Cosa vedere a Big Island, la più grande delle Isole Hawaii

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  • Categoria dell'articolo:Hawaii
  • Ultima modifica dell'articolo:1 Febbraio 2024
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Big Island, il cui vero nome è Isola di Hawaii, è così chiamata perché è la più grande dell’arcipelago, nonché la più giovane. Grazie alle costanti eruzioni del Kiauea, che creano nuove porzioni di terra, la superficie dell’isola è infatti in continua crescita.

Non a caso, Big Island è famosa principalmente per i vulcani e per i surreali paesaggi lavici, ma ci sono moltissime altre cose da vedere. L’isola è rinomata anche per le sue bellissime spiagge, le cascate e nei dintorni di Hilo, e non da ultimo per il caffè di Kona, venduto in tutto il mondo.

Una meta imperdibile per la vostra vacanza alle Hawaii!

Come arrivare e come muoversi

Big Island è servita da due aeroporti internazionali, quello di Hilo ad est e quello di Kailua-Kona ad ovest. Se arrivate con un volo interno da un’altra delle Hawaii, potete scegliere indifferentemente uno o l’altro, mentre da e per il continente è meglio quello di Kailua-Kona, dal quale si effettuano più voli.

Le compagnie che operano sull’isola sono le americane United, Southwest, Delta e Air Canada, oltre a quelle locali Hawaiian e Mokulele. A livello internazionale, è possibile viaggiare direttamente dal Giappone e dal Canada, mentre da altri paesi occorre fare scalo al più trafficato aeroporto di Honolulu.

Dall’Italia, sarà necessario almeno uno scalo (ma nella maggior parte dei casi due), e circa 20 ore di volo.

Le Hawaii si trovano sul Hawaii-Aleutian Standard Time, 11 ore indietro rispetto all’Italia. Tuttavia, questo stato non applica l’ora legale. Quindi, se viaggiate in estate, dovrete considerare una differenza di 12 ore. Il volo dalla costa ovest americana dura circa 6 ore, con 3 ore di fuso rispetto alla California.

I mezzi pubblici di Big Island sono pensati soprattutto per i locali, e piuttosto difficili da comprendere per il turista medio. L‘automobile è quindi il mezzo di trasporto consigliato per esplorare l’isola. Prima di partire, leggete i miei consigli per noleggiare un’auto e per guidare in USA. Se siete comunque interessati ad utilizzare l’autobus, potete fare riferimento a questa pagina, dove troverete orari, mappe e tariffe.

Quando andare

Le Hawaii si trovano nella fascia equatoriale, sul Tropico del Cancro. Questo significa che le temperature e le ore di luce variano poco durante l’anno. Più che questi fattori, per decidere quando andare alle Hawaii occorre prendere in considerazione altre variabili, come l’alta o bassa affluenza, e la stagione umida o secca. A queste latitudini il clima cambia molto velocemente, e non sono rari acquazzoni e temporali pomeridiani.

Altro fattore molto importante sono i venti alisei, che soffiano in modo diverso nelle varie stagioni, e a seconda di dove ci si trovi sull’isola. Solitamente, si parla di “coste sottovento” a sud-est, più asciutte e soleggiate, e “coste sopravento” a nord-ovest, più ventose e piovose, adatte al surf. A Big Island ci sono delle vette altissime, al oltre 4000 metri, che bloccano le nubi e i venti creando una forte variabilità tra le zone dell’isola.

Sulla costa, le temperature oscillano poco nel corso dell’anno, restando costantemente tra 23° e i 29°. In montagna invece è molto più freddo, anche in estate.

L’area più piovosa è quella di Hilo, mentre quella più secca è la costa ovest.

Per fare un riassunto, possiamo dire che il periodo migliore per visitare le Hawaii va da maggio a ottobre. Se siete surfisti, allora la stagione che fa per voi è l’inverno, quando ci sono le onde migliori. Cercate di evitare l’altissima stagione, ovvero agosto e le vacanze di Natale. Anche il periodo della competizione Ironman Triathlon è molto gettonato.

Quanto tempo dedicare

Come spiego nel mio itinerario alle Hawaii, se volete visitare tutte e quattro le isole principali vi occorreranno tre settimane, considerando che 3/4 giorni saranno persi nel viaggio intercontinentale.

Per quanto riguarda Big Island, date le dimensioni e le tante cose da vedere vi consiglio un soggiorno di 6 notti. Molti turisti si limitano a una gita in giornata da Honolulu per visitare il parco del vulcani, ma sarebbe davvero un peccato perdersi tutte le altre meraviglie dell’isola.

Ecco come potete dividere le giornate:

  • Giorno 1: Hilo e dintorni
  • Giorno 2: Mauna Kea e Waipio Valley
  • Giorno 3: Volcanoes National Park
  • Giorno 4: spostamento nella zona di Kona con visita della costa sud
  • Giorno 5: spiagge della costa ovest

Dove alloggiare

Big Island, l’abbiamo già detto, è grande. La sua superficie è di circa 10.000 km quadrati, corrispondente più o meno al nostro Abruzzo. Per fare un raffronto con le altre isole, Oahu ne misura 1.500, Kauai 1.400, e Maui 1.800.

Per questo motivo, nel vostro viaggio a Big Island dovrete considerare almeno due pernottamenti in zone diverse dell’isola.

I visitatori alloggiano per lo più nelle due “grandi” città, ovvero Hilo e Kailua-Kona, dalle quali è possibile raggiungere, nel giro di un’ora, la maggior parte delle cose da vedere a Big Island. Qui si trovano molti hotel, appartamenti, negozi e ristoranti, adatti a tutte le esigenze e tutte le tasche.

Se preferite essere più vicini al Volcanoes National Park, potete anche scegliere la minuscola Volcano, dove ci sono alcune strutture molto graziose, anche se più costose rispetto a Hilo. Solo pernottando qui riuscirete a vivere la magica esperienza di vedere ii cratere del Kilauea di notte.

A Kona abbiamo invece scelto l’Holua Restort at Mauna Loa Village. Avevamo a disposizione uno spazioso appartamento, perfetto per cucinarci qualche pasto e risparmiare così sui costi elevati dei ristoranti.



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Altri consigli

Cosa mettere nella valigia per le Hawaii? Ovviamente, costume da bagno e telo mare, ma non solo:

  • crema solare ad alta protezione, indipendentemente dalla vostra carnagione, perché alle latitudini tropicali il sole è molto intenso.
  • se volete fare surf, una maglietta tecnica, per prevenire le irritazioni da contatto con la tavola.
  • maschera e boccaglio per fare snorkeling.
  • felpa e pantaloni lunghi per visitare il Volcanoes National Park, dove per via dell’altitudine fa freddo anche in estate.
  • antizanzare specifico per insetti tropicali. Meglio ancora, compratelo in loco.
  • scarpe da trekking.
  • k-way.
  • binocolo.

Cercate di visitare il più possibile la mattina presto, per evitare il caldo e l’affluenza di metà giornata.

In generale, la vita sull’isola si basa sul sorgere e calar del sole, che avvengono sempre tra le 6.00 e le 19.00. Anche i ristoranti seguono questo ritmo, e la sera chiudono prestissimo, anche alle 20.00. Preparatevi quindi ad alzarvi presto e cenare ad orari inusuali per noi italiani.

Quando fate trekking, accertatevi che non abbia appena smesso di piovere, o che non minacci pioggia. Alcuni percorsi si allagano in fretta, diventando pericolosi.

Non lasciate nulla in bella vista nell’auto parcheggiata, soprattutto nei posti dove non c’è molto movimento. Le Hawaii sono generalmente sicure, ma il grande afflusso turistico attira inevitabilmente anche alcuni malintenzionati.

Cosa vedere a Big Island

Big Island si divide in 6 regioni:

  • Hilo, la piovosa cittadina multietnica circondata da cascate, foreste e giardini botanici, sulla quale incombe l’onnipresente sagoma del vulcano Mauna Kea.
  • Puna e Kau, il regione dei vulcani, con i suoi paesaggi lunari scolpiti dalle eruzioni del Kilauea.
  • Kailua-Kona, la regione con più sole, caratterizzata da piantagioni di caffè, belle spiagge, ristoranti e strutture ricettive.
  • Kohala Coast, con le sue splendide spiagge tropicali dall’acqua cristallina circondate da alte palme.
  • North Kohala, dove il paesaggio lavico lascia il posto a vaste praterie e ranch. Questo è infatti il territorio del paniolo, l’equivalente hawaiano del cowboy.
  • Hamakua Coast, un’area dalla vegetazione lussureggiante, che ha come protagonista la Waipio Valley.

Partendo da Hilo, andiamo ad esplorare tutte le cose da vedere a Big Island, percorrendo l’isola in senso orario.

Le migliori spiagge

Come linea guida generale, ricordate che il periodo ideale per la balneazione è l’estate, mentre in inverno le acque delle Hawaii sono più adatte ai surfisti che non al turista medio. Ovunque, fate molta attenzione alle correnti, che possono cambiare repentinamente.

Detto ciò, Big Island ha alcune delle migliori spiagge dell’arcipelago, in particolare lungo la Kohala Coast, nel tratto compreso tra Kailua-Kona e l’estremità settentrionale dell’isola. Eccone alcune, che si aggiungono a quelle che andreamo a citare tra le cose da vedere a Big Island:

  • Magic Sands Beach, una piccola ma affollata caletta dalla fine sabbia bianca.
  • Maninowali Beach, a Kona, per la sua bellezza è soprannominata “i Caraibi delle Hawaii”.
  • Hapuna Beach, che oltre ad essere bellissima ha il vantaggio di essere ben attrezzata con docce, servizi igienici, ampio parcheggio e tavoli per il picnic.
  • Kaunaoa Beach, conosciuta anche come Mauna Kea, è tra le più visitate dello stato, e a detta di tutti una delle più belle. E’ una baia a mezzaluna dalle acque cristalline, ma la sua vera forza è essere protetta da una barriera naturale di rocce, il che la rende perfetta per le famiglie.

Regione di Hilo

Hilo

Situata sulla costa orientale, Hilo è la più grande città di Big Island, nonché il suo capoluogo. E’ una città sfortunata, molto piovosa e purtroppo in passato vittima di diversi tsunami. I due più recenti, costati la vita ad oltre 200 persone, si sono verificati il 1 aprile 1946 e il 2 maggio 1960, come ricordato nel Pacific Tsunami Museum.

Il piccolo centro è pieno di colorati edifici storici, alcuni dei quali risalgono al periodo coloniale delle piantagioni di canna da zucchero. Molti di questi sono stati convertiti in botteghe, ristoranti e gallerie d’arte. Ogni giorno dalle 7.00 alle 15.00, agricoltori e artigiani locali espongono i propri prodotti all’Hilo Farmers Market, un tripudio di colori, sapori e profumi che ben rispecchia l’identità multietnica della città.

Affacciato sulla baia, il Liliuokalani Gardens è un tranquillo giardino in stile giapponese dedicato all’ultima regina delle Hawaii. Passeggiando tra le piante tropicali e sculture orientaleggianti, vi sentirete catapultati dall’altra parte del Pacifico.

Famosissimi poi gli imponenti banyan tree che popolano Banyan Drive, appena fuori dal giardino giapponese. Il baniano non è un albero di banane, bensì una specie di ficus sempreverde originario dell’India, inconfondibile grazie alle sue radici aeree, che nascono dai rami e affondano nel terreno.

Una delle coltivazioni più diffuse alle Hawaii è la noce macadamia. Visitate la fabbrica Mauna Loa Macadamia Nut Factory per scoprirne il processo di lavorazione e, naturalmente, assaggiare questo squisito e salutare frutto.

Rainbow Falls

Ad appena 3.5 km da Hilo è possibile ammirare le bellissime Rainbow Falls, collocate nel Wailuku River State Park, ad accesso gratuito.

Scorrendo su un letto di lava solidificata, si gettano con un salto di 24 metri in una grotta naturale circondata da alberi di mango e cespugli di zenzero dall’odore pungente. La leggenda vuole che questa grotta sia la dimora della dea Hina, una divinità venerata dagli antichi hawaiani.

Il motivo per cui sono famose, però, sono i luccicanti arcobaleni che si formano grazie alla nebbiolina della cascata. Il fenomeno è più frequente la mattina, vi consiglio quindi di arrivare entro le 10.00.

Akaka Falls

Le Akaka Falls sono altre magnifiche cascate a breve distanza dalla capitale.

Da un’impressionante altezza di 135 metri, si gettano tra la fitta vegetazione in una gola del ruscello Kolekole, da cui il nome delle cascate. Akaka, in hawaiano, significa infatti “frattura”.

L’accesso alle cascate, che si trovano nell’omonimo parco statale, è a pagamento. Il parco è aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 17.00, il parcheggio costa 10$ e il biglietto d’ingresso 5$ a persona. In caso di piogge abbondanti, è preferibile rinviare l’escursione.

Il sentiero che conduce alle cascate è semplice, lungo meno di 1 km e con un dislivello di 37 metri. Oltre alle Akaka, potrete ammirare anche le cascate Kahuna. A causa dei gradini, tuttavia, non è accessibile alle persone con mobilità ridotta.

Osservatorio astronomico del Mauna Kea

Il vulcano estinto Mauna Kea è, con i suoi 4200 metri, una delle vette più alte degli USA. Se misurato dalla base, arriva addirittura a 10.000 metri, guadagnando il titolo di montagna più alta della Terra.

In virtù della sua altezza, è considerato il miglior luogo dell’emisfero boreale per le osservazioni astronomiche.

Se desiderate arrivare da soli fino alla vetta del Mauna Kea, cosa che non consiglio, leggete bene di seguito. Dovrete avere un veicolo a trazione integrale, salire almeno un’ora e mezza prima del tramonto e tornare indietro, nel buio totale, mezz’ora dopo il calar del sole. La salita è sconsigliata a donne in gravidanza, bambini sotto i 13 anni, e persone che soffrono di ipertensione e disturbi cardio-vascolari. In ogni caso, tutti dovrebbero sostare almeno mezz’ora al Visitor Center (2800 metri) per abituarsi all’altitudine. In caso di brutto tempo, la strada viene chiusa al pubblico e, come se non bastasse, i telescopi dell’osservatorio non sono a disposizione per il pubblico, potrete quindi solo osservare le stelle ad occhio nudo. Se proprio volete salire, partecipate ad un tour guidato.

La maggior parte dei visitatori si ferma all’Onizuka Center for International Astronomy Visitor Information Station, comunemente chiamato VIS. Quattro sere a settimana (martedì, mercoledì, venerdì e sabato) e tempo permettendo, i ranger mettono a disposizione alcuni telescopi, opportunamente puntati sui pianeti e le stelle che meglio si vedono in quel momento. Noi, per esempio, abbiamo visto Saturno. Prima di partire, vi consiglio comunque di fare una telefonata, per avere la certezza che sia aperto.

Al ritorno, fate molta attenzione alla guida. Spesso, le mucche attraversano la strada e, con il buio e la nebbia, sono molto difficili da vedere.

Regione dei vulcani

Volcanoes National Park

Il parco nazionale dei vulcani è la principale cosa da vedere a Big Island, e l’attrazione che attrae il maggior numero di visitatori. Vi ritroverete in un paesaggio surreale, tra immense distese di lava nera, tunnel sotterranei e foreste pluviali, e vedrete con i vostri occhi la duplice personalità del vulcano, che provoca devastazioni, ma al contempo crea nuove terre emerse.

Il Volcanoes National Park è aperto tutti i giorni, 24 ore su 24. Il biglietto costa 30$ per veicolo non commerciale con un massimo di 15 passeggeri, ed è valido per 7 giorni consecutivi. Trattandosi di un parco federale del circuito NPS, potrete ccedere anche con il pass annuale dei parchi America The Beautiful.

Le condizioni del parco sono molto mutevoli, a causa delle continue eruzioni. Prima di partire, consultate questa pagina per eventuali chiusure non programmate. Al vostro arrivo, per prima cosa fate una sosta al Visitor Center, dove vi sapranno aiutare ad organizzare la visita. Mettete in conto almeno una giornata intera.

Ci sono due vulcani attivi nel parco, il Mauna Loa, alto 4200 metri, ed il Kilauea, che compensa la sua altezza di “appena” 1250 metri con un’attività vulcanica impressionante.

Ecco cosa potete fare al Volcanoes National Park:

  • Iki Trail, un sentiero di 6,5 km con un dislivello di circa 120 metri, che scende attraverso la foresta pluviale fino al cratere, ormai solidificato, del Kilauea Iki. Vi troverete davanti un immenso lago di lava, solidificata ma ancora fumante, tra le cui crepe cerca caparbiamente di farsi strada la vegetazione.

  • Devastation Trail, un semplice percorso asfaltato di circa 1.6 km, che vi mostrerà un paesaggio spettrale, dove tutto è stato coperto dalle ceneri dell’eruzione del 1959.
  • Crater Rim Drive, la strada asfaltata di circa 18 km che corre attorno al cratere del Kilauea, con tanti punti panoramici tra cui quello sul cratere del Kilauea, meraviglioso dopo il calar del sole.
  • Thurston Lava Tube, un tunnel scavato dalla lava incandescente, circondato da una vitta vegetazione.
  • Chain of Crates Road, la strada di 31 km che arriva fino all’oceano, e che in più occasioni è stata sommersa o deviata dalla lava. Percorrendola, attraverserete un mare di lava, ed avrete la sensazione di trovarvi su un pianeta alieno ed inospitale. Al termine della strada vedrete il Holei Sea Arch, un arco di roccia lavica destinato a sgretolarsi sotto la potenza delle onde.

Pahoa e dintorni

Per vedere da vicino gli effetti devastanti dei Kilauea, recatevi a Pahoa, all’estremità sud-orientale di Big Island. Le numerose eruzioni hanno lasciato immense distese nere di lava solidificata, inghiottendo foreste, strade en interi villaggi, come nel caso di Kalapana, del quale oggi non resta più nulla.

Ciononostante, la natura e l’uomo non si sono arresi. Le piante continuano a crescere rigogliose, creando magnifici contrasti tra il verde della vegetazione ed il nero della lava. Interi villaggi sono stati ricostruiti, insieme a strade e terreni coltivati. Non solo. Lungo la costa potrete fare il bagno in una delle tante vasche termali, delle piccole piscine naturali create dalla lava e riscaldate in modo naturale dal calore del Kilauea, immerse in un contesto a dir poco surreale. le più famose sono le Pohoiki hot springs e le Kapoho Tide Pools.

Cosa vedere a Big Island, Volcanoes National Park

Da non perdere anche il Lava Tree State Monument. Nel 1790, una colata lavica attraversò la foresta, pietrificando i tronchi e creando alcune spettrali sculture di lava.

Punaluu Beach

Lasciato il parco dei vulcani, prendete la Highway 11 e dirigetevi verso sud. Dopo 27 km, nella località di Naalehu, prendete la deviazione per Punaluu Beach, conosciuta anche come Black Sand Beach.

Come facilmente intuibile dal nome, la sua caratteristica è la sabbia nera basaltica, proveniente dalle eruzioni del Mauna Loa. Non è l’unica spiaggia nera dell’isola, ma indubbiamente è la più famosa.

Questo, anche grazie alla presenza del falco pellegrino e delle tartarughe verdi, che vengono spesso a riposarsi sul bagnasciuga prima di riprendere il loro viaggio nell’oceano.

La spiaggia è attrezzata con servizi igienici, docce e tavoli da picnic. Potrete nuotare vicino alla riva, sempre facendo attenzione alle correnti, praticare surf e snorkeling. Quello che non potrete fare, invece, è disturbare le tartarughe e prendere la sabbia come souvenir. Le multe sono salate, e tra l’altro, pare anche che portare via la sabbia porti sfortuna!

Green Sand Beach

Se le spiagge di sabbia nera vi sembrano strane, aspettate di vedere la verdissima Green Sand Beach. Questo fenomeno così inusuale è causato dall’olivina, un particolare minerale presente nelle rocce circostanti.

A differenza di Punaluu Beach, raggiungere la Green Sand Beach non è affatto semplice. Dovrete infatti parcheggiare in fondo a South Point Road, e poi camminare per oltre 3 km lungo un sentiero abbastanza faticoso, completamente esposto al sole (o alla pioggia) e al vento.

I “tassisti” presenti al parcheggio, che promettono di portarvi in spiaggia in auto, sono abusivi, ed è inoltre vietato imboccare la strada con la vostra auto, anche se 4×4. Se vedete qualcuno che lo fa, non imitatelo!

Un’altra attrazione molto popolare in zona è il Southernmost Point, il punto più a sud degli USA. Chi conosce Key West, a questo punto potrebbe essere un po’ confuso, visto che anche la località balneare delle Florida vanta il “punto più a sud degli Stati Uniti”. In realtà, guardando bene quello di key West si nota la scritta “Continental USA”, escludendo quindi Alaska e Hawaii.

Costa Ovest

Pu’uhonua o Honaunau National Historical Park

Riprendendo la Highway 11 verso nord, dopo circa un’ora di guida arriverete a Honaunau, sulla costa ovest.

Qui si trova un’interessante ricostruzione di un villaggio sacro hawaiano. Chi si macchiava di un reato, poteva infatti sfuggire all’esecuzione rifugiandosi in questa cittadella, dove veniva sottoposto ad un rigido percorso di espiazione. In seguito a questo processo, il condannato era graziato.

Il luogo è semplicemente incantevole. Il villaggio si trova in una baia dalla sabbia bianchissima, contornato da palme e nere rocce basaltiche, con contrasti di colori stupefacenti. Passeggiate tra le capanne in legno, i totem religiosi kii e le peschiere. Fermatevi ad ammirare il muretto di cinta, realizzato a secco con un complesso sistema ad incastro.

Fino all primo ‘800, il tempio custodiva le spoglie dei reali di Kona. Dopo il saccheggio ad opera degli inglesi, i nobili resti furono traslati in un posto sicuro tra le scogliere della baia di Kealakekua, ed oggi riposano nel Royal Mausoleum delle Hawaii.

Nel villaggio si svolgono dimostrazioni di artigianato e festival culturali.

Il Pu’uhonua o Honaunau National Historical Park è aperto tutti i giorni dalle 8.15 al tramonto. L’ingresso costa 20$ per un’automobile con un massimo di 8 passeggeri, ma anche qui potrete usare il pass dei parchi federali.

Trattandosi di un luogo sacro, non è possibile nuotare, né prendere il sole o fare snorkeling, ed i visitatori sono pregati di mantenere un atteggiamento decoroso.

Painted Church

A breve distanza dal parco, nell’entroterra, fate una breve sosta alla Saint Benedict Painted Church.

Realizzata tra il 1899 ed il 1902 da un missionario belga, è una piccola chiesetta bianca, dall’interno interamente affrescato con allegri motivi religiosi e tropicali.

Kealakekua Bay

Abitata da oltre mille anni, era sede di un importante tempio funebre, e di altri luoghi religiosi devoti al dio Lono. Nella zona sono stati infatti rinvenuti molti reperti archeologici.

Nel 1778, la nave britannica Discovery approdò sulle spiagge di Waimea, a Kauai. Il suo capitano, James Cook, rinominò le isole appena scoperte in onore del quarto Duca di Sandwich. Dopo aver esplorato il nord America, Cook tornò alle Hawaii un anno più tardi, approdando proprio nella Kealakekua Bay. I rapporti con i nativi iniziarono ad incrinarsi quando Cook ordinò di saccheggiare un luogo sacro per ricavare legno per delle riparazioni. Uno dei nativi rubò una delle imbarcazioni di Cook il quale, per ripicca, decise di rapire il capo tribù Kalaniopuu. Mentre si accingeva a ritornare in mare con il suo ostaggio, l’esploratore fu colpito alla testa e pugnalato a morte. Oggi, un obelisco bianco ricorda questi avvenimenti.

Oltre che per il valore storico, questa baia paradisiaca è anche la destinazione perfetta per snorkeling, sub e kajak. Nelle sue acque trasparenti avrete modo di osservare una barriera corallina traboccante di pesci colorati e, molto spesso, delfini. La cosa migliore per vedere queste meraviglie è partecipare ad una crociera.

Kailua-Kona

Kailua-Kona è, insieme a Hilo, la città più indicata dove soggiornare per la vostra visita di Big Island. E’ vicina all’aeroporto, ed ha una buona offerta turistica, grazie ai tanti hotel negozi e alle belle spiagge. Potrete inoltre prenotare varie attività, tra cui corsi di surf, snorkeling, e crociere di whale watching.

Le attrazioni non sono moltissime, ma potrete comunque visitare:

  • Hulihee Palace, residenza estiva dei reali hawaiani. Oggi è un interessante museo dove vedere alcuni arredi originali.
  • Mokuaikaua Church, del 1837, la più vecchia chiesa cristiana delle Hawaii.
  • Saint Peter by The Sea Church, una chiesetta in posizione suggestiva sull’oceano.
  • Kaloko-Honokōhau National Historical Park, un sito storico dove vedere alcuni heiau, ovvero templi, totem votivi e pittogrammi. L’accesso è gratuito, ed possibile anche fare snorkeling e osservare le tartarughe marine.
  • Le fabbriche di caffè di Kona dislocate lungo la Mamalahoa Highway. Qualche esempio: Kona Farm Direct Coffe, Hala Tree Coffe, Kona Gold Trading Company, Royal Kona Coffee, e moltissime altre.
  • Kahaluu Beach, la spiaggia bianca e nera dove praticate snorkeling.

North Kohala e Hamakua

Waimea

La cosa che più mi ha colpito delle Hawaii è l’incredibile varietà di paesaggi, per uno spazio così piccolo. A Big Island, poi, è possibile vedere davvero qualsiasi cosa, dalle vette innevate del Mauna Kea alle spiagge caraibiche della Kohala Coast, fino a sterminate praterie punteggiate di ranch, e abitate da cowboy in perfetto stile texano.

Waimea è il cuore della regione country di Big Island, e il suo Parker Ranch è il più grande di tutti gli Stati Uniti, persino più di quelli in Wyoming o in Texas. Tutto iniziò nei primi dell’800, quando il marinaio del Massachusetts John Palmer si insediò alle Hawaii, sposando la nipote di Re Kamehameha I ed avviando il primo allevamento di bestiame dell’isola. La tenuta è visitabile, ed organizza periodicamente eventi e rodeo.

Nel centro di Waimea troverete negozi di abbigliamento country e il Paniolo Heritage Center, che si occupa della promozione e della conservazione delle tradizioni dei cowboy hawaiani.

Il Kahua Ranch, una ventina di km più a nord, organizza cene a base di bbq e gite a cavallo, ed è disponibile per eventi privati.

Waipio Valley

Aggiornamento: al momento della stesura dell’articolo, la Waipio Valley è chiusa al pubblico a tempo indeterminato, e l’unico punto accessibile è il lookout. Per info sulla riapertura, cliccate qui.

A nord-est dell’isola, la Waipio Valley è una valle verdeggiante che si sviluppa lungo 10 km circa, circondata da scogliere alte 600 metri e famosa per le Hiilawe Falls, che con il loro salto di oltre 400 metri sono le cascate più alte delle Hawaii.

Oltre che per le bellezze naturali, la valle è conosciuta anche per la sua importanza storica. Era infatti dimora dei nobili, le cui tombe si trovano ai lati delle alte scogliere che fiancheggiano la valle. La leggenda vuole che il potere divino dei sovrani protegga gli abitanti della valle dalle calamità naturali.

Itinerario alle Hawaii, Waipo Valley a Big island

Raggiungerla in autonomia non è semplice. Bisogna infatti percorrere una strada a forte pendenza, per la quale è necessario un veicolo 4×4, oppure scendere a piedi. Se scegliete questa opzione, sappiate che il sentiero ha un dislivello di ben 430 metri, che dovrete affrontare in salita al ritorno. L’unica alternativa sono i costosi tour organizzati a cavallo, quindi la maggior parte dei visitatori si limita ad ammirarla dal Waipio Valley Lookout, un bel punto panoramico che offre una veduta d’insieme.

Scendendo nella valle, vi troverete in un mondo incantano dove i cavalli pascolano liberi tra piantagioni di taro, ruscelli, cascate e una lussureggiante foresta pluviale di palme, felci, bambù alberi di pane.

In fondo al sentiero c’è una lunga spiaggia di sabbia nera, apparsa anche nella scena finale del film Waterworld del 1995. Da qui partono diversi sentieri escursionistici, che però sono abbastanza impegnativi, e spesso attraversano proprietà private.

Dove mangiare

I piatti tipici delle Hawaii sono davvero gustosi. Le fertili isole hanno prodotti di prima qualità tra cui tanta frutta e verdura, pesce freschissimo e carne proveniente dagli allevamento locali. Tra questi abbiamo, naturalmente, il poke, che ultimamente sta spopolando anche da noi, il maiale Kalua cotto nella sabbia, insalate di salmone, piatti asiatici e budini al cocco e ananas.

Dove assaggiare queste leccornie a BIg Island? Di seguito, vi elenco i ristoranti dove ho mangiato io:

  • Cafe 100 di Hilo, inventore del Loco Moco, un sostanzioso piatto tipico a base di riso, carne e uova.
  • Hawaiian Stye Cafè di Waimea, una tradizionale tavola calda dove fare colazioni e pranzi super abbondanti.
  • Punaluu Bake Shop, dove fare incetta di malasadas (un bombolone fritto). Da non perdere quello alla cannella.
  • Kona Brewing Company, una birreria con un buon rapporto qualità-prezzo, che serve cibo americano e birra locale.
  • Da Poke Shak a Kailua, dove trovare il vero poke hawaiano, servito in modo un po’ rustico, ma dalla qualità impeccabile.

Alle Hawaii è inoltre molto diffuso il luau, il banchetto tradizionale a base di maiale Kalua accompagnato da musica, balli e spettacoli. Oggi si tratta di un’attività molto turistica, ma può essere comunque un’esperienza divertente.

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