Nel profondo sud della selvaggia Camargue, dalle immense distese pianeggianti e salmastre emerge una piccola cittadine fortificata, stretta tra le sue solide mura di cinta. E’ Aigues Mortes, un borgo medievale dalla storia importante, e ricchissimo di cose da vedere.
Passeggiate per il suo incantevole centro storico, disposto a scacchiera, per scoprire misteriosi siti religiosi e piazzette contornate da caffè all’aperto e botteghe artigiane. Fate un giro sulle mura, e non trascurate una visita alle coloratissime Salins du Midi, che vi regaleranno panorami unici e mozzafiato.
Indice
Dove si trova e come arrivare
Aigues Mortes si trova nel sud della Francia e della Camargue. Le due città più vicine sono Arles e Montpellier, che sono anche un’ottima base per partire alla scoperta della zona.
- Da Arles, uscite dalla città prendendo la D570 verso sud-ovest per circa 23 km. Al bivio, svoltate a destra sulla D38C, attraversando le vaste praterie della Camargue e, una volta attraversato il Rodano, imboccate la D58. proseguite sempre dritto lungo una serie di rotonde, ed arriverete alle porte della città.
- Da Montpellier, prendete la D66 verso sud-est, quindi svoltate a sinistra, costeggiando l’Etang de Or. Dopo circa 18 km, alla rotonda svoltate a destra sul Chemin de la Pataquière. Dopo circa 500 metri, giungerete alle mura.
Aigues Mortes si gira rigorosamente a piedi. Lasciate l’auto in uno dei parcheggi a pagamento fuori dalle mura di cinta. Ce ne sono 4, ma tutti si riempiono abbastanza velocemente. Se non trovate nulla, provate lungo Av. Fréderic Mistral o Rue Nicolas Lasserre. In alternativa, attendete pazientemente che si liberi un posto, il trucco è sempre quello di arrivare abbastanza presto la mattina.
Quando andare
La Camargue è una regione calda e umida, con pochissima ombra data la quasi totale assenza di alberi ad alto fusto. D’estate, le temperature superano regolarmente i 30°, con picchi di umidità anche del 100%. In primavera, in particolare tra marzo e maggio, il grande protagonista è invece il Mistral, il vento che soffia da nord ovest, con raffiche molto forti che arrivano a 100 km/h. In inverno, benché le nevicate siano inesistenti, le temperature si abbassano parecchio, ed il vento costante più risultare fastidioso.
Il mio consiglio è quindi di visitare la Camargue e Aigues Mortes tra maggio e giugno, oppure tra settembre e ottobre.
Quanto tempo dedicare
Per visitare il centro storico di Aigues Mortes vi basterà poco meno di mezza giornata. Se volete vedere anche le saline, cosa che vi consiglio caldamente, aggiungete almeno un paio d’ore.
L’ideale è inserire Aigues Mortes in un tour della Provenza e della Camargue, dedicando un paio di giorni a questa bella e selvaggia regione.
Dove dormire
Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, Aigues Mortes è da considerare come una tappa di un tour più ampio. Per questo motivo, vi sconsiglio di pernottare qui, e dirottarvi invece su invece una città più grande, e logisticamente più comoda per visitare il resto della regione.
Potete scegliere la bellissima Arles, piena di monumenti romani e siti legati a Van Gogh, oppure la vivace Montpellier, o ancora Nîmes, altro importante centro dell’Impero Romano. In tutte queste città troverete una buona offerta di alloggi, nonché di ristoranti e vita notturna.
Storia di Aigues Mortes
Il suo nome significa “acque morte”, perché vicina a delle paludi salmastre, dove oggi sorgono le saline. Ed è proprio per questa peculiare posizione che la zona era abitata in dall’antichità. I suoi abitanti, infatti, si specializzarono subito nella produzione del sale, oltre che nella pesca.
Aigues Mortes entrò a far parte del Regno di Francia nel 1240, quando fu acquisita da Re Luigi IX. Il sovrano fece fortificare l’abitato, costruendo una prima torre di guardia e un castello. Più avanti, il suo successore Filippo fece erigere le poderose mura, che possiamo ammirare ancora oggi. Sempre in epoca medievale la città fu il principale punto di partenza delle crociate.
A livello commerciale, il suo porto detenne inoltre per tutto il medioevo il monopolio dello scambio di merci via mare, un potere che andò poi via via scemando, fino al definitivo sorpasso da parte di Marsiglia.
Una data cruciale per la città fu il 1893, anno del famigerato massacro di Aigues Mortes. Uno scontro tra gli operai francesi ed italiani impiegati nelle saline degenerò preso in una vera e propria “caccia all’italiano”, con un numero di morti imprecisato, che va dai 9 ufficiali ai 400 di alcune fonti. In seguito a queste tensioni, si arrivò a sfiorare una guerra tra le due nazioni.
Oggi, Aigues Mortes è un’apprezzata meta turistica, ma anche la produzione di sale nelle Salins du Midi continua ad essere un’importante attività economica.
Cosa vedere a Aigues Mortes
Mura di cinta
Le possenti mura medievali sono il tratto distintivo di Aigues Mortes, la prima cosa da vedere in città.
La loro costruzione iniziò nel 1268 per volere di Re Luigi IX. Per poter finanziare i lavori, fu introdotta una tassazione aggiuntiva sull’importazione delle merci. Il re non vide mai il completamento dei lavoro, che procedettero a singhiozzo a causa della guerra contro il re di Aragona. Fu Filippo il Bello a terminare l’opera nel 1285, e da allora le mura sono cambiate ben poco.
Poiché il terreno paludoso non avrebbe potuto sostenere il peso di una tale opera, per riuscire a realizzare le mura si crearono delle speciali fondamenta composte da piattaforme di legno, tenute insieme e fissate al terreno da pali di quercia.
La cinta muraria è lunga circa 1600 metri, e va a creare un quadrato quasi perfetto, intervallato dalle torri di guardia e da 6 porte monumentali. Fino al diciottesimo secolo, era inoltre presente in fossato.
Potrete visitare le mura accedendo dall’angolo nord-occidentale. Consultate gli orari e i costi attuali sul sito ufficiale.
Tour de Constance
La Tour de Constance fa sempre parte del complesso murario, ma merita sicuramente una nota a parte.
L’imponente mastio cilindrico risale al 1248, terminato quindi prima della realizzazione delle mura. La torre è alta 30 metri, con un considerevole diametro di 22 metri e pareti spesse ben 6. Sulla terrazza svetta un’ulteriore torretta, alta 11 metri. A suo interno si trovano due sale in muratura, la Sala Bassa e la Sala Alta.
Nel corso delle guerre di religione, Aigues Mortes divenne un’importante roccaforte della controriforma. Quando, nel 1685, il Re Sole revocò l’editto di Nantes, gli ugonotti si videro privati di ogni diritto, e costretti a scegliere se essere processati o abiurare. Coloro che decisero di restare fedeli al proprio credo furono imprigionati proprio qui, nella Tour de Constance.
Piazza Saint-Louis
Piazza San Luigi, dedicata a Re Luigi IX, è il centro della vita cittadina, e tra le principali cose da vedere a Aigues Mortes, nonché il punto ideale da cui partire alla scoperta del centro storico.
Copre una superficie di circa 1800 metri quadri, ed ospita, oltre ad una statua bronzea del sovrano, il municipio, ed un numero impressionante di ristoranti, bar e negozi di souvenir. In realtà, però, per mangiare vi consiglio di trovare un posto un po’ più defilato, perché questa piazza è davvero super affollata. Un posto dove noi abbiamo mangiato molto bene è Le Duende, che propone sia piatti provenzali sia pietanze di ispirazione spagnola, tra cui le ottime cozze alla Astrid.
Chiese
Aigues Mortes, principale punto di partenza delle Crociate, ha sempre avuto una grande valenza religiosa, ed il suo centro custodisce diversi importanti luoghi di culto.
La chiesa principale, adiacente alla Place Saint-Louis, è Notre-Dame-des-Sablons. L’attuale edificio è il frutto di numerosi restauri e ricostruzioni, difatti le sue vetrate, realizzate da Claude Viallat, sono del 1991. La chiesa ha una storia molto travagliata. Il primo edificio, in legno, fu rimpiazzato già nel 1246 da una più solida struttura in pietra. Durante le guerre di religione subì diversi saccheggi e perse il campanile, mentre nel corso della rivoluzione francese divenne una caserma e deposito di sale.
Anche la Cappella dei Cappuccini, del 1677, vide diverse trasformazioni nel corso dei secoli. In particolare, in seguito alla secolarizzazione imposta dai rivoluzionari, fu trasformata in un mercato coperto, e non tornò più a svolgere funzioni religiose. Oggi, ospita mostre d’arte.
Altri siti religiosi sono le Cappelle dei Penitenti Grigi e Bianchi, tra gli edifici religiosi più antichi della Camargue. Si trovano a 150 metri l’una dall’altra, entrambe in pietra, e risalenti al ‘600. La confraternita dei Penitenti Bianchi nacque da una costola di dissidenti dei Penitenti Grigi, infatti la loro cappella è successiva, del 1668. Al loro interno custodiscono alcune interessanti opere e reliquie. E’ possibile visitarle solamente su appuntamento, rivolgendosi all’ufficio del turismo.
Salins du Midi
Le saline, con i loro colori surreali, sono tra le principali cose da vedere, un paesaggio mozzafiato dove le bianche dune di sale si specchiano nei quadrati rosa delle vasche di raccolta.
Attive sin dall’antichità, con la loro estensione di oltre 9000 metri quadri sono le saline più grandi d’Europa, e si contraddistinguono per il loro inconfondibile colore rosa. Una colorazione data dalla presenza di una particolare alga, che oltre a conferire la caratteristica tonalità è anche alla base dell’ecosistema della zona.
La pianta è infatti il principale nutrimento del gambero Artemia Salina, che a sua volta fa parte della dieta dell’elegante fenicottero. Ed è proprio per questo che le saline ne ospitano ben 200 specie e 10.000 esemplari.
Ci sono diversi modi per visitare le saline:
- Il trenino turistico, il metodo più comodo e rapido. Con partenze ogni mezz’ora, il treno effettua il giro delle saline, fermandosi in prossimità di una grossa duna, sulla quale è possibile arrampicarsi. Attenzione, i biglietti terminano rapidamente, noi infatti non abbiamo trovato posto.
- a piedi, un sistema più lento, ma economico e di grande impatto visivo. Copritevi la testa, gli occhi e le spalle, e portate molta acqua. In estate, il caldo è asfissiante, ed il riverbero può provocare scottature molto fastidiose.
- in bici, probabilmente la scelta migliore per visitare un’area più estesa. Avrete a disposizione due percorsi, uno di 12 km, ed uno di 30 km, per il quale è consigliata la bicicletta elettrica. Per contro, questa è l’opzione più costosa.
- C’è poi la possibilità di effettuare una visita guidata con 4×4, con partenze ad orari prefissati.
Per info su orari e costi aggiornati, consultate il sito ufficiale.
Cosa vedere nei dintorni
Parco Ornitologico di Pont de Gau
Famoso per i fenicotteri rosa, il parco ornitologico è tra le principali cose da vedere in Camargue. Lungo i suoi due sentieri pianeggianti, lunghi rispettivamente 2,5 e 4,3 km, avrete modo di avvistare moltissime specie di volatili, dagli onnipresenti fenicotteri a cicogne, aironi, ibis, falchi, anatre e molto altro.
Il percorso di visita si articola il due zone distinte. La prima si sviluppa a destra del centro accoglienza, ed è perfetta per le famiglie con bambini, perché potranno vedere tantissimi animali, anche da molto vicino. La seconda, più selvaggia e meno battuta, è l’ideale per chi vuole evadere dalla folla, ed immergersi nella Camargue più autentica, tra aree paludose e canneti sferzati dal Mistral e dal caldo sole della regione.
Mettete in conto 2-4 ore a seconda che vogliate fare un solo sentiero, o tutti e due. Munitevi di teleobiettivo e binocolo, ma soprattutto non dimenticate acqua in abbondanza e un cappellino, perché lungo i sentieri non c’è ombra.
L’ingresso è pagamento, troverete tutte le info sul sito ufficiale.
Saintes-Maries-de-la-Mer
Nella Camargue più profonda, isolato dalle principali città, Saintes-Maries-de-la-Mer è sia luogo di pellegrinaggio sia stazione balneare.
Le tre Marie che danno il nome alla città sono Maria Maddalena, Maria Salome e Maria Jacobé, che secondo la leggenda sarebbero approdate sulle sue coste nel 48 d.C., in fuga dalla Palestina, insieme alla serva Sara.
La chiesa loro dedicata, fortificata e di origine medievale, funse anche da fortezza difensiva dagli attacchi dei saraceni. Nel 1448 vi furono rinvenute le reliquie di Maria Salome e Maria Jacobè, e la sua cripta custodisce una preziosa statua di Santa Sara, la Vergine Nera patrona dei gitani.
Ogni anno, a maggio, Saintes-Maries-de-la-Mer vede i più grande raduno d’Europa della popolazione nomade. In questa occasione, la città si trasforma in una grandissima festa folcloristica, con musiche e canti, processioni e courses camarguaises, le corride non violente che non prevedono nessun maltrattamento degli animali.
Un’attività molto popolare a Saintes-Maries è la visita al Faro della Gacholle, un tragitto di 26 km a/r da effettuare in bicicletta, ammirando il suggestivo paesaggio della Camargue.
Plage de l’Espiguette
Situata a Grau du Roi, a circa 10 km, la spiaggia de l’Espiguette è una meta naturale e riserva naturale molto amata.
Le sue bianche dune sabbiose si estendono a perdita d’occhio, tanto che, dal parcheggio, dovrete camminare circa 10-15 minuti prima di arrivare in prossimità del mare. Essendo molto estesa, può ospitare moltissimi bagnanti senza risultare affollata. L’acqua, calma e bassa, la rende inoltre perfetta per le famiglie con bambini.