La Route 66 non è solo una strada, è l’incarnazione stessa del viaggio on the road e del sogno americano. Nata per favorire il trasporto su gomma rispetto a quello su rotaia, fu utilizzata prima dai migranti del Midwest, poi dai militari. A partire dagli anni 50 iniziò ad essere sfruttata per turismo, entrando nella leggenda anche grazie a Hollywood.
Oggi non esiste ufficialmente più, essendo stata soppiantata dalle più veloci interstate, ma il suo mito è ancora vivo e vegeto, non a caso attira ogni anno milioni di visitatori da tutto il molto.
La Main Street of America è lunga oltre 5000 km: inizia in centro a Chicago e termina, simbolicamente, sul molo di Santa Monica. Nel suo lungo percorso collega 8 stati: Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California, e una miriade di piccole comunità, molte pesantemente danneggiate dallo smantellamento della strada.
Il bello di un viaggio lungo la Route 66 è consiste nell’esplorare il cuore dell’America, vedere il paesaggio mutare man mano che ci si sposta verso ovest, e conoscere il favoloso popolo di combattenti, che ogni giorno si adopera per la sopravvivenza di questo sogno.
Dopo tanti anni e molti altri viaggi in USA, questo è quello che ricordo con più affetto, e spero sarà lo stesso anche per voi.
Indice
Durata
La durata ideale di un viaggio lungo la Route 66 è di tre settimane, per avere tempo di visitare bene anche Chicago e Los Angeles. Poiché, però, molti di voi non hanno a disposizione così tanti giorni, ho compresso il mio itinerario a 18 giorni, naturalmente con qualche rinuncia.
Se avete meno tempo, potete completare il tragitto anche in due settimane, eliminando una notte a Chicago, una a Tulsa, e una a Santa Fe. Vi avverto però che, in questo caso, dovrete percorrere alcune tappe davvero di corsa, saltando diverse attrazioni.
Quando andare e fuso orario
Non esiste il periodo perfetto per visitare la Route 66, in quanto l’itinerario attraversa gran parte del continente, con climi molto diversi tra loro. Nel Midwest troviamo un clima continentale con possibili tornado in primavera ed inverni molto freddi, quindi il periodo migliore sarebbe l’estate. L’ovest ha invece un clima desertico, con estati torride e forti temporali pomeridiani, quindi lì il periodo più indicato sarebbero le mezze stagioni.
Per bilanciare le due zone, vi consiglio di partire all’inizio o alla fine dell’estate, a ridosso del Memorial Day (ultimo weekend di maggio) o del Labor Day (primo lunedì di settembre). In questo periodo, anche i musei e le attrazioni sono aperti più a lungo e per più giorni alla settimana. Occorre infatti anche considerare che le attrazioni della Route 66 sono per lo più gestite da volontari, quindi nei periodi di bassa stagione restano chiuse, o aprono con orari molto ridotti.
Nel vostro viaggio attraverserete tre fusi orari:
- tra Illinois e Texas sarete sul Central Time, 7 ore indietro rispetto all’Italia.
- nel New Mexico sarete sul Mountain Time, 8 ore indietro rispetto all’Italia.
- in Arizona e California sarete sul Pacific Time, 9 ore indietro rispetto all’Italia. In realtà, L’Arizona rientrerebbe nel Mountain Time, ma poiché lo stato non applica l’ora legale (nelle zone che visiterete), di fatto si trova sullo stesso orario della Calfornia. Leggete questo articolo per capire meglio.
Come affrontare un viaggio sulla Route 66
Un viaggio sulla Route 66 è molto diverso da qualsiasi altro itinerario negli Stati Uniti. Non si tratta solo di un viaggio alla scoperta di nuovi posti, grandi città e meraviglie naturali.
Percorrere la Mother Road significa attraversare l’America vera, quella dei piccoli paesini e di una vita rurale, semplice. Significa mettersi in gioco, confrontarsi con un mondo diverso dal nostro, avere voglia di parlare con la gente del posto. Prendersela comoda, lasciare l’autostrada e guidare su stradine di campagna, fiancheggiati ora di campi di granturco, ora da vaste praterie, ora da deserti rocciosi.
Quello che conta quando si decide di intraprendere questo viaggio, è farlo con lo spirito giusto.
Dovrete mettervi in testa che non vedrete grandi parchi naturali e che, a parte le due metropoli all’inizio e alla fine, il vostro percorso sarà scandito da vecchi motel, pompe di benzina e bizzarre attrazioni a bordo strada.
Se siete disposti a rinunciare a qualche grande attrazione, ma in compenso conoscere l’anima dell’America, allora continuate a leggere. Se invece temete che questo itinerario vi possa annoiare, sceglietene uno più classico:
- Costa ovest e grandi parchi
- Le metropoli dell’est
- Florida
- Real America, dallo Yellowstone al Mt Rushmore
Per chi è pensato l’itinerario
Questo itinerario è adatto a chi:
- ha già visitato le principali attrazioni degli Stati Uniti e vuole conoscere un aspetto diverso dell’America.
- ama la cultura pop americana, desidera scoprirne la storia ed entrare in contatto con la popolazione locale.
Questo itinerario NON è adatto a chi
- visita gli USA per la prima volta.
- vuole una vacanza nella sconfinata natura dei grandi parchi.
- non è a proprio agio con l’inglese e a parlare con la gente del posto.
Organizzazione
Ora che vi siete convinti a percorrere la Route 66 nella sua interezza, vediamo come organizzarvi per trarre il massimo da questa favolosa avventura.
Guide e mappe
La Route 66 non esiste più, almeno non ufficialmente. Questo non significa, però, che non potrete percorrerla. Semplicemente, è stata rimossa dalla segnaletica stradale, ed in parte effettivamente smantellata, ma esistono ancora lunghi segmenti che possono tuttora essere esplorati.
A volte è chiamata con il suo nome, altre volte prende il nome che aveva prima, come nel caso della National Trails Highway in Arizona. Altre volte corre accanto all’autostrada, con il nome di Frontage Road. Ma è sempre lei, la nostra cara, vecchia Route 66.
Seguirla, però, non è semplice. Non è ben indicata, e anche il navigatore cercherà in tutti i modi di farvi prendere il percorso più rapido, ovvero l’autostrada. Ma, naturalmente, voi non volete prendere l’autostrada, almeno non dove è possibile un’alternativa. Che senso avrebbe, altrimenti, fare questo viaggio?
Per trovare sempre la strada giusta, letteralmente, dovrete spegnere il GPS ed usare mappe cartacee, e guide dedicate. Queste sono quelle che ho utilizzato io, e mi sono trovata davvero molto bene:
- Mappe cartacee Here It Is Map Series, super dettagliate, ogni stato ha la sua mappa
- Route 66 Adventure Handbook (in inglese), la guida completa con tanti consigli su dove dormire e mangiare.
Deviazioni
A costo di sembrare una purista a tutti i costi, vi sconsiglio di inserire delle deviazioni lungo il percorso, a meno che non abbiate un mese di ferie. In quel caso, potrete fare un po’ come volete.
Parlando nello specifico dell’itinerario da me proposto, però, io vi suggerisco di attenervi solamente alla Mother Road. La tentazione di inserire Las Vegas, Grand Canyon e Monument Valley sarà ovviamente fortissima, ma cercate di resistere. Sono attrazioni che non c’entrano nulla con il tema del viaggio, ed in più vi farebbero perdere troppo tempo.
Alloggi storici
Come già accennato, il bello di questo viaggio sta nello scoprire la storia, e le storie delle persone che, da anni, si occupano di mantenere vive le piccole attività della Strada Madre.
Parte del fascino sta quindi nell’alloggiare nelle strutture storiche della route, anziché nelle grandi catene di motel. Nel programma qui sotto ho previsto i pernottamenti proprio con questo obiettivo.
Ecco alcune strutture storiche da non farsi scappare:
- Munger Moss Motel, Lebanon
- Big Texan Ranch, Amarillo
- Blue Swallow Motel, Tucumcari
- Silver Saddle Motel, Santa Fe
- Monterey Motel, Albuquerque (se non fate il Santa Fe Loop)
- El Rancho Hotel, Gallup
- El Trovatore Motel, Kingman
Route 66, l’itinerario di 18 giorni
Giorno | Tappa | Cosa vedere |
---|---|---|
1 | Italia – Chicago | |
2 | Chicago | Millennium Park, Art Institute, Chicago Loop, Wrigley Building, cartello “begin e Lou Mitchell |
3 | Chicago | Chicago Pier, Miracle Mile, crociera sul Lake Michigan, John Hancock Center, Lincoln Park |
4 | Chicago – Bloomington | Joliet, Wilmington, Dwight, Odell, Pontiac, Bloomington |
5 | Bloomington – Saint Louis | Funks Grove, Atlanta, Lincoln, Springfield (siti di Lincoln), Illinois Brick Road, Staunton |
6 | Saintt Louis – Lebanon | Saint Louis (Chain of Rocks Bridge, Gateway Arch, fabbrica Anheuser-Busch, gelateria Ted Drewes ), Meramec Caverns, Cuba, Rolla, Lebanon |
7 | Lebanon – Tulsa | Gay Parita Service Station, Carthage, Joplin, tratto in Kansas, Ribbon Road, Clanton’s Café, Totem Pole Park, Blue Whale, Tulsa |
8 | Tulsa – Oklahoma City | Rock Café, Arcadia, Oklahoma City (Bricktown, Stockyards City, memoriale attentato del ’95, Museum of the West) |
9 | Oklahoma City – Amarillo | El Reno, Hydro, Lucille’s Gas Station, National Route 66 Museum, Sandhill Curiosity Shop, Texola, Shamrock, McLean, Groom, Amarillo |
10 | Amarillo – Tucumcari | Cadillac Ranch, Palo Duro Canyon State Park, Vega, Adrian, Glenrio, Tucumcari |
11 | Tucumcari – Santa Fe | Santa Rosa, Las Vegas, Pecos Pueblo, Santa Fe |
12 | Santa Fe | Santa Fe e dintorni (Bandelier National Park, Tent Rocks, Los Alamos) |
13 | Santa Fe – Gallup | Turquoise Trail; Albuquerque, Acoma Pueblo, Grants, Gallup |
14 | Gallup – Flagstaff | Petrified Forest, Painted Desert, Holbrook, Winslow, Meteor Crater |
15 | Flagstaff – Kingman | Flagstaff, Williams, Seligman, Hackberry General Store, Kingman |
16 | Kingman – Los Angeles | Amboy, Newberry Springs, Calico, Barstow, Victorville, San Bernardino, Monrovia, Pasadeba, molo di Santa Monica e cartello “end of the trail” |
17 | Los Angeles | Hollywood Walk of fame, Olvera Street, Rodeo Drive, Santa Monica e Venice Beach |
18 | Los Angeles – Italia |
Storia della Historic US Route 66
La Route 66 nacque nel 1926 da un’idea di Cyrus Avery, per promuovere il trasporto su gomma rispetto a quello su rotaia.
I primi ad utilizzare la Route 66 per spostarsi verso ovest furono i disperati contadini degli stati centrali delle grandi praterie. All’inizio degli anni ’30, la terribile tempesta di sabbia conosciuta come Dust Bowl portò sul lastrico molte attività agricole del Midwest americano, i cui proprietari non ebbero altra scelta che lasciare le proprie terre per cercare fortuna in California, come magistralmente raccontato in Furore di George Steinbeck.
Usata durante la guerra per movimentare materiale bellico, negli anni ’50 la Route 66 divenne la strada preferita di chi si muoveva per turismo. In questi anni nacquero e prosperarono i motel, le roadside attractions, i ristoranti e le celeberrime pompe di benzina. Fu il momento di massimo splendore della Route 66, la nascita del mito americano e del viaggio on the road.
Purtroppo, la Strada Madre divenne presto inadeguata alla mole di traffico, e così fu progressivamente sostituita dalle grandi autostrade. I viaggiatori non si fermavano più così spesso lungo in percorso, le attività fallirono, e i paesini si svuotarono pian piano.
Fortunatamente, oggi il suo mito sopravvive ancora, e moltissimi appassionati e nostalgici la percorrono ogni anno, mantenendola ancora viva ed attiva. Anche Hollywood ha contribuito alla resurrezione della Route 66, grazie a film come Cars, che racconta in maniera leggera i drammi vissuti dalle piccole comunità tagliate fuori dal flusso turistico e dal commercio.
Grane merito va poi a personaggi storici come Angel Delgadillo, Gay Parita e Bob Waldmire, che negli anni si sono adoperati affinché le vecchie strutture ed i piccoli paesini non scomparissero totalmente.
Route 66, le principali attrazioni
In ogni paragrafo andrà ad elencare le cose da vedere nei singoli stati, naturalmente solo quelle in tema con il viaggio. Le descrizioni sono però molto sintetiche, perché questo è solamente un itinerario. Per questo motivo, ho preparato per voi anche delle guide più dettagliate stato per stato, che vi consiglio di consultare:
Chicago
La Route 66 inizia in centro, all’incrocio tra la Adams e S Michigan Avenue. Qui troverete il cartello “begin”, ad indicare che la vostra avventura può avere inizio.
Le attrazioni legate alla Strada Madre non sono moltissime nella Windy City, così come in tutte le altre grandi città dove il progresso ha avuto il sopravvento. Oltre al già citato cartello, vi consiglio di visitare:
- Lou Mitchell’s, un diner che è addirittura antecedente la Route, essendo nato nel 1923.
- Henry’s Drive In, storico negozio che dal 1950 serve gustosi hot dog nel quartiere Cicero.
Altre attrazioni di Chicago
- Millennium Park, il parco del 2006 famoso per le tante opere di arte pubblica, tra cui The Cloud, la scultura in acciaio riflettente di Anish Kapoor.
- Art Institute of Chicago, la galleria d’arte moderna che comprende opere di Van Gogh, Seurat, Monet, Chagall, Pollock e molti altri.
- Rookery Building, un edifico in stile art déco del 1888, con una luminosissima lobby ristrutturata da Frank Lloyd Wright.
- Willis Tower, il grattacielo più alto della città, in cima al quale troverete un osservatorio panoramico e il celeberrimo The Ledge, il balcone in vetro che assicura un’esperienza vertiginosa.
- Union Station, la stazione ferroviaria la cui scalinata compare in un’iconica scenda de Gli Intoccabili.
- Navy Pier, il molo turistico che comprende un parco giochi, un museo per bambini e molti negozi e ristoranti.
- Michigan Avenue, la via dello shopping meglio nota come Miracle Mile.
- Crociera sul Lake Michigan, per ammirare il meraviglioso skyline di Chicago dall’acqua.
Illinois
Lasciate Chicago e, utilizzando le mappe che avrete acquistato, seguite il tracciato della vecchia Highway attraversano l’Illinois in direzione sud-ovest. Qui, tra campi di girasoli e granoturco, inizierete a conoscere i gioiellini della Route 66: vecchie pompe di benzina, statue e monumenti bizzarri, diner storici e colorati murales.
Ecco le principali attrazioni:
- Joliet, la città famosa per aver dato il nome a Joliet Jake, il personaggio di John Belushi nel film The Blues Brothers. Visitate il Joliet Area Historical Museum e il Rialto Theater, un cinema del 1926.
- Wilmington, dove vedrete il vostro primo muffler man, ovvero una statua gigante raffigurante un uomo, realizzata a scopo pubblicitario. Il Gemini Giant è un simpatico astronauta, che attirava i visitatori al vicino Launching Pad Drive In, oggi chiuso.
- La stazione di servizio Ambler-Becker a Dwight, del 1933.
- Odell, dove troverete un’altra stazione di servizio con annesso meccanico, costruita nel 1932.
- Pontiac, famosa per i suoi murales e le automobili in miniatura sparse per il centro.
- Funks Grove, un piccolo centro dove si trova l’omonima fabbrica di sciroppo d’acero. Una sosta per acquistare un po’ di questa prelibatezza è obbligatoria.
- Il muffler man di un uomo che regge un hot dog ad Atlanta, che promuoveva l’adiacente ristorante Palms Grill Café.
- Springfield, la città di Lincoln. Non perdete l’occasione di porgere i vostri omaggi al 16° presidente americano, che riposa all’ Oak Ridge Cemetery. La città è anche la patria del corn dog, l’hot dog impanato su stecco. Pare infatti sia stato inventato al Cozy Dog Drive In, nella periferia sud della città.
- Illinois Brick Road, uno splendido tratto di Route 66 pavimentato in mattoni rossi.
- Staunton, dove potrete conoscere Rich Henry e il suo Rabbit Ranch, nel quale ospita alcuni simpatici conigli.




Missouri
Il Missouri vi accoglierà subito con una grande città, Saint Louis, dopodiché proseguirà tra verdi foreste e anguste caverne. Qui si trovano alcune delle attrazioni più simboliche di tutta a Route 66, il Munger Moss Motel e la Service Station di Gay Parita.
Ma cominciamo da Saint Louis, la città che da sempre è considerata il ponte tra est e ovest. Cosa non dovreste perervi?
- Gateway Arch, l’arco in metallo scintillante che simboleggia l’espansione ad ovest.
- Old Chain of Rocks Bridge, il ponte sul Mississippi del 1929, oggi accessibile solo ai pedoni.
- Ted Drewes Frozen Custard, storica gelateria in attività da oltre 80 anni.
- fabbrica della Budweiser (oggi Anheuser-Busch).
Vediamo ora invece le principali cose da vedere in Missouri:
- Meramec Caverns, le grotte calcaree dove trovò rifugio il leggendario bandito Jesse James.
- Cuba, la città dei murales. Ce ne sono ben 14, sparsi per il centro.
- La sedia a dondolo più grande del mondo a Fanning.
- Lo straordinario Munger Moss Motel di Lebanon. Gli attuali proprietario lo gestiscono dal 1971, e sapranno quindi riempirvi di aneddoti sulla Route 66 e sulla sia dismissione.
- Gay Parita Service Station a Paris Springs. Il compianto Gary Parita realizzò con le sue mani questa riproduzione di una stazione di servizio Sinclair. Per anni lavorò qui tutti i i giorni, tra migliaia di cimeli della Mother Road, intrattenendo i visitatori ed elargendo preziosi consigli. Oggi, è gestito dalla figlia.
- Carthage, con il Boots Motel e il cinema 66 Drive-In Theater.




Kansas
Il Kansas ospita il tratto più breve della Route 66, appena 13 miglia, e attraversa solo tre cittadine. Le sue attrazioni, tuttavia, sono molto interessanti:
- Cars on the Route a Galena, dove “vive” il carro attrezzi che ha ispirato il personaggio di Cricchetto. Entrate a fare quattro chiacchiere con la proprietaria, che sarà felicissima di mostrarvi le foto del set.
- Riverton e il suo Eisler Brothers Store, il tipico negozietto di paese che vende un po’ di tutto.
- Baxter Springs, dove si trovano il Rainbow Bridge (che in realtà è bianco), e il piccolo ufficio turistico/museo ricavato da una vecchia stazione di rifornimento.


Oklahoma
In Oklahoma comincerete ad assaporare gli spazi sconfinati del territorio americano, che vi accompagneranno fino in California. Ma soprattutto, conoscerete alcune delle più straordinarie storie della Main Street of America:
- Clanton’s Café, ristorante storico aperto nel 1927 da Grant Taylor, e gestito oggi da una sua discendente. Oltre a preparare una squisita country fried steak, i proprietari si dedicano a diverse attività sociali per la comunità locale.
- Totem Pole Park a Foyil. Questo piccolo tributo ai nativi americani è un parco pubblico, realizzato tra il 1937 e il 1962 da Ed Galloway. E’ pieno di statue decorate con i tipici motivi indiani, e la colonna più alta supera i 20 metri.
- The Blue Whale di Catoosa. Solo sulla Route 66 può capitare di fermarsi ad ammirare una enorme balena sorridente nei pressi di un parco pubblico!
- Tulsa, la città nella quale Cyrus Avery lanciò l’idea di un’autostrada che collegasse Midwest e West.
- Stroud, con il Rock Cafè, splendido esempio di resilienza. Nonostante sia stato quasi distrutto da un tornado nel 1999, e da un incendio nel 2006, oggi è ancora in attività, grazie alla caparbietà della proprietaria Dawn Welch.
- Arcadia, dove troviamo il Round Barn e il negozio di bibite gassate Pops.
- Oklahoma City. Non perdetevi i due quartieri Bricktown e Stockyards, e il memoriale dell’attentato alla sede FBI del 1995.
- Lucille’s Historic Gas Station a Hydro. In questa locanda, la signora Lucille offriva vitto e alloggio ai viaggiatori più bisognosi. La sua bontà d’animo le valse l’appellativo di “Madre della Strada Madre”.
- Sandhill Curiosity Shop di Erick. E’ gestito da Harley, uno dei personaggi più stravaganti che incontrerete nel corso del viaggio.
- La città fantasma di Texola.




Texas
La Route 66 attraversa il Lone Star State nella regione settentrionale del Panhandle, con un tratto relativamente breve di 287 km. Siamo a metà del nostro tragitto tra Chicago e Los Angeles, come vedremo nel piccolo villaggio di Adrian.
Cosa vedere in Texas?
- Shamrock e il Tower Station & motel U-Drop Inn Cafe, che ha ispirato i produttori di Cars per la “Casa della Body Art” di Ramone.
- Mc Lean, che ospita un paio di belle pompe di benzina degli anni ’30.
- Amarillo e il Big Texan Ranch. In questo folle e imperdibile hotel/ristorante in stile western potrete affrontare la sfida della bistecca da 2 kg. Se la mangiate tutta in un’ora, il pasto è offerto.
- Cadillac Ranch, sempre ad Amarillo. Quest’installazione del 1974 consiste in una fila di 10 cadillac piantate a muso in giù nel terreno. La particolarità è che potrete scrivere sulle auto con le bombolette spray messe a disposizione.
- Adrian, la “terra di mezzo” della Route 66. Siete arrivati al giro di boa, alla metà di questo straordinario viaggio. Fatevi le foto di rito sotto al cartello, e festeggiate poi con un’ottima crostata di mele al Midpoint Cafè.
- Glenrio, città fantasma abbandonata negli anni ’80.
A breve distanza da Amarillo potrete fare una deviazione al Palo Duro Canyon State Park, il secondo canyon più grande degli Stati Uniti dopo il Grand Canyon.




New Mexico
Con i suoi sconfinati panorami desertici, antichi pueblo e deliziose cittadine con gli edifici in adobe, il New Mexico vi sorprenderà ad ogni miglio. Qui è inoltre possibile percorrere ben due tratti della Route 66. Il primo passava per Santa Fe mentre il secondo, più recente e ora soppiantato dalla I-40, collegava Santa Rosa direttamente con Albuquerque.
Ecco le principali attrazioni del New Mexico:
- Il Blue Swallow Motel di Tucumcari, uno degli hotel più belli della Route. Lungo la Main Street vedrete altre vestigia del passato, come il diner Kix on 66 e il negozio di souvenir TeePee Curious.
- Santa Rosa, dove fare un tuffo nella pozza naturale Blue Hole. Oltre a questo c’è il Route 66 Auto Museum, dove sono in mostra una trentina di auto d’epoca, alcune delle quali in vendita.
- Las Vegas, una tranquilla cittadina con un bel centro storico in stile coloniale spagnolo che non ha nulla a che vedere con la sua omonima in Nevada.
- Pecos Pueblo, un antico villaggio nativo.
- Santa Fe, la meravigliosa capitale del New Mexico. Il suo centro storico in adobe è pieno di negozi, ristoranti e gallerie d’arte. La Cattedrale, dedicata a San Francesco d’Assisi, è particolarmente suggestiva al tramonto.
- Albuquerque, la città di Breaking Bad. Non perdetevi il 66 Diner, il Kimo Theater, e Old Town, il centro storico dalle atmosfere messicane.
- Gallup, centro nevralgico della comunità nativa. Soggiornate al El Rancho Motel, che ospitò anche John Wayne Ronald Reagan, e approfittatene per acquistare dell’artigianato indiano originale.
In New Mexico sono inoltre possibili alcune piacevoli deviazioni. Per esempio, il Bandelier National Monument e Tent Rocks nei pressi di Santa Fe. Lungo la I40 potrete invece visitare Acoma Pueblo, la suggestiva “città nel cielo” abitata da secoli dai nativi.



Arizona
Il tratto di Route 66 in Arizona è quello più conosciuto e frequentato. La strada passa infatti da Williams e Flagstaff, le due porte di accesso al Grand Canyon, pertanto la quantità di turisti è molto importante. La cittadina più rappresentativa è senza dubbio Seligman, dove vive e opera Angel Delgadillo, conosciuto come “l’angelo custode della Route 66“.
Ma vediamo, in dettaglio, le attrazioni dell’Arizona:
- Painted Desert e Petrified Forest, due parchi in cui vedere rocce multicolori e tronchi fossilizzati di milioni di anni fa.
- Il Wigwam Motel di Holbrook, dove potrete dormire nelle tipiche tende indiane.
- Winslow, città resa famosa dagli Eagles nella loro Take It Easy, del 1972.
- Meteor Crater, un cratere meteoritico di circa un miglio di diametro (1,6 km) e 166 metri di profondità.
- Flagstaff, cittadina universitaria con un centro molto piacevole, pieno di ristoranti e negozi.
- Williams, una delle cittadine più frequentate. E’ popolata da ristoranti a tema e negozio di souvenir, ma purtroppo l’effetto finale è troppo “finto”.
- Seligman, la città di Angel Delgadillo. Se la Route 66 esiste ancora, il merito è soprattutto suo. Oggi è molto anziano, ma con un po’ di fortuna riuscirete ad incontrarlo nel suo negozio di barbiere, e scambiarci due parole. Ogni edificio della coloratissima Main Street è decorato con auto in stile Cars, e cimeli di ogni genere legati alla Strada Madre. Fermatevi anche a mangiare qualcosa al Delgadillo Snow Cap, il ristorante di Juan, compianto fratello di Angel.
- Hackberry General Store, un altro negozio pieno di memorabilia.
- Kingman, importante snodo commerciale e ferroviario. Visitate l’Arizona Route 66 Museum, ben fatto e pieno di informazioni interessanti.
- Oatman, cittadina western dell’epoca della corsa all’oro.




California
Una volta arrivati nel Golden State i migranti, che si aspettavano verdi vallate traboccanti di alberi da frutto, si trovavano invece a fronteggiare il terribile Deserto del Mojave. Uno dei punti più pericolosi del tragitto, nonché autentica prova di resistenza per i loro sgangherati macinini, già messi a dura prova dal lungo viaggio. Non a caso, molti persero la vita proprio qui, a pochi passi dal traguardo.
E la ricca California è anche lo stato nel quale lo smantellamento della Route 66 ha avuto le conseguenze peggiori per e piccole comunità, ormai ridotte a ghost town.
Cosa vedere in California?
- Il Roy’s Motel di Amboy, che con la sua gigantesca insegna al neon rievoca i tempi d’oro, quando la piccola città brulicava di visitatori.
- Il Bagdad Café di Newberry Springs, il locale dove è stato girato l’omonimo film dell’87.
- Calico Ghost Town, ricostruzione in stile parco divertimenti di una cittadina western, perfetta per i bimbi.
- Barstow e la sua Main Street disseminata di murales.
- Il Botte Tree Ranch di Oro Grande, una fitta foresta fatta di bottiglie di vetro colorato e altri oggetti.
- Victorville, dove hanno sede il California Route 66 Museum e l’Emma Jean Holland Burger Café, un diner del 1947 che serve colazioni stratosferiche. Questo ristorante è stato inoltre il set dell’iconica scena di Kill Bill in cui la Sposa si libera dopo essere stata sepolta viva, ed entra in un bar a chiedere un bicchiere d’acqua.
- San Bernardino e il primo Mc Donald’s del mondo.
- L’Aztec Motel di Monrovia, risalente al 1925.



Los Angeles
Arrivati sotto il cartello “end of the Trail“, dopo oltre 5000 km, proverete un misto di eccitazione e malinconia. L’entusiasmo di aver raggiunto la meta si mescolerà infatti inevitabilmente con la tristezza per una splendida avventura che volge al termine.

La Route 66 termina oggi sul molto di Santa Monica, ma non è sempre stato così. Il vero punto finale della strada è infatti tra la Lincoln e Olympic Blvd, sempre a Santa Monica. Il motivo per cui ora si trova sul molo è puramente commerciale, in quanto quella è una zona più turistica. Vi consiglio, comunque, di vistarli entrambi.
Altre attrazioni della Città degli Angeli:
- Hollywood Boulevard, sui cui marciapiedi sono incastonate le stelle con i nomi di cantanti, attori e registi. Nel cortile del Grauman’s Chinese Theatre si trovano invece le impronte di alcuni personaggi famosi. Lungo tutta la strada troverete figuranti in costume, negozi di souvenir e ristoranti a tema.
- Rodeo Drive a Beverly Hills, la via dello shopping di super lusso. Lustratevi gli occhi davanti alle vetrine dei grandi stilisti, comparse anche nel film Pretty Woman.
- Griffith Observatory, l’osservatorio astronomico e punto panoramico sulla città. Da qui è possibile vedere da vicino la famosa scritta Hollywood.
- Santa Monica e Venice Beach, le due principali località balneari. A Santa Monica, oltre a visitare il già citato molo potrete prendere il sole e passeggiare sul lungomare. Venice Beach è il quartiere alternativo, dove bazzicano una moltitudine di personaggi strambi.
- El Pueblo, il quartiere storico di Los Angeles. Passeggiate lungo Olvera Street, tra colori e atmosfere messicane, magari assaggiando un classico burrito.
- Parchi divertimento. Non si può visitare Los Angeles senza andare almeno in uno dei due principali parchi divertimento. Il primo è ovviamente Disneyland, dove recentemente è stata aggiunta un’area a tema Star Wars. Il secondo è Universal Studios, dove è possibile visitare anche i set di alcune famose produzioni cinematografiche.


