Conosciuta fin dall’antichità per le proprietà terapeutiche delle sue acque, la località termale di Vichy conobbe il suo periodo di massimo sviluppo tra il Secondo Impero e la Belle Epoque, quando era un centro alla moda che attirava la crème della società francese.
Per questo motivo a Vichy predominano le architetture Art Nouveau e Liberty, che ritroverete nello stabilimento termale e nel teatro, nelle splendide ville d’epoca, e nella moderna Eglise Saint-Blaise. In città ci sono inoltre tre grandi parchi, perfetti per una passeggiata rilassante o un aperitivo dopo un pomeriggio alle terme, numerosi ristoranti e qualche museo interessante.
Oggi ha forse perso parte del suo fascino, e da molti è considerata una città vecchia e decadente. Tuttavia, se siete di passaggio a Vichy troverete comunque alcune cose carine da vedere, per passare qualche ora prima di ripartire verso altre mete.
Indice
Dove si trova e come arrivare
Vichy si trova nel centro della Francia, in una posizione un po’ scomoda se pensate di raggiungerla con i mezzi pubblici.
L’aeroporto più vicino è quello di Clermont-Ferrand, che però è servito solo localmente. Un’alternativa può essere Lione, che comunque si trova a circa 170 km di distanza. Quindi, che ci arriviate in treno o in aereo, il viaggio non sarà dei più semplici.
In realtà, il mezzo più pratico per raggiungere Vichy è l‘automobile. La strada migliore dall’Italia è tramite in Traforo del Frejus, prendendo poi l’autostrada A43 fino a Lione. Una volta usciti dal dedalo di tangenziali, prendete la A89 in direzione ovest e proseguite per 130 km circa fino all’uscita 29. Da qui, prendete la D906 in direzione nord per circa 35 km per arrivare a Vichy.
Quando andare
Vichy ha un clima oceanico temperato, con una netta distinzione delle quattro stagioni. L’inverno è freddo ma più secco, mentre i periodi con le maggiori precipitazioni sono la primavera e l’autunno, in particolare maggio, giugno e novembre. L’estate è calda, ma non eccessivamente afosa.
Il periodo migliore per vistare Vichy è l’estate, tra luglio e settembre.
Dove alloggiare
Vichy non è una meta turistica molto gettonata, fatto salvo per i frequentatori delle terme. Anche in alta stagione, non dovreste avere difficoltà a trovare un alloggio.
Le cose da vedere a Vichy sono tutte in centro, quindi vi consiglio di alloggiare in questa zona, così da potervi muovere a piedi. Dato che molto probabilmente sarete in macchina, meglio scegliere una struttura dotata di parcheggio. Io ho soggiornato al The Originals Boutique Hôtel Les Nations, a breve distanza da tutte le attrazioni e affacciato su una piazza con abbondanti posti auto.
Quanto tempo dedicare
Vichy non vi porterà via molto tempo, a meno che non desideriate fermarvi alle terme per seguire qualche percorso terapeutico. Se vi limitate alle attrazioni turistiche, mezza giornata sarà più che sufficiente.
In quale itinerario inserire Vichy
Per via della sua posizione, e poiché le cose da vedere non sono tantissime, difficilmente Vichy sarà la meta definitiva del vostro viaggio. E’ molto più probabile che la utilizziate come tappa intermedia per spezzare il viaggio per o da altre regioni della Francia.
Per esempio, potete fermarvi una notte a Vichy per poi raggiungere i Castelli della Loira, ed esplorare le eccezionali dimore nobiliare rinascimentali ricche di fascino e storia.
Un’altra soluzione è dirigervi verso ovest per visitare La Rochelle, Bordeaux ed in generale la Nuova Acquitania, o addirittura spingervi più a nord verso la Bretagna.
Storia di Vichy
Data la mancanza di reperti archeologici, si suppone che in antichità il territorio di Vichy fosse sommerso.
Fu solo con la scoperta delle fonti termali che i galli prima e i romani poi si interessarono a Vichy, fondando un insediamento dal nome Aquis Calidis.
Nel medioevo Vichy rimase sempre sotto il ducato dei Borboni, fino all’annessione al regno di Francia nel 1527.
Le terme di Vichy conobbero un primo boom nel tardo ‘600, soprattutto grazie alla Marchesa di Sevigné, che nelle sue lettere le descrisse come “miracolose” per la sua artrite reumatoide. Nel 1787, re Luigi XVI in persona fece costruire una stazione termale più spaziosa, sulla spinta delle principesse Adelaide e Vittoria. Lo sviluppo proseguì anche in epoca imperiale, ed in particolare sotto Napoleone III.
Nel ventesimo secolo le terme attiravano nobili, celebrità e veterani di guerra, e così la città divenne una località alla moda, dotata di un teatro, un parco all’inglese, ville in stile art nouveau e un casinò.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l’esercito confiscò gran parte degli hotel e delle ville, per fare di Vichy un ospedale militare. Si stima che circa 140.000 soldati furono curati qui.
Dopo l’armistizio del 22 giugno 1940, a Vichy si installò il famigerato governo collaborazionista del maresciallo Pétain. Benché formalmente nella zona libera, il governo di Vichy promulgò delle leggi fortemente restrittive verso gli ebrei, le organizzazioni sindacali ed in generale qualsiasi società che potesse opporsi al regime nazista, che occupava gran parte del Paese. La città fu liberata dalle truppe alleate il 25 agosto 1944.
A partire dal dopoguerra Vichy riprese l’attività termale ed intraprese molti lavori di ristrutturazione urbanistica, senza però mai ritrovare lo splendore di un tempo.
Cosa vedere a Vichy
Hall e Parc des Sources
Il parco termale di Vichy è stato inserito tra i beni dell’Umanità dell’Unesco nel 2021, insieme al altre importanti città termali d’Europa come Baden-Baden e Montecatini Terme.
Le acque termali di Vichy erano note per le loro virtù terapeutiche sin dall’antichità, ma il “centro benessere” iniziò ad andare di moda in epoca moderna, quando cominciò ad essere frequentato dall’aristocrazia e dall’alta borghesia.
A Vichy sono presenti nove sorgenti principali, le più famose delle quali sono Source des Célestins, Source Chomel, Source Grand Grille e Source de l’l’Hôpital, che erogano acqua calda; Source Licas, source du Parc jaillit e Source Vichy Dubois, che erogano acqua tiepida o fredda. La caratteristica principale di queste sorgenti è il sapore salato, e la presenza di bicarbonato di sodio, oligoelementi e anidride carbonica. Gli ospiti vengono qui principalmente per curare problemi all’apparato digerente, allo stomaco all’intestino.
L’edificio attuale risale al 1903, realizzato in stile liberty con colori chiari, ampie vetrate e dettagli in ferro battuto, che donano leggerezza ed eleganza. Da esso si stendono due raffinate gallerie coperte, che consentono di attraversare tutto il parco anche in caso di pioggia.
Al suo interno sgorgano la caldissima Source Chomel e la Source Grand Grille, mentre le acque delle altre sorgenti sono condotte qui tramite canalizzazione. Anche se non volete entrare alle terme come clienti, potrete comunque assaggiare l’acqua salata e frizzante della Source des Celestins, accessibile liberamente. Per le altre è invece necessaria una prescrizione medica.
Opéra e Centro Congressi
Questo grande complesso è considerato un capolavoro dello stile art nouveau, e risale all’inizio nel ‘900. Comprende il teatro dell’opera e l’annesso museo, il centro congressi e l’ex casinò.
Le sale del Centro Congressi sono una meraviglia, con i loto raffinati balconcini in ferro battuto, le finiture in stucco, i lampadari di cristallo e cupole in vetro. Al loro interno si svolgono regolarmente mostre, concerti, fiere e conferenze.
Il Teatro dell’Opera è del 1902, e può accogliere quasi 1500 spettatori. Le decorazioni sono di una ricchezza strabiliante, con elaborati motivi floreali nelle tonalità dell’oro e dell’avorio. Al centro della platea non si trova il solito lampadario, bensì un lucernario a cupola, che funge anche da sistema di ventilazione. Il museo, inaugurato nel 2002, mette in mostra documenti d’archivio, costumi, spartiti, locandine d’epoca e altri oggetti interessanti legati al mondo della lirica.
Sul sito ufficiale potrete acquistare i biglietti per le mostre e i concerti, oppure quelli per il museo.
Lago d’Allier
Se a Vichy doveste parlare con i locali, probabilmente vi consiglieranno di visitare il lago. Il che vi lascerà interdetti, visto che la città si trova sulle sponde del fiume Allier, e non c’è traccia di nessun lago. In realtà, poiché le sponde del fiume si allargano in corrispondenza di Vichy, questo tratto è comunemente indicato come “lago d’Allier”.
Ben tre parchi circondano le rive del lago: Parc Napoléon III, Parc kennedy e Parc des Bourins. In queste lussureggianti aree verdi sono presenti oltre 30.000 alberi, aiuole fiorite, ampi prati, sentieri e una rilassante passeggiata lungolago. Lungo la riva si susseguono chioschetti e bar con tavoli e sdraio all’aperto, perfetti per un aperitivo.
Tutta quest’area è stata rinnovata recentemente, tra il 2002 e il 2013, nel contesto di un progetto di riqualificazione urbanistica.
Le Ville Belle Epoque
Il periodo di massimo splendore di Vichy andò dal secondo ‘800 e fino alla Prima Guerra Mondiale. Non stupisce quindi che la città sia costellata di maestose dimore in stile Secondo Impero, art nouveau e liberty.
Il punto più fotografato della città è probabilmente l’incrocio tra Rue du Casino, Rue du Président Wilson e Rue George Clemenceau, dominato da un bellissimo palazzo in stile art déco che sembra arrivare direttamente dalla Grande Mela. Troverete però diversi interessanti edifici vittoriani in Rue Hubert Colombier, nei pressi dell’Eglise Saint Blaise.
Recatevi poi in Boulevard des Etats Unis, dove una serie di splendide ville in stile Belle Epoque costeggia il Parc Napoleon III.
- Chalet Marie-Louise, del 1863, richiama le architetture coloniali della Louisiana. La facciata è decorata con mattoni nei toni dell’ocra, che creano un elaborato schema a scacchiera. Fu costruito per l’Imperatore Napoleone III, che soggiornava spesso a Vichy e che ne sponsorizzò lo sviluppo.
- il più appartato Chalet de l’Empereur fu realizzato nel 1864, sempre su richiesta dell’imperatore, che desiderava godere di una maggiore privacy.
- Chalet Eugenie, in delicati toni pastello, è decorato con merletti in legno e un timpano traforato con motivi a trifoglio. Sul portone d’ingresso campeggia un’elaborata E in ferro battuto, sormontata dalla corona imperiale.
- Chalet des Roses, simile al precedente nelle decorazioni, presenta però una facciata unica nel suo genere, in ciottoli e cemento rosa.
- lo Chalet Clermont-Tonnerre, oggi un hotel di charme, fu costruito nel 1863 per uno degli ufficiali dell’imperatore, il conte Aynard de Clermont-Tonnerre. All’epoca ospitava anche le guardie del corpo di Napoleone III, e per questo motivo si presume che vi fosse un passaggio segreto che conduceva agli altri chalet.
Eglise Saint Blaise
La chiesa di San Biagio ha un aspetto molto diverso dalle altre chiese cittadine, poiché fu realizzata in stile art déco e in calcestruzzo. Un materiale povero ed economico, che però permise di utilizzare degli espedienti architettonici impossibili da realizzare in mattoni o in pietra.
La sua costruzione avvenne tra il 1925 e il 1931, come aggiunta a una chiesa pre-esistente, che fu lasciata al suo posto e divenne una cappella del nuovo edificio. L’altissimo campanile di 67 metri fu invece completato solo nel 1959.
Le ricche decorazioni interne, affreschi e vetrate, contrastano con la sobrietà della facciata, che comunque risulta luminosa e non pesante. La chiesa custodisce inoltre una vergine nera, venerata per i suoi miracoli e portata in processione ogni 15 agosto, in occasione della festa dell’Assunzione.
Musée des arts d’Afrique et d’Asie
Nel 1914, il padre missionario Henri Watté fece un soggiorno forzato a Vichy per curarsi presso le terme. Non potendo tornare in Cina, fondò un’associazione destinata ad accogliere i suoi confratelli, e creò uno speciale spazio espositivo nel quale raccogliere oggetti e manufatti portati in Francia da questi ultimi.
La collezione si ampliò negli anni grazie alle donazioni di altri preti missionari e cittadini privati, ed oggi è diventata un museo di arti decorative e di etnologia, interamente rinnovato nel 2002.
Gli oggetti in esposizione provengono dagli stati orientali di Cina, Cambogia, Laos, Tailandia, Vietnam, e da quelli africani Costa d’Avoirio, Burkina Faso, Mali, Nigeria, Gabon e Congo. Tra di essi ci sono statue di Buddha, oggetti di culto, maschere tribali, monete, copricapi, armi e molto altro.
Il museo ospita inoltre mostre temporanee.