Pont-Saint-Martin in Valle d’Aosta, cosa vedere

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  • Categoria dell'articolo:Valle d'Aosta
  • Ultima modifica dell'articolo:5 Aprile 2024
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Pont-Saint-Martin è un comune di origine romana della bassa Valle d’Aosta. Tappa obbligata della Via Francigena, è conosciuto per il suo ponte che, benché meno famoso delle tante vestigia romane del capoluogo, vale comunque la pena visitare.

La cittadina è inoltre facile da raggiungere, essendo il primo comune che si incontra dopo aver lasciato il Piemonte, e vicina a tante altre attrazioni, come il Forte di Bard, il Castello di Verres e le Goye di Hone. Mettendo insieme tutte queste cose da vedere, si riesce a riempire una piacevole giornata, lontano dai percorsi turistici più affollati.

Come arrivare

Raggiungere Pont-Saint-Martin è semplicissimo, visto che si trova proprio all’uscita dell’autostrada E25 della Valle d’Aosta. Una volta usciti, tenete la destra al bivio, e poi svoltate a sinistra alla rotonda successiva.

Un primo parcheggio gratuito si trova in Via Resistenza, mentre, proseguendo verso il centro, se ne incontra un altro in Piazza IV Novembre, proprio a ridosso del ponte romano. L’unico inconveniente è che qui vige il limite orario.

Pont-Saint-Martin, cosa vedere

Il ponte romano è indubbiamente l’attrazione principale della città. Risale al I secolo a.C., durante l’impero di Ottaviano Augusto. Ha un’unica campata, larga ben 36 metri, ed è alto circa 13 metri, una costruzione davvero imponente in un paesino così piccolo.

La leggenda narra che sia stato il diavolo in persona ad edificare il ponte, in cambio dell’anima del primo essere vivente che vi avesse transitato. San Martino (cui l’opera è dedicata), vi fece quindi passare un cane, che fu così sacrificato, salvando gli abitanti della città. Per questo motivo, il monumento è conosciuto anche come “Ponte del Diavolo“. Lo storico carnevale, che si tiene a febbraio, rievoca proprio questa leggenda.

Attraversate il ponte e prendete Via Roma, salendo fino al Castello Baraing. In stile neogotico, risale alla fine dell’800, e domina la città dall’alto. Fu costruito da Annibale Baraing, che però morì prima di vedere la fine dei lavori. Nel 1931, la moglie donò l’edificio al comune, che ne fece la sede del municipio. Oggi ospita invece la Comunità Montana Mont Rose, ed è chiuso al pubblico.

Si propone come erede del Castello Vecchio, o Castellaccio, i cui resti si trovano a circa 1 km di distanza. Di questa antica costruzione medievale rimane ben poco, ma si possono ancora distinguere la cinta muraria esagonale, la cappella, e la prigione.

Tornate in città dalla Via Perloz, e passate dalla Chiesa di Fontaney, con annesso cimitero. La chiesa risale al 1595, eretta per volere del barone Pierre de Vallaise. L’interno, a tre navate, custodisce pilastri affrescati con le vite dei Santi, e dipinti del ‘700.

Un’ultima attrazione è la Casa Forte, detta anche “l Castel”. Dopo aver abbandonato il Castello, i signori di Pont-Saint-Martin si trasferirono in questo massiccio edificio nei pressi del municipio. Al primo fabbricato, del ‘400, si aggiunsero nei secoli altri corpi, per rendere il castello più simile a una residenza nobiliare che a una roccaforte. E’ visitabile solo scrivendo preventivamente all’ufficio del turismo ([email protected]).

Dove mangiare

Anche se non si trova propriamente a Pont Saint-Martin, bensì a Perloz, consiglio il ristorante Mansio 1695.

Nelle sue sale con soffitto a volte e pareti in pietra, si respira un’autentica atmosfera di montagna. I piatti sono quelli tipici della regione: salumi e formaggi, il delizioso lardo di Arnad, e poi cervo, polenta e pasta di segale. Tutto fatto con ottimi ingredienti e presentato con cura.

Le porzioni sono extra abbondati, io ero piena già dopo l’antipasto!

Cosa vedere nelle vicinanze

Forte di Bard

A breve distanza da Pont-Saint-Martin, il Forte di Bard si staglia sul suo sperone roccioso a protezione della Valle d’Aosta.

Per secoli, il forte servì per controllare il transito di merci e persone lungo la Dora Baltea e verso il confine con la Francia. Nel 1800, la sua guarniguine oppose una strenua resistenza all’armata di Napoleone, il quale, per ripicca, lo fece radere al suolo.

Il forte fu quindi completamente ricostruito dopo l’unità d’Italia, per volere di casa Savoia. Il complesso si articola su tre livelli, con diverse opere difensive che includono bastioni, cannoniere e gallerie sotterranee.

Oggi il Forte di Bard è un museo aperto al pubblico, che ospita diverse mostre permanenti e temporanee.

  • Il Museo delle Alpi: un percorso multimediale che racconta la storia e la cultura delle Alpi occidentali.
  • Il Museo del Forte e delle Fortificazioni: un’esposizione dedicata all’evoluzione delle tecniche di difesa nel corso dei secoli.
  • Le Prigioni del Forte: 24 celle anguste e buie utilizzate nel periodo in cui il forte fu adibito a carcere militare.
  • Le Opere Basse: le fortificazioni più esterne del forte, che offrono una vista panoramica mozzafiato sulla valle.

Recentemente, il Forte di Bard è stato reso celebre da Hollywood: nel 2015 ha infatti “impersonato” la sede dell’Hydra, organizzazione criminale nemica dello Shield nel film Avengers: Age of Ultron.

Le 3 goye di Hone

Nei pressi del vicino borgo di Hone potrete percorrere il semplice ma scenografico sentiero che costeggia il fiume Ayasse. In questa zona, il torrente ha scavato un canyon, o orrido, tra le lisce pareti di roccia striata di quarzo, compiendo tre spettacolari salti, con altrettante cascate. Queste prendono il nome di goye, o “marmitte”, per via delle vasche d’acqua che si formano ai piedi delle cascate.

Terminata la visita, potrete risalire tra i vigneti e tornare in paese dalla strada asfaltata, ammirando il bellissimo panorama sul Forte di Bard.

Sentiero degli orridi e ponti di Pontboset

Le goye di Hone sono la prima tappa del cosiddetto “sentiero degli orridi”, che prosegue fino a Champorcher, attraversando il borgo medievale di Pontboset..

Il piccolo paesino affacciato sull’Aysasse è famoso per i suoi suggestivi ponti in pietra costruiti nel ‘600, sotto il dominio del conte Nicole de Bard. Lasciate l’auto lungo la Strada Regionale 2, e scendete al torrente per iniziare il percorso ad anello, lungo circa 2,5 km.

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