. Questo induce molti a pensare che “Charlie” sia il nome di uno dei due ragazzi. In realtà, Charlie indica la lettera C nell’alfabeto fonetico NATO, dopo Alpha (A) e Bravo (B). I due poster sono semplicemente un’installazione artistica per ricordare che, in fondo, anche i soldati non erano che ragazzi.
Situato all’incrocio tra Friedrichstrasse e Zimmerstrasse, Checkpoint Charlie era il punto dal quale passavano militari, diplomatici e visitatori stranieri, e per questo era considerato strategico.
Nel 1961, in piena crisi politica, i carri armati delle due potenze si fronteggiarono per alcune ore in questo punto, facendo temere a tutto il mondo un’escalation del conflitto. Sempre qui, nel 1962 ebbe luogo il più famoso tentativo di fuga dalla DDR, nel quale il diciottenne Peter Fechter fu ferito con colpi di arma da fuoco, e poi lasciato morire dissanguato in strada.
Mauermuseum Haus am Checkpoint Charlie
Accanto a Checkpoint Charlie troviamo il Mauer Museum, fondato già nel 1962, quindi in piena Guerra Fredda, come mostra sulla costruzione e sulla funzione del Muro. Nel corso degli anni, fu ampliato con l’aggiunta di documenti sui principali eventi storici e politici, come il faccia a faccia dei carri armati sovietici e statunitensi nel 1961 e l’uccisione di Peter Fechter nel 1962.
Oggi, il Mauer Museum è il museo più completo ed informativo sulla storia del Muro di Berlino. Se avete tempo per visitare solo un museo sul tema, vi consiglio assolutamente questo.
C’è tanto da leggere, ma sono presenti anche tanti reperti tra cui fotografie, filmati, documenti d’epoca, armi, uniformi, manifesti e oggetti di vita quotidiana. C’è inoltre la possibilità di ascoltare le testimonianze dirette delle persone che vissero sulla propria pelle la divisione di Berlino e la Guerra Fredda.
La mostra si divide in quattro sezioni:
- La costruzione del Muro.
- La vita quotidiana nella Germania Est.
- I tentativi di fuga, con l’esposizione di diversi strumenti come mongolfiere, auto modificate, valigie con scomparti segreti e altro.
- La caduta del Muro.
Asisi Panorama – The Wall
Sempre nei pressi di Checkpoint Charlie, noterete una grossa struttura cilindrica, che forse stona un po’ con l’architettura circostante.
Si tratta di Asisi Panorama – The Wall, un’installazione artistica dell’architetto Yadegar Asisi che permette un’esperienza immerisiva a 360° nella vita quotidiana della Berlino divisa.
Un dettagliato dipinto in scala 1:1 copre tutta la superficie interna del cilindro, e raffigura Checkpoint Charlie in una normale giornata autunnale negli anni ’80. Effetti sonori e di luce sincronizzati con l’immagine panoramica contribuiscono a creare un’atmosfera ancora più realistica e coinvolgente. Lo scopo dell’installazione è mostrare le differenze tra la zona est e la zona ovest.
Oltre a questo, nel museo ci sono un’interessante mostra fotografica e un’area educativa.
Stazioni fantasma
Dopo la costruzione del muro, la DDR chiuse tutte le stazioni della metropolitana che si trovavano nel suo territorio, ma che erano servite dalle linee in provenienza da Berlino Ovest. Queste fermate sono note come “stazioni fantasma”, perché per 40 anni rimasero in stato di abbandono.
Nel 2002, la Deutsche Bahn ha iniziato a ristrutturare alcune delle stazioni fantasma, tra cui quelle di Friedrichstraße, Nordbahnhof e la stazione Potsdamer Platz.
Le più famose stazioni fantasma che potrete visitare a Berlino sono:
- Bernauer Straße, una delle più famose, ora è un monumento commemorativo. Si trova nella Bernauer Straße, una strada che fu divisa dal Muro di Berlino.
- Friedrichstraße vicino al Checkpoint Charlie, oggi ospita un museo sulla storia del Muro di Berlino.
- Nordbahnhof è la stazione fantasma più grande di Berlino. Si trova nella parte nord della città, vicino al confine con la Germania Ovest.
- Potsdamer Platz, nel centro di Berlino, oggi è un importante centro commerciale e di intrattenimento.