Cosa vedere a Saint-Germain-des-Prés, il quartiere intellettuale di Parigi

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  • Categoria dell'articolo:Parigi
  • Ultima modifica dell'articolo:18 Gennaio 2024
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Saint-Germain-des-Près è un elegante quartiere di Parigi, famoso per aver ospitato i più grandi scrittori e filosofi del ‘900. Nel secolo scorso, passeggiando tra le sue stradine e i suoi caffè storici, si sarebbe infatti potuto respirare il grande fermento culturale che portò alla nascita del movimento esistenzialista e delle lotte sociali.

Oggi l’atmosfera è decisamente diversa, ma Saint-Germain rimane comunque tra le principali cose da vedere a Parigi, grazie anche alle vecchie librerie, ai ristoranti raffinati e ai negozi di alta moda.

Qui si trovano inoltre diverse attrazioni di prim’ordine: il Museo d’Orsay, che custodisce i più grandi capolavori dell’impressionismo; la più antica chiesa di Parigi, ed il celebre Jardin de Luxembourg, perfetto per una sosta rilassante tra una visita e l’altra.

Dove si trova e come arrivare

Saint-Germain-des-Prés si trova nel 6° arrondissement di Parigi sulla rive gauche, la sponda meridionale della Senna.

I modi per raggiungerlo con i mezzi pubblici sono molteplici:

  • in metro, alle fermate Saint-Germain-des-Prés o Saint-Sulpice sulla linea 4 (viola), oppure Odéon e Mabillon sulla linea 10 (gialla).
  • gli autobus sono moltissimi ed è impossibile elencarli tutti. Per praticità, vi indico solamente le linee che fermano nei pressi delle principali attrazioni. Per il Musée d’Orsay potete usare le linee 68,69 e 87, oltre al notturno N01. Per il Jardin de Luxemborg, le linee 58, 84 e 89. Nei pressi dell’abbazia fermano invece la 63 e la 87.

Una volta arrivati, potete girare tranquillamente a piedi, con l’unica eccezione del Musée D’Orsay, che è un po’ decentrato e per il quale quindi sarà meglio prendere l’autobus.

Storia di Saint Germain-des-Prés

Quello che oggi è un quartiere centrale di Parigi, in origine era un villaggio di 600 abitanti fuori dalle mura cittadine, nato dopo la realizzazione dell’abbazia di Saint-Germain-des-Prés nel 558.

Nei secoli successivi, il borgo crebbe fino a diventare una città, che nel ‘600 fu ufficialmente annessa a Parigi.

Fu a partire dal ‘700 che il quartiere si affermò come culla del pensiero libero, attirando un gran numero di intellettuali. Nei suoi caffè storici come il Landelle e il Procope si intrattenevano illuministi ed enciclopedisti, tra cui Voltaire e Diderot, ma anche i fautori della Rivoluzione Francese Marat, Danton e Guillotin. In questo periodo nacquero anche le numerose librerie che erano il fiore all’occhiello di Saint-Germain.

Nel ‘900, ed in particolare nel dopoguerra, filosofi, scrittori e musicisti si incontravano nei locali e nei jazz bar, dando vita al movimento esistenzialista. Tra di loro c’erano Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir e la cantante Juliette Gréco, ma anche il futuro presidente Mitterand.

Cosa vedere nel quartiere Saint-Germain a Parigi

Chiesa di Saint-Germain-des-Prés

Saint-Germain-des-Près è la più antica chiesa di Parigi. La sua storia inizia nel 542, quando re Childeberto I commissionò una chiesa nella quale custodire la preziosa reliquia della stola di San Vincenzo. Saccheggiata e distrutta dai normanni, fu ricostruita nel 1163 in stile gotico e dedicata a Germano, il vescovo di Parigi che aveva consacrato il primo edfiicio.

Con il tempo, divenne una ricca e potente abbazia benedettina alle porte della città, ma durante la rivoluzione la sua funzione religiosa fu soppressa, e fu utilizzata come magazzino per la polvere da sparo. Nel 1794, un violento scoppio nel deposito distrusse completamente la biblioteca e i suoi 15000 volumi, causando inoltre ingenti danni strutturali.

Nonostante i numerosi tentativi di restauro, dell’abbazia non resta ormai più nulla. La chiesa, unica vestigia del glorioso passato, porta ancora le cicatrici dei danni provocati dall’incendio e dall’incuria.

Priva di facciata e con una sola torre, sorge nel cuore del quartiere, di fronte agli storici Cafè de Flore e Cafè des Deux Magots, in una piazza brulicante di vita e di traffico.

All’interno si trovano le tombe del filosofo Cartesio e del Re di Polonia Giovanni II Casimiro, mentre a livello architettonico i pezzi più pregiati sono i mosaici policromi e le antiche vetrate della cappella di Santa Genoveffa.

Place de Furstemberg e Museo Eugène Delacroix

Alle spalle di Saint-Germain-des-Prés si trova una delle più graziose piazze della città, decorata da alte paulonie e lampioni a candelabro.

Qui il pittore romantico Eugène Delacroix trascorse gli ultimi anni della sua vita, mentre lavorava agli affreschi della Chiesa di Saint-Sulpice. Il palazzo dove viveva, appartenente al cardinale Egon de Furstenberg, ospita oggi un piccolo museo monografico contenente diverse opere dell’artista.

Benché i suoi capolavori si trovino al Louvre e al Museo d’Orsay, qui potrete comunque ammirare la famosa Maddalena del Deserto, alcuni autoritratti, schizzi, disegni, alcuni oggetti personali e il suo atelier.

Chiesa di Saint-Sulpice

Seconda per dimensioni solo a Notre-Dame, la Chiesa di Saint-Sulpice è famosa per le opere d’arte che contiene e, in epoca più recente, per la sua apparizione nel libro Il Codice da Vinci di Dan Brown.

La costruzione iniziò nel 1645, con lo scopo di accogliere un numero sempre crescente di fedeli. Tuttavia, a causa della mancanza di fondi i lavori si interruppero più volte, terminando solo nel 1781.

La facciata, realizzata dall’italiano Giovanni Niccolò Servandoni, presenta un monumentale colonnato a due piani, e due torri laterali non perfettamente simmetriche. Osservandole, noterete infatti che le architetture sono molto diverse, e che una è più alta.

La grande fontana al centro della piazza è un’opera del 1844 di Joachim Visconti.

L’interno è ricchissimo di opere d’arte. Da non perdere gli affreschi di Delacroix Lotta di Giacobbe con l’angelo e Eliodoro scacciato dal tempio, ma anche le acquasantiere e la Statua della Vergine realizzate da Jean Bapstiste Pigalle. Lo straordinario pulpito in legno e marmo ha la particolarità di essere sorretto solamente dalle due scale laterali, dando così l’impressione di fluttuare sul pavimento.

L’obelisco, collocato nella parte nord della chiesa, è in realtà una semplice meridiana, ma nel suo bestseller Dan Brown vi fa (erroneamente) passare la “linea della rosa”, i meridiano di Parigi che cela le vestigia di un antico tempio del Priorato di Sion.

Jardin de Luxembourg

A pochi passi da Saint Sulpice si estende il Jardin de Luxembourg, uno dei parchi pubblici più grandi, antichi ed apprezzati di Parigi. Fu commissionato da Maria de’ Medici nel 1612 come giardino per il Palais de Luxembourg, sua residenza di campagna e oggi sede del Senato.

Per realizzare il complesso la regina, che era cresciuta a Firenze, prese ispirazione proprio dai suoi luoghi d’infanzia, Palazzo Pitti e il Giradino di Boboli. Il risultato è uno splendido giardino all’italiana, nel quale piante e fiori sono accuratamente disposti per tipo e colore in aiuole e grandi vasi, mentre alberi e siepi perfettamente potati vanno a creare aree ombrose e vialetti.

Quartiere Saint-Germain Parigi, Jardin de Luxembourg

Al centro, la grande fontana ottagonale offre scorci fotografici perfetti, oltre a rendere felici i bambini, che si divertiranno un mondo a farvi scivolare le barchette a vela.

A completare le decorazioni del parco ci sono oltre 100 sculture, che raffigurano importanti personalità del passato. Tra queste, una copia della Statua della Libertà, la Bocca della Verità, il busto di Baudelaire, la statua di Beethoven, e sculture di regine ed altre donne illustri dell’epoca.

Particolarmente romantica, la Fontana de’ Medici, è uno specchio d’acqua rettangolare fiancheggiato da rampicanti, che culmina in un’edicola scolpita. Da non perdere anche la Fontaine de l’Observatorie, detta anche “dei quattro angoli del mondo”, perché le figure femminili al centro sorreggono un globo.

I giardini sono aperti tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30 tutti i giorni, e fino alle 22.00 il lunedì e il venerdì. Il 24/12 e 31/10 osservano la chiusura anticipata alle 18.00.

I caffè letterari

Se Montmartre è il quartiere degli artisti, Saint-Germain è da sempre teatro della scena intellettuale di Parigi. Scrittori, giornalisti, filosofi e musicisti erano soliti intrattenersi nei suoi caffè e ristoranti, dando vita al movimento esistenzialista e al genere musicale bepop.

Ecco i locali più famosi:

  • Cafè Procope, il più antico di Parigi. Aperto nel 1680, divenne famoso per i suoi ottimi dolci, in particolare il sorbetto ed i gelati alla frutta. Tra i suoi frequentatori più assidui vi erano gli enciclopedisti Rousseau, Diderot, Verlaine e Voltaire, ma anche personaggi storici come Napoleone e Robespierre. Oggi è un raffinato ristorante di cucina francese dove, insieme a escargot e coq au vin, potrete assaporare anche lo charme di un tempo.
  • Cafè de Flore era molto amato da scrittori e filosofi, che ne apprezzavano soprattutto l’ottima cioccolata calda. Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir vi passavano intere giornate, lavorando e incontrando amici e colleghi. Altri avventori celebri erano Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald e Albert Camus. Più tardi, questo caffè divenne il luogo prediletto di attori e stilisti, tra cui Brigitte Bardot e Alain Delon, Yves Saint-Laurent e Givenchy. Qui si svolge ogni anno il Prix de Flore, un concorso che premia i giovani talenti della letteratura.
  • Les Deux Magots, brasserie del 1884, era frequentato anche dai più grandi pittori surrealisti, tra cui André Breton, Salvador Dalì, e il poliedrico Picasso.
  • Brasserie Lipp è un ristorante specializzato in cucina alsaziana, storico luogo di incontro tra giornalisti e politici, come gli ex presidenti Mitterand e Clinton. Proprio di fronte al ristorante, nel 1965 fu rapito e mai più ritrovato l’attivista antimonarchico marocchino Mehdi Ben Barka. Lo scandalo che ne seguì coinvolse persino il presidente Charles De Gaulle.

Musee D’Orsay

Mentre il Louvre si occupa dell’arte dall’antichità all’era moderna, e il Centre Pompidou di arte contemporanea, il Museo d’Orsay si concentra su impressionismo e post-impressionismo, con una strabiliante raccolta di capolavori.

Ha sede un una ex stazione ferroviaria, riqualificata dall’architetto Gae Aulenti negli anni ’80 e riaperta in veste museale nel 1986. Prima di allora, servì come ufficio postale, casa d’aste e persino come set cinematografico per il film Il Processo di Orson Welles.

Il museo d’Orsay è aperto dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 18.00, con estensione fino alle 21.45 il giovedì e ultimo accesso un’ora prima della chiusura. E’ chiuso tutti i lunedì, il 1 maggio e il 25 dicembre.

Le code sono molto lunghe, con tempi di attesa anche di 2 ore nelle giornate di maggiore affluenza. Vi consiglio quindi di acquistare il biglietto online, oppure acquistare una delle due card turistiche di Parigi, il Paris Pass o il Paris Museum Pass. Entrambe includono diverse attrazioni e musei, tra cui anche il Musée d’Orsay con l’opzione salta file.

Esplorarlo nella sua interezza richiederebbe una giornata intera. Se non avete abbastanza tempo, ecco le 10 opere da non perdere:

  • Le Ninfee Blu di Monet, uno degli oltre 200 dipinti del maestro raffigurante le piante acquatiche del suo giardino di Giverny, in Normadia.
  • Classe di Danza di Degas, che ritrae le prove di un’esibizione di alcune ballerine dell’Opéra.
  • Ballo al Moulin de la Galette di Renoir, una scena di vita quotidiana in un locale di Montmartre.
  • Natura Morta con Mele e Arance di Cézanne, nel quale la solidità delle forme anticipa il movimento cubista.
  • Autoritratto e Chiesa di Auvers Sur Oise di Van Gogh, tra le ultime opere dell’artista. Osservando le pennellate ed i colori, si riesce a percepire il suo tormento interiore.
  • Donne di Tahiti di Gauguin. Nel 1891, il pittore si trasferì nel paradiso tropicale, dove amava ritrarre la popolazione indigena.
  • Colazione sull’Erba e Olympia di Manet, nei quali i nudi di donna destarono grande scandalo. Fino ad allora, il nudo era utilizzato solamente in modo mistificato, per raffigurare le divinità dell’epoca classica.
  • Il Circo di Seurat, capolavoro del puntinismo.

Cosa vedere nelle vicinanze

Quartiere latino

Il quartiere latino si estende ad est di Saint-Germain e, anche se spesso i sue quartiere vengano considerati un tutt’uno, in realtà hanno storie ed anime molto diverse. Il suo nome deriva dal fatto che era la zona universitaria, nella quale si parlava l’antica lingua di Roma.

Con le sue strette stradine, le piccole piazze gremite di bar e ristoranti, e i negozi di antiquariato, è uno dei quartieri più suggestivi della città, dove è bello passeggiare senza meta, gustandone ogni scorcio.

Ciò non toglie che qui si trovino anche alcune delle principali attrazioni di Parigi, tra cui:

  • la prestigiosa università Sorbonne.
  • il Pantheon, che ospita le tombe di alcuni dei più prominenti personaggi francesi, come Voltaire e Marie Curie.
  • la Chiesa di Saint-Etienne du Mont, magnifico mix di arte gotica e rinascimentale.
  • la Chiesa di Saint-Severin e le sue bellissime vetrate istoriate.
  • il Museo del Medioevo.
  • la libreria Shakespeare & Company, anch’essa luogo d’incontro di grandi scrittori.

Hotel des Invalides

Costruito sotto il Re Sole per dare un tetto e assistenza ai veterani ed invalidi di Guerra, oggi l’Hotel des Invalides ospita la tomba di Napoleone, e uno dei migliori musei di storia militare al mondo.

L’esposizione, in ordine cronologico, mette in mostra armi, armature, uniformi, pezzi di artiglieria e modellini dall’antichità fino alla Seconda Guerra Mondiale. E’ particolarmente interessante la ricostruzione dettagliata dell’occupazione nazista della Francia, dello sbarco in Normandia e della conseguente liberazione del Paese.

Per porgere omaggio alle spoglie mortali di Napoleone, recatevi presso la Cappella Reale, che riconoscerete immediatamente dalla grande cupola dorata, visibile da tutta Parigi. L’imperatore riposa in un grande sarcofago di granito rosa, circondato da statue e bassorilievi che raccontano le sue gesta.

Acquistate i biglietti qui.

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