Simbolo di potere, lusso e raffinatezza, la Reggia di Versailles è il palazzo reale più famoso del mondo.
Nata per volere del Re Sole Luigi XIV, fu la residenza ufficiale della corte di Francia per circa un secolo, dal 1682 fino allo scoppio della Rivoluzione francese. Caduta in stato di abbandono negli anni successivi, fu in seguito trasformata in un museo sulla storia di Francia, finché non si decise di restaurarla per riportarla agli antichi splendori. Dal 1979, tutto il complesso è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Oggi accoglie milioni di visitatori ogni anno, che vengono qui per rivivere i fasti di corte e ammirare le sue sontuose sale, tra cui la magnifica Sala degli Specchi, e i romantici giardini. Trovandosi a pochi km da Parigi, è perfetta per un’escursione in giornata dalla capitale.

Indice
Storia della Reggia di Versailles
Nel 1623, re Luigi XIII acquistò il castello del borgo di Versilles e le sue proprietà dall’arcivescovo Jean-François de Gondi, e vi fece realizzare un primo padiglione di caccia. All’epoca, i reali frequentavano Versailles prevalentemente per dedicarsi allo svago e per sfuggire ai rigidi protocolli della corte, che aveva sede nel Palazzo del Louvre a Parigi.
Fu il Re Sole Luigi XIV a decidere di spostare la corte e la sede del governo da Parigi a Versailles, creando una reggia sfarzosa che fosse simbolo del potere della monarchia. Tra il 1661 e il 1678, il sovrano commissionò una serie di lavori ed ingrandimenti, che comprendevano l’aggiunta di due ali est e ovest, la decorazione degli interni e la realizzazione dei giardini. Successivamente furono aggiunte le ali nord e sud, creando così la Corte Reale, le Grandi e Piccole stalle, il Grand Trianon e la straordinaria Sala degli Specchi.
Nel 1682, anno del trasferimento ufficiale della famiglia reale a Versailles, il palazzo contava 2300 stanze e 350 appartamenti, e viverci era considerato un grande privilegio.
Il 14 luglio 1789, Luigi XVI e Maria Antonietta si trovavano nella reggia quando seppero della presa della Bastiglia. Rimasero a Versailles pensando di essere al sicuro ma, il 5 ottobre, la folla fece irruzione nel palazzo, e il re e la regina furono condotti a Parigi come prigionieri, per essere giustiziati qualche anno più tardi.
Gli arredi furono messi all’asta e le opere d’arte trasferite al Louvre. Nonostante la proclamazione dell’impero e il temporaneo ritorno della monarchia, né Napoleone né i suoi successori si trasferirono più a Versailles, a causa degli eccessivi costi di restauro.
Nei decenni successivi, la reggia fu utilizzata come museo e per eventi straordinari, come la firma del Trattato di Versailles. Fu però solo dopo la Seconda Guerra Mondiale che il governo decise di restaurarla per il suo valore storico e turistico, andando persino a recuperare il mobilio originale ancora esistente.
Oggi, la Reggia di Versailles è la terza attrazione più visitata di Francia. Con circa 7,5 milioni di visitatori all’anno, si posizione dietro Disneyland e il Louvre, e addirittura prima della Tour Eiffel.
Dove si trova e come arrivare
Arrivare a Versailles da Parigi è molto semplice, sia con i mezzi pubblici sia con la propria auto. Il palazzo si trova a circa 25 km dalla capitale, e il tragitto dura circa 30-45 minuti.
- in auto, prendete l’autostrada A13 in direzione Rouen/Saint Quentin/Versailles, ed uscite a Versailles Centre (uscita 5). Da lì in poi, seguite le indicazioni per la reggia. Il parcheggio più vicino e grande è quello di Place d’Armes, dove per una sosta di 6 ore spenderete circa 25€. In città ci sono altri parcheggi un po’ più economici, per esempio il Parking de Sceaux, che costa 2,4€ l’ora.
- in metropolitana con la comodissima RER C, che potete prendere dal centro di Parigi scendendo a Versailles Château Rive Gauche. La reggia si trova nella zona 4, quindi dovrete munirvi di biglietto o abbonamento valido per quella zona, come la Paris Visite zone 1-5.
- in autobus, con la linea 171 che parte dalla fermata parigina di Pont de Sèvres.
Esistono inoltre numerosissimi tour guidati, che comprendono sia il trasporto sia l’ingresso al palazzo e ai giardini. In questo caso sarete più vincolati, ma non dovrete pensare a niente. Ecco alcuni esempi:
Biglietti e orari
La Reggia di Versailles comprende diverse aree, ognuna delle quali segue i propri orari:
- il palazzo è aperto dalle 9.00 alle 17.30, con ultimo ingresso alle 17.00. E’ chiuso il lunedì, il 1 gennaio e il 25 dicembre.
- i giardini sono aperti tutti i giorni dalle 8.00 alle 18.00, tranne che in circostanze meteorologiche eccezionali.
- la residenza del Trianon è aperta dalle 12.00 alle 17.30, con ultimo ingresso alle 17.00. E’ chiusa il lunedì, il 1 gennaio e il 25 dicembre.
- la Galleria delle Carrozze è aperta solamente il sabato e la domenica, dalle 12.30 alle 17.30, con ultimo ingresso alle 16.45.
Le biglietterie e gli ingressi si trovano nel Cortile d’Onore. Il cancello A è riservato ai visitatori muniti di biglietto, il cancello B ai gruppi con visita guidata. Se non avete il biglietto, dovrete prima recarvi in cassa, e poi mettervi in coda al cancello A.

Acquistare il biglietto online è fortemente consigliato. Le code arrivano anche a 2 ore, mentre con la prenotazione anticipata è garantito un tempo di attesa massimo di 30 minuti. Al momento della prenotazione, dovrete indicare data e ora della vostra visita.
Sul sito ufficiale della Reggia di Versailles troverete tutte le tipologie di biglietto, ma i due più venduti sono questi due:
- Passeport, il biglietto all-inclusive che comprende il Palazzo, i giardini, il Trianon, la Galleria delle Carrozze e le mostre temporanee.
- Biglietto standard, che include il Palazzo, la Galleria delle Carrozze e le mostre temporanee. Anche i giardini sono inclusi, tranne che nei giorni in cui hanno luogo gli spettacoli delle fontane e i giardini musicali.
Io vi consiglio il biglietto completo, così sarete sicuri di poter accedere all’intero complesso in qualsiasi situazione.
La reggia di Versailles è inoltre inclusa nei due principali pass turistici di Parigi, il Paris Pass da 4-6 giorni e il Paris Museum Pass.
L”ingresso è gratuito la prima domenica del mese tra novembre e marzo.
Quando andare
La Reggia di Versailles e i suoi giardini sono aperti tutto l’anno.
Ciononostante, per godervi i giardini al massimo del loro splendore, e magari vedere lo spettacolo delle fontane musicali, allora scegliete il periodo tra maggio e ottobre. Nella bella stagione il parco è un tripudio di colori e profumi, ed è piacevole passeggiare tra i vialetti ombreggiati.
Per quanto riguarda invece l’affluenza, l’ideale è visitare Versailles nei giorni infrasettimanali e lontano da weekend, ponti e festività.
Altro consiglio, che vale un po’ per tutte le attrazioni di maggior richiamo, è di prenotare il primo ingresso disponibile al mattino. Noi abbiamo prenotato per le 9.30, ed abbiamo aspettato in coda solamente 15 minuti. Alla nostra uscita, attorno alle 13.30, la fila arrivava fin oltre il cancello.
Quanto tempo dedicare
Per visitare la Reggia di Versailles vi occorreranno circa 6 ore, 3 ore ciascuno per il palazzo e i giardini. Noi siamo entrati alle 9.30 e siamo usciti attorno alle 14.00 senza aver mangiato, ma nel parco abbiamo fatto tutto di corsa, perché dovevamo poi dirigerci a Chartres.
Se visitate anche il Trianon, considerate una giornata intera.
Reggia di Versailles, il palazzo
Con una superfice di 63.000 metri quadri, 700 stanze e oltre 60.000 opere d’arte, la Reggia di Versailles offre l’opportunità di rivivere i fasti del periodo d’oro della monarchia francese, un tempo tra le più potenti al mondo.
Il palazzo era organizzato per zone, destinate ad accogliere la famiglia reale, la corte, i funzionari e gli uffici governativi. Al centro di tutto si trovava, al piano nobile, la stanza del Re, sede del potere assoluto.
Durante la vostra visita, seguirete un percorso guidato e ben segnalato, che vi aiuterà a non perdervi. Vi suggerisco anche di acquistare l’audioguida.
Se avete a disposizione poco tempo, accertatevi di vedere almeno gli Appartamenti del Re e della Regina, la Sala degli Specchi, la Galleria delle Battaglie e la Cappella Reale.
Ingresso
Il maestoso cancello d’onore è una replica, in quanto l’originale fu abbattuto durante la Rivoluzione Francese. E’ riccamente decorato in foglia d’oro, con oltre 100.000 gigli e le iniziali del Re Sole.
Realizzata in stile classico francese, la facciata in mattoni rossi e pietra contrasta piacevolmente con la pavimentazione in marmo bianco e nero. L’orologio sul timpano è fermo, e segna ancora l’ora della morte di Luigi XIV. Completano le decorazioni i busti di alcuni imperatori romani, le colonne in marmo e motivi in foglia d’oro.

Cappella Reale
Il percorso inizia dall’ala nord, dove troverete alcuni quadri e modellini della reggia, che ne raccontano l’evoluzione dalla sua costruzione fino ad oggi.
Proseguendo, si arriva alla Cappella Palatina di San Luigi IX, completata nel 1710. Questa è solo l’ultima delle 5 cappelle realizzate nella reggia, sostituite ed ampliate man mano che il palazzo cresceva.
La cappella è priva di facciata, in quanto vi si accede direttamente dall’interno del palazzo. Il suo stile è un misto tra il barocco e il classico, con ampie finestre monofore e 28 bassorilievi raffiguranti apostoli, evangelisti e figure importanti delle Scritture.
Con i suoi 43 metri, è l’edificio più alto della reggia, andando ad occupare il primo e secondo piano.
Nella cappella si svolsero i più importanti eventi della famiglia reale, come il matrimonio tra Luigi XVI e Maria Antonietta, e ogni giorno alle 10.00 tutta la corte assisteva alla messa dalle tribune del matroneo. Oggi è sconsacrata, ed ospita per lo più spettacoli musicali.

Grands Appartements
I Grands Appartementes occupano il piano nobile della Reggia. Inizialmente previsti come residenze private del re e della regina, sotto il Re Sole divennero stanze di rappresentanza e per il ricevimento degli ospiti, sul modello delle regge italiane.
Grands Appartements du roi
Gli appartamenti del re si compongono di cinque stanze, ciascuna dedicata a una divinità antica, e convergenti nel Salone di Apollo.
- Aggiunto da Luigi XV, il Salone di Ercole è tra le stanze più grandi e belle del palazzo. E’ decorato con marmi policromi e l’enorme affresco dell’Apoteosi di Ercole, e custodisce due quadri di Veronese, Rebecca al Pozzo e Cena da Simone il Fariseo.
- Il Salone di Venere funge oggi da vestibolo. Nella nicchia centrale si trova una statua del re come imperatore romano.
- Il Salone di Diana era riservato al gioco del biliardo. La decorazione più importante è il busto marmoreo di Luigi XIV, scolpito da Gian Lorenzo Bernini nel 1665. Altri dipinti raffigurano scene di caccia e le leggende di Diana.



- Il Salone di Marte era l’entrata agli appartamenti del re. Dedicato al gioco d’azzardo, era arredato con tavoli da gioco e ritratti dei grandi guerrieri dell’antichità.
- Il Salone di Mercurio ospita oggi un letto a baldacchino, ma in realtà questa stanza non fu mai usata come camera da letto. I pezzi di maggior pregio sono un pendolo meccanico donato al re nel 1706, e un comò del 1709.
- Fulcro dei grands appartements, il Salone di Apollo era la sala del trono di Luigi XIV. Interamente decorata con temi legati al Dio del sole, con il quale il sovrano si identificava, presenta un grande affresco al soffitto, realizzato da Charles La Fosse. Il trono originale, in argento massiccio e alto tre metri, fu fuso per finanziare la Guerra della Grande Alleanza, e sostituito da un nuovo trono in stile. Sopra il camion si trovava un celebre ritratto del re, oggi conservato al Louvre.
In origine vi erano anche il Salone di Giove, e il Salone di Saturno, che oggi però non esistono più.



Galleria degli specchi
La Sala degli Specchi è la stanza più famosa della Reggia di Versailles, e da sola vale il prezzo del biglietto. Fu costruita nel 1684 la posto della terrazza al centro del palazzo, e collega gli appartamenti del re e della regina. Con 73 metri di lunghezza e 10,5 di larghezza, è inoltre la sala più grande del palazzo.
Le 17 finestre affacciate sul parterre d’eau sono controbilanciate da altrettanti specchi delle medesime dimensioni, ognuno composto da diversi specchi più piccoli. Questo gioco prospettico crea un’illuminazione eccezionale, accentuata dai lampadari e dai candelabri in cristallo.

La produzione di specchi era, all’epoca, monopolio della Repubblica di Venezia. Il Re, tuttavia, voleva che ogni minimo dettaglio della reggia fosse prodotto in Francia. Di fatto, la Francia rubò quindi a Venezia le ricette per la produzione degli specchi, e fondò una propria fabbrica, la Manufacture royale de glaces de miroirs. Uno smacco tale che la Serenissima fece assassinare gli artigiani che lavorarono all’opera.
Contrariamente a quanto il suo aspetto grandioso possa lasciar intendere, la Sala degli Specchi fu utilizzata solo eccezionalmente per cerimonio o eventi importanti. Uno dei più famosi è la firma del Trattato di Versailles, che il 28 giugno 1919 sancì la fine della Prima Guerra Mondiale. Nel 1745, in occasione di un ballo in maschere re Luigi XV incontrò in questa stanza la sua amante più famosa, la marchesa di Pompadour.


Grands appartements de la reine
Gli appartamenti della regina si compongono di 4 stanze, parallele agli appartamenti del re e separati da essi dalla Galleria degli Specchi. Furono la residenza ufficiale di tre regine: Maria Teresa d’Asburgo-Spagna, moglie di Luigi XIV, Maria Leszczyńska, moglie di Luigi XV, e Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena, moglie di Luigi XVI.
- La Sala delle Guardie fu realizzata nel 1676, andando a sostituire la cappella reale. E’ l’unica stanza ad aver mantenuto le decorazioni originali in marmi policromi.
- L’Antichambre era la stanza in cui il re e la regina cenavano di fronte a nobili e funzionari.
- Grand Cabinet, la sala nella quale la regina teneva le udienze formali.
- Chambre de la Reine, la camera da letto della regina. Sulla sinistra del letto noterete una porta segreta, che conduceva agli appartamenti del re. Da questa porta, la mattina del 7 ottobre 1789 Maria Antonietta tentò la fuga dai rivoluzionari che assediavano la reggia. In questa stanza le regine partorivano in pubblico, e qui nacquero ben sei futuri sovrani: Filippo V di Spagna, Luigi XV, Luigi XVI, Luigi XVII, Luigi XVIII e Carlo X.

Appartements du Roi
Gli appartamenti del re sono una serie di sei stanze al piano nobile della Reggia di Versailles, utilizzate come residenza privata del sovrano. Dato che il re non aveva però neanche un minuto di privacy, queste camere erano anche ambienti di lavoro, per incontri ufficiali e riunioni di governo.
- Il vestibolo in marmo ha una grande scalinata che durante il regno del Re Sole consentiva l’accesso agli appartamenti del re, della regina, e a quello della sua seconda moglie Madame de Maintenon.
- La Sala delle Guardie ospitava le guardie del corpo del re. I soldati vi restavano tutto il giorni, difatti vi si trovavano panchine e letti da campo.
- La première antichambre, detta anche salon du grad couvert, era la stanza dove Luigi XIV cenava da solo, come sempre davanti a un folto pubblico di funzionari e aristocratici.
- Da qui si passa alla deuxième antichambre, che in origine faceva parte degli appartamenti della regina. Dopo la morte di Maria Teresa d’Austria nel 1684, il sovrano la destinò a sala d’attesa per i fortunati cortigiani che potevano assistere al grand lever. Alle pareti sono appesi alcuni quadri di Jacopo Bassano e Paolo Veronese.
- La chambe du roi è la camera da letto del re. Impreziosita da ricche decorazioni dorate e in broccato, è divisa in due da una balaustra, che separava l’area privata del re da quella destinata ai funzionari. Ogni mattina e ogni sera, una ristretta cerchia di privilegiati poteva assistere alle cerimonie del grand lever e del grand coucher, ovvero i momenti in cui il re si risvegliava e si coricava. Tra i dipinti presenti in questa camera ci sono anche un Autoritratto di Van Dyck, il San Giovanni Battista di Caravaggio, e due tele del Domenichino. Il Re Sole morì in questa stanza il 1 settembre 1715. Ad oggi, il suo è tuttora il regno più lungo della storia.
- Il Salon du Conseil ospitava riunioni ufficiali e udienze private. Questa stanza è stata ristrutturata sotto Luigi XV, con l’aggiunta dei pannelli in legno scolpiti.


Piccoli appartamenti del Re
Questa serie di nove stanze al primo piano ospitavano la collezione d’arte e la biblioteca di Luigi XIV, prendendo il nome di cabinet des curosités. Più tardi, i suoi successori li convertirono in appartamenti privati. A differenza dei grand appartements, che erano di fatto ambienti pubblici, i petits appartements erano accessibili solamente su permesso ufficiale del re.
Qui trovavano posto pregevoli quadri e sculture, oltre a una collezione di gemme, cristalli di rocca intagliati e doni ricevuti da altri sovrani ed ambasciatori. Particolarmente importante era poi la raccolta medievale di monete, miniature fiamminghe e oggetti in oro e argento. Negli appartamenti provati il re ospitava inoltre i propri cani da caccia, dei quali si prendeva cura personalmente.
Luigi XV apportò molte modifiche a quest’ala della reggia. La più significativa fu l’installazione, nel Salone Ovale un grande orologio astronomico, una meraviglia tecnologica per l’epoca. Sormontato da una sfera armillaria, è in grado di calcolare con precisione ora, giorno, mese e anno, e persino gli anni bisestili. Il re fece inoltre creare una sala da pranzo per accogliere gli amici dopo le battute di caccia, degli appartamenti per la figlia Maria Adelaide, e uno studio privato.
Luigi XVI riorganizzò nuovamente gli appartamenti, mantenendo solo lo studio del nonno, e creando nuove sale da pranzo, sale da biliardo e da gioco, e una stanza dove esporre la sua collezione di porcellane, chiamata pièce de la vaisselle.
Piccoli appartamenti della Regina
Così come il re, anche la sua consorte aveva a disposizione delle stanze ad uso privato. Riorganizzate diverse volte, oggi sono state riportate allo stato in cui furono lasciate da Maria Antonietta in seguito alla Rivoluzione.
Fu Maria Leszczyńska di Polonia, moglie di Luigi XV, ad apportare le modifiche più significative. Fece infatti creare una sala da bagno, un oratorio, e stanze destinate agli hobby, decorandole secondo il suo gusto con pannelli intagliati e dipinti.
Maria Antonietta fece ricoprire tutti i muri con satin bianco a motivi floreali, com’era nel suo stile sobrio e delicato. Furono inoltre ristrutturati il guardaroba personale della regina, la biblioteca, la toilette e il grand cabinet interieur.
Galleria delle Battaglie
La Galleria delle Battaglie si trova al primo piano dell’Aile du Midi. Lungo i suoi 120 metri di lunghezza sono collocate 16 tele raffiguranti le più significative battaglie della storia francese, oltre numerosi busti di grandi condottieri.
Si parte dalla battaglia di Tolbiac, combattuta da Clodoveo I nel496, fino alla battaglia di Wagram del 1809, nella quale Napoleone si assicurò la battaglia contro gli austriaci.
La maggior parte di queste tele furono commissionate da Luigi Filippo apposta per questa galleria, volta a celebrare la potenza della Francia.

Opéra Reale
La Reggia di Versailles ospita anche un teatro dell’opera. Inaugurato nel 1770 in occasione del matrimonio di Luigi XVI con Maria Antonietta, è realizzato interamente in legno e dipinto con motivi marmorei.
Può ospitare 712 persone sugli spalti, ma grazie alle decorazioni a specchio si ha l’illusione di uno spazio molto più ampio. L’opéra fu progettata non solo come teatro, ma anche some sala da ballo e per i banchetti, ed è ancora utilizzata per tutti questi scopi.
Galleria delle Carrozze
La Galleria delle Carrozze si trova nelle Scuderie Reali, fuori dal castello e sul lato destro del cortile.
L’ingresso è incluso nel biglietto, ma quest’ala è aperta solamente nel pomeriggio si sabato e domenica.
La collezione, creata sotto Luigi Filippo nel 1837, è tra le più importanti d’Europa. Custodisce meravigliosi esempi di carrozze reali, realizzate per eventi ufficiali quali matrimoni, battesimi e funerali, con il fine di ostentare la ricchezza e la potenza della monarchia. Si tratta di vere e proprie opere d’arte, create da maestri ingegneri, tappezzieri e decoratori, e raccontano inoltre l’evoluzione tecnologica del trasporto a cavallo.
Due delle più belle e ricche sono quelle utilizzate per i funerali di Luigi XVIII nel 1824, l’incoronazione di Carlo X a Reims nel 1825, e per il battesimo del Duca di Bordeaux nel 1837.
Tra gli altri veicoli esposti ci sono carrozze per bambini, slittini da neve e portantine.
Reggia di Versailles, i giardini e il parco
I giardini della Reggia di Versailles sono forse ancora più famosi del palazzo stesso, ed infatti ricevono un maggior numero di visitatori. Progettati da André Le Nôtre, sono un magnifico esempio di giardino alla francese, con siepi ordinate, aiuole, canali, fontane, sculture e giardini appartati, i cosiddetti bosquets.
Fu Luigi XIV a commissionare la costruzione dei giardini, che durò oltre 40 anni. Il Re Sole voleva che il parco della reggia fosse un luogo di svago e di ritrovo, una sorta di “salotto all’aperto” per l’aristocrazia. I suoi successori non vi dedicarono altrettanta cura, fatto salvo per Luigi XVI, e quindi i giardini rimasero in stato di abbandono fino ai tempi recenti. Pur se riportati agli antichi splendori, alcune aree e bosquets sono cambiati radicalmente rispetto all’epoca del Re Sole.
Il parco è immenso, ed è praticamente impossibile visitarlo tutto. La maggior parte dei visitatori si limita all’area prospicente il palazzo, arrivando fino alla Fontana di Apollo o alla Residenza dei Trianon. Per visitare quest’area, vi occorreranno circa 3 ore. Il resto della proprietà è più selvaggio, poiché era la riserva di caccia del re.
Se volete visitare giardini in poco tempo e senza fatica, potete prendere il trenino turistico (a pagamento).
I parterre
Tenendo la Reggia alle vostre spalle, davanti a voi si apriranno tre aree, dette parterre.
- Il parterre d’eau, frontale, è caratterizzato da due grandi vasche d’acqua rettangolari che illuminano, di riflesso, la Galleria degli Specchi.
- Il parterre du nord, sulla destra, è composto da due giardini simmetrici, con al centro la Fontana della Piramide. Da qui si arriva alla Fontana del Drago e alla Fontana di Nettuno.
- Il parterre du midi, sulla sinistra, offre una splendida visuale sulle ordinate e colorate aiuole che circondano l’orangerie, un’area che ospita alberi di agrumi.

Sentieri e bosquets
Proseguendo dritto, arriverete alla grande fontana ovale di Latona. Questo spiazzo circondato da splendide statue di marmo conduce a tutti i 15 bosquets, mentre continuando dritto lungo l’ampio viale alberato arriverete alla Fontana di Apollo e al Grand Canal.
Ogni bosquet ha un proprio tema, ed è decorato con fiori, panchine e fontane, in alcuni casi anche con graticci, enormi vasi o altri ornamenti. Per non perdervi, vi suggerisco di scegliere una direzione e proseguire in senso orario o antiorario.
- bosquet de la Reine, che nel 1776 sostituì il vecchio labirinto, decorato con busti e statue.
- bosquet de la salle de bal, un anfiteatro con gli spalti composti da siepi e conchiglie, sormontati da vasi dorati.
- il bosquet de la girandole fu uno dei primi creati da Le Nôtre. I suoi vialetti diagonali separati da siepi convergono nella fontana centrale.
- bosquet de la colonnade, dove si trova un peristilio di 40 metri di diametro, con colonne ioniche in marmo di Linguadoca. Sotto ogni arcata c’è un grande fonte circolare, e al centro una scultura del Ratto di Proserpina.
- bosquet des dômes, con una vasca esagonale in marmo circondata da una balaustra e statue di marmo.
- bosquet de l’encelade, al cui centro si trova la grande fontana del Titano Encelado che lotta contro la morte, circondata da un porticato a graticcio.
- nel bosquet de l’obélisque non troverete nessun obelisco in pietra. La scultura viene infatti riprodotta dagli zampilli della fontana.



- il bosquet de la Salle des Festins, del quale non resta più nulla.
- il bosquet de l’étoile, con una grande spianata pentagonale.
- bosquet du dauphin, identico a quello della girandola.
- bosquet des Bains d’Apollon, dove si trova una grande grotta di pietra decorata con statue di Apollo e delle Ninfe, con l’unica cascata dei giardini.
- il bosquet du théâtre d’eau è diviso in due parti, separate da una lunga fontana che proietta giochi d’acqua.
- bosquet des trois fontaines, con tre fontane disposte su diversi livelli.
- il bosquet de l’arc de triomphe, dove una grande fontana dorata raffigura la Francia trionfante.



Fontane
La prima fontana che incontrerete è il Bassin de Latone. Ispirata alle Metamorfosi di Ovidio, questa fontana racconta il mito di Latona, madre di Apollo e Diana. Per proteggere i suoi figli dai Lici, chiese a Giove di trasformare questi ultimi in rospi.
Tra i bosquest, in corrispondenza dei quattro incroci principali si trovano le fontane delle stagioni, dedicate a Flora (primavera), Cerere (estate), Bacco (autunno) e Saturno (inverno).
In fondo al viale, il grande bassin d’Apollon si ispira al mito di Apollo, con il quale il Re Sole si identificava. Il dio è raffigurato nell’atto di condurre il suo carro in cielo, per far sorgere il sole.




Oltre questa fontana si estende il Grand Canal, il bacino idrico più grande della Reggia di Versailles. A forma di croce, è lungo 1,7 km e largo 1,5. Sin dalla sua creazione nel 1679 ha svolto una doppia funzione. La famiglia reale lo utilizzata a scopo d’intrattenimento, navigandolo in estate e come pista di pattinaggio in inverno. Trovandosi nel punto più basso del parco, serviva però anche per ricevere acqua piovana, e alimentare le fontane attraverso un circuito chiuso.
Altre fontane famose sono:
- Il bassin du miroir, di forma semicircolare, che dà sul delizioso giardino del re.
- bassin des enfants dorés, nei pressi del bosquet du théâtre d’eau, che raffigura dei cherubini in piombo dorato.
- il bassin de neptune conta tre gruppi scultorei in piombo che rappresentano i miti di Nettuno e Anfitrite, Proteo e Oceano. Con 99 getti d’acqua è tra le fontane più grandi e spettacolari del parco.
- bassin du dragon, con il drago Pitone ucciso da Apollo per mezzo di una freccia.



Residenza del Trianon
A circa mezz’ora a piedi dalla Reggia, la Residenza del Trianon era la residenza privata dei reali, dove trascorrevano il tempo libero lontano dai doveri di corte. Molto più intimi di Versailles, sono immersi in un incantevole contesto bucolico, ed offrono uno spaccato sulla vita quotidiana dei reali.
Il Grand Trianon risale al 1688. Fu commissionato da Luigi XIV ed è in stile classico italianeggiante, rivestito in marmo rosa. Fu molto utilizzato dal Re Sole, che vi si intratteneva in compagnia di Madame de Maintenon, ed in seguito da Napoleone Bonaparte, che vi celebrò il matrimonio con l’imperatrice Maria Luisa. E’ particolarmente suggestiva la loggia, con la pavimentazione in marmi bianchi e neri, he dà su un grazioso giardino alla francese.
l Piccolo Trianon fu commissionato da Luigi X su richiesta della sua amante, Madame de Pompadour. Il palazzo, di forma cubica e in stile rococò, fu completato nel 1769. Ironicamente, la marchesa di Pompadour morì prima di vedere completato il suo palazzo, del quale godette invece la sua nuova favorita, la Contessa du Berry.
Sotto Maria Antonietta, l’intero complesso fu ristrutturato. La regina detestava la vita di corte, e passò moltissimo tempo nel Trianon, trasformandolo nel suo piccolo universo personale, con giardini all’inglese, grotte, laghi, statue e templi. Una scelta che oggi ci regala un luogo di bellezza struggente, ma che all’epoca attirò sulla regina le ire sia del popolo sia dell’aristocrazia.
Fontane e Giardini Musicali
Da aprile a ottobre, i giardini si animano con lo spettacolo delle fontane danzanti e giardini musicali:
- le fontane musicali, dette anche Grandes Eaux, sono i giochi d’acqua. Ad intervalli regolari nel corso della giornata, le fontane di Versailles zampillano al ritmo di musica barocca, per circa 5-10 minuti. Lo spettacolo va in scena nei weekend tra aprile e ottobre, più i martedì tra maggio e giugno, ed nelle principali feste francesi. Poiché le fontane partecipanti e gli orari sono variabili, controllate il calendario aggiornato sul sito della reggia.
- i giardini musicali sono dei percorsi all’interno del parco, lungo i quali alcune aree sono eccezionalmente aperte al pubblico. in questa occasione, solo le tre principali fontane partecipano ai giochi d’acqua: il Bassin e Neptune, il Bassin du Miroir e il Bosquet du Théâtre d’Eau. Sono aperti nei giorni infrasettimanali, anch’essi con un calendario variabile in base alla stagione. Se ci tenete a visitare i bosquets (e ne vale la pena) controllate online la programmazione ufficiale.
Tra metà giugno e metà settembre, è inoltre possibile accedere ai giardini il sabato sera dalle 20.30 alle 23.00, in occasione delle Grandes Eaux Nocturnes. Oltre al normale spettacolo delle fontane danzanti, in quest’occasione potrete ammirare suggestivi giochi di luce, ed i fuochi d’artificio a chiusura della serata.
Durante questi eventi, non è possibile accedere ai giardini con il biglietto standard, salvo che per i bambini di età inferiore ai 6 anni. Dovrete quindi essere in possesso di un biglietto passeport, oppure acquistare separatamente il biglietto per i giardini, pagando la tariffa piena.