Coste frastagliate battute dal vento, piccoli borghi, casette dalle imposte colorate e i tetti di paglia, fari solitari, spettacolari maree, ma anche luoghi di grande importanza storica… per non dimenticare l’ottima cucina! Un itinerario in Bretagna e Normandia, due regioni del nord della Francia, attigue ma profondamente diverse, riesce ad andare incontro ai gusti di tutti, e si presta benissimo a un viaggio on the road nella nostra vecchia Europa.
Andiamo a scoprire le principali attrazioni di queste zone, l’itinerario ideale e tanti consigli pratici! Pronti a partire?
Indice
Info pratiche
Come arrivare e come muoversi
Per visitare queste due regioni, vi occorrerà un’auto, che sia a noleggio oppure la vostra. I mezzi pubblici collegano le principali città, ma non sono così capillari da coprire anche attrazioni come i calvari bretoni o i luoghi dello sbarco in Normandia.
Se abitate nel Nord Italia, potete anche viaggiare con la vostra auto direttamente da casa, come abbiamo fatto noi. Certo, la distanza è considerevole, ma fattibile. La scelta migliore, tuttavia, resta quella di volare su Parigi, e poi noleggiare l’auto lì. Così facendo guadagnerete due giorni di vacanza, soprattutto se all’andata partite la mattina presto, e il ritorno prendete l’ultimo aereo disponibile.
Con un loop su Parigi, percorrerete circa 2000-2500 km. Scegliete quindi un’auto che sia comoda, ma maneggevole, perché i borghi costieri hanno strade strette e affollate, e trovare parcheggio è spesso un’impresa.
Dove alloggiare
L’itinerario in Bretagna e Normandia è un viaggio, appunto, itinerante. le due regioni sono piuttosto estese, e non è possibile pensare di stare in un solo hotel.
Io preferisco spostarmi il più possibile, per essere sempre il più vicina possibile alle destinazioni da visitare. Se preferite cambiare meno spesso, così da non fare e disfare continuamente i bagagli, sarà meglio scegliere quattro/cinque grandi città, dalle quali in un paio d’ore al massimo potrete raggiungere tutte le attrazioni.
Per esempio, con partenza da Parigi potete fare come segue:
- Angers/Nantes: 1 notte
- Vannes: 2 notti
- Quimper: 2/3 notti
- Rennes: 2/3 notti
- Caen/Bayeux: 2 notti
- Rouen: 2/3 notti
Come organizzare i pasti
Mangiare in Francia non è certo un problema, l’offerta è ampissima e di qualità. Un potenziale problema possono però essere gli orari di apertura, ed in generale una diversa concezione dei tre pasti principali.
Nella maggior parte dei casi, la colazione non è inclusa nel costo della stanza. Gli hotel propongono sempre una colazione a pagamento, ma spesso il prezzo è sconveniente.
I bar dove in Italia facciamo colazione con cappuccino e cornetto, qui sono più locali da tè o aperitivo, difatti difficilmente aprono prima delle 11. Dovrete cercare una boulangerie, una via di mezzo tra la panetteria e il bar. Oltre alle celebri baguette e ai pasticcini, c’è sempre un angolo con le viennoisieries, ovvero i pani dolci da colazione, e non vi faranno mancare caffè e spremuta. Tra le mie preferite ci sono le catene Boulangerie Ange, Boulangerie Paul e Marie Blachere.
Io preferisco pranzare al sacco quando viaggio on the road. Ottimizzo i tempi, mangio quando ho fame, e non devo mettermi a cercare un locale, magari mentre sono in una località sperduta. Se avete un frigo da campeggio, già che siete nella boulangerie per la colazione, prendetevi anche i panini per il pranzo. Le tre catene che ho menzionato sopra fanno anche ottime baguette farcite.
La cena è invece il momento per rilassarsi. Considerate che qui i ristoranti chiudono prima rispetto all’Italia, di solito tra le 21.30 e le 22.00. Cercate quindi di non arrivare troppo tardi. Se ci tenete particolarmente a cenare in un posto specifico, date un colpo di telefono nel pomeriggio. Un locale che consiglio caldamente, e dove è bene prenotare, è La Maison de l’Océan di Brest, specializzato in frutti di mare.
L’itinerario
Come spiegavo in questo articolo, organizzare un viaggio on the road in Europa è abbastanza complesso. Io mio sono ritrovata ad allungare i tempi di praticamente ogni tappa. Le attrazioni sono molte e, anche se vicine tra di loro, richiedono parecchio tempo per una visita accettabile. E poi ci sono da considerare il traffico, e la difficoltà a trovare parcheggio, soprattutto in alta stagione. Tutte cose che fanno perdere tempo prezioso.
Due settimane sono l’ideale per un itinerario in Bretagna e Normandia. Con meno giorni, rischiereste inutili corse da una meta all’altra, senza godervele appieno.
Vi propongo un itinerario con partenza e arrivo su Parigi. Corrisponde indicativamente a quello che ho fatto io, ma io sono partita direttamente da Milano in auto. Ho dato più spazio alla costa e ai borghi, ma naturalmente potete rimodulare l’itinerario in base alle vostre preferenze.
Se avete a disposizione solo una settimana, dovrete scegliere solo una delle due regioni:
Giorno | Tappa | Cosa vedere |
---|---|---|
1 | Italia – Parigi – Angers | 1/2 Castelli della Loira |
2 | Angers – Vannes | Nantes e Vannes |
3 | Vannes | Carnac e Penisola del Quiberon |
4 | Vannes – Quimper | borghi costieri e Pont-Aven |
5 | Quimper | Penisola di Crozon |
6 | Quimper – Morlaix | calvari bretoni |
7 | Morlaix | costa della Manica: Menez-Ham, Roscoff |
8 | Morlaix – Rennes | Cap D’Erquy, Cap Frehel, visita di Rennes |
9 | Rennes | Cancale, Saint-Malo, Mont-Saint-Michel |
10 | Rennes – Caen | luoghi dello sbarco in Normandia |
11 | Caen | musei e luoghi dello sbarco in Normandia |
12 | Caen – Rouen | Honfleur, Dieppe, Costa d’Alabatsro |
13 | Rouen | Rouen e dintorni |
14 | Rouen – Parigi – Italia |
Itinerario in Bretagna e Normandia, cosa vedere
Castelli della Loira
Stranamente, cominciamo l’itinerario in Bretagna e Normandia con una tappa in un’altra regione, la Valle della Loira. Poiché la prima tappa in Bretagna, Vannes, dista ben 450 km da Parigi, vale la pena spezzare il viaggio per visitare alcune delle romantiche e sontuose dimore nobiliari del Rinascimento, che sorgono lungo il fiume più lungo di Francia.
I Castelli della Loira sono oltre 300, e meritano naturalmente un itinerario dedicato. Voi avrete tempo per visitarne solo uno o due. Il mio consiglio è di scegliere i due più rappresentativi, quindi Chambord e Chenonceau.
Il Castello di Chambord è il più grande, ed immerso in un gigantesco parco che era la tenuta di caccia di Re Francesco I. Fu realizzato come residenza secondaria, ma il re non vi soggiornò quasi mai. La sua possente struttura quadrata è circondata da aggraziate torrette e un’eccezionale terrazza panoramica, arricchita da giulie e una coloratissima lanterna. All’interno, il pezzo forte sono la scalinata a doppia elica, probabilmente progettata da Leonardo, e il soffitto a cassettoni del secondo piano.
Chenoceau è conosciuto come il Castello delle Dame, perché ha avuto come grandi protagoniste delle figure femminili di rilievo, tra le quali Caterina de’ Medici e la sua rivale in amore, Diana di Poitiers. Delicatamente adagiato a cavallo del fiume Cher, è circondato da ordinati giardini alla francese, che nella bella stagione regalano un tripudio di colori e profumi. Le sue forme sinuose riflettono l’impronta femminile delle sue proprietarie, e lo rendono un vero castello delle favole. Gli interni sono sontuosamente arredati e decorati con preziosi quadri dei grandi maestri europei. Da non perdere la galleria rinascimentale di Caterina de’ Medici, dove la regina teneva feste e ricevimenti.
Morbihan
Vannes e il golfo
Proseguite quindi verso Vannes, capitale del dipartimento del Morbihan. La città ha uno splendido centro storico, tutto da girare a piedi. Da vedere le caratteristiche case a graticcio e i remparts, le vecchie mura di cinta. Al posto del fossato c’è oggi un piacevole parco dove rilassarsi un po’.
Se scegliete di dedicare due giorni al Morbihan, fate anche una crociera nel golfo, e visitate la Penisola di Quiberon. Questa stretta lingua di terra è una popolare meta balneare, grazie alle spiagge bianche, i sentieri di trekking e le città a vocazione turistica.
Tracce di preistoria
Da non perdere nel Morbihan ci sono sicuramente i siti megalitici. Il più conosciuto è Carnac, con ben 5 aree di allineamenti, ovvero interminabili file di massi granitici posti in piedi nel Neolitico. Per camminare tra i menhir occorre prenotare una visita guidata, ma potete anche solo seguire il sentiero ciclo-pedonale, e visitare gli allineamenti da fuori.
Prima di entrare nel Finistère, fermatevi nel piccolo borgo di St. Cado, un isolotto incorniciato dalle acque del fiume Ethel.
Il Finistère
Proseguiamo l’itinerario in Bretagna e Normandia approdando nel Finistère, il cui nome significa, appropriatamente, fine della terra.
Borghi e Spiagge
Subito incontrerete altri due splendidi villaggi. Il primo è Doëlan ,un incantevole porticciolo con un panorama da cartolina. Il secondo, Pont-Aven, è attraversato da un fiume, le cui acque alimentano i mulini ancora in funzione, in un’atmosfera bucolica e romantica.
Lungo la costa del Finistère si estendono alcune delle spiagge più belle della regione, ideali se volete fare un po’ di vita di mare. A Fouesnant ce ne sono alcune davvero splendide: la Plage des Dunes, la Plage de Mousterlin e la lunghissima Plage de Kerler.
Poco più avanti si trovano Bénodet e Sainte-Marine, due eleganti cittadine una di fronte all’altra. Anche qui troviamo alcune spiagge interessanti, per esempio la Plage de Kermor e la Plage de l’Île-Tudy.
Le estremità
Grande protagonista del Finistère e meta obbligata dell’itinerario in Bretagna e Normandia è la Pointe du Raz. L’estremità occidentale della Francia ha un fascino selvaggio, con la sua costa frastagliata costantemente spazzata dal vento e dalle impetuose acque dell’Oceano Atlantico. Seguite il bel sentiero panoramico che attraversa la brughiera e conduce ai due fari, e spingetevi fino alla spiaggia Baie des Trépassées, il paradiso dei surfisti.
Altra tappa imperdibile è la Penisola di Crozon, poco conosciuta ma sorprendente. Questo lembo di terra a forma di croce è un piccolo concentrato di Bretagna: spiagge, scogliere a picco sul mare, sentieri di trekking, antiche rovine e minuscoli borghi da favola. Tra le mete principali Cap de la Chèvre, il borgo di Rostudel, la località balneare Camaret-sur-Mer, e i resti dell’Abbazia di Landevennec.
Da vedere anche il villaggio d Locronan, dove il tempo sembra essersi fermato, giustamente classificato tra i più bei borghi di Francia.
I Calvari e le località di mare
I calvari bretoni sono recinti parrocchiali, e includono una chiesa, un ossario, un cimitero, e il calvario vero e proprio, ovvero un monumento in granito scolpito che raffigura scene delle Sacre Scritture. Sono un’architettura religiosa tipica del Finistère, ed in particolare della zona tra Brest e Morlaix, dove ce ne sono ben 23. Quelli più belli si trovano a Pougastel-Daoulas, Lampaul-Guimiliau, Guimiliau e Saint-Thégonnec.
Dopo averli visitati spostatevi sulla costa a nord, ed in particolare a Meneham, uno storico villaggio di pescatori con le caratteristiche chaumières costruite tra enormi blocchi di granito. Già che siete lì, fate un giro in spiaggia, e alla Chapelle Pol, poco distante.
Le spiagge di questa zona sono notevoli, grazie alla sabbia dorata e al mare turchese e cristallino. Certo, l’acqua è piuttosto fredda, ma nelle calde giornate estive stare in relax sul bagnasciuga è molto piacevole.
Due città balneari sono da segnalare in particolare: Roscoff e Carantec. La prima è una ricca città murata, con un centro di eleganti edifici in granito e spazi verdi. Qui, tra l’altro, è stata inventata la Talassoterapia. Carantec è invece perfetta per fare un po’ di vacanza mare, grazie al microclima e alle sue ampie spiagge bianche. La più grande è la Grève Blanche, ma la migliore è la Plage de Tahiti, così chiamata perché ricorda molto le isole tropicali.
E se non ne avete ancora abbastanza di megaliti, lì vicino sorge il Grand Cairn de Barnenez, il complesso funerario neolitico più grande d’Europa.
La costa della Manica
Costa di Granito Rosa
L’itinerario in Bretagna e Normandia continua con la meravigliosa Costa di Granito Rosa, caratterizzata dagli enormi blocchi di granito che affiorano dal mare. Le località più famose sono il faro di Ploumanac’h, che si fonde perfettamente con l’ambiente circostante, e il Castel Meur di Plougrescant, una casetta incastrata tra due massi.
Restando in tema di coste frastagliate, alte scogliere ed impervie estremità, non perdetevi Cap d’Erquy e Cap Frehel, nel dipartimento delle Côtes-d’Armor. Il sentiero segue il profilo della costa, attraversando una brughiera colorata dal giallo delle ginestre e il lilla delle eriche. Le alte falesie sono intervallate da spiagge bianchissime e un mare quasi caraibico, come l’incredibile Plage de Lourtuais.
Spostatevi quindi al Faro di Cap Fréhel, e raggiungete a piedi il vicino Fort La Latte, una fortezza del quattordicesimo secolo che sembra emergere dalle acque.
Saint-Malo e Cancale
Chiudiamo la parte bretone del tour con due delle mete più visitate, Saint-Malo e Cancale.
Saint-Malo è una ricca cittadina, orgogliosa del proprio passato di città corsara, come testimoniato dalla statua dedicata a Robert Surcouf. Proprio per la sua prosperità, era una preda particolarmente ghiotta per gli inglesi, e così la città si è dovuta dotare della doppia cinta muraria, che oggi è la sua maggiore attrazione. Passeggiare lungo i remparts ammirando il panorama sulle spiagge e sulle isole, soprattutto al tramonto, è l’attività più popolare a Saint-Malo.
Il centro, chiamato intra-muros, è pieno zeppo di boulangeries, caffè all’aperto e ristoranti, con una vita sociale molto attiva. Raso quasi al suolo durante la Seconda Guerra mondiale, è stato ricostruito con attenzione ai particolari storici, tanto che sembra di camminare ancora edifici medievali.
La vicina Cancale è la patria indiscussa delle ostriche, che qui hanno un sapore unico ed inconfondibile grazie al plancton che popola queste acque. Recatevi al porto, dove si tiene ogni giorno il mercato delle ostriche, e prendete un vassoio di molluschi e un bicchiere di vino bianco. Poi sedetevi sulla banchina, gambe penzoloni, e gustatevi il vostro pasto ammirando il panorama sulla baia. Se aguzzate la vista, riuscirete a vedere la prossima meta del nostro viaggio, il Mont-Saint-Michel.
La Normandia protagonista della storia
Mont-Saint-Michel
Meta obbligata di ogni itinerario in Bretagna e Normandia, il Mont-Saint-Michel è una perla di rara bellezza, non a caso è patrimonio dell’umanità dell’Unesco, e tra i monumenti più visitati di Francia.
L’Abbazia dedicata a San Michele Arcangelo è sicuramente tra le cose da vedere, ma è per le suggestive maree che viene qui la maggior parte dei visitatori. Se però volete vedere il monte completamente avvolto dalle acque, dovrete però attendere una grande marea, controllate qui il calendario per organizzarvi di conseguenza.
Da non perdere, poi, la vista del Mont-Saint-Michel dalla terrazza panoramica della di Beauvoir, uno dei panorami più romantici del mondo.
I luoghi dello sbarco
Addentratevi ora nella zona della Normandia dove è il 6 giugno 1944 è avvenuto lo sbarco alleato che ha consentito di mettere fine alla guerra e al regime nazista.
I luoghi più importanti sono sicuramente le cinque spiagge: Utah Beach e Omaha Beach, dove sono sbarcati gli americani, Juno Beach, dei canadesi, ed infine le spiagge inglesi, Sword Beach e Gold Beach. Presso ogni spiaggia troverete memoriali e musei ma, se volete, potete anche partecipare ad un tour guidato, che vi condurrà senza stress nei luoghi di maggior interesse.
Altri luoghi importanti sono Sainte-Mère-Eglise, teatro dell’attacco aereo dei paracadutisti americani; il toccante cimitero militare americano di Colleville-Sur-Mer; e Arromanches, dove ancora si vedono i resti del ponte mobile costruito per l’approvvigionamento di provviste e materiale bellico.
Le città
Nella città di Caen il grande condottiero normanno fece costruire un’imponente castello in cima ad un’altura, ed inoltre la sua tomba si trova proprio qui, nella chiesa abbaziale di Saint-Etienne. Il centro storico purtroppo è stato distrutto dai bombardamenti, ed oggi è ricostruito in chiave moderna. In compenso, però, qui potrete visitare il più grande e completo museo sullo sbarco in Normandia, il Mémorial de Caen.
Diversamente da Caen, Bayeux è miracolosamente scampata ai bombardamenti, e il suo centro è ancora intatto, soprattutto il caratteristico quartiere dei tintori, con canali e mulini ad acqua. Il museo comunale ospita il celebre Arazzo di Bayeux, una tela ricamata lunga ben 70 metri, che racconta la conquista dell’Inghilterra da parte di Guglielmo I il Conquistatore.
Prima di lasciare il Calvados, fermatevi nella pittoresca Honfleur, a mio avviso la città più bella della Normandia. Il centro storico, dominato dal vecchio porto, è un intrico di viuzze fiancheggiate da colorate case a graticcio con i tetti di ardesia. La chiesa di Santa Caterina e il suo campanile sono costruiti interamente in legno, e le loro forme evocano lo spirito marinaro della città.
In Normandia tra natura e arte
La chiusura dell’itinerario in Bretagna e Normandia ci porta in luoghi cari ai pittori impressionisti, colpiti da tanta bellezza e dalla luce unica di queste zone.
Costa d’Alabastro
La Costa di Alabastro, si estende tra Le Havre e Dieppe, 130 km di bianche falesie di gesso, damme forme più curiose, che si gettano a picco in un mare smeraldo, qua e là interrotte da piccoli e deliziosi villaggi di mare.
La prima e più importante tappa è Etretat, una tranquilla località balneare circondata da alte scogliere. Il panorama che si gode dall’alto delle falesie è così affascinante da essere classificato come patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Seguite i due sentieri che si dipanano dalla spiaggia per vedere le candide formazioni rocciose dall’alto.
Proseguite quindi verso Dieppe fermandovi anche a Yport, Fécamp e Saint-Valery-en-Caux, altre pittoresche cittadine di mare.
Rouen e Giverny
Lasciate la costa e cominciate a fare rotta verso Parigi.
Rouen è la capitale storica della Normandia, affacciata sulle rive della Senna. La città tristemente famosa per aver visto il processo e l’esecuzione di Giovanna D’Arco. Nel luogo in cui fu eretta la pira, in Place du Vieux Marché, oggi sorge la chiesa a lei dedicata.
Il centro storico è interamente pedonale e, pur essendo stato ricostruito dopo la guerra, mantiene ancora il fascino della vecchia città medievale. Da notare il Gros Horloge, l’orologio astronomico in stile rinascimentale animato da figure allegoriche.
Il monumento più conosciuto di Rouen è la Cattedrale. Non tanto per l’edificio in sé, che pure è notevole, quanto per la serie di dipinti di Claude Monet. L’artista dipinse ben 31 versioni della facciata della cattedrale, in condizioni climatiche e di luci diverse.
Continuando a parlare di Monet, l’ultima tappa dell’itinerario in Bretagna e Normandia, prima di tornare a Parigi, è proprio la sua casa-museo a Giverny. E’ qui che sono nate le ninfee, i suoi dipinti più ammirati, ed è qui che il pittore visse per oltre 40 anni, dipingendo e curando il suo giardino. Camminando attorno allo specchio d’acqua del giardino, vi sembrerà di entrate in uno dei suoi quadri.
Sono tornata andata poco da due settimane in Bretagna e Normandia, posti meravigliosi, con una gran voglia di tornarci.
Ho seguito questo post.
Utilissimo.
Grazie mille
Paola
ciao Paola, grazie, sono contenta sia che ti sia piaciuto sia di esserti stata utile!