Il Castello di Chenonceau, nella Valle della Loira, è un raffinato capolavoro del Rinascimento francese.
Voluto, trasformato e rinnovato da importanti donne del passato, è conosciuto anche come il “Castello delle Dame“. Un’impronta femminile che si percepisce in ogni suo dettaglio, dalle mura candide alle forme sinuose, dalla galleria delicatamente adagiata sul fiume ai romantici giardini che lo circondano.
Gli interni sfoggiano mobili di pregio, nonché arazzi, dipinti e sculture che sono una vera galleria d’arte, e ricordano i tempi d’oro del castello, quando era una prestigiosa sede di feste, salotti culturali e ricevimenti.
La storia interessante, la magnifica architettura, i curatissimi giardini e i ricercati arredi rendono Chenonceau il più completo tra i Castelli della Loira. Per me, è il migliore in assoluto, una tappa davvero imperdibile di ogni itinerario in questa regione.
Indice
Dove si trova e come arrivare
Il Castello di Chenonceau si trova nella campagne della Valle della Loira sulle rive del fiume Cher, 240 km a sud-ovest di Parigi, ed è raggiungibile in circa 3 ore di auto.
- Da Parigi, prendete la A10 in direzione sud, verso Bordeaux. Seguitela per 200 km fino all’uscita 18. Imboccate quindi la D31, e percorretela fino a oltrepassare Amboise ed arrivare all’incrocio con la D81. Continuate su questa strada e, arrivati a Civray-de-Touraine, svoltate a sinistra sulla D40. L’ingresso del castello si trova sulla destra, dopo circa 1 km.
- Se state facendo il classico itinerario dei Castelli della Loira, è probabile che arriverete da altre città della zona, come Blois, Amboise o Tours. In questo caso dovrete percorrere delle arzigogolate strade di campagna, meglio quindi usare il navigatore.
Il parcheggio del castello è capiente e gratuito.
Dove dormire
Fortunatamente, i Castelli della Loira sono relativamente vicini uno all’altro.
per visitare Chenonceau potete scegliere se dormire a Blois, Amboise o Tours. Tutte e tre le città offrono una buona scelta di alloggi, e hanno un centro storico piacevole e vivace pieno di ristoranti e negozi.
Noi preferiamo cambiare spesso hotel, per essere più vicini alle varie attrazioni. Inoltre, scegliamo strutture spartane magari un po’ fuori dal centro, ma con più servizi come la colazione e il parcheggio inclusi, cosa che in città spesso non si trova. Vi lascio qui sotto i link dei posti dove ho soggiornato io:
- First Inn Hotel Blois, a 10 minuti di auto dal centro.
- Logis Hôtel Restaurant Chaptal, in centro ad Amboise, a pochi passi dal castello. Noi non abbiamo fatto colazione in hotel, ma c’è la possibilità. Per il parcheggio, abbiamo utilizzato quello del mercato citato nel paragrafo precedente.
- Kyriad Hotel Joué-lès-Tours, a 10 minuti di auto dal centro di Tours.
Costi e orari
Il Castello di Chenonceau è aperto tutti i giorni, con orari variabili a seconda del periodo dell’anno. E’ sempre aperto almeno dalle 9.30 alle 16.30, ma nella bella stagione e nelle festività apre già alle 9.00, e chiude dalle 17.30 in poi. Per sicurezza, vi consiglio di controllare sul sito ufficiale gli orari aggiornati.
Il biglietto intero costa 15,50€, sono poi previste gratuità per i bambini sotto i 7 anni e disabili, oltre a sconti per minorenni, senior, studenti e famiglie. Anche in questo caso, verificate sul sito se avete diritto a una riduzione.
Potete acquistare il biglietto singolo per il castello di Chenonceau, oppure il pratico Pass Chateaux, che include anche i castelli di Chambord e Blois, così da avere una panoramica dei tre castelli più famosi della Valle della Loira.
E’ obbligatorio prenotare in anticipo il giorno e l’ora della vostra visita, altrimenti non vi sarà consentito l’accesso (anche se disponete del Pass Chateaux).
Quanto tempo dedicare
Per visitare il castello e i giardini vi occorrerà circa mezza giornata.
Chenonceau è il secondo castello più visitato di Francia dopo la reggia di Versailles. Consiglio quindi di arrivare all’apertura, e cominciare dagli interni, così da visitarli con calma evitando la folla.
Come vedere il castello da fuori
Almeno per quanto riguarda i principali Castelli della Loira, io vi consiglio di visitare anche l’interno. Ogni castello ha una propria peculiarità, una propria storia e qualcosa da raccontare, ed è bello scoprire come le vicende dei vari personaggi si accavallino ed intreccino da un castello all’altro.
Mi rendo però conto che visitare sempre anche l’interno sia parecchio impegnativo, sia per quanto riguarda il costo sia per il tempo a disposizione.
Ammirare il Castello di Chenonceau da fuori non è però affatto semplice. Tutta la tenuta è infatti recintata, e lontana dalle strade. Premetto che ho trovato questa soluzione su internet e non l’ho sperimentata personalmente, quindi potrebbe non essere praticabile.
Recatevi a Chisseaux, il paesino accanto, e parcheggiate il più possibile vicino al ponte dove si trova il negozio di noleggio kayak. Rimanendo sulla sponda settentrionale del fiume Cher, imboccate il sentiero verso ovest, e in 15-20 minuti dovreste arrivare al castello e godere della magnifica vista dal fiume.
Storia del Castello di Chenonceau
Nel 1513, il tesoriere reale Thomas Bohier e la sua consorte Catherine Briçonnet acquistarono una vecchia tenuta della famiglia Marques sul fiume Cher. Catherine fece demolire la vecchia fortezza medievale, realizzando un magnifico palazzo in stile veneziano. Il figlio vendette in seguito la proprietà alla famiglia reale, che tuttavia non lo utilizzò mai come residenza ufficiale, preferendo Amboise e Blois.
Nel 1551 Re Enrico II donò il castello alla sua favorita, Diana di Poitiers, che fece costruire i giardini e il ponte sul fiume Cher.
Questo regalo fu un grave smacco per la regina Caterina de’ Medici la quale, alla morte del marito, non esitò a spodestare Diana, costringendola a cederle Chenonceau in cambio del meno prestigioso Castello di Chaumont. Sotto il suo dominio, il castello si rinnovò ulteriormente, diventando un luogo di ricevimenti e spettacoli.
Un atteggiamento completamente diverso da quello di sua nuora, Luisa di Lorena. Rimasta vedova, la regina si chiuse in un lutto perpetuo, facendo calare un velo di tristezza anche sulla dimora.
In seguito, il castello passò al casato dei Duchi di Vendôme e rimase nelle loro mani fino al diciottesimo secolo, quando fu venduto a Claude e Louise Dupin. La donna riportò il castello agli antichi fasti, creando un salotto illuminista con ospiti del calibro di Voltaire, Rousseau e Montesquieu. Fu inoltre lei a salvare il castello dalla furia rivoluzionaria, mettendo al riparo arredi e opere d’arte.
Chenonceau passò successivamente a Georges e Simone Menier, nel 1913. Allo scoppiare della Prima Guerra Mondiale, la coppia non esitò ad allestire negli edifici del castello un ospedale da campo, del quale si occupò proprio Simone, infermiera diplomata. Durante il secondo conflitto, i Menier utilizzarono la galleria per far fuggire prigionieri ed ebrei dalla zona occupata dai nazisti, dato che lo Cher si trovava al confine tra la Repubblica di Vichy e la Francia libera.
Castello di Chenonceau, cosa vedere
Il cortile esterno
Avvicinandovi al castello dal lungo viale alberato, vi sembrerà di entrare in un mondo fatato. Con le sue mura bianche e le torrette aggraziate, circondato da un fossato e dagli incantevoli giardini, il Castello di Chenonceau potrebbe tranquillamente fare da sfondo a un libro di fiabe o a un cartone animato Disney.
Il castello, originariamente dedicato a re Francesco I, è a pianta quadrata su quattro livelli, con torrette laterali. E’ in stile rinascimentale, come testimoniato dalle forme armoniose e simmetriche, dal cornicione decorato e dagli abbaini con grandi finestre. Dietro il castello si sviluppa la galleria coperta che attraversa il fiume Cher, realizzata sotto Caterina de’ medici.
Nel cortile svetta la Torre dei Marques, unica vestigia della fortezza medievale demolita da Catherine Bohier. Corrispondeva all’antico mastio, ed è composta da due torri circolari. I Bohier la ristrutturarono uniformarla allo stile medievale del castello, aggiungendo il portale, le finestre bifore e il pinnacolo, e facendovi incidere le loro iniziali TBK. Sul lato della torre è ancora visibile lo stemma della famiglia Marques, una chimera e un’aquila a due teste.
La torre non è accessibile al pubblico.
Gli appartamenti
Gli appartamenti di Chenonceau si sviluppano su tre piani, con un corridoio centrale dal quale si diramano le stanze.
Ricchissime e decorate con gusto e raffinatezza, le sale custodiscono preziosi dipinti, arazzi fiamminghi del sedicesimo secolo e mobili d’epoca. Alle pareti potrete ammirare quadri di altissimo valore, una vera e propria pinacoteca di maestri del rinascimento quali Veronese, Tintoretto, Correggio, Murillo, Poussin, Van Loo, Rubens e molti altri.
Stanze del pianterreno
- La Cappella, che custodisce un bassorilievo in marmo di Carrara della Vergine con Bambino, di Mino da Fiesole, e un Sant’Antonio da Padova di Murillo.
- Camera di Diana di Poitiers, arredata con un letto a baldacchino e poltrone in cuoio di Cordova. Il camino reca le iniziati di Enrico II Caterina de’ medici, una H e una C che vanno, ironicamente, a comporre la D di Diana. Alle pareti sono appesi alcuni preziosi arazzi, e una Madonna con Bambino di Murillo.
- Lo Studio Verde, utilizzato da Caterina de’ Medici durante la sua reggenza, prende il nome dal grande arazzo che raffigura la scoperta delle Americhe. Qui hanno collocazione la Regina di Saba e il Ritratto di Doge del Tintoretto, e uno Studio di testa di donna del Veronese.
- Biblioteca, con un bel soffitto a cassettoni in quercia. Le opere principali qui presenti sono un Martirio di Correggio, Eliodoro di Jouvenet, e due medaglioni raffiguranti Ebe e Ganimede, di scuola francese.
- Camera di Francesco I, che ospita il camino più grande del palazzo. L’arredo comprende tre credenze francesi e un armadietto cinquecentesco di fattura italiana, con incisioni di madreperla e avorio. Questa fu anche la camera di Madame Dupin, che vi spirò il 20 novembre 1799.
- Salone di Luigi XIV, interamente dipinto di rosso, contiene un camino in stile rinascimentale decorato con i simboli di Francesco I e Claudia di Francia, la salamandra e l’ermellino. Il dipinto del re Sole è una riproduzione, in quanto l’originale andò perso durante la Rivoluzione.
Stanze dei primo e secondo piano
- La Camera di Gabrielle d’Estrées presenta un soffitto e un pavimento rinascimentali. Il pezzo forte è l’arazzo fiammingo che raffigura i mesi e i segni zodiacali.
- La Camera delle cinque regine, rende omaggio alle due figlie e alle tre nuore di Caterian de’ Medici. Le opere qui esposte sono tra le più importanti del castello. Vi troviamo una serie di arazzi che raccontano scene dell’Iliade, l’incoronazione di Davide e i giochi circensi nel Colosseo, così come un’Adorazione dei Magi di Rubens e un Ritratto della duchessa d’Olonne di Pierre Mignard.
- Camera di Caterina de’ Medici, arredata con mobili cinquecenteschi e arazzi che raffigurano la vita di Sansone, particolarmente pregiati per i disegni allegorici ricamati sui bordi. Alle pareti è appeso un dipinto di Correggio, L’Educazione di Cupido.
- Studio delle stampe, che custodisce un’importante collezione di disegni e stampe del castello, dal 1560 a fino all’800.
- Camera di Cesare di Vendôme, con lo splendido caminetto rinascimentale dipinto nel diciannovesimo secolo e la finestra incorniciata da cariatidi in legno. Gli arazzi alle pareti raccontano il mito di Demetra e Persefone, mentre il dipinto di fronte al letto è un San Giuseppe di Murillo.
- Camera di Luisa di Lorena, al secondo piano. La stanza più struggente del Castello di Chenonceau ricorda la vedova di Enrico III, che dopo l’assassinio del marito passò il resto dei suoi giorni in lutto. Nella stanza dominano toni cubi e dipinti macabri.
Le cucine
Le cucine si trovano nel seminterrato, e sono accessibili tramite la scala accanto alla camera di Francesco I. Collocate nei basamenti dei due piloni del ponte, erano dotate di un piccolo molo che consentiva alle barche di scaricare direttamente le vivande.
Potere ammirare il forno dove si preparava il pane, la cucina per la servitù e quella per i signori, la macelleria e la dispensa, tutto ricostruito minuziosamente con utensili e mobili d’epoca. Nonostante oggi riflettano l’aspetto che avevano nel rinascimento, le attrezzature furono cambiate più volte, per stare al passo con glia vanzamenti tecnologici.
La Galleria Medici
La galleria, voluta da Caterina de’ Medici, è uno straordinario corridoio su due livelli che attraversa il fiume Cher, permettendo di arrivare sull’altra sponda.
E’ lunga 60 metri, ed illuminata da ben 18 finestre intervallate da nicchie, mentre nelle mura sono intagliati dei medaglioni che raffigurano personaggi storici. Il pavimento è a scacchiera e il soffitto a cassettoni, in perfetto stile rinascimentale. Qui, la regina intratteneva i suoi ospiti con balli e spettacoli.
Il primo piano, probabilmente riservato ai domestici, è molto più semplice, con pavimento e imposte in legno. Qui troverete pannelli informativi sulla storia del Castello di Chenonceau ed dei suoi abitanti, arazzi, dipinti, statue e altro mobilio d’epoca.
La vista sulla galleria e dalle rive dello Cher, con le quattro arcate che sembrano galleggiare sul proprio riflesso, è una delle più affascinanti di tutti i Castelli della Loira.
I giardini
I magnifici giardini di Chenonceau completano in modo sublime l’esperienza da favola che vivrete nel castello. Tutto è curato nei minimi dettagli, dalle disposizione delle aiuole alla potatura delle siepi, per creare un ambente romantico ed idilliaco, con panorami mozzafiato sul castello.
L’immensa tenuta di 70 ettari conta quattro giardini, un labirinto, le scuderie, la fattoria del sedicesimo secolo, la Galleria delle Cupole e l’Orangerie, che oggi è un raffinato ristorante. Considerate almeno 2 ore per visitare tutto.
Giardini di Diana
A Diana di Poitiers si deve la creazione dei giardini più grandi della tenuta, che sorgono a sinistra del castello. Sono in posizione rialzata, così da evitare di allagarsi durante le piene dello Cher.
Sono giardini in stile francese, quindi con particolare attenzione alla perfezione delle forme e delle decorazioni. Di forma rettangolare, si compongono di otto sezioni triangolari, con al centro una grande fontana rotonda, e circondati da una terrazza panoramica impreziosita da vasi colmi di fiori. Ogni sezione è bordata da fiori colorati, siepi ed alberelli disposti in modo simmetrico, mentre al centro ci sono dei cespuglietti che creano motivi identici speculari tra loro.
E’ difficile notare questi dettagli ad occhio nudo, ma provate ad osservare i giardini dall’alto con google maps, resterete estasiati dalla loro perfezione.
Giardino di Caterina
Il Giardino di Caterina si trova alla destra del castello, alla base della Torre dei Marques, direttamente affacciato sullo Cher.
E’ più piccolo di quello di Diana, ma segue le stesse regole di perfezione geometrica, con sezioni uguali e speculari e una fontana centrale. Le piante più presenti sono lavanda e rose, che in primavera ed estate creano un tripudio di colori e profumi.
Il giardino verde
Tra il Giardino di Caterina e il ristorante si trova il Giardino Verde, uno spazio allestito all’inglese creato da Lord Seymour nel 1825. In questo ambiente all’apparenza più selvaggio trovano posto grandi alberi, come platani, cedri, robinie e abeti.
Giardino Russel Page
Negli anni ’50, il grande paesaggista inglese Russel Page aveva disegnato un nuovo giardino per la tenuta. Il progetto non andò mai in porto, ma pochi anni fa il direttore botanico di Chenonceau decise di rendergli comunque omaggio andando a realizzare una nuova area verde ispirata ai suoi progetti, inaugurata nel 2018.
Fattoria del XVI secolo e scuderie
La fattoria è un complesso di edifici risalente al sedicesimo secolo, che oggi ospita la galleria delle carrozze e l’orto botanico. A Chenonceau lavorano circa una decina di esperti fioristi e giardinieri, che coltivano centinaia di verdure, fiori e rose, con i quali ogni giorno abbelliscono le stanze del castello e perfezionano i giardini.
Labirinto
Il labirinto si trova sulla sinistra del viale alberato. E’ composto da 2000 siepi di tasso, e al suo centro svetta un pergolato da quale si ha una visione d’insieme.
Spezieria e ospedale da campo
La Galleria delle Cupole, accanto all’Orangerie e al ristorante self-service, ospita due mostre uniche nell’insieme dei Castelli della Loira.
Da un lato la Spezieria di Caterina de’ Medici. La regina creò una vasta accolta di erbe officinali, che amava studiare con l’aiuto di spezieri e astrologi di corte. Oggi potrete ammirare la ricostruzione di un’antica farmacia, con vasi in ceramica e strumenti di precisione per la preparazione di decotti e veleni.
Accanto ha sede dal 2014 il Museo dell’Ospedale Militare di Simone Menier, che durante la Prima Guerra Mondiale si prese cura dei feriti di guerra. Le camerate potevano contenere fino a 120 posti letto, ed era presente anche una sala operatoria all’avanguardia.