Le 3 Goye di Hone in Valle d’Aosta

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  • Categoria dell'articolo:Valle d'Aosta
  • Ultima modifica dell'articolo:5 Aprile 2024
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La Valle d’Aosta, pur essendo la regione più piccola d’Italia, nasconde un’infinità di meraviglie. Le vette più alte d’Europa, antichi castelli, roboanti cascate e piste da sci che tutto il mondo ci invidia.

Un’attrazione naturale splendida, ma poco conosciuta, sono le Goye di Hone, tre salti del fiume Ayasse, nella zona della Valle Centrale poco oltre il confine con il Piemonte. Un semplice sentiero vi permetterà di ammirare questo capolavoro della natura.

Come arrivare

Potete raggiungere Hone in automobile, seguendo l’autostrada E25 della Valle d’Aosta fino all’uscita di Pont Saint Martin. Da qui, proseguite sulla statale SS26 costeggiando la Dora Baltea fino ad oltrepassare il Forte di Bard. Alla rotonda, svoltate a sinistra e seguite la strada fino al centro di Hone.

Il parcheggio più comodo per visitare le goye è quello di fronte al municipio di Hone, che in più è gratuito.

Una volta lasciata la vostra vettura, attraversate il ponticello e raggiungete il parcheggio per camper. Da qui, le indicazioni non sono chiarissime. Tenete la sinistra, e continuate a camminare in salita sulla strada asfaltata.

Al primo tornante, vedrete di fronte a voi un sentiero che si addentra nel bosco, indicato dal alcuni cartelli gialli. Siete finalmente arrivati all’inizio del percorso.

Goye di Hone

Il sentiero per le Goye di Hone può essere fatto sia ad anello, sia lineare, ed in entrambi i casi è lungo circa 1,2 km, con un dislivello di 95 metri.

Salite sul ponticello in metallo per ammirare la prima delle tre cascate (che, in realtà, seguendo il corso del fiume, sarebbe l’ultima). Questa è la Goille de Valieta, dove il torrente compie tre salti, e le sue limpidissime acque riempiono altrettante vasche, denominate anche marmitte. La parola goye, o goille, deriva infatti dal dialetto patois valdostano, ed indica le vasche create dallo scorrere di un fiume.

Goye di Hone, Goille de Valieta

Tenendo il torrente sulla vostra sinistra, continuate fino al secondo belvedere e alla Goille de la Teua, dove alcuni pannelli raccontano la storia del luogo, oltre ai suoi aspetti geologici e ambientali. Qui è possibile scendere fino in riva al torrente, e camminare sulla liscia roccia dell’orrido, con le sue particolari striature verdi di quarzo e giadeite. Questa roccia è particolarmente resistente, difatti viene estratta ed utilizzata per lastre di copertura e rivestimenti.

Arrivate infine all’ultima, la Goille dou Breh, dove il torrente si getta a capofitto tra enormi massi di roccia bianca, creando l’orrido che avete appena attraversato.

Goye di Hone, Goille dou Breh

A questo punto potrete riprendere il sentiero al contrario, oppure salire in cima all’altura, tra case e vigneti, e tornare in paese dalla strada asfaltata. Io vi consiglio la seconda opzione, che offre panorami mozzafiato sul forte di Bard e sull’abitato di Hône.

Cosa vedere nei dintorni

Sentiero degli orridi e ponti di Pontboset

Le goye di Hone sono la prima tappa del cosiddetto “sentiero degli orridi”, che prosegue fino a Champorcher, attraversando il borgo medievale di Pontboset..

Il piccolo paesino affacciato sull’Aysasse è famoso per sei suggestivi ponti in pietra costruiti nel ‘600, sotto il dominio del conte Nicole de Bard. Lasciate l’auto lungo la Strada Regionale 2, e scendete al torrente per iniziare il percorso ad anello, lungo circa 2,5 km.

Forte di Bard

A breve distanza dal sentiero delle Goye di Hone, il Forte di Bard si staglia sul suo sperone roccioso a protezione della Valle d’Aosta.

Per secoli, il forte servì per controllare il transito di merci e persone lungo la Dora Baltea e verso il confine con la Francia. Nel 1800, la sua guarniguine oppose una strenua resistenza all’armata di Napoleone, il quale, per ripicca, lo fece radere al suolo.

Il forte fu quindi completamente ricostruito dopo l’unità d’Italia, per volere di casa Savoia. Il complesso si articola su tre livelli, con diverse opere difensive che includono bastioni, cannoniere e gallerie sotterranee.

Oggi il Forte di Bard è un museo aperto al pubblico, che ospita diverse mostre permanenti e temporanee.

  • Il Museo delle Alpi: un percorso multimediale che racconta la storia e la cultura delle Alpi occidentali.
  • Il Museo del Forte e delle Fortificazioni: un’esposizione dedicata all’evoluzione delle tecniche di difesa nel corso dei secoli.
  • Le Prigioni del Forte: 24 celle anguste e buie utilizzate nel periodo in cui il forte fu adibito a carcere militare.
  • Le Opere Basse: le fortificazioni più esterne del forte, che offrono una vista panoramica mozzafiato sulla valle.

Recentemente, il Forte di Bard è stato reso celebre da Hollywood: nel 2015 ha infatti “impersonato” la sede dell’Hydra, organizzazione criminale nemica dello Shield nel film Avengers: Age of Ultron.

Pont-Saint Martin

Pont-Saint-Martin, città di origine romana, era un importante snodo della Via Gallia, ed ancora oggi è una tappa obbligata della Via Francigena, la strada di pellegrinaggio che collega Canterbury a Roma. .

La sua principale attrazione è il maestoso Ponte Romano sul fiume Lys, lungo 23 metri e alto 21, realizzato nel I secolo a.C. La leggenda narra che il ponte fu costruito dal diavolo in persona, che lo eresse in una notte in cambio dell’anima del primo essere vivente che l’avesse attraversato. L’indomani, San Martino liberò sul ponte un cane, che fu così sacrificato al posto degli abitanti della città.

Tra le altre cose da vedere, l’antica Chiesa di Fontaney, e il Castello Baraing, del 1894.

Pont Saint Martin, ponte romano

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