Cosa vedere ad Arles, in Provenza tra romani e Van Gogh

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  • Categoria dell'articolo:Provenza
  • Ultima modifica dell'articolo:4 Maggio 2022
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Grazie alla sua posizione strategica, la Provenza fu a lungo un territorio dell’impero romano, che qui costruì numerose città e roccaforti. La più importante di queste è Arles, una vivace città di 50.000 abitanti, il cui centro storico ha una concentrazione impressionante di monumenti romani, e molte altre cose da vedere, tra cui 4 meraviglie classificate come Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Ma non solo. Arles è anche la città adottiva di Van Gogh, che qui trascorse due anni particolarmente produttivi, prima del definitivo crollo psicologico e del trasferimento all’ospedale psichiatrico di Saint Remy.

Passeggiare per le vie di Arles è quindi come intraprendere un viaggio nella storia e nell’arte, ammirandone ogni scorcio, visitando i musei e tutti i luoghi più suggestivi.

Dove si trova e come arrivare

Arles si trova nella Francia meridionale, a circa 300 km dal confine italiano, ed il modo più semplice e veloce per raggiungerla è con l’automobile.

Dal confine di Ventimiglia, prendete l’autostrada A8, detta anche “autostrada del sole”, e proseguite fino a Aix-en-Provence. Poco oltre la città, la A8 termina. Dovrete quindi imboccare la A7 per un breve tratto di 10 km, quindi prendere lo svincolo per la A54, che all’altezza di Saint-Martin-de-Crau diventa la N113. Continuando per 18 km circa, arriverete ad Arles.

Attorno al centro storico ci sono diversi parcheggi a pagamento. Tuttavia, io vi consiglio di trovare un hotel con parcheggio incluso, così da lasciare l’auto e non pensarci più. Le principali cose da vedere ad Arles si trovano a breve distanza l’una dall’altra, e sono raggiungibili a piedi.

Se, comunque, vi serve trovare parcheggio in centro, qui trovate la mappa e i costi.

Quando andare

Arles ha, come tutta la Provenza, un clima mediterraneo, con inverni miti ed estati calde. La primavera e l’autunno sono i periodo più piovosi.

I periodi più indicati vanno da maggio a giugno, e da settembre a ottobre, quando le temperature sono più piacevoli e non si è sferzati dal Mistral, il vento che soffia da nord ovest, con raffiche fino a 100 km/h.

La scelta dipende, però, anche da quale tour avete intenzione di fare:

  • Se prevedete un tour della Provenza, con visita dei campi di lavanda, allora dovrete attenervi al periodo di fioritura, che indicativamente va da metà giugno a metà luglio.
  • Se volete visitare la Camargue, che si estende a sud di Arles, allora vi sconsiglio l’estate, perché il caldo è davvero insopportabile.

Infine, Arles è teatro di numerosi eventi, cui potreste prendere in considerazione di partecipare:

  • La Feria di Pasqua, che si svolge presso l’Anfiteatro Romano. Protagonista è la course camarguaise, la corrida non cruenta che non prevede alcun maltrattamento del toro.
  • La Festa dei Butteri, che ha luogo il primo maggio. Un evento in onore dei mandriani, che sfilano per la città fino alla Chiesa del Maggiore. Dopo la benedizione, la Confraternita elegge un nuovo capitano e una nuova regina di Arles. Infine, tutti partecipano ad un rodeo all’interno dell’arena.
  • Il Pegoulado e il Festival del costume, che si svolgono tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Gli abitanti sfilano e danzano in abiti tradizionali, per poi convogliare nuovamente nell’arena. Anche in questo caso, la festa termina con le immancabili courses camarguaises.

Quanto tempo dedicare

Per vedere le principali attrazioni di Arles, un giorno sarà sufficiente.

Se volete estendere la vostra visita alla vicina Camargue, mettete in conto altri 2 giorni pieni.

Storia di Arles

Il primo insediamento stabile in quello che oggi è il territorio di Arles risale al sesto secolo a.C., quando i Focesi (fondatori di Marsiglia) vi costruirono un polo commerciale. Il luogo fu scelto perché a metà strada tra l’Italia e la Spagna, nonché in posizione ideale sul delta del Rodano.

In epoca romana, l’insediamento prese il nome di Arelate, divenendo una colonia dell’Impero. A quest’epoca risalgono monumenti come l’arena, il foro, i criptoportici, la necropoli e le terme di Costantino, che ne fece una delle sue residenze predilette. La città era così importante da essere sede della zecca e della prefettura delle Gallie.

In seguito alla caduta dell’impero, Arles passò sotto il controllo di diverse popolazioni, dai Visigoti agli Ostrogoti ai Franchi, per poi essere assorbita dal Sacro Romano Impero, ed infine al Regno di Francia nel 1481.

Durante le Guerre di Religione che devastarono la Francia meridionale, Arles si schierò con il fronte cattolico, evitando quindi le lotte più cruente che avvennero altrove. Ciò non le permise, tuttavia, di scampare all’epidemia del 1579, alle carestie del 1709 e del 1752, e alla peste del 1721, che ne decimarono la popolazione e ne minarono l’economia.

Con la rivoluzione francese e l’industrializzazione, Arles si rinnovò, con la costruzione di strade ed edifici moderni, della ferrovia, e delle saline di Port Giraud, località balneare appartenete al comune. Grazie al clima favorevole e alla luce tipica del mediterraneo, la città ospitò inoltre artisti del calibro di Van Gogh e Gauguin, che qui trassero ispirazione per molti del loro capolavori.

Consigli

Se volete visitare più attrazioni a pagamento, sono a disposizione due card turistiche, acquistabili sia online, sia presso l’ufficio del turismo, che si trova in Boulevard des Lices 9.

  • Advantage Pass, valido per 6 mesi dal primo utilizzo. Dà accesso a 6 monumenti e 3 musei: Anfiteatro Romano, Teatro Antico, Chiostro di Saint-Trophime, Criptoportici, Alyscamps, Terme di Costantino, Museo Réattu, Museo di Arles Antica, Museo della Camargue. Il costo è 16,00€ intero e 13,00€ ridotto.
  • Liberty Pass, valido per un mese dal primo utilizzo. Dà accesso a 4 attrazioni a scelta tra quelle elencate sopra, al Museo Réattu, e ad un altro museo a scelta. Il costo è 12,00€ intero e 10,00€ ridotto.

L’ingresso è sempre gratuito per i ragazzi sotto i 18 anni.

Per avere tutti gli orari ed i cost delle singole attrazioni, scaricate questo documento in pdf.

La mappa turistica della città è invece scaricabile a questo link.

Cosa vedere ad Arles

Anfiteatro Romano

L’anfiteatro romano di Arles, noto anche come Arena, occupa prepotentemente il centro cittadino, ed è la prima e più importante cosa da vedere.

Realizzato nel 90 d.C., per secoli ospitò combattimenti tra gladiatori e tauromachie finché, con l’avvento del Cristianesimo, questo tipo di combattimenti non fu vietato. Nelle epoche successive si trasformò in una cittadella fortificata, contenente oltre 200 abitazioni e due cappelle.

Fortunatamente, in epoca moderna se ne riconobbe il valore storico e artistico, e l’Anfiteatro venne classificato come Monumento Nazionale e bene UNESCO, e prontamente restaurato.

Oggi vi si tengono numerosi eventi, tra cui concerti, spettacoli, feste cittadine, le già citate courses camarguaises e, purtroppo, anche le corride tradizionali.

Teatro Antico

Il secondo e più antico monumento romano da vedere ad Arles è il Teatro Romano, anch’esso un bene Unesco.

La sua costruzione avvenne infatti nel 12 a.C., sotto l’impero di Augusto. Con un diametro di 102 metri e 33 gradinate, poteva ospitare fino a 10.000 spettatori, che vi si recavano per assistere a commedie, tragedie e spettacoli di pantomima.

Nel Medioevo la Chiesa, contraria a spettacoli di ogni genere, autorizzò un vero e proprio saccheggio del Teatro, che divenne una cava a cielo aperto. Le sue pietre furono utilizzate per costruire abitazioni, chiese e conventi. E’ per questo motivo che oggi, seppur restaurato, il Teatro versa in condizioni decisamente peggiori rispetto all’arena. Tra i pochi resti visitabili ci sono le gradinate, alcune colonne e mosaici.

Chiesa e il Chiostro di St-Trophime

La cattedrale di Arles, dedicata al suo primo vescovo, è un capolavoro dello stile romanico provenzale. Il suo magnifico portale in pietra bianca scolpita raffigura una delle più importanti scene bibliche, il Giudizio Universale. I dannati, nudi ed incatenati, vengono trascinati verso l’inferno mentre i beati ascendono al paradiso, accompagnati da angeli festanti.

E l’interno non è certamente da meno. Le tre austere navate, suddivise da robusti colonnati in pietra, risultano particolarmente imponenti. Una delle cappelle custodisce un reliquiario con i resti di diversi santi, mentre l’altare riporta le scene della divisione delle acque e dell’Annunciazione.

Il chiostro della cattedrale, al quale è possibile accedere sia dalla chiesa sia dalla piazza, è il terzo monumento di Arles classificato come bene UNESCO. I suoi portici sono una fusione perfetta di stile gotico e romanico, un ibrido di una bellezza particolare e unica nel suo genere.

Foro Romano e Criptoportici

La Place du Forum è tuttora il fulcro della cita cittadina, piena di bar, ristoranti e negozi. Le uniche vestigia romane ancora visibili sono due colonne, ma il vero tesoro di questa piazza si trova sottoterra.

I Criptoportici sono un capolavoro ingegneristico romano, un labirinto sotterraneo che, oltre a sorreggere la pavimentazione della piazza, fungeva da magazzino. E’ una visita molto istruttiva, che potrete effettuare entrando dalla cappella dei Gesuiti, o dal Municipio.

L’Hotel de Ville, ovvero il Municipio, è un palazzo settecentesco che affaccia su Place de la République, di fronte all’obelisco romano del quarto secolo, il quarto bene UNESCO della città.

Terme di Costantino

Ogni città romana degna di questo nome doveva avere anche i bagni pubblici, ed Arles non fa certo eccezione. Spostandovi verso il lungofiume del Rodano, incontrerete le Terme di Costantino, le più grandi della Provenza.

Il percorso era suddiviso in calidarium, con un sistema di riscaldamento a pavimento e tre piscine, e tepidaium, con un formo secco. Sfortunatamente, questi resti non sono ben conservati, anzi. Se ne riesce ad intuire l’architettura generale, ma è difficile immaginare come potessero essere in origine, né come fossero suddivise le varie stanze.

Non sono certo tra le cose imperdibili da vedere ad Arles ma, se avete acquistato uno dei pass, ne vale comunque la pena.

Les Alyscamps

La necropoli di Arles, che oggi si trova in centro, in epoca romana era ai margini della città. Il suo nome è una contrazione di Champs Elysées (Campi Elisi), il luogo dove dimoravano i defunti. Era una tappa obbligata per chiunque giungesse ad Arles e per i pellegrini diretti a Santiago de Compostela.

Qui sono sepolti i fondatori della città, e più avanti anche nobili e borghesi si fecero seppellire qui, in quanto il luogo era considerato prestigioso e sacro.

Il complesso comprende il Viale dei Sarcofagi, e l’incompiuta Chiesa di Saint-Honorat, del dodicesimo secolo. Molte tombe sono scoperchiate, perché, anche in questo caso, nel medioevo se ne utilizzò il marmo per costruire altri edifici.

Oggi, Les Alyscamps hanno un fascino decadente e suggestivo, un luogo che invita alla meditazione. Non a caso, sia Van Gogh sia Gauguin venivano spesso qui a dipingere, e persino dante li citò nella Divina Commedia.

Arles cosa vedere, necropoli romana Les Alyscamps

I Luoghi di Van Gogh

Il tormentato artista olandese Vincent Van Gogh venne in Provenza nel 1888, alla ricerca di quella luce e di quei colori che mancavano nel freddo nord. Qui trovò grandissima ispirazione, e dipinse ben 300 opere, nessuna della quali, tuttavia, si trova qui.

All’ufficio del turismo potrete ricevere una mappa con l’itinerario che ripercorre il soggiorno dell’artista ad Arles:

  • Il Cafè van Gogh, in Place du Forum, è il luogo raffigurato nel celeberrimo dipinto Terrazza del caffè la sera. Fu qui che avvenne il litigio con l’amico Paul Gauguin, in seguito al quale Van Gogh si mozzò un orecchio.
  • In Place Lamartine si trova una casa color lilla. Benché molto cambiata, si tratta della Casa Gialla, abitazione ed atelier del pittore. Anche il famoso Stanza di Arles fu dipinto qui.
  • Passeggiate lungo il Rodano, possibilmente la sera, per trovare il punto esatto in cui l’artista realizzò il suo quadro più conosciuto, la Notte Stellata. Naturalmente, il panorama oggi è molto diverso, più industrializzato.
  • L’Espace Van Gogh, ex Hôtel-Dieu, era l’ospedale dove il pittore fu ricoverato in seguito al taglio dell’orecchio. Il Cortile dell’Ospedale di Arles raffigura proprio i bei giardini interni di questo edificio.
  • Il Ponte di Langlois, alle porte della città, era un luogo molto caro a Van Gogh, che ne dipinse diversi scorci.

Cosa vedere nei dintorni di Arles

Parco ornitologico di Pont de Gau

Famoso per i fenicotteri rosa, il parco ornitologico è tra le principali cose da vedere in Camargue. Lungo i suoi due sentieri pianeggianti, lunghi rispettivamente 2,5 e 4,3 km, avrete modo di avvistare moltissime specie di volatili, dagli onnipresenti fenicotteri a cicogne, aironi, ibis, falchi, anatre e molto altro.

Il percorso di visita si articola il due zone distinte. La prima è perfetta per le famiglie con bambini, perché potranno vedere tantissimi animali, anche da molto vicino. La seconda, più selvaggia, è l’ideale per chi vuole evadere dalla folla, ed immergersi nella Camargue più autentica, tra aree paludose e canneti sferzati dal Mistral e dal caldo sole della regione.

Per visitare il parco ornitologico, mettete in conto 2-4 ore a seconda che vogliate fare un solo sentiero, o tutti e due. Munitevi di teleobiettivo e binocolo, ma soprattutto non dimenticate acqua in abbondanza e un cappellino, perché lungo i sentieri non c’è ombra.

Aigues Mortes

La cittadina fortificata di Aigues Mortes, dalla quale partirono due Crociate verso la Terra Santa, è un’altra importante cosa da vedere in Camargue.

La sua possente cinta muraria, un quadrato quasi perfetto con un perimetro di 1600 metri, è una vestigia medievale, fatta erigere nel 1268 da Luigi IX e terminata da Filippo il Bello nel 1285. E’ possibile passeggiare sui camminamenti, e visitare anche la Tour de Constance, la più alta torre di guardia.

Il centro storico ha una pianta a scacchiera, e racchiude alcune interessanti chiese: Notre-Dame-des-Sablons, la chiesa principale, più volte ristrutturata; e le cappelle dei Penitenti Grigi e Bianchi, due confraternite di monaci.

Attorno all’elegante Place Saint-Louis potrete ristorarvi in uno degli innumerevoli caffè all’aperto, e fare acquisti nei tanti negozi di artigianato e souvenir.

Sin dall’antichità, la principale attività di Aigues-Mortes è sempre stata l’estrazione del sale. Le sue Salins du Midi sono infatti le saline più grandi d’Europa, e si trovano a pochi minuti di auto dal centro. Visitatele a piedi, in bici o con il comodo trenino turistico, per ammirare un paesaggio davvero surreale fatto di bianche dune e vasche di raccolta dalle tonalità rosa, con vista mozzafiato sulla città.

Saintes Maries de la Mer

Nella Camargue più profonda, isolato dalle principali città, Saintes-Maries-de-la-Mer è sia luogo di pellegrinaggio sia stazione balneare.

Le tre Marie che danno il nome alla città sono Maria Maddalena, Maria Salome e Maria Jacobé, che secondo la leggenda sarebbero approdate sulle sue coste nel 48 d.C., in fuga dalla Palestina, insieme alla serva Sara.

La chiesa loro dedicata, fortificata e di origine medievale, funse anche da fortezza difensiva contro gli attacchi dei saraceni. Nel 1448 vi furono rinvenute le reliquie di Maria Salome e Maria Jacobè, e la sua cripta custodisce una preziosa statua di Santa Sara, la Vergine Nera patrona dei gitani.

A maggio, Saintes-Maries-de-la-Mer vede i più grande raduno d’Europa della popolazione nomade. In questa occasione, la città si trasforma in una grandissima festa folcloristica, con musiche e canti, processioni e courses camarguaises.

Un’attività molto popolare a Saintes-Maries è la visita al Faro della Gacholle, un tragitto di 26 km a/r da effettuare in bicicletta, ammirando il suggestivo paesaggio della Camargue.

Saint-Remy e Les-Baux de Provence

Questi due incantevoli borghi arroccati della Provenza sono molto vicini ad Arles, e potrete visitarli con una gita in giornata.

Il brulicante centro di Saint Remy offre scorci panoramici a non finire, ed è sede di uno dei più famosi mercati provenzali, che si svolge di mercoledì e sabato, dalle 8.00 alle 13.00. Poco fuori dal borgo troviamo invece il sito archeologico romano di Glanum, del 20 a.C.

Les-Baux-de-Provence è uno dei borghi più antichi, e si dice che i suoi signori discendessero dal Re Mago Baldassarre. Lo stupendo centro storico in pietra è tutto un susseguirsi di negozietti, gallerie d’arte e ristoranti, ma conserva anche alcuni edifici di pregio. Tra questi, il castello medievale, la Chiesa di San Vincenzo, e la curiosa finestra Post Tenebra Lux, unica struttura rimanente di un edificio signorile.

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