Sapevate che, nel sud della Francia è possibile visitare una grande foresta di bambù? Un vero e proprio angolo di Asia in Occitania, la Bambouseraie de Prafrance è elencata tra i più bei giardini di Francia.
Un ecosistema unico con oltre 200 piante provenienti dall’Asia e dal Nord America, nato a metà ‘800 dal sogno del botanico e commerciante di spezie Eguene Mazel. Sapientemente allestito dagli esperti botanici, il parco ospita inoltre un gigantesco ginko biloba, sequoie, giardini giapponesi e vasche di ninfee e fiori di loto, palme cinesi, ed è dotato di un complesso sistema di irrigazione.
Una vera e propria un’oasi di pace, perfetta per rilassarsi, passeggiare ella natura e lasciarsi alle spalle la frenesia e il traffico delle città.
Indice
Come arrivare
Il modo più semplice per raggiungere la foresta di bambù è l’automobile, in quanto la stazione più vicina è a 10 km, mentre gli autobus arrivano solo fino ad Anduze.
La grande città più vicina alla Bambouseraie è Nîmes, che si trova a circa 50 km. Prendete la N106 fino a Alès, poi imboccate la D910 verso Anduze. Giunti al ponte sul Gardon d’Anduze, svoltate a destra sulla D129, per circa 3 km, fino ad arrivare al ingresso del parco, dove troverete un parcheggio gratuito.
Info Pratiche
Il parcheggio si riempie molto velocemente, soprattutto nei weekend e in estate. Se potete, venite all’apertura, o in un giorno infrasettimanale.
La Bambouseraie è aperta tutti i giorni da metà febbraio a metà novembre, con orari che variano in base alla stagione, e che vi consiglio di consultare sul sito ufficiale. L’ultimo ingresso consentito è 45 minuti prima della chiusura, ma in questo caso vedrete veramente poco. Per visitare bene la foresta di bambù, infatti, vi serviranno almeno 2 ore.
Il biglietto, acquistabile anche online, costa 13,90€ per gli adulti, e 9,90€ per bambini tra 4 e 13 anni. Si applicano inoltre sconti per le famiglie, anziani, disabili e accompagnatori. Sempre sul sito ufficiale troverete tutte le info. Il parco è inoltre quasi interamente fruibile in sedia a rotelle, ed consentito l’accesso ai cani.
I servizi igienici si trovano dietro la biglietteria.
Storia della Bambouseraie
La più grande foresta di bambù della Francia nasce nel lontano 1856, quando il botanico Eugene Mazel cominciò ad importare e trapiantare specie esotiche dalla Cina, dal Giappone, dall’America del Nord e dall’Himalaya. In seguito alla sua morte, la famiglia Nègre acquisto la tenuta, espandendola fino agli attuali 34 ettari, 15 dei quali occupati dal parco.
Oggi, il Domaine de Prafrance fa parte del circuito Les Plus Beaux Jardins de France, una prestigiosa associazione che include anche i giardini del Castello di Chenonceau nella valle della Loira, e il parco di Monet a Giverny, vicino a Rouen in Normandia.
Il giardino è curato da un team di esperti, che lo rinnovano costantemente nel pieno rispetto della biodiversità, tenendo in considerazione la rarità delle specie vegetali, nonché l’aspetto estetico e paesaggistico. Le piante vengono inoltre nutrite solamente con concimi biologici.
Ogni anno, circa 360.000 visitatori vengono ad ammirare le oltre 200 varietà di bambù, la ricostruzione del villaggio laotiano, il giardino giapponese, e le altre meraviglie che il parco ha da offrire.
Cosa vedere nella foresta di bambù
La visita della Bambouseraie si snoda dalla strada principale. Sulla destra ci sono alcuni giardini e serre, mentre a sinistra ci sono il villaggio laotiano, la strada delle palme, e il giardino giapponese. Visitate le varie attrazioni a vostro piacimento seguendo la mappa, che potrete ritirare alla biglietteria.
Io vi consiglio di dirigervi prima a sinistra, e terminare poi con il labirinto e il garden center.
Strada dei bambù
Cominciate dal grande viale fiancheggiato da bambù giganti, che arrivano anche a 25 metri di altezza. Circondati da questi giganti d’erba, vi sentirete piccoli piccoli. Questa pianta, che fa parte delle graminacee, è utilizzata anche nell’edilizia e, come tutte le piante, aiuta ad assorbire l’anidride carbonica. Accanto agli enormi bambù, sono state piantate delle sequoie, che svettano ancora più in alto, ad un’altezza di ben 40 metri.
Villaggio Laotiano
Il villaggio laotiano è una fedele ricostruzione di alcune abitazioni tipiche del Laos, realizzato da un membro dello staff che proviene proprio da lì. Le case sono costruite, come è facile immaginare, in bambù, ed arredate per rispecchiare fedelmente la vita in questo piccolo paese del sud-est asiatico.
Tutto attorno si trovano alcune piante tipiche, come il banano, la canna da zucchero, il taro, la papaya, oltre a piante di caffè e pepe. In un recinto grufolano due simpatici maiali.
Fattoria e strada delle palme
La fattoria è un edificio del sedicesimo secolo, chiuso dal pubblico. Lì di fronte, svetta un enorme castagno, fonte di sostentamento per la fascia più povera della popolazione. Sulle sue pareti sono ancora visibili i segni lasciati dalla grande esondazione del Gardon nel 1958.
Da qui si diramano le strade principali del parco, tra cui la strada delle palme cinesi, un lungo viale fiancheggiato da centinaia di queste piante. Svoltando a destra alla fine del viale, si arriva nella zona più suggestiva della foresta di bambù.
La Valle del Drago
Questo nome suggestivo indica il grande giardino in stile giapponese, nato dall’estro del paesaggista Erik Borja. Il soffio del drago crea il serpeggiante corso d’acqua, in fondo al quale si staglia una pagoda in legno.
Tutto intorno alle rive del fiume troviamo piante asiatiche multicolore, fiori di loto, e il ginko biloba di 30 metri, piantato alla nascita del parco. L’insieme è armonioso e piacevole, ed in vita alla meditazione.
Jardin des Bassins d’Eugene e Serre di Mazel
Tornate sul vialone principale, es esplorate tutte le installazioni e i giardini alla sua destra.
Il primo sono i giardini acquatici, dove grandi vasche in pietra ospitano favolose varietà di ninfee.
Le serre ospitano invece le piante più delicate, che necessitano di protezione dagli agenti atmosferici. Troviamo quindi piante grasse, una bella collezione di bonsai, e alcune specie che arrivano dalle Canarie.
Il Labirinto
Siamo nella foresta di bambù e quindi, naturalmente, il labirinto non poteva che essere realizzato con una particolare varietà di questa pianta. Si tratta del bambù giapponese Semiarundinaria makinoï, che cresce proprio come una siepe, ed è perfetto per realizzare sculture vegetai e decorazioni. Divertitevi a trovare l’uscita!
Garden Center e negozio
Le varie specie di bambù (e non solo) che avete avuto modo di ammirare nel parco sono in vendita presso il garden center, anche se è un po’ difficile per un turista straniero portarsi a casa una pianta. Nel negozio lì accanto potrete però acquistare prodotti a base di bambù, arredo per la casa, materiale scolastico, ma anche tisane e prodotti di bellezza.
Cosa vedere nelle vicinanze
Grotte Calcaree
Il territorio del Gard, per la sua conformazione geologica, è ricchissimo di grotte e caverne, piccoli capolavori della natura, da esplorare con le esperte guide locali.
Noi abbiamo scelto la Grotte de la Cocalière, che si trova in un paesino chiamato Courry, tra il Gard e l’Ardeche. Del complesso sistema di tunnel e stanze sotterranei lungo circa 15 km, uno solo è aperto al pubblico. Le grotte sono caratterizzate da stalattiti, stalagmiti, colonne di calcite ed i particolarissimi dischi, formazioni circolari che rimangono appese al soffitto, come dei giganteschi lampadari. Il sistema di illuminazione artificiale rende l’ambiente ancora più suggestivo.
Oltre a queste, potrete visitare anche la Grotte des Demoiselles, la Grotte du Trabuc, la Grotte de la Salamandre, e molte altre.
Restando sempre nel Gard, ma a circa 70 km dalla Bambouseraie, il Cirque de Navacelles è un anfiteatro roccioso naturale, al centro del quale si trova un incantevole villaggio medievale. Il canyon, lungo 17 km e profondo 300, offe molteplici possibilità di passeggiate e trekking.
E’ raggiungibile in auto, ma per esplorare a fondo il canyon e il borgo vi consiglio di muovervi a piedi e con la navetta gratuita, operativa tra luglio e agosto.
Per avere una visuale d’insieme, recatevi ai due belvedere di Balndas e de la Baume Auriole, dove sono disponibili anche i centri accoglienza e dei ristoranti. Poi, scendete fino al villaggio, e percorrete il bel sentiero che costeggia il fiume e le pareti rocciose del canyon fino ai Moulins de la Foux, i mulini ad acqua costruiti nel corso dei secoli in corrispondenza della sorgente del Vis.
Ci sono stata. Buona descrizione che invita a tornarci.
grazie Norma, mi fa piacere 🙂