Ussé, il castello della Bella Addormentata nella Valle della Loira

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  • Categoria dell'articolo:Valle della Loira
  • Ultima modifica dell'articolo:4 Agosto 2023
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Nel cuore della Valle della Loira e della foresta di Chinon, il Castello di Ussé si adagia su un’altura che domina le sponde dell’Indre, ed è in tutti i sensi un castello delle fiabe. La sua bianca facciata di tufo, le svettanti torrette dai tetti in ardesia e i romantici giardini terrazzati ispirarono infatti Charles Perrault per la stesura di uno dei suoi racconti più famosi, La Bella Addormentata nel Bosco.

E proprio alla bella Aurora e alla sua travagliata storia è dedicata una mostra nelle torri del castello, un’ambientazione d’eccezione che farà la gioia dei più piccoli. Da sempre abitato e più volte rimaneggiato, il castello di Ussé custodisce inoltre stanze lussuosamente arredate, mobili di pregio e originali arazzi fiamminghi.

Una tappa imperdibile per il vostro itinerario nei Castelli della Loira.

Dove si trova e come arrivare

Il Castello di Ussé si trova nella provincia della Tourenne nella Valle della Loira, circa 270 km a sud-ovest di Parigi. Le città più vicine sono Saumur e Tours, rispettivamente a 35 e 45 km.

  • Da Saumur, costeggiate la Loira lungo la D947, la strada panoramica fiancheggiata da grotte di tufo, cantine di vini e coltivazioni di funghi. A Candes-Saint-Martin prendete la D7, attraversate il fiume Vienne e proseguite per circa 13 km fino al borgo di Ringy-Ussé.
  • Da Tours, seguite il corso della Loira lungo la D952, e attraversate il fiume all’altezza di Langeais (l’ultimo ponte per un be po’ di km). Imboccate quindi la D16 e seguitela, svoltando a sinistra quando vedete l’indicazione per Rigny-Ussé.

Di fronte all’ingresso del castello c’è un grande parcheggio gratuito.

Costi e orari

A differenza dei maggiori castelli della Loira, il Castello di Ussé non è aperto tutto l’anno, ma solamente da metà febbraio a metà novembre. Ci sono poi aperture straordinarie in occasione di Halloween e Natale.

L’orario va dalle 10.00 alle 18.00 con prolungamento fino alle 19.00 da aprile a settembre.

Nel 2023, i biglietti costano 14,00€ tariffa intera e 7,00€ tariffa ridotta per ragazzi tra 8 e 16 anni. L’ingresso è gratuito per bambini al di sotto degli 8 anni, disabili e il loto accompagnatori.

Non sono previste visite guidate, ma vi sarà fornito un opuscolo, e potrete inoltre noleggiare l’audioguida al costo di 3,00€.

Per acquistare i biglietti e avere tutte le informazioni aggiornate su costi e orari, consultate il sito ufficiale. Non è necessario prenotare in anticipo.

Dove dormire

Per visitare Ussé e tutti i castelli della Tourenne, io vi consiglio di fermarvi 2 notti nel capoluogo di provincia, Tours. La città tra l’altro è molto carina, con diverse attrazioni turistiche e un vivace centro storico pieno di affascinanti piazze, negozi e ristoranti.

Noi abbiamo dormito al Kyriad Hotel Joué-lès-Tours, a 10 minuti di auto dal centro. Abbiamo preferito una struttura un po’ decentrata, ma con più servizi come colazione e parcheggio inclusi, dato che gli alloggi in città chiedevano un supplemento per il parcheggio. E’ una struttura spartana, ma per un soggiorno breve va più che bene.

In alternativa, scegliete dalla mappa:



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Quanto tempo dedicare

Per visitare il Castello di Ussé, compresi gli interni, i giardini e la mostra de La Bella Addormentata, vi serviranno circa 2 ore.

Da qui potrete poi partire alla volta degli altri castelli della Tourenne: Langeais, Villandry, Azay-le-Rideau e Chinon.

Come vedere il castello da fuori

Almeno per quanto riguarda i 10 principali Castelli della Loira, io vi consiglio di visitare anche l’interno. Ogni castello ha una propria peculiarità, una propria storia e qualcosa da raccontare, ed è bello scoprire come le vicende dei vari personaggi si accavallino ed intreccino da un castello all’altro.

Mi rendo però conto che visitare sempre anche l’interno sia parecchio impegnativo, sia per quanto riguarda il costo sia per il tempo a disposizione. Se devo essere sincera, rispetto ad altri castelli questo è forse quello più sacrificabile. Nonostante la bellezza dei giardini e gli arredi prestigiosi, trovo che abbia meno da offrire in termini di storia e architettura.

Vedere il Castello di Ussé da fuori è tra l’altro molto semplice, visto che si trova sulla strada. Potrete usufruire del parcheggio e poi attraversare il ponte (attenzione alle auto) per scattare qualche bella foto panoramica. Senza biglietto, non è tuttavia possibile accedere agli esterni e ai giardini.

Storia del Castello di Ussé

Attorno all’anno 1000, il primo signore di Ussé Guelduin Ier de Saumur fece realizzare in questo sito una fortezza in legno, con l’intento di controllare la rotta commerciale sul fiume Indre.

Nel Medioevo, il villaggio passò nelle mani dei Montjean e del Bueil, e nel 1424, il conte Jean V fece porre le basi del castello attuale. Suo figlio Antoine de Bueil sposò nel 1642 Jeanne de Valois, figlia illegittima di Carlo VII e della sua amante Agnès Sorel. Grazie alla dote portata dalla sua consorte, ebbe i mezzi per riprendere i lavori, ma già nel 1485 fu costretto a vendere la tenuta a causa dei troppi debiti. A lui si deve la trasformazione del palazzo da fortezza medievale difensiva a dimora signorile in stile rinascimentale.

Jacques d’Espinay, ciambellano di re Carlo VIII e Luigi XII, acquistò il castello e proseguì i lavori dell’ala ovest. Sotto il suo dominio fu realizzata la gotica collegiale di Notre-Dame, che divenne in seguito la cappella funeraria di famiglia dedicata a Sant’Anna.

Seguirono numerosi altri passaggi di proprietà ed altrettante ristrutturazioni. Nel 1659, il marchese di Valentinay Thomas Bertin fece ridisegnare i giardini terrazzati alla francese sulla falsariga di quelli di Versailles. Sempre a quest’epoca risale il padiglione Vauban, progettato proprio dal famoso ingegnere, che era parente acquisito di Louis Bertin.

Quest’ultimo era inoltre amico dello scrittore Charles Perrault, che frequentò spesso il castello traendone ispirazione per La Bella Addormentata Nel Bosco e Il Gatto Con Gli Stivali. Tra gli altri ospiti illustri ci furono Voltaire e Chateaubriand, il quale donò ai marchesi i cedri del Libano che si trovano ancora oggi accanto alla cappella.

Nel 1885, il Castello di Ussé fu acquistato dal conte di Blacas, i cui discendenti ne sono tuttora proprietari.

Castello di Ussé, cosa vedere

Il Castello di Ussé presenta due stili diversi, gotico e rinascimentale, come be visibile dal cortile interno. I due stili si fondono alla perfezione, creando un insieme armonioso.

L’aspetto attuale del castello risale per lo più al ‘600. In quest’epoca fu abbattuta l’ala settentrionale, per aprire il panorama sul fiume, le decorazioni gotiche furono rimpiazzate da quelle rinascimentali e la scala a chiocciola da uno scalone in stile italiano. Il porticato che collegava le due ali fu chiuso, creando così la Grande Galleria.

Gli interni

Il Castello di Ussé vanta diverse stanze sontuosamente arredate:

  • L’ingresso è dominato da una meravigliosa scala a chiocciola in legno del diciannovesimo secolo.
  • Sala delle Guardie, con un eccezionale soffitto seicentesco realizzato con la tecnica trompe-l’œil che riproduce in modo impeccabile il marmo. Qui sono esposti alcuni oggetti provenienti dall’asia, come un kuttar indiano, armi cerimoniali in argento incastonato con giada e avori, un baule siriano in legno di cedro e madreperla e porcellane cinesi.
  • Il Salone Vauban custodisce un pregiato scrittoio italiano in ebano e pero annerito, composto da 49 cassetti in avorio, madreperla e lapislazzuli, simile a quello del Castello di Azay-le-Rideau. Gli arazzi ai muri vengono da Bruxelles e rappresentano il mito di Davide e Golia. Tra i ritratti, spiccano quello di Madame de Maintenon, favorita di Luigi XIV, e dello scrittore Chateaubriand.
  • La Sala a volta, la più antica del castello, era collegata a un passaggio sotterraneo segreto che conduceva nella foresta di Chinon e consentiva di fuggire in caso di attacco.
  • Galleria Centrale, con un pavimento a scacchiera tipico del Rinascimento. La serie di arazzi raffigura scene di vita quotidiana nel ‘600. Qui si trovano anche alcuni medaglioni di Faenza e la copia del busto di Luigi XIV scolpito da Bernini, il cui originale è nella Reggia di Versailles.
  • Scalone d’Onore, con una ringhiera in ferro battuto d’ispirazione italiana. Nell’androne è possibile ammirare una portantina settecentesca e un paio di stivali da 2 kg ciascuno, che pare abbiano ispirato Perrault per il suo Gatto Con Gli Stivali.
  • Camera del Re, arredata con un armadio in stile boulle, uno specchio proveniente da Venezia e un letto a baldacchino in seta lavorata con motivi orientaleggianti. Alle pareti è appesa una copia delle Nozze di Cana del Veronese.

Nelle foto qui sotto vedete delle statue in abbigliamenti di varie epoche perché era in corso una mostra.

La mostra de La Bella Addormentata Nel Bosco

Una stretta scala a chiocciola conduce ai camminamenti di ronda, nelle cui stanze è installata la mostra permanente sulla fiaba La Bella Addormentata Nel Bosco. Un’esperienza diversa e divertente, anche se gli spazi sono molto stretti e nei giorni con molta affluenza è complicato muoversi.

Questo racconto ha origini antiche, e ne esistono più versioni, alcune particolarmente violente. Le due versioni più famose (edulcorate dagli aspetti più macabri) sono quella di Charles Perrault, ambientata nel Castello di Ussé, e quella dei Fratelli Grimm, utilizzata dalla Disney per il suo lungometraggio del 1959.

Nella fiaba di Perrault, la fata malvagia scaglia un anatema sulla piccola principessa, profetizzandone la morte per mezzo di un fuso. Nonostante la messa al bando di tutti i fusi nel regno, la principessa riesce comunque a pungersi. Per evitare che si compia il maleficio, una delle fate buone addormenta tutto il castello. Cent’anni più tardi arriva un principe, che risveglia la principessa e tutto il castello con un bacio. I due si sposano contro il volere della madre di lui, un’orchessa, e hanno due bambini. Scoperto l’inganno, l’orchessa pretende quindi che i due bambini e la principessa siano uccisi e serviti per cena. Fortunatamente il principe riesce a salvarli, e l’orchessa muore gettandosi nella buca piena di vipere che aveva preparato per le sue vittime.

In ogni stanza è raffigurata una delle scene salienti della versione Disney, con statue a grandezza originali, musiche ed effetti speciali. Troviamo il battesimo di Aurora, la maledizione di Malefica, la celebre scena dell’abito che cambia colore, e il momento del bacio.

Cappella di Sant’Anna

Nata come Collegiale di Notre-Dame nel 1535, la cappella fu in seguito dedicata alla madre di Maria.

La porta d’ingresso è sormontata da un bassorilievo a forma di conchiglia, di chiaro stampo rinascimentale. I medaglioni sull’arco contengono i busti degli apostoli, con al centro il Cristo e in basso temi legati alla Morte.

All’interno si trovano un coro ligneo finemente scolpito, una grande statua di Dio Padre, e una Vergine col Bambino in terracotta smaltata dello scultore italiano Andrea della Robbia.

Castello di Ussé, Cappella di Sant'Anna

Le Scuderie

Nelle scuderie sono esposti diversi modelli di carrozze comunemente in uso fino al secolo scorso, prima dell’avvento dei mezzi a motore.

Ci sono veicoli più o meno lussuosi, oltre a modelli all’americana, carretti per lo spostamento delle merci all’interno del castello, e piccole carrozze trainate da cani.

Nella selleria potrete ammirare attrezzi per la cura dei cavalli, selle e paramenti di vario genere.

I giardini

I giardini terrazzati del Castello di Ussé sono una piccola meraviglia. Realizzati nientemeno che da Le Nôtre, architetto paesaggista che lavorò alla Reggia di Versailles, si compongono di spazi verdi, aiuole fiorite e fontane perfettamente allineati, a creare un insieme armonioso che si fonde con il paesaggio circostante.

Le specie presenti sono innumerevoli, disposte per colore e forma. Attorno alle aiuole, grandi vasi accolgono siepi di bosso e profumati alberi di arance e limoni. Come nel Castello di Villandry, anche qui sono inoltre utilizzate verdure a scopo ornamentale, principalmente cavoli di vario tipo.

L’Orangerie, la serra dove erano tenuti gli agrumi in inverno, fu realizzata nel 1664 sotto i Valentinay.

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