Castello di Chambord, capolavoro del Rinascimento italiano sulla Loira

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  • Categoria dell'articolo:Valle della Loira
  • Ultima modifica dell'articolo:2 Agosto 2023
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Voluto da re Francesco I come residenza di caccia, il Castello di Chambord è considerato un capolavoro dell’arte rinascimentale francese. Circondato da verdi prati, giardini fioriti e un fossato, ha mura bianchissime ed è sormontato da una foresta di pinnacoli ed elaborate decorazioni, che contribuiscono a renderlo particolarmente romantico e fiabesco.

Spettacolare se ammirato da fuori, custodisce al suo interno un vero gioiello architettonico, la scala a doppia elica che pare sia stata progettata dal genio toscano Leonardo da Vinci.

E’ senza dubbio il più famoso dei Castelli della Loira, e una tappa imperdibile di questo itinerario. Vediamo insieme come visitarlo.

Dove si trova e come arrivare

Il Castello di Chambord si trova nelle campagne della Valle della Loira, circa 180 km a sud-ovest di Parigi. La città più vicina è Blois, che dista solamente 16 km. Il modo migliore per arrivarci è in automobile, oppure con un tour guidato.

Partendo da Blois, attraversate il fiume e prendete la D72 fino a Huisseau-sur-Cosson. Da qui imboccate la D33, conosciuta anche come Route de Chambord, e proseguite per circa 5 km.

Quando inizierete ad intravvedere il castello, noterete a bordo strada un P con una freccia a sinistra. Svoltate per entrare nel parcheggio.

Costi e orari

Il Castello di Chambord è aperto tutti i giorni, fata eccezione per il 1 gennaio, 28 novembre e 25 dicembre.

L’orario di apertura è dalle 9.00 alle 17.00, e fino alle 18.00 da aprile a ottobre, e fino alle 16.00 il 24 e 31 dicembre. L’ultimo ingresso è mezz’ora prima della chiusura.

Nel 2022 i biglietti costavano 14,50€ tariffa piena, 12,00€ tariffa ridotta, e gratuito per minorenni, ragazzi fino a 25 anni residenti nell’Unione Europea, disabili e altre categorie. Per verificare se avete diritto a sconti o gratuità, e soprattutto per controllare le tariffe aggiornate, consultate il sito ufficiale.

Potete acquistare il biglietto per il solo Castello di Chambord, oppure il pass che include anche i castelli di Blois e Chenonceau, che ha un prezzo molto interessante.

Se desiderate una guida dettagliata, vi consiglio di noleggiare l’histopad, un tablet con realtà aumentata che vi racconterà la storia del castello e vi mostrerà come appariva al culmine del suo splendore.

Il parcheggio P1 costa 6,00€ al giorno, il P2 (leggermente più distante) costa invece 4,00€ al giorno.

Castello di Chambord, piantina

Io vi consiglio vivamente di acquistare il biglietto online, così da evitare le lunghe code, soprattutto in alta stagione e nei weekend. Esistono poi dei biglietti combinati, che vi consentiranno di visitare più castelli ad un prezzo scontato. per info, consultate questa pagina.

Quanto tempo dedicare

Per visitare il Castello di Chambord vi occorreranno almeno 2-3 ore, più il tempo necessario per assistere ad eventuali spettacoli. Se volete visitare anche la tenuta, e magari fare una gita in caddy o in bicicletta, mettete in conto tutta la giornata.

Poiché è il più famoso dei Castelli della Loira, vi suggerisco inoltre di arrivare all’apertura, quando l’affluenza è minore.

Dove dormire

Io vi consiglio di pernottare a Blois. Questa bella e tranquilla cittadina di provincia offre diverse attrazioni turistiche, tra cui il bellissimo Castello Reale, dispone di una vasta scelta di hotel, ristoranti e negozi. In più, è strategicamente collocata a meno di un’ora di distanza da ben 5 Castelli della Loira: Chambord, Chaumont, Cheverny, Amboise e Chenonceau.

Io ho dormito al First Inn Hotel, un po’ fuori città, ma dotato di tutto ciò che ci serviva per il nostro viaggio itinerante. In alternativa, scegliete direttamente dalla mappa:



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Come vedere il castello da fuori

Almeno per quanto riguarda i 10 migliori Castelli della Loira, io vi consiglio di visitare anche l’interno. Ogni castello ha una propria peculiarità, una propria storia e qualcosa da raccontare, ed è bello scoprire come le vicende dei vari personaggi si accavallino ed intreccino da un castello all’altro.

Mi rendo però conto che visitare sempre anche l’interno sia parecchio impegnativo, sia per quanto riguarda il costo sia per il tempo a disposizione.

Se volete vedere il Castello di Chambord solo da fuori, potrete comunque lasciare l’auto nel parcheggio a pagamento, perché l’accesso non è vincolato all’acquisto del biglietto. Con solo 6€, avrete a disposizione tutta la giornata per visitare la tenuta ed ammirare il castello da ogni angolazione possibile.

Se invece non volete proprio spendere nulla, e vi accontentate di uno scatto rubato, allora fate così. Impostate sul navigatore Route de la Commission, la stretta strada che passa davanti alla dimora. Non vi potrete fermare a lungo, ma avrete almeno il tempo di una fotografia.

Storia del Castello di Chambord

La storia di Chambord iniziò nel 1519, quando Re Francesco I decise di costruire un sontuoso castello su una vecchia tenuta dei Conti di Blois. Il palazzo, che il re volle realizzare in stile rinascimentale italiano, non era destinato ad essere la dimora permanente del re, ma soltanto una riserva di caccia, sua grande passione.

I lavori iniziarono attorno al 1520, ma in seguito a rallentamenti ed interruzioni, dovuti soprattutto alle guerre, il mastio fu terminato nel 1539, in occasione della visita dell’imperatore Carlo V.

Chambord risultò subito essere molto scomodo. Era lontano dalla corte, difficile da riscaldare ed esposto agli spifferi. Per questo motivo, ironicamente Francesco I vi passò in tutto solamente 42 giorni. Suo figlio Enrico II ne proseguì la costruzione, che però si interruppe alla sua morte, nel 1559.

Fu il Re Sole a completare l’opera, circa un secolo più tardi. Luigi XIV fece restaurare il tetto del secondo piano, completò l’ala sud e realizzò gli appartamenti reali al primo piano e i giardini alla francese. Il sovrano vi soggiornò 9 volte, ma con lo spostamento della corte a Versailles le sue visite diminuirono drasticamente.

Convertito in caserma, durante la Rivoluzione Chambord fu pesantemente danneggiato, i mobili saccheggiati, distrutti o venduti all’asta.

Acquistato dalla Repubblica Francese nel 1930, il castello svolse un importante ruolo durante la Seconda Guerra Mondiale. Servì infatti come deposito per le opere d’arte che lo stato voleva proteggere dai bombardamenti e dai furti dei nazisti.

Il restauro di Chambord ebbe luogo nella seconda metà del ‘900, e nel 1981 il sito fu aggiunto, insieme a tutta la Valle della Loira, alla lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Castello di Chambord, cosa vedere

Il castello

Architettura

Il Castello di Chambord si compone di un possente mastio con torri angolari, circondato da mura con torri e fossato, una struttura di chiaro stampo gotico-medievale.

Tuttavia, le sue proporzioni armoniose e simmetriche ne fanno a tutti gli effetti un capolavoro dell’arte rinascimentale, così come il preciso orientamento delle torri, che puntano verso i quattro punti cardinali. Altri elementi tipici di questo stile sono- la pianta a croce greca, le logge, la scala a doppia elica e la volta a cassettoni del secondo piano.

Castello di Chambord, panorama

Chambord ha delle dimensioni impressionanti: il mastio misura 44 metri per lato, il recinto esterno è di 135 metri per 85, ed il punto più alto raggiunge i 56 metri. Ognuno dei tre piani del corpo centrale ha otto appartamenti indipendenti, per un totale di 426 stanze di cui 282 dotate di camini, e 77 scale.

Anche se i progetti sono andati perduti, è probabile che Leonardo da Vinci, allora residente ad Amboise, abbia partecipato attivamente alla fase di progettazione.

Chambord fu realizzato in tufo, un materiale calcareo disponibile nella zona. Facile da lavorare, è però friabile e soggetto all’erosione. Per questo motivo occorre svolgere regolarmente lavori di ristrutturazione, rimpiazzando il tufo con il più resistente Richemont, un calcare proveniente dalla zona di La Rochelle.

Il mastio e la scala a doppia elica

Il mastio, o donjon, è il torrione centrale, collegato alle altre aree del castello tramite gallerie.

In virtù della sua pianta a croce greca, si divide in quattro saloni simmetrici, al centro dei quali troneggia la meravigliosa scala a doppia elica, fiore all’occhiello del castello e verosimilmente disegnata da Leonardo. Due rampe di scale, sovrapposte e parallele, ruotano attorno alla colonna centrale, senza mai incontrarsi.

Ad una prima occhiata non riuscirete a notare questo espediente architettonico, ma provate a salire imboccando due rampe diverse, e vi accorgerete che potrete arrivare fino in cima senza mai incrociarvi.

Castello di Chambord, scala a doppia elica

Primo piano

Al primo piano si trovano gli alloggi del re e della regina. Benché indipendenti, dispongono di alcuni passaggi segreti che permettevano di passare da una parte all’altra al riparo da occhi indiscreti.

Come abbiamo visto, il castello fu depredato negli anni della Rivoluzione. I sontuosi arredi, le decorazioni e gli arazzi che vedrete sono quindi stati aggiunti successivamente, per rispecchiare l’aspetto delle stanze ai tempi dell’Ancien Régime.

  • L’appartamento di Francesco I, nell’ala orientale, si compone di una sala per le udienze e uno studio privato.
  • Luigi XIV disponeva invece di un alloggio più grande, con una sala delle guardie, due anticamente, una camera di gala e alcune stanze private.
  • Gli appartamenti della regina, delle stesse dimensioni di quelli del Re Sole, furono utilizzati da Maria Teresa d’Austria e Madame de Maintenon.

Sempre al primo piano vi sono poi alcune stanze realizzate nel ‘700 per il Duca di Sassonia, più piccole, moderne e funzionali.

Non dimenticate, infine, di visitare la cappella, la stanza più grande del castello.

Secondo piano

Il secondo piano del Castello di Chambord è famoso per il suo soffitto a cassettoni, decorato con la F coronata e oltre 300 salamandre, simbolo di Francesco I. Il sovrano scelse questo animale come simbolo di invincibilità, in quanto nella tradizione araldica la salamandra ha il potere di resistere alle fiamme.

Sempre qui ha sede il Museo della Caccia, dove sono esposti alcuni animali impagliati e armi e uniformi utilizzate durante le battute di caccia.

Le terrazze

La scala a doppia elica vi condurrà fino alle magnifiche terrazze, un mondo incantato fatto di comignoli, guglie e abbaini in ardesia decorati con figure geometriche. Un ricchezza decorativa che contrasta con la sobrietà della facciata, e ricorda i grattacieli di una città moderna.

Al centro svetta la torre della lanterna, sormontata dal giglio della corona francese. Con i suoi 56 metri complessivi, è il punto più alto del castello. Da qui si gode un panorama a tutto tondo sui giardini alla francese e sulla tenuta. Un tempo, le nobildonne potevano assistere da qui alle battute di caccia.

Castello di Chambord, terrazze e lanterna

Giardino alla francese

Dividendo il terreno su cui sorge il castello in quattro quadranti, noterete che uno è occupato dal castello stesso, mentre gli altri tre sono riservati ai giardini alla francese. Realizzati da Luigi XIV, furono successivamente abbandonati, e solo nel 2017 furono ricostruiti in base a quello che doveva essere il loro aspetto originario.

Castello di Chambord, giardini alla francese

Tra i giardini dei castelli della Loira, trovo che quelli di Chaumont, Chenonceau e Villandry siano nettamente superiori. Tuttavia, anche questi offrono uno spettacolo piacevole, con oltre 15.000 piante tra siepi, rose e alberi, disposte in modo ordinato a comporre figure geometriche e aiuole colorate. Gli architetti hanno cercato di utilizzare le specie diffuse nel ‘600, abbinate ad alcune piante perenni e più resistenti, per facilitarne la manutenzione.

Oltrepassate il ponticello sul torrente Cosson per godere di una favolosa visuale sul castello.

Castello di Chambord, panorama dal torrente Cosson

Altrettanto spettacolare è il panorama dallo spiazzo antistante il palazzo. Qui, sulla destra, si trovano le scuderie e l’orto botanico. Per visitarlo è necessario munirsi di biglietto, la visita è guidata e dura circa 90 minuti.

Parco

L’immenso parco che circonda Chambord era la riserva di caccia del re. E’ delimitato da un muro di cinta lungo 32 km ed occupa una superficie di 5440 ettari, di cui 800 aperti al pubblico. Per la sua importanza come zona di conservazione, fa parte dei siti Natura 2000.

Potrete passeggiare per ore lungo gli oltre 20 km di sentieri tra boschetti di querce e conifere, spiazzi verdeggianti, ruscelli e laghetti. Le specie animali più diffuse sono cervi, cinghiali, mufloni e volatili, tra cui il falco pescatore, l’averla, il picchio e il martin pescatore.

Oltre alle passeggiate, il parco offre un gran numero di attività, come il noleggio bici, caddy o di barche a remi. Se siete interessati, rivolgetevi al chioschetto vicino al Pont Saint Michel.

Attività

Come abbiamo già detto, al Castello di Chambord potrete noleggiare biciclette o altri mezzi per esplorare la tenuta in modo indipendente. In alternativa, è possibile partecipare a una visita guidata con un esperto naturalista, della durata di 90 minuti.

Un’altra attività molto popolare è lo spettacolo dei cavalli e dei rapaci, che si svolge presso le scuderie e dura circa 45 minuti. Ci sono due spettacoli al giorno, tutti i giorni di luglio e agosto tranne il lunedì, e per assistere occorre munirsi di biglietto. Sappiate che spesso i cavalli sono portati a passeggio nello spiazzo davanti al castello, una bella opportunità di ammirarli senza spendere nulla.

In autunno è possibile anche assistere alla stagione degli amori del cervo. L’escursione, rigorosamente con guida, dura circa 3 ore ed è riservata ai maggiori di 12 anni.

Vuoi saperne di più?

Se hai ancora dubbi e curiosità, scrivimi o lascia un commento qui sotto, e sarò felice di risponderti il prima possibile!

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