Nido dell’Aquila, il rifugio di Hitler sulle alpi bavaresi

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  • Categoria dell'articolo:Baviera
  • Ultima modifica dell'articolo:27 Marzo 2024
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Le impervie vette dell’Obersalzberg, all’estremità meridionale della Baviera, fanno da scenario naturale a uno degli edifici più scenografici ed insieme controversi della storia. Qui si erge imponente il Kehlsteinhaus, o Nido dell’Aquila, lo chalet-fortezza che Hitler ricevette in dono dal partito nazista.

Poco utilizzato dal Führer, che preferiva soggiornare nella vicina Berghof, l’edificio è sopravvissuto alla guerra ed è arrivato fino a noi con il suo infausto carico di storia. Il Nido dell’Aquila è una tappa imperdibile di ogni tour della Baviera, e perfetto per una gita giornaliera da Salisburgo.

Dove si trova e come arrivare

Il Nido dell’Aquila è abbarbicato a 1836 metri sulle vette delle montagne dell’Obersalzberg, nelle Alpi Bavaresi.

Pur trovandosi in Germania, la città più vicina è l’austriaca Salisburgo, che si trova circa 30 km più a nord. Uscendo dalla città, imboccate l’autostrada A10/E55 e uscite a Salzburg Süd in direzione Anif/Gröding. Prendete quindi la B160 e proseguite fino al bivio con la Obersalzberstraße B319. Continuate su questa strada fino al grande parcheggio in corrispondenza della stazione degli autobus.

La strada di 7 km che conduce al Nido dell’Aquila è vietata ai veicoli privati, perché particolarmente ripida e tortuosa. Dovrete quindi lasciare l’auto al parcheggio, che costa 5,00€ per tutto il giorno, e prendere il Kehlsteinbus, linea 849. Accanto al parcheggio troverete la biglietteria, i costi del tragitto sono dettagliati nel prossimo paragrafo.

Costi e orari

A causa delle temperature rigide e delle frequenti nevicate, il Nido dell’Aquila è aperto solamente nella bella stagione, indicativamente tra maggio e ottobre. Per avere informazioni aggiornate sull’apertura, consultate il sito ufficiale.

Come già detto, non è possibile raggiungerlo con la propria automobile. Dovrete quindi acquistare il biglietto dell’autobus, che comprende anche l’ingresso. Il costo nel 2023 è di 30,80€ per gli adulti e 16,00€ per bambini tra 6 e 14 anni. Sono poi disponibili pacchetti scontati per le famiglie, che vi consiglio di verificare direttamente sul sito.

Se non avete a disposizione l’automobile, o preferite la comodità di non dover pensare a nulla, scegliete questo tour organizzato da Salisburgo:

Come organizzare la visita

Gli autobus sono molto frequenti e non è necessario prenotare in anticipo.

Vi consiglio però di arrivare il prima possibile, perché già a metà mattina si formano lunghissime code. Noi abbiamo preso l’autobus alle 9.00, e abbiamo visitato tutto con molta tranquillità e senza folla. Quando siamo tornati giù, circa due ore dopo, c’era moltissima gente che saliva sull’ascensore, e altrettanta in coda al parcheggio.

Attenzione, è necessario prenotare l’orario del ritorno, non potrete presentarvi alla stazione e prendere il primo bus che passa. Sul vostro biglietto troverete già indicato l’orario di rientro, normalmente previsto dopo 2 ore. Se volete rimanere di più non preoccupatevi, potrete modificare l’orario utilizzando le macchinette automatiche alla stazione, oppure direttamente nella Kehlsteinhaus. L’importante è che vi presentiate al parcheggio all’ora prevista, altrimenti non vi faranno salire.

Il Nido dell’Aquila è oggi un ristorante. C’è una piccola mostra sulla sua storia, ma non aspettatevi un vero e proprio museo. A meno che non vogliate fermarvi a pranzo, o incamminarvi lungo il difficile sentiero di trekking, le due ore previste sono molto più che sufficienti.

Se possibile, cercate di visitare il Nido dell’Aquila in una giornata di bel tempo.

Storia del Nido dell’Aquila

Hitler amava molto le Alpi Bavaresi, ed infatti soggiornava spesso nella sua residenza di Berghof, ai piedi del monte Kehlstein.

Fu così che, nel 1936, il segretario personale di Hitler Martin Bormann decise di costruire uno chalet-fortezza proprio in vetta a questa montagna, come regalo per il 50° compleanno del Führer. Ottenuti i finanziamenti dai gerarchi nazisti, l’ingegnere Fritz Todt avviò il lavori, che si conclusero in soli quattordici mesi. Un vero record, reso possibile dall’impiego di ben 2.000 operai e da una spesa di 30 milioni di marchi.

Nonostante l’ingente dispendio di manodopera e denaro, Hitler non apprezzò mai questo costoso dono. Il Führer soffriva di vertigini, e l’aria rarefatta dei 1836 metri gli provocava nausee e giramenti i testa. Visitò infatti il Nido dell’Aquila solamente poche volte tra il 1938 e il 1939, più che altro per incontri di rappresentanza con leader stranieri, continuando a preferire Berghof. Dopo lo scoppio della guerra, non vi rimise mai più piede.

I bombardamenti alleati distrussero completamente Berghof, dove oggi si trova un centro di documentazione sul nazismo, ma risparmiarono il Nido dell’Aquila.

Al termine della guerra, l’edificio fu aperto al pubblico, ed oggi riceve circa un milione di visitatori ogni anno.

Il Nido dell’Aquila è tuttavia un simbolo controverso: alcuni lo considerano un monumento storico da preservare, mentre altri ritengono che dovrebbe essere demolito in quanto simbolo del regime nazista e potenziale meta di pellegrinaggio per i fanatici.

Nido dell’Aquila, cosa vedere

L’autobus vi lascerà in un grande piazzale. Da qui, potrete già vedere la Kehsteinhaus in cima alla sua montagna.

Entrate nel tunnel e percorrete i suoi 124 metri fino al lussuoso ascensore, la cui cabina è rivestita in ottone, specchi e sedili in pelle verde. L’ascensore, super tecnologico per l’epoca e rimasto tuttora pressoché immutato, vi porterà all’interno dello chalet in soli 41 secondi, salendo di altri 124 metri.

La struttura è oggi un ristorante, con terrazze panoramiche che offrono splendide visuali sul Parco Nazionale di Berchtesgaden, sul lago Königssee e sul Watzmann, la seconda vetta più alta della Germania.

Passando dall’esterno si accede ad alcuni sentieri escursionistici di difficoltà media-difficile. A voi basterà però fare giusto un centinaio di metri per arrivare ad avere una buona visuale sull’edificio e sulla vallata circostante.

Nido dell'Aquila, visuale dal sentiero

All’interno c’è una piccola rassegna con informazioni sulla costruzione del Nido dell’Aquila, sull’uso che ne fecero Hitler e Eva Braun sulla sua trasformazione in un museo. Nella sala del ristorante potrete rifocillarvi o bere una bevanda calda (fa freddo anche d’state), e acquistare qualche souvenir. Non dimenticatevi però di fermarvi ad ammirare il pezzo più pregiato di Kehlsteinhaus, lo splendido camino in marmo rosso scuro donato da Mussolini.

Cosa vedere nelle vicinanze

Tornati al parcheggio, visitate il Centro di Documentazione sul Nazismo di Obersalzberg, che ha riaperto le porte al pubblico nel settembre del 2023.

A breve distanza si trova inoltre l’incantevole lago Königssee, uno degli specchi d’acqua più belli e puliti della Germania. Immerso nel Parco Nazionale di Berchtesgaden, è una destinazione turistica molto popolare per gli amanti della natura, dell’escursionismo e anche degli sport invernali. Imbarcatevi sul traghetto e partite alla scoperta di questo luogo pittoresco, con meravigliosi scorci sulle montagne. Da non perdere la chiesa di St. Bartholomä, un gioiellino dell’arte barocca le cui cupole rosso scuro contrastano piacevolmente con i colori del paesaggio.

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Questo articolo ha 2 commenti

  1. Emanuela

    Amo le Alpi !!!
    Le montagne in genere …
    Il Monte Bianco, il Monte Rosa ,il Cervino
    La Montagna del mio cuore è Lo Stelvio. Ci sono stata con mio marito tanti anni fa … Per me è la montagna vera.
    Per quanto riguarda il Nido dell’ Aquila ho visto il film. Un luogo sicuramente affascinante .
    A presto.

    1. Valeria

      Ciao Emanuela
      hai ragione, le ALpi sono stupendi, la vetta d’Europa
      Il Nido dell’Aquila è indubbiamente un luogo carico di significato, anche se mi sarebbe piacuto trovarci più informazioni storiche, invece ci sono solo alcune fotografie.

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