Cosa vedere a Salon de Provence, la città di Nostradamus

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  • Categoria dell'articolo:Provenza
  • Ultima modifica dell'articolo:4 Maggio 2022
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Se state progettando un itinerario nella calda e colorata Provenza, vale la pena inserire una tappa a Salon-de-Provence, conosciuta per aver ospitato, per quasi 20 anni, l’astrologo più famoso di tutti i tempi.

Ma non solo. Oltre alla casa del misterioso Nostradamus e alla sua tomba, qui potrete visitare la più grande fortezza della Provenza, e le fabbriche di Sapone di Marsiglia, prodotto di punta di questa zona ricca di uliveti.

Dedicate qualche ora all’esplorazione del centro, magari sorseggiando qualcosa di fresco in una delle tante piazzette, e assaporando l’atmosfera rilassata di questa tranquilla cittadina circondata dalla campagna.

Come arrivare

Salon-de-Provence si trova a metà strada tra Aix-en-Provence e Arles, nel cuore della Provenza. Il modo migliore per raggiungerla, dall’Italia o da altre località della regione, è in auto, in quanto i trasporti pubblici sono molto scarsi.

Dal confine di Ventimiglia, imboccate la A8, l’autostrada che collega le principali località della Costa Azzurra. Proseguite fino poco oltre Aix, dove l’autostrada termina, quindi prendete la A7 per 10 km, ed uscite in corrispondenza della A54. Continuate per un breve tratto fino all’uscita 15-Pellissanne, infine seguite Avenue Georges Guynemer fino alle porte della città.

Attorno al centro storico ci sono diversi parcheggi a pagamento. Alcuni indirizzi sono Place Gambetta, Place Morgan, Boulevard Lamartine e Place du Général de Gaulle. Tutti si trovano a pochi minuti a piedi dal centro, e costano circa 2€/h.

Storia

La storia di Salon-de-Provence iniziò già in epoca romana, quando la città si trovava nei pressi della Via Aurelia. Si distinse da subito per la produzione agricola, in particolare dell’olio d’oliva, dal quale poi derivò la produzione del sapone, che continua ancora oggi.

Restò sempre ai margini della storia, vivendola più da spettatrice che da protagonista. Fu sede dei vescovi di Arles, e vide il passaggio di Re Carlo IX nel 1564, accompagnato dalla mare Caterina de’ Medici e dal fratello, il Duca d’Angiò.

Nel 1547, l’astrologo Nostradamus si trasferì in una casa del centro storico, dove rimase fino alla morte, nel 1566, scrivendo le sue terribili profezie.

Salon de Provence, cosa vedere

Chateau de l’Emperi

La prima cosa da vedere a Salon de Provence è senza dubbio il castello de l’Emperi, la fortezza più grande della Provenza. Costruita nel punto più alto della città, ne domina tutto il profilo, offrendo un bel panorama sulla campagna circostante.

Esistente già dal decimo secoli, fu visitato da alcuni personaggi illustri, tra cui Federico Barbarossa, il Re Renato d’Angiò e Francesco I. Fu principalmente la residenza dei vescovi di Arles, che all’epoca erano sotto la sovranità dell’imperatore del Sacro Romano Impero, da cui il nome di “castello dell’imperatore“.

Vale una visita anche solo all’esterno, con le sue possenti mura, il ponte levatoio che in passato permetteva di attraversare il fossato di 7 metri, e il cortile con un bel camino gotico. Ma, se siete appassionati di storia militare, allora dovete visitarne anche l’interno. Nelle 30 sale del museo troverete infatti una vasta collezione di armi, uniformi ed equipaggiamenti dell’esercito francese, dai tempi del Re Sole fino alla Prima Guerra Mondiale.

Il castello è anche sede di numerosi eventi, tra cui il festival musicale “Musique à l’Emperi”, che si tiene in estate.

La Fontaine Mossue

Uno dei più popolari luoghi di ritrovo per i locali è la Moussue, una grande fontana ricoperta di muschio, per questo chiamata “la muschiosa”.

Fu realizzata nel sedicesimo secolo, ma è solo nel secondo ‘900 che hanno iniziato a svilupparsi le formazioni calcaree ed il muschio, che ora l’avvolge completamente, dandole l’aspetto di un simpatico funghetto.

Il luogo perfetto per godersi una pausa in uno dei tanti bar che affollano la piazza.

cosa vedere a Salon de Provence, fontana Moussue

Porta de l’Horologe

Di fronte alla Moussue, la grande porta dell’Orologio marca l’ingresso del centro storico, e sorge in corrispondenza delle vecchia mura cittadine. Fu costruita nel 1664, per rimpiazzare l’orologio della Cappella di San Michele, e dotata di una campana in ferro battuto, classificata tra i monumenti storici francesi.

Lo stemma sopra il frontone recava originariamente lo scudo araldico reale, poi sostituito con una raffigurazione allegorica della Legge. In una nicchia sotto l’arcata si trova invece una statuetta della Madonna Nera.

Passate sotto la porta e buttatevi nel bel centro storico, pieno di ristoranti tipici e piazzette ombreggiate.

Casa di Nostradamus

Non si può certo venire a Salon de Provence senza porgere omaggio al suo più illustre cittadino, Nostradamus. L’astrologo francese nacque a Saint-Remy nel 1503 e, dopo aver abbandonato l’università ed aver viaggiato per la Provenza e l’Occitania, si trasferì definitivamente qui, nella casa dove oggi si trova il museo lui dedicato.

Abbandonati gli studi di medicina, si dedicò all’occulto ed all’astrologia, scrivendo i suoi celebri almanacchi, che contengono oltre 6000 profezie. Il museo illustra la sua vita, ed espone inoltre le sue opere originali, delle quali sono in vendita le riproduzioni.

A breve distanza dalla casa, in Place de l’ancienne Halle, campeggia una bella statua di Nostradamus, molto suggestiva.

Se vi state chiedendo dove riposa l’enigmatico personaggio, sappiate che potrete visitare la sua tomba presso la Chiesa Collegiata di San Lorenzo,la cui costruzione risale al 1480.

Cappella di San Michele

La Cappella di san Michele risale al tredicesimo secolo, realizzata in uno stile a metà tra il romanico e il gotico provenzale. Il suo elemento di maggio pregio è il portale romanico, sormontato da diversi bassorilievi, tra cui l’agnello pasquale e la croce di Malta.

cosa vedere a Salon de Provence, cappella di San Michele

Saponifici

La principale risorsa di Salon de Provence è sempre stato l’olio d’oliva, elemento base per la produzione del Sapone di Marsiglia.

Nell’800, gli artigiani saponificatori si trasferirono nella zona attorno alla stazione, colonizzando di fatto il quartiere. Il business era così redditizio, che i produttori di saponi divennero i signori della città, costruendo ville lussuose e finanziando la realizzazione del teatro.

Tra le cose da vedere a Salon de Provence non può quindi mancare la visita ai suoi saponifici storici. E’ possibile visitare due fabbriche, la Marius Fabre e la Lampar Latour. Entrambe offrono un piccolo tour con spiegazione del processo di produzione del sapone, ed un outlet dove acquistare i loro pregiati prodotti ad un prezzo vantaggioso.

Noi abbiamo scelto la Lampar Latour, ma una vale l’altra. Vi consiglio, però, di verificare bene gli orari delle visite sui siti ufficiali, perché sono piuttosto limitati.

Cosa vedere nei dintorni di Salon-de-Provence

Aix-en-Provence

Situata 40 km ad est di Salon, Aix-en-Provence è una delle città più belle della Provenza.

Fondata nel 123 a.C. dal console romano Caio Sestio Calvino nei pressi di una sorgente termale, nel medioevo fu sede della raffinata corte del Re mecenate Renato d’Angiò. Oggi è una vibrante cittadina universitaria, con un centro storico assolutamente delizioso, da scoprire a passo lento.

La Città Vecchia è un intrico di viottoli e piazze abbellite da fontane, non per niente Aix è conosciuta anche come la “città delle mille fontane”. Ogni giorno si tiene qualche mercatino, dagli alimentari ai fiori, dagli indumenti all’antiquariato. E’ impossibile visitare Aix senza essere tentati dalle colorate bancarelle dei produttori locali.

Cours Mirabeau, l’arteria principale, è un elegante viale fiancheggiato da ristoranti ed edifici signorili, tra i quali spicca l’Hotel Maurel-de-Pontevés, con i due atlanti che sorreggono il balconcino.

Ma Aix è anche una città d’arte, legata in particolare alla figura di Paul Cézanne. L’artista, a metà tra l’impressionismo e il cubismo, si rifugiò nel suo atelier alle porte della città, dipingendovi alcune delle sue tele più famose. Nel suo studio tutto è rimasto come allora, sembra quasi che il pittore possa tornare da un momento all’altro.

Tra i musei spicca il Museo Granet, che ha due sedi. La prima raccoglie reperti archeologici, sculture e dipinti di epoca moderna. La seconda si concentra sul XX secolo, con opere di Picasso, Van Gogh e Braque.

Borghi della Provenza

L’immaginario popolare della Provenza è indissolubilmente legato ai suoi borghi, pittoreschi villaggi medievali che sembrano essere sospesi nel tempo.

Resti di antiche mura, antichi edifici in pietra dalle storie leggendarie, strette stradine che celano scorci suggestivi, deliziosi piccoli caffè con tavolini all’aperto, colorati e profumati mercatini. Lontani dalla frenesia e dalla modernità, i borghi provenzali custodiscono tuttora l’anima più autentica della regione.

Ecco i miei preferiti:

  • Gordes, nel Luberon, una bomboniera abbarbicata in cima a una collinetta. Visto da lontano, i suoi edifici bianchi sembrano una gigantesca torta nuziale. Nelle vicinanze si trova l’Abbazia di Senanque, uno degli spot fotografici più affascinanti nel periodo di fioritura della lavanda.
  • L’Isle Sur la Sorgue, conosciuta anche come la “Venezia della Provenza” per via dei suoi canali. Qui soggiornò Francesco Petrarca, che dalla sorgente del fiume Sorgue trasse ispirazione per la sua ode Chiare Fresche Et Dolci Acque.
  • Lourmarin, adagiato sul fondo di una valle, pieno di gallerie d’arte, negozi di artigianato e ristoranti tipici.
  • Moustiers-Sainte-Marie, alle porte delle Gole del Verdon. Si narra che questo villaggio sia stato fondato dal Re Mago Baldassarre.
  • Roussillon, con i suoi edifici dipinti in colori caldi, e un panorama mozzafiato sulle cave di ocra, dalla caratteristica terra rossa. Lì vicino si trova il Colorado Provenzale, un angolo di Utah nel sud della Francia.
  • Saint-Remy, paese natale di Nostradamus e ultima dimora di Van Gogh, che si ricoverò volontariamente nel manicomio di Saint-Paul de Mausole dopo la lite con Gauguin.
  • Valensole, il cuore dei campi di lavanda, assolutamente imperdibile tra metà giugno e metà luglio, quando si trasforma in un’immensa distesa lilla.

Arles

Grazie alla sua posizione strategica tra l’Italia e la Francia, sul delta del Rodano, Arles fu una città molto importante per l’Impero Romano, del quale conserva ancora diversi monumenti. Il pittore olandese Van Gogh vi si trasferì per due anni, tra il 1888 e il 1890, ed in questo breve periodo produsse oltre 300 opere.

Ecco le principali attrazioni di Arles:

  • L’Arena Romana, che ancora oggi ospita spettacoli, corride e courses camarguaises, le corride non violente.
  • Il Teatro Antico del 40 a.C., che poteva ospitare fino a 10.000 spettatori. Fu quasi interamente smantellato nel Medioevo, quando le sue pietre furono utilizzate per la costruzione di chiese ed abitazioni.
  • Place du Forum e Place de la République, le due piazze principali. Piene di ristoranti, bar e negozi, sono il fulcro della vita cittadina, nonché sede del municipio. Sotto la piazza si estendono i Criptoportici, un labirinto sotterraneo costruito dai romani come fondamenta della piazza e magazzino di stoccaggio.
  • Terme di Costantino, le terme romane più grandi della Provenza, che purtroppo versano in pessimo stato di conservazione.
  • Les Alyscamps, la necropoli romana.
  • I luoghi legati a Van Gogh, tra cui il suo atelier, il bar ritratto nel celebre Terrazza del caffè la sera, l’ospedale nel quale si fece ricoverare in seguito al taglio dell’orecchio, e naturalmente il lungofiume del Rodano, dove dipinse lo straordinario Notte Stellata.

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