Il Gard, dipartimento dell’Occitania orientale ai margini del Parco delle Cevennes, è ricchissimo di meraviglie geologiche. Caverne e grotte calcaree, formatesi nel corso di milioni di anni, grazie alla particolare conformazione del terreno.
Tra quelle aperte al pubblico, noi abbiamo scelto la Grotte de la Cocalière, chiamata anche la grotta dei diamanti, per via di alcuni frammenti rocciosi che brillano alla luce artificiale delle lampade. Il tour guidato vi condurrà attraverso un chilometro di puro stupore tra stalattiti, stalagmiti, e bizzarre formazioni dai nomi evocativi.
Indice
Dove si trova e come arrivare
La Grotte de la Cocalière si trova in un paesino chiamato Courry, nell’Occitania orientale. La città più vicina è Nîmes, che dista circa 70 km.
Lasciate la città prendendo la N106 verso nord fino ad Alès. Qui, utilizzate la D60 per girare attorno al centro, quindi imboccate la D904 per circa 60 km. Restate sempre su questa strada finché, poco dopo l’abitato di Saint-Brès, non comincerete a vedere le prime indicazioni. Alla rotonda, svoltate a destra, e dopo poche centinaia di metri sarete al parcheggio.
Potete includere le grotte in un tour dell’Occitania ma, data la posizione ai margini della regione, si inseriscono bene anche nella Provenza. L’ideale è abbinarle ad altre destinazioni vicine, come la cittadina di Uzès, Pont du Gard, e la Bambouseraie de Prafrance.
Come base per visitare tutto, la scelta migliore è Nîmes, splendida città romana con una buona varietà di alloggi, ristoranti e servizi turistici.
Storia della Grotte de la Cocalière
La Grotte de la Cocalière iniziò a formarsi circa 35 milioni di anni fa, in pieno Giurassico, ed è tuttora in continua evoluzione grazie all’azione dell’acqua.
Fu scoperta già in epoca preistorica, come testimoniato dai numerosi resti di attrezzatura e frammenti ossei presenti. In epoca moderna i primi ad esplorarla furono, a metà ‘800, gli speleologi della Société de Spéléologie et Préhistoire Gard Ardèche. Da allora, numerose squadre si susseguirono, scoprendo un sistema di tunnel sotterranei assai più esteso di quanto si immaginasse.
Infatti, lo studio di queste misteriose ed immense grotte calcaree continua tuttora, e diversi passaggi sono ancora da scoprire.
Oggi è tra i siti più visitati della regione, con ben 120.000 visitatori ogni anno!
Info pratiche
Le grotte sono aperte al pubblico dal 15 marzo a fine ottobre, dalle 10.00 alle 18.00 e fino alle 19.00 nei mesi estivi. Per quanto riguarda invece i prezzi, vi consiglio di consultare il sito ufficiale, dal quale potrete anche prenotare.
E’ possibile accedere solamente con una visita guidata, della durata di circa 90 minuti. I tour sono in francese, ma potrete richiedere un opuscolo in altre lingue alla reception (non in italiano). E’ inoltre possibile scaricare la brochure qui.
Per accedere alle grotte è necessario scendere 252 gradini. Questo significa, purtroppo, che l’attrazione non è accessibile alle persone con disabilità motorie. Anche le donne in stato di gravidanza e famiglie con bambini piccoli che necessitano il passeggino dovrebbero considerare questo punto. L’uscita si trova invece molto più in basso, e non dovrete salire così tante scale, solo una ventina di gradini.
La temperatura è di circa 15 gradi per tutto l’anno, quindi portatevi una felpa indipendentemente dalla stagione.
I tunnel sono tutti abbastanza ampi e alti, ed il percorso è pavimentato. Non sarà pertanto necessario indossare scarpe speciali o caschetti.
Grotte de la Cocalière, la visita
Il fitto labirinto di tunnel sotterranei è lungo ben 14 km, ma la zona aperta al pubblico è solamente di 1 km. Ma non vi preoccupate, questo chilometro è pieno zeppo di meraviglie!
Nei millenni l’acqua, filtrando dal terreno soprastante, ha pazientemente depositato strati su strati di calcite, dando vita a delle vere e proprie sculture di calcare, rese ancora più suggestive dall’illuminazione colorata. Durante la visita ammirerete stalattiti, stalagmiti, imponenti colonne, cristalli e i caratteristici “dischi“, enormi concrezioni circolari che sembrano rimanere appese al soffitto per miracolo.
L’esperta guida vi saprà raccontare tutte queste meraviglie geologiche molto meglio di me. Ecco, comunque, alcune delle attrazioni salienti della Grotte de la Cocalièere:
- Sala dei Congressi, l’enorme sala d’ingresso, nella quale le colonne di pietra si specchiano in quella che sembra una pozza profondissima.
- Sala delle Colonne, un vasto spazio in cui stalattiti e stalagmiti si sono sviluppate al punto da incontrarsi, formando un fitto colonnato.
- i Re Magi e la Statua della Libertà… beh, quando le vedrete capirete perché si chiamano così.
- le Perle delle Caverne, delle sottili strisce di calcare che ricordano molto il guscio di un’ostrica.
- la ricostruzione di un campo base di speleologi.
- les grands gours, una serie di piscine naturali interconnesse, illuminate con colori molto vividi per permettere di vedere le concrezioni al loro interno. In rare occasioni è possibile avvistare il niphargus, un crostaceo che è riucito a trovare il proprio habitat in questo ambiente inospitale.
- i resti preistorici risalenti al Neolitico.
- la Piramide, una stanza d’hotel con tutti i comfort, pensata per vivere un’esperienza unica.
Altre grotte
Noi abbiamo scelto la Grotte de La Cocalière in maniera assolutamente casuale, e siamo rimasti molto soddisfatti. In realtà, la scelta è molto ambia, dato che nel raggio di pochi km ci sono diverse altre grotte. Se, come noi, non vi intendete per niente di geologia, calcare e stalattiti, una vale l’altra. Se, invece, siete appassionati, allora vale la pena fare una ricerca più approfondita.
Ecco altre grotte che potrete visitare nelle vicinanze:
- Grotte de Trabuc, famosa per aver dato rifugio agli ugonotti durante la rivolta dei Camisardi nel ‘7000, e per il magnifico Lac de Minuit, un lago sotterraneo di un particolare colore turchese.
- Grotte de la Salamandre, insignita della medaglia d’oro del turismo, e tra le pochissime accessibili in sedia a rotelle.
- L’Abîme de Bramabiau, un vero canyon sotterraneo.
- L’Aven d’Orgnac, che ospita anche una cantina vinicola. L’alto tasso di umidità e la temperatura costante sono infatti ottimali per l’invecchiamento dei vini.
- La grotte de Dargilan, la più grande della zona.
Cosa vedere nelle vicinanze
Bambouseraie de Prafrance
A circa 40 km dalla Grotte de la Cocalière, nel Parco Nazionale delle Cevennes, la Bambouseraie è la più grande foresta di bambù di tutta la Francia.
Nata a metà ‘800 dal sogno del botanico e commerciante di spezie Eguene Mazel, ospita oltre 200 specie di bambù proveniente dall’Asia e dal Nord America. Il parco botanico, curato in ogni dettaglio dagli esperti giardinieri, comprende anche palme, sequoie, fiori di loto, ninfee, ibischi, bonsai, ed un’infinità di altre piante esotiche.
Vi si trovano inoltre la ricostruzione di un villaggio tipico del Laos, ed un incantevole giardino giapponese con il suo ginko biloba secolare, un luogo di pace che invita alla meditazione ed al relax.
Pont du Gard
Pont du Gard è il ponte più alto del mondo romano, inserito in un contesto naturale mozzafiato, tra il verde della macchia mediterranea e il blu del fiume Gardon. Fu realizzato in solo 5 anni attorno al 50 d.C., come parte dell’acquedotto che portava l’acqua dalle sorgenti di Uzès fino a Nîmes, per alimentarne le terme e le fontane pubbliche. Ha resistito fino ad oggi con pochissime modifiche, e rappresenta una testimonianza della maestria tecnica degli antichi romani.
Oltre ad essere un capolavoro ingegneristico, è anche elegante e bello da vedere, con i suoi tre livelli di arcate sempre più piccole e sottili, che culminano con il condotto nel quale passava l’acqua, spinta solo dalla forza di gravità e da una pendenza impercettibile.
Ammiratelo da diverse angolazioni percorrendo i vari sentieri di trekking, rilassatevi un po’ sulle rive del fiume, e completate la visita con l’interessante museo.
Uzès
Splendida cittadina medievale che ricorda vagamente la Toscana, Uzès è la città da cui partiva l’acquedotto di cui Pont du Gard è il tratto più caratteristico.
Fu il primo Dicato di Francia, istituito nel 1565, nonché sede della più grande diocesi della Linguadoca. Oggi, è possibile visitare sia il Castello Ducale sia il Palazzo Vescovile, quest’ultimo trasformato in un rilassante giardino di erbe aromatiche ed officinali.
Ma l’esperienza più bella è senz’altro passeggiare per l’incantevole centro storico, un dedalo di saliscendi pieno di angoli suggestivi. Ad ogni passo scoprirete vecchie fontane traboccanti acqua fresca, edifici dalle facciate rinascimentali, con portoni decorati, negozi d’artigianato, gallerie d’arte e caffè all’aperto. Da non perdere il mercato provenzale, che si tiene ogni mercoledì e sabato in Place aux Herbes. Un tripudio di colori e profumi tipicamente meridionali, al quale sarà difficile resistere.
Nîmes
Nîmes è, insieme ad Arles, la città con il maggior numero di vestigia romane in Francia. Questo perché, all’epoca dell’impero, era un importante centro della Via Domitia, la strada che collegava l’Italia con la Spagna. L’imperatore Augusto ed i suoi successori vi fecero erigere numerosi monumenti, tanto che Nîmes è tuttora chiamata la “Roma di Francia“.
Oltre a questo, la città ha anche dei magnifici giardini pubblici, ed un piacevole centro storico dove passeggiare tra le botteghe artigiane, fare acquisti e pranzare in qualche ristorantino tipico.
Ecco le principali attrazioni di Nîmes:
- Arena Romana, che in origine poteva ospitare ben 20.000 spettatori. Dopo la caduta dell’impero, si trasformò in una cittadella fortificata, mentre oggi ospita corride e manifestazioni.
- Maison Carrée, tempio romano straordinariamente ben conservato.
- Museum de la Romanité, con oltre 5000 reperti archeologici tra cui mosaici, statue ed oggetti di uso comune.
- Centro storico, un dedalo di viuzze brulicante di vita. Le principali piazze sono la Place Aux Herbes, sulla quale affaccia la Cattedrale romanica, la Place de L’Horloge, e la Place du Marché.
- Jardin de la Fontaine, l’elegante parco pubblico voluto da Luigi XV, che custodisce altri due monumenti romani, il Tempio di Diana e la Tour Magne.