A metà strada tra Angers e Tours, nella Valle della Loira, Saumur vi stupirà con le sue tante cose da vedere e fare. Per cominciare, la città è molto bella, con il suo romantico castello arroccato su uno sperone roccioso e le stradine acciottolate che sbucano su graziose piazzette.
Saumur ha inoltre una storia importante, legata soprattutto alle guerre di religione, ed è famosa in tutto il mondo per l’allevamento dei cavalli ed il prestigioso corpo dei cavalieri Cadre Noir.
In più, la splendida regione circostante è costellata da misteriose grotte di tufo chiamate abitazioni trogloditiche, cantine di pregiati vini bianchi e champagne, e coltivazioni di funghi.
Insomma, il Saumurois ha tutti gli ingredienti per permettervi di passare una giornata all’insegna della storia e dell’enogastronomia nel vostro itinerario nei Castelli della Loira. Andiamo a scoprirne tutte le principali attrazioni.
Indice
Dove si trova e come arrivare
Saumur si trova nel dipartimento Valle della Loira, nella regione Angiò-Turenna. Dista circa 320 km da Parigi, ed è raggiungibile in auto con un viaggio di circa 3 ore.
L’itinerario migliore per includere Saumur è quello nei Castelli della Loira. Se questa è la vostra intenzione, è probabile che arriviate dalle vicine Tours o Angers, in automobile:
- da Tours, imboccate la D952 e seguite il corso della Loira fino allo svincolo con la A85. Prendete quindi l’autostrada fino all’uscita numero 3. Da qui, seguite la D347 per arrivare nel centro di Saumur. Se preferite prendere una strada più panoramica, anche se più lenta, restate sempre sulla D952. All’altezza di Varennes-sur-Loire, attraversate il fiume e svoltate a destra sulla D947. Arriverete a Saumur attraversando piccoli paesini in pietra bianca e cave di tufo scavate nella roccia.
- da Angers, prendete la A11 in direzione Canton de Perray, e poi imboccate lo svincolo per la A85, uscendo sempre all’uscita 3. Anche in questo caso potete scegliere di prendere la strada panoramica D952.
Una volta arrivati in città, vi consiglio di lasciare l’auto nell’ampio parcheggio lungo il Quai Mayaud. Attenzione, l’area più vicina al teatro ha un limite di sosta di 2 ore.
Quando andare
La Valle della Loira ha un clima di tipo continentale temperato, con quattro stagioni ben differenziate.
- Gli inverni sono piuttosto rigidi, con temperature tra 0° e 10°. Inoltre, alcune attrazioni rimangono chiuse in questa stagione, come le coltivazioni di funghi e i villaggi trogloditi.
- La primavera e l’autunno sono le stagioni più piovose, soprattutto i mesi di marzo, aprile e novembre.
- L’estate è la stagione più secca e le le temperature si assestano attorno ai 25°.
Il periodo migliore per visitare Saumur e la Valle della Loira va quindi da maggio a ottobre.
Quanto tempo dedicare
Per visitare la città vi sarà sufficiente mezza giornata, ma le attività che vi porteranno via più tempo sono tutte le cose da vedere nei dintorni di Saumur. Noi, partendo al mattino da Tours, siamo riusciti a visitare il castello (da fuori), il centro città, la distilleria Combier, una cantina, una coltivazione di funghi, e un villaggio trogloditico, arrivando ad Angers prima di cena.
Mettente quindi in conto una giornata intera per visitare la zona.
Dove alloggiare
Se seguite il mio itinerario, non sarà necessario fermarsi a pernottare a Saumur.
Noi abbiamo dormito:
- ad Angers al Logis Hôtel Angers Sud.
- a Tours al Kyriad Hotel Joué-lès-Tours.
In entrambi i casi, abbiamo preferito una posizione un po’ decentrata, a circa 10 minuti di auto, ma con più servizi come colazione e parcheggio inclusi, dato che gli alloggi in città chiedevano un supplemento. Sono entrambe strutture spartane, ma per un soggiorno breve vanno più che bene.
Storia di Saumur
Benché la regione fosse abitata già dal Neolitico, la nascita di Saumur risale all’alto medioevo, nel pieno delle lotte tra signori locali per il controllo delle rotte commerciali sulla Loira. Nel 960, Tebaldo I di Blois fece erigere un primo castello difensivo. Nel 1026 il conte Folco Nerra si impadronì della città, che rimase sotto il controllo degli Angiò fino al 1203, anno in cui fu conquistata dal re i Francia Filippo Augusto.
Durante le guerre di religione, Saumur abbracciò la causa protestante. La notte del 24 agosto 1572, le fazioni cattoliche di Parigi compirono il massacro di San Bartolomeo, nel quale migliaia di ugonotti persero la vita. Pochi giorni dopo, la furia cattolica raggiunse anche la Valle della Loira e Saumur, principale centro protestante della regione.
Nel 1589, Enrico IV affidò il governo di Saumur a Philippe Duplessis-Mornay, uno dei più alti esponenti del protestantesimo francese. Quest’ultimo vi fondò l’università ugonotta, e sotto la sua guida la città visse un periodo di prosperità. Tuttavia, nel 1685 il Re Sole revocò l’Editto di Nantes, che garantiva libertà di credo, così molti protestati furono costretti a lasciare la città.
Con l’arrivo del corpo dei Cadre Noir nel 1763, le sorti della città si risollevarono. In questo periodo nacquero la scuola militare di equitazione e quella di cavalleria, ancora oggi fiori all’occhiello della città, e anche l’economia si riprese.
Nel 1940, le truppe naziste invasero Saumur. Uno sparuto gruppo di allievi della scuola di cavalleria resistette strenuamente per 36 ore, ma il 20 giugno dovettero desistere. Il 1 giugno 1944 gli alleati bombardarono pesantemente la città occupata, causando 87 morti e centinaia di feriti.
Cosa vedere a Saumur
Prima di partire all’esplorazione di Saumur, recatevi all’ufficio turistico, che si trova in Quai Carnot 8bis. Vi forniranno mappe ed informazioni riguardati eventi, escursioni a cavallo e molto altro.
L’ufficio è aperto dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00 dal lunedì al sabato, mentre la domenica osserva l’orario ridotto dalle 10.00 alle 13.00.
Castello
Il castello di Saumur, visibile a chilometri di distanza, si erge su un’altura rocciosa in posizione dominante sulla città e sul fiume. Rientra nel circuito dei Castelli della Loira, benché non sia uno dei più famosi e visitati.
Nacque attorno al 960 come fortezza difensiva, ma nel ‘300 i duchi d’Angiò lo ristrutturarono completamente, trasformandolo in una residenza rinascimentale. Per le sue romantiche torrette appuntite, le raffinate merlature e le elaborate decorazioni degli abbaini, sotto Renato d’Angiò Saumur divenne noto come “castello dell’amore”. Ai tempi di Duplessis-Mornay fu un’importante roccaforte protestante, mentre più tardi divenne una prigione e un deposito di munizioni. Il comune di Saumur lo acquistò nel 1906, e ne fece il museo civico cittadino, funzione che ha ancora oggi. Qui trovate tariffe e orari aggiornati per visitarlo.
La collezione del museo si divide in due parti:
- Al primo piano, negli appartamenti dei duchi d’Angiò è possibile ammirare mobili, arazzi e porcellane medievali e rinascimentali. Molti oggetti provengono dalla collezione Lair, tra i quali ceramiche e smalti del Limousin, sculture in legno e alabastro, manoscritti e paramenti liturgici.
- Al secondo piano si trova il Museo del Cavallo. Qui sono esposti oltre 7200 paramenti, divise, attrezzature veterinarie e per la cura dei cavalli. I cimeli mostrano lo sviluppo tecnologico nei secoli, e l’importanza del ruolo dei cavalli nella società.
Il belvedere all’ultimo piano è accessibile solo con visita guidata a pagamento, da giugno a settembre. Oltre allo strepitoso panorama, potrete ammirare anche una scala a doppia elica, simile a quella del più famoso castello di Chambord.
Anche se non visitate il museo, fate comunque un giro nel parco del castello, disseminato di sculture in ferro battuto, e attorno ai bastioni, da cui si gode di vedute eccezionali sulla Loira e sulla città.
Centro Storico
Parzialmente pedonalizzato, il centro storico di Saumur si presta bene ad essere girato a piedi.
Partendo dall’ufficio del turismo, recatevi in Place de la Bilange, sulla quale si affaccia il teatro comunale. Qui troverete innumerevoli caffè, che approfittano dell’Ampio marciapiede per offrire alla clientela la possibilità di pranzare o bere qualcosa al fresco.
Imboccate quindi Rue Saint Jean, l’arteria commerciale di Saumur, fiancheggiata da negozietti e ristoranti. Fate una deviazione su Rue Bonnemere e Place de la Republique, dove ha sede l’imponente municipio. L’edificio fu realizzato in diverse e poche e stili, tra i quali riconosciamo il gotico e il rinascimentale. Entrate nel cortiletto interno per ammirare le torri con decorazione a scacchiera.
In Place Saint Pierre svetta l’omonima chiesa, circondata da suggestive case a graticcio del quindicesimo secolo. Dietro la sua splendida facciata neoclassica si cela un interno in stile gotico medievale. In questa piazza oggi gremita di bar, nel Medioevo si svolgeva il mercato cittadino.
Infine, non dimenticate di attraversare il ponte che conduce all’isola di Offard per godere di uno splendido panorama sulla città.
Chiesa di Notre Dame des Ardilliers
Nel 1454, un agricoltore scoprì una statuetta di pietra raffigurante una pietà, e la portò a casa. Per ben due volte, tuttavia, la statua tornò da sola la luogo del ritrovamento, presso una fontana dalla quale sgorgava acqua benefica. Un miracolo che suscitò da subito grande devozione, e così nel 1534 il vescovo di Angers fece realizzare una cappella lungo la Loira, per permettere ai pellegrini di pregare ed offrire voti alla statuetta.
La chiesa fu successivamente restaurata, con l’aggiunta della rande rotonda e della cupola sormontata da una lanterna.
Museo della Cavalleria
Abbiamo visto come Saumur abbia un profondo legame con l’equitazione ed il mondo dei cavalli, infatti tra le cose da vedere c’è anche il Museo della Cavalleria.
Il museo ha sede nelle antiche scuderie del Cadre Noir, un edificio del 1827. La mostra ripercorre la storia della cavalleria francese dalla sua fondazione fino ai giorni nostri, focalizzandosi sulle battaglie in cui questo reparto si distinse, e sulle tattiche militari utilizzate. L’impressionante collezione comprende uniformi, armature, paramenti e armi, ma anche stendardi, dipinti e sculture. Sono inoltre presenti una sezione sulla storia delle scuderie, ed alcune mostre temporanee.
Il museo è aperto solo dal 1 luglio al 30 novembre, verificate gli orari e le tariffe sul sito ufficiale.
Scuola Nazionale di Equitazione
L’accademia di equitazione di Saumur, nata nel 1972, è tra le più rinomate al mondo, nella quale si addestrano i membri del Cadre Noi e le squadre olimpiche. Il Cadre Noir è il corpo d’eccellenza della cavalleria francese, nato nel 1825. I suoi cavalieri, tra i più bravi al mondo, si distinguono per la divisa interamente nera con speroni d’oro.
La scuola dispone di un enorme terreno di 130 ettari, nel quale trovano spazio sette maneggi, oltre 300 cavalli e 200 lavoratori tra insegnanti, palafrenieri, inservienti e veterinari. I cavalli arrivano qui all’età di tre anni, e seguono un addestramento preciso in base alle proprie inclinazioni. Gli esemplari con maggior potenziale hanno, dopo il loro nome, il suffisso ENE*HN.
La visita è possibile solo con tour guidato a frequenza settimanale o mensile (a seconda della stagione), da prenotare chiamando il numero indicato sul sito ufficiale.
E’ possibile visitare il maneggio, le scuderie, la selleria e l’arena per gli allenamenti. Oltre al salto e al dressage, la scuola si distingue per gli esercizi di groppate, inchini e capriole. Se sono in corso allenamenti, non è possibile scattare fotografie.
Distilleria Combier
La Valle della Loira è un’importante regione vinicola e per la distillazione di liquori.
Tra i più noti vi è l’assenzio, un potente distillato di artemisia, anice verde e finocchio selvatico. Inventato da un medico francese alla fine del ‘700, divenne molto popolare nella Parigi bohemien di Van Gogh e Hemingway, per via dei suoi leggendari effetti allucinogeni che gli valsero il nome di “fata verde”. A causa dell’alta gradazione alcoolica, che supera il 60%, ad inizio ‘900 ne fu vietata la vendita, e fu di nuovo reso legale solo negli anni ’90.
Oggi, tra i più grandi produttori d’assenzio di Francia c’è la Distilleria Combier, fondata nel 1834 a Saumur da un maestro cioccolataio. Accortosi che i suoi cioccolatini al liquore vendevano più di quelli normali, Combier si decise a trasformare l’azienda in una distilleria. Inizialmente produceva solo triple sec e due liquori a base di arance amare, distillate in alambicchi di cuoio. Nel tempo, l’azienda iniziò a produrre anche liquori alle erbe, gin, creme alcooliche e sciroppi di frutta. Con l’acquisizione della società Jade Liqueurs, iniziò infine a distillare l’assenzio.
E’ possibile visitare la distilleria con un tour guidato di circa 60 minuti, che comprende anche vari assaggi di liquori e gin, ma non di assenzio. Nel corso del tour vi illustreranno la storia della società ed il processo di produzione dei liquori.
Cosa vedere nei dintorni di Saumur
La zona attorno a Saumur è un paradiso paesaggistico ed enogastronomico. La sua peculiarità sono le straordinarie grotte di tufo, la candida e morbida roccia con la quale furono costruiti castelli, chiese ed abitazioni.
Il risultato degli scavi furono chilometri di gallerie, che si rivelarono in seguito perfette per la produzione del vino e dei funghi, grazie alle temperature e all’umidità costanti. Oggi, nelle grotte hanno sede diverse cantine e coltivazioni di funghi, negozi di prodotti locali, oppure affascinanti ristoranti dove assaggiare le prelibatezze locali. Ricordatevi di portare un maglioncino anche in estate, perché la temperatura è sempre attorno ai 15°.
Cantine ed enoteche
La Valle della Loira è la terza regione vinicola francese, grazie al clima ideale, alla varietà dei terreni e ad un’esperienza di oltre mille anni. La regione conta oltre 900 cantine che producono vini a denominazione di origine controllata AOC, prevalentemente bianchi. Di queste, circa un terzo sono visitabili, e 90 detengono la classificazione di eccellenza turistica.
Tra quelle che potrete vedere attorno a Saumur ci sono:
Noi abbiamo visitato quest’ultima, e siamo rimasti soddisfatti.
Maison Ackermann fu fondata nel 1811 dal belga Jean-Baptiste Ackerman. Si trova poco fuori Saumur, e produce champagne con metodo tradizionale sfruttando il clima perfetto delle grotte. Tra i suoi prodotti di punta ci sono il Saumur Brut e il Crémant de Loire.
La visita è libera e si svolge nelle labirintiche grotte. Durante il percorso apprenderete la storia dell’azienda, così come il metodo di produzione delle bollicine grazie a video, pannelli informativi, e strumentazioni antiche in mostra. L’ultima parte è riservata ad alcune stupefacenti installazioni artistiche, che sfruttano l’ampiezza delle grotte per creare suggestivi giochi di luce.
Al termine della visita, recatevi alla boutique per assaggiare alcuni di questi prestigiosi vini, e portare a casa qualche bottiglia da condividere con amici e parenti.
Coltivazioni di funghi
Diverse aziende propongono tour guidati o individuali, che spesso terminano con una degustazione.
Noi abbiamo scelto il Musée du Champignon, ma in realtà tutte si equivalgono.
La visita si svolge nelle grotte, dove sono esposte migliaia di varietà di funghi da tutto il mondo. Accanto a ogni esemplare, una targhetta ne indica il nome e la commestibilità. Alcuni pannelli informativi e diorami spiegano come i funghi nascono e si riproducono, e come riconoscere quelli migliori.
Si passa poi alla coltivazione vera e propria. Alcune varietà sono coltivate in sacchi di terra ricoperti di plastica, altri in vasche, altri ancora in blocchi appesi alle pareti. Potrete passeggiare liberamente tra i funghi, osservarli e fotografarli, ma assolutamente non toccarli.
Per i più piccoli sono è inoltre presenti un laboratorio didattico, ed una simpatica mostra di oggetti e giocattoli a forma di fungo.
Villaggi trogloditici
Oltre che per la produzione di vino e funghi, le grotte di tufo servirono anche come abitazioni per la popolazione, che vi fondò dei veri e propri villaggi. Anche in questo caso, potrete scegliere tra diverse opzioni, tutte valide:
- Rochemenier Village Troglodytique.
- Troglodytes et sarcophages.
- “Le Mystère des Faluns” – Les Perrières.
Noi abbiamo visitato il villaggio di Rochemenier, che si trova a circa 25 km da Saumur e propone sia visite individuali che guidate. Si tratta di un grande agglomerato, scavato nella roccia calcarea falun tra il tredicesimo e il ventesimo secolo, ed andato espandendosi man mano che la popolazione cresceva.
Il percorso di visita comprende due fattorie e 20 sale, arredate secondo l’aspetto che avevano ad inizio ‘900. Mettete in conto circa 2 ore per visitare tutto.
Nella prima fattoria potrete osservare i fienili, la cantina di vino all’interno della quale si trova un antico torchio, la stalla, la dispensa, il cortile con le galline, e le stanze ad uso abitativo, una camera da letto e una sala da pranzo e una dispensa.
Nella seconda fattoria vedrete il forno, la scuderia, le sale dei pozzi e dei fossili, un’abitazione del diciannovesimo secolo e la cappella sotterranea. All’interno della sala della veglia, il luogo di ritrovo della popolazione durante i freddi inverni, potrete vedere un filmato di ombre che mostra come si svolgeva la vita quotidiana.
Abbazia di Fontevraud
Fondata nel 1181 dal pedicatore Roberto d’Arbrissel, l’Abbazia fu una dei più potenti complessi monastici medievali di Francia.
La sua particolarità è che, pur ospitando sia frati sia monache, era diretta da una badessa, solitamente una nobildonna che si ritirava alla vita monastica. Una di esse fu Matilde del Maine, zia di Enrico II Plantageneto. E proprio questa dinastia contribuì moltissimo allo sviluppo dell’abbazia, tanto che la regina Eleonora d’Aquitania si ritirò qui alla morte del marito, facendone il mausoleo dei Plantageneti. Qui troverete infatti le tombe di Eleonora stessa, suo marito re Enrico II, il loro figlio Riccardo Cuor di Leone e Isabella d’Angoulème, sposa di Giovanni Senzaterra.
Dopo la Rivoluzione, l’ordine monastico fu sciolto, e sotto Napoleone l’abbazia divenne un carcere a regime duro.
Oggi è un vivace centro culturale, che comprende un notevole museo d’arte moderna, un hotel a 4 stelle e un ristorante stellato Michelin. Ospita inoltre regolarmente mostre, conferenze e concerti musicali.
L’edificio principale è naturalmente la chiesa abbaziale, un capolavoro dell’architettura romanica. Accanto alla chiesa si apre il chiostro, un piccolo giardino dalle geometrie perfette attorno al quale si sviluppano le celle, l’oratorio, il refettorio e la sala capitolare, adornata da una splendida serie di affreschi della Passione di Cristo. La cucina, un curioso edificio in stile bizantino, è separata al resto degli edifici e realizzata in pietra, per ridurre il rischio di incendi.
Qui trovate le informazioni pratiche per visitare l’abbazia.