Nel sud della Francia, la Provenza è una regione caratterizzata da pittoreschi borghi arroccati su colline e speroni rocciosi. Questi villages perchés nacquero nel medioevo, in quanto la popolazione cercava di proteggersi dagli attacchi delle truppe barbariche rifugiandosi nei punti più alti, in villaggi resi inespugnabili da mura e fortezze.
Oggi, i borghi sono degli incantevoli villaggi da cartolina, dove respirare l’autentica atmosfera provenzale. Strette stradine celano edifici storici, fontane scolpite e piazzette dove gustare un caffè all’aperto, vecchi lavatoi e negozi dalle insegne sbiadite. I profumi della lavanda, dell’olio d’oliva e del pane appena sfornato permeano l’aria, tentando il visitatore a fermarsi nelle botteghe e alle bancarelle dei mercatini tipici. Il tutto, attorniato da un paesaggio bucolico di campagne, uliveti, vigneti e campi di lavanda.
Ognuno di essi ha una propria storia e una spiccata personalità: Valensole è conosciuto per i borghi di lavanda, Saint-Remy per Van Gogh e Nostradamus, Roussillon per le cave di ocra, e così via. Tra i tanti, ne ho selezionati 10, che a mio parere sono tra le mete imperdibili del vostro viaggio in Provenza.
Indice
Provenza, dove si trova e come arrivare
Per raggiungere la Provenza dall’Italia, avete due opzioni:
- attraversate la Liguria percorrendo la E80, ed entrate in Francia dalla A8. Questa è l’autostrada che tocca le principali località della Costa Azzurra, per poi gettarsi nell’entroterra fino a Aix-en-Provence.
- prendete la A4 Torino-Trieste fino al capoluogo piemontese, e poi imboccate la E70, attraversando il confine a Bardonecchia. In questo caso, dovrete percorrere il traforo del Fréjus. Una volta arrivati in Francia, seguite la A43 fino a Chambery, quindi scendete verso Grenoble e prendete la A51, che vi condurrà sempre a Aix-en-Provence. 8
La prima strada è la più breve, ma anche quella più trafficata. Potete utilizzarla in bassa stagione, ma, in estate e nei weekend, è preferibile passare dal Frejus, perché la Liguria può essere davvero intasata.
Dove dormire
Per visitare i borghi della Provenza, dovrete pernottare in 2-3 posti diversi così da essere sempre a breve distanza dalle varie attrazioni.
Potete scegliere strutture di charme nei borghi, oppure alloggi più pratici nelle città più grandi. Io preferisco questa seconda opzione, perché in città c’è più scelta, sia in termini di hotel sia per i ristoranti e le cose da fare. A mio avviso, la soluzione migliore è pernottare a Aix-en-Provence, splendida cittadina universitaria, e poi a Arles, storica città romana dove visse anche van Gogh.
Noi ci siamo trovati molto bene anche al Best Western Area De Roquerousse, nei pressi di Salon-de-Provence.
Quanto tempo dedicare
I borghi della Provenza sono piccoli e si girano in poco tempo, diciamo in un’ora circa. Le loro attrazioni principali sono chiese, castelli, piazze e fontane, alcuni ospitano anche importanti siti storici e naturali. L’esperienza più bella, però, è vivere i borghi, perdersi tra le viuzze acciottolare, lasciarsi trasportare dai colori e dai profumi dei mercatini, esplorarne ogni angolo suggestivo.
Per questi motivi, il mio consiglio è di visitare al massimo 3 borghi al giorno, uno al mattino e due nel pomeriggio, e di dedicare a questo viaggio circa una settimana.
I 10 borghi più belli della Provenza
Fare una classifica dei borghi più belli della Provenza sarebbe impossibile, anche perché molti di essi sono presenti nella classifica dei più bei villaggi di Francia. Ognuno di essi ha un fascino e una personalità propri, e le preferenze sono soggettive. Per questo, ho deciso di proporvi i miei villaggi preferiti in un neutrale ordine alfabetico.
Chateauneuf-du-Pape
Durante il papato di Avignone, Chateauneuf era la Castel Gandolfo di Francia, ovvero la residenza estiva del Papa.
Collocata tra la romana Orange e la città dei Papi, Chateauneuf è un piccolo borgo a vocazione vinicola. I viticoltori locali sono circa 320, e producono 13 diverse varietà di uve a denominazione AOC. Le sue strette e suggestive stradine sono costellate di enoteche, che vendono i pregiati vine delle Côtes du Rhone.
Tra le altre cose da vedere ci sono le rovine del castello dei Papi, in posizione panoramica in cima alla collina, e la medievale Cappella di Saint-Theodorit, che custodisce un pregevole ciclo di affreschi d’ispirazione bizantina.
Gordes
Da lontano, Gordes somiglia ad una gigantesca torta nuziale, sormontato dal meraviglioso castello rinascimentale, che oggi ospita mostre artistiche. Le sue abitazioni, in pietra bianca, cambiano sfumatura a seconda della luce del sole, regalando uno spettacolo inimitabile. Non stupisce certo che importanti artisti come Chagall e Vasarely siano venuti qui in cerca d’ispirazione.
Per ammirare Gordes in tutto il suo splendore, fermatevi al punto panoramico lungo la D15, la strada che conduce all’abbazia di Senanque.
Addentratevi quindi nelle sue calades (stradine acciottolate in pendenza) alla scoperta di piazzette, fontane, passaggi a volta, davanzali e facciate colorati. La piazza principale è Place Genty Pantaly, dove sono state girate alcune scene del film Un’Ottima Annata.
In centro, la Cappella dei Penitenti Bianchi ha una storia misteriosa. Ha iniziato ad essere citata negli archivi ufficiali solamente nel ‘600, e si dice sia stata sede di una setta. Entrate in Rue de L’Eglise per scoprire invece la chiesa di Saint-Firmin, di origine medievale ed in stile romanico.
Più avanti, potrete ammirare le cantine del Palais Saint Firmin, un insieme di grotte sotterranee scavate nella roccia. L’origine di questo labirinto sommerso sta nel fatto che in superficie non c’era abbastanza spazio per le attività industriali, che si sono quindi sviluppate nel sottosuolo. Qui potrete vedere resti di frantoi, cisterne ed altri oggetti relativi alle principali attività commerciali dell’epoca. Il viaggio tra le corporazioni artigiane prosegue in Rue de la Fontaine Basse, tra botteghe di calzolai, tintori e tessitori, e un vecchio lavatoio.
Abbazia di Sénanque
L’Abbazia di Sénanque, che si trova sempre nel comune di Gordes, merita però un approfondimento a parte. Circondata dai campi di lavanda coltivati dai monaci cistercensi, tra metà giugno e metà luglo l’abbazia è uno degli spot fotografici più famosi della Provenza.
Fu fondata nel 1148, in uno stile che osserva rigidamente la regola benedettina della sobrietà. Tutto il monastero risulta infatti imponente ma austero, privo di qualsivoglia fronzolo. La comunità monastica cistercense è tornata ad abitare l’abbazia nel 1998, e da allora vive la propria quotidianità tra preghiera e lavoro.
L’abbazia è visitabile solo con tour guidato in francese, da prenotare in anticipo. A chi non parla francese sarà consegnato un tablet dotato di realtà aumentata. Da non perdere anche il gift shop, dove troverete molti prodotti alla lavanda, in particolare l’olio essenziale.
L’Isle Sur la Sorgue
L’Isle-Sur-la-Sorgue, pur essendo una città di quasi 20.000 abitanti, è indubbiamente tra le più affascinanti della Provenza.
Situata poco a nord del Luberon, prende il nome dal fiume Sorga, che come vedremo tra poco ha la sua sorgente nella vicina Fontaine de Vaucluse. per via della presenza di numerosi canali, è conosciuta anche come la “Venezia di Provenza“.
Il tranquillo centro cittadino è semplicemente incantevole, grazie anche alla presenza degli scenografici canali, intervallati da antiche ruote idrauliche in legno. Lungo le alzaie si susseguono ristorantini tipici con tavoli all’aperto, piccoli hotel, e negozi di antiquariato.
La cittadina è conosciuta soprattutto per i mercatini. In particolare, la fiera dell’antiquariato, che si svolge a Pasqua, e il marché flottant, che si tiene invece la prima domenica di agosto. In questa occasione, i produttori locali espongono le loro mercanzie lungo i canali cittadini, a bordo delle imbarcazioni a fondo piatto usate anticamente dai pescatori.
Da vedere anche la chiesa barocca di Notre-Dame-des-Anges, la medievale Torre d’Argento, simbolo della città, ae i numerosi palazzi rinascimentali.
A breve distanza da L’Isle, il piccolo villaggio di Fontaine de Vaucluse si trova alla già citata sorgente del fiume Sorga, un luogo molto importante per la letteratura italiana. Qui soggiornò infatti Francesco Petrarca, che in questa limpida fonte trovò ispirazione per la sua Chiare, fresche et dolci acque.
Les Baux de Provence
Les Baux è uno dei più antichi borghi della Provenza. Sono infatti state trovate tracce di un insediamento risalente al 6000 a.C., mentre in seguito furono i celti ad occupare l’area. Nel Medioevo fu il capoluogo della signoria dei Baux, che pare discendessero dal Re Mago Baldassarre. Per questo motivo, sullo stemma della città campeggia la stella di Betlemme. Sempre da questa città viene il nome della bauxite, per via della scoperta di un giacimento nei suoi dintorni.
Arroccata su un altopiano roccioso, Les Baux de Provence conserva alcuni monumenti di alto valore culturale:
- il castello, che in epoca medievale era un importante sede politica, amministrativa e culturale, dato che alla sua corte transitarono diversi artisti e poeti. Sorge in cima ad uno sperone roccioso, in una posizione strategica su Arles e sulla Camargue. E’ ancora possibile vedere i resti delle torri, della cappella di Sainte Catherine e delle mura. All’interno, si possono visitare le prigioni, l’ospedale, e una mostra sulle macchine medievali da guerra.
- la romanica Chiesa di San Vincenzo, dell’unicesimo secolo. Al suo interno si trovano due fonti battesimali, uno dei quali scavato nella roccia . Le vetrate, realizzate da Max Ingrad, sono una donazione del Principe Ranieri di Monaco. La piccola torre sulla sinistra è conosciuta come la Lanterna dei morti, perché ogni volta che un abitante del villaggio viene a mancare, vi viene accesa una luce.
- la Cappella di Saint Blaise, del dodicesimo secolo. Sorge su un sito religioso celtico pre-esistente, e fu la sede delle corporazioni dei tessitori e dei conciatori.
- la singolare finestra bifora Post Tenebras Lux, tutto ciò che rimane di un palazzo rinascimentale.
- Le vicine cave di bauxite sono oggi sede dello spettacolo Carrière de Lumières, una mostra multisensoriale a tema artistico. Le principali opere di alcuni importanti artisti, come Van Gogh, Cezanne e Kandinskij, sono proiettate sulle pareti delle grotte, con un sottofondo musicale.
Lourmarin
Ecco un altro dei borghi della Provenza annoverato tra i villaggi più belli di Francia. A differenza degli altri, però, Lourmarin non si trova su un’altura, bensì si adagia tra le due valli Durance e Cavallon, in concomitanza di un passaggio scavato dal fiume Aiguebrun.
Nonostante la posizione inusuale, il fascino di questo borgo provenzale resta inalterato. Anzi, la mancanza di salite ripide rende la visita ancora più agevole. Le stradine di Lourmarin hanno una struttura a spirale, che convergono al Castelas, la torre dell’orologio costruita sulle rovine del vecchio castello.
Il centro storico è tutto un susseguirsi di negozi, ristoranti e gallerie d’arte, soprattutto lungo la via principale, Rue Henri de Savornin. In particolare, vi segnalo la panetteria Maison du Gibassier, patria del dolce tipico di Lourmarin, un frollino all’olio d’oliva profumato di spezie e cosparso di zucchero a velo.
Il castello, che sorge fuori dalle mura cittadine, nacque nel Rinascimento come dimora signorile rinascimentale, privo quindi della tradizionale funzione difensiva. All’interno, il suo pezzo forte è la scala a chiocciola di 93 gradini, intagliata da un unico pezzo di legno.
Alla vicina Ferme de Gerbaud potrete fare un percorso “aromatico” tra le erbe della Provenza, quali rosmarimo, timo, salvia, origano e naturalmente lavanda. Durante la visita guidata di 90 minuti ne apprenderete gli usi quotidiani, in cucina e per il benessere.
Moustiers Sainte Marie
Questo splendido villaggio, stretto tra due speroni rocciosi e attraversato da un torrente, è considerato il punto di ingresso delle Gole del Verdon. Qui ha infatti sede l’ufficio del turismo, presso la Maison Lucie in Place de l’Eglise.
Moustiers, con la sua collocazione così particolare, ha ispirato una leggenda medievale: il Cavaliere di Blacas, grato alla Vergine per averlo fatto tornare sano e salvo dalle crociate, fece issare una stella tra le due rupi. Questa stella risplenderebbe ancora oggi, tutte le sere al tramonto.
Il borgo è inoltre famoso per le faïences, le ceramiche smaltate tipiche della zona, che arrivarono fino alla corte di Luigi XV. Oltre al museo loro dedicato, a visitate anche le mura e l’acquedotto medievali, e la trecentesca Chapelle Notre-Dame de Beauvoir.
Roussillon
Roussillon è un borgo decisamente singolare, circondato da cave di ocra ed immerso in uno scenario naturale che ricorda il West americano. L’intero borgo è dipinto in calde sfumature di rosso, arancio e giallo, fondendosi alla perfezione con il paesaggio circostante.
Le sue strette viuzze sono fiancheggiate da caffè all’aperto, gallerie d’arte e botteghe artigiane, specializzate in ceramiche, tinture e pigmenti. La chiesa di Saint-Michel ha una facciata seicentesca, con all’interno una pregevole statua lignea di San Michele. Dalla vetta del villaggio e dal cammino di ronda si gode di un panorama a 360° sulle montagne, il Monte Ventoux, e le rocce rosse del sentiero delle ocre e della valle delle Fate.
Tra le cose da visitare vi consiglio anche:
- l’Eco-Museo delle Ocre, situato in una vecchia fabbrica. Qui potrete scoprire le tecniche di estrazione e lavorazione di questo minerale, e partecipare anche a laboratori didattici.
- il Sentiero delle Ocre, un percorso di 1,5 km tra curiose formazioni di roccia rossa, canyon e vallate sabbiose, in un’atmosfera da film western.
- il Colorado Provenzale, un parco naturale simile al Sentiero delle Ocre, dove ammirare paesaggi che siamo abituati ad associare all’America. Camminando lungo i due sentieri ufficiali, vedrete infatti emergere rocce dai colori e forme più stravaganti, e i classici hoodoos, simili a quelli del Bryce Canyon.
Saint Paul de Vence
Il villaggio medievale di Saint-Paul-de-Vence sorge sulle Alpi che dominano la Costa Azzurra, una posizione favorevole per resistere agli attacchi saraceni. Da sempre roccaforte strategica tra la Francia e l’Italia, fece parte anche del Regno di Sardegna, per essere poi ceduto definitivamente alla Francia nel 1860. Nel corso del ‘900, fu la casa di numerosi artisti, tra cui il pittore russo Marc Chagall, che qui è sepolto.
L’arte è tuttora la principale vocazione di questo borgo di appena 40 abitanti. Lungo le sue stradine lastricate troverete infatti ben 60 tra atelier e botteghe artigiane, e la Chapelle du Rosaire, dipinta da Matisse. La Fondation Maeght vanta una collezione di tutto rispetto, con opere di arte moderna di importanti artisti quali Chagall, Giacometti, e Matisse. Nel piccolo giardino è possibile ammirare un’esposizione dedicata all’artista spagnolo Joan Mirò.
Il centro di Saint-Paul cela alcuni angoli davvero suggestivi, e dalle mura la visuale si estende fino al mare. Per godervi tutto questo, tuttavia, dovrete cercare di arrivare molto presto la mattina, prima che gli autobus turistici riversino in città frotte di visitatori assetati di souvenir.
Saint Remy de Provence
Saint-Remy è una cittadina dalla storia molto ricca, avendo visto il passaggio dei romani, di Nostradamus e di Van Gogh.
Il centro è compatto, e si visita abbastanza velocemente. Tuttavia, come per tutti gli altri borghi della Provenza, anche qui è bello perdersi tra le stradine, alla ricerca degli angoli più suggestivi, come una fontana ricoperta d’edera, le vecchio insegne sbiadite, le persiane celesti con i davanzali traboccanti di fiori, le piazzette ombreggiate. Rue Carnot, la via principale, è tutta un susseguirsi di negozi e ristoranti. Il mercato di Saint-Remy, che si svolge il mercoledì mattina, è tra i più famosi della regione, e specializzato in particolar modo su prodotti a base di olio d’oliva e legno d’ulivo.
All’incrocio con Rue Nostradamus si trova una fontana con un busto dedicato al celebre astrologo, che nacque proprio qui nel 1503. La sua casa di nascita è un anonimo edificio sul quale è apposta una targa, e non è vistabile.
La Chiesa Collegiata di San Martino è il principale edificio religioso di Saint-Remy. Di origine rinascimentale, in seguito a un importante crollo fu quasi interamente ricostruita in stile neoclassico nell’800. Della chiesa originale restano il campanile gotico, l’altare maggiore ed il fonte battesimale in marmo, oltre a quasi tutto il mobilio.
Per scoprire di più sulla storia della città e della regione, e sul folklore locale, visitate il Musée des Alpilles, presso lo storico Hotel Mistral de Mondragon.
Parlando di eventi, il più celebre è la transumanza, che avviene il lunedì di Pentecoste per le vie del centro, e la Feria Provenzale, una corrida non cruenta che si svolge nel weekend di Ferragosto.
Il sito archeologico romano di Glanum conserva alcuni reperti molto interessanti, risalenti all’incirca al 20 a.C. Tra questi, il Mausoleo dei Giulii e l’arco di trionfo, che celebrano la vittoria di Cesare sui Galli. Dagli scavi sono inoltre emersi i resti delle terme, di due templi, di un teatro, e di un santuario dedicato ad Ercole.
Van Gogh si ricoverò volontariamente presso l’ospedale psichiatrico di Saint Paul de Mausole nel 1889, in seguito alla furiosa lite con Gauguin, avvenuta d Arles. Questo periodo di isolamento fu molto prolifico per il pittore olandese, che nella quiete degli uliveti produsse alcuni capolavori, come La Notte Stellata, il Campo di Grano con Corvi, e diversi autoritratti. Nel piccolo monastero, oggi centro culturale, è possible visitare la sua camera, oltre alla piccola chiesa e al chiostro.
Sisteron
Data la sua posizione strategica lungo la Via Domizia, Sisteron è tuttora considerata la porta della Provenza, segnando l’inizio della regione per chi arriva dall’Italia.
Si trova in un punto particolarmente spettacolare, su un’ansa del fiume Durance, alle pendici dell’imponente sperone roccioso chiamato Baume.
Il centro storico è dominato dalla Cittadella, la fortificazione medievale restaurata da Vauban nel ‘600. Pesantemente danneggiata dai bombardamenti tedeschi nel ’44, oggi è di nuovo aperta al pubblico come museo. Il panorama di cui si gode dalle sue mura è semplicemente mozzafiato.
In centro, gli edifici di maggiore pregio sono la quattrocentesca Torre dell’Orologio, e la romanica Cattedrale Notre-Dame e Saint-Thyrse.
Mercatini Provenzali
I mercatini della Provenza, con il loro tripudio di colori, sapori e profumi, fanno parte delle esperienze imperdibili quando si visitano i borghi. Settimanalmente, i produttori locali allestiscono le loro bancarelle, traboccanti di prodotti a km zero tra cui saponi, miele, olio, lavanda, formaggi, olive e insaccati.
Pur essendo sempre stracolmi di turisti, i mercati si rivolgono in realtà anche agli abitanti locali, e rappresentano quindi l’autentica anima della Provenza. Sarà impossibile resistere alla tentazione di acquistare e assaggiare qualcosa.
Ecco, per ogni borgo, il giorno di mercato.
- Gordes: martedì dalle 8:00 alle 13:00.
- L’Isle-Sur-la-Sorgue: domenica dalle 8.00 alle 14.00
- Lourmarin: venerdì dalle 8.00 alle 13.00, e mercatino notturno il martedì dalle 17.30 alle 20.30, da aprile a ottobre.
- Moustiers: domenica dalle 16.00 alle 20, da metà giugno a metà settembre, e mercatino notturno il mercoledì dalle 18.30 alle 23, in luglio e agosto.
- Roussillon: giovedì dalle 8:00 alle 13:00.
- Saint-Paul: mercoledì e venerdì alle 8.00 alle 12.30
- Saint-Remy: mercoledì e sabato, dalle 8.00 alle 13.00
- Sisteron: mercoledì e sabato, dalle 8.00 alle 13.00
- Valensole: sabato dalle 8.00 alle 13.00, e mercatino notturno il mercoledì dalle 17.00 alle 20.00, da giugno settembre.