Nel sud della Lombardia, Pavia è una bella città a misura d’uomo, affacciata sule rive del Ticino. Spesso oscurata dalla fama della vicina Certosa, in realtà ha molto da offrire al visitatore.
Un bel centro storico medievale, chiese romaniche, una delle più antiche università del mondo, e l’imponente Castello Visconteo, oggi sede dei musei civici. Ma è anche una vivace cittadina universitaria, piena di ragazzi e locali alla moda.
Moltissime, quindi, le cose da vedere a Pavia. Dedicatele una giornata per esplorarla in tutti i sui angoli, anche i più nascosti e suggestivi!
Indice
Cenni storici
Pavia è fondata dai Romani con in nome di Ticinum. Grazie alla sua posizione strategica sulle rive del Ticino e vicino alla confluenza con il Po, diventa presto un importante polo commerciale.
Tutto ciò la rende una preda molto ambita. E’ infatti più volte assediata e saccheggiata, prima da Attila, poi da Odoacre, ed infine conquistata dai Longobardi, che ne fanno la capitale del loro regno con il nome di Papia. Carlo Magno vi giunge ne 772, e sotto di lui Pavia diventa capitale del Regnum Italicum. In epoca comunale vive il periodo di massimo splendore, con la costruzione di molte chiese, delle mura, e l’innalzamento delle torri medievali.
Nel 1359 entra a far parte del Ducato di Milano, sotto i Visconti-Sforza. A questo periodo si risalgono il castello, l’Università e la Certosa, quest’ultima destinata a diventare il mausoleo della famiglia.
Dopo la caduta degli Sforza anche Pavia, come tutta la Lombardia, cade sotto il dominio straniero. Dapprima la conquistano gli spagnoli, poi i francesi, ed infine gli austriaci. La città viene annessa al Regno di Sardegna nel 1859.
Oggi, Pavia è una vivace cittadina universitaria, e polo industriale lombardo.
Come arrivare e come muoversi
In treno: Pavia è collegata direttamente con le stazioni di Milano Centrale e Milano Bovisa, con treni ogni mezz’ora. Il costo del biglietto a/r è 4,00€, mentre il tempo varia da 20 minuti a quasi un’ora a seconda che sia un diretto o un locale. Per info più dettagliate riferitevi al sito di Trenord. La stazione dista 10 minuti a piedi da centro.
In auto: da Milano, prendete l’autostrada A7 in direzione Genova, e uscite a Bereguardo. Qui prendete lo svincolo per la A53 e seguite per Pavia. Prendete l’uscita Pavia centro e proseguite su Viale della Repubblica, che vi porterà nella zona del Castello Visconteo. Il tempo di percorrenza è circa un’ora. Da Bologna, prendete l’autostrada A1 direzione Milano, e uscite a Lodi. Continuate sulla SP 235 fino ad arrivare sempre al castello, ma da est.
Dove parcheggiare a Pavia? Il parcheggio di Viale Indipendenza è ampio e gratuito. Si trova nei pressi della darsena e del Castello Sforzesco, a 10-15 minuti a piedi dal centro.
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Cosa vedere a Pavia
Centro storico
Il centro storico si sviluppa attorno a due assi principali, il cardo e il decumano, secondo la tipica struttura delle città romane. Questo impianto urbanistico permane ancora oggi: il cardo corrisponde all’attuale Strada Nuova, mentre il decumano a Corso Cavour e Corso Mazzini. Queste sono anche le principali vie della movida e dello shopping.
Piazza Vittoria
La principale piazza di Pavia, più importante anche di piazza del Duomo, è sin dal Rinascimento il cuore pulsante della vita cittadina. Piena di ristoranti e bar, è il principale punto di ritrovo dei pavesi, ma conta anche diversi edifici di pregio:
- il Broletto, sede comunale dal XII al XIX secolo. Qui si svolgevano le assemblee comunali e si amministrava la giustizia. L’edificio è stato più volte ampliato per andare incontro alle esigenze della città, e oggi conta tre corpi principali e un cortile interno. La bella loggia cinquecentesca dà accesso al salone degli affreschi. E’ sede della Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia, che offre visite guidate del complesso.
- il Palazzo dei Diversi, un’elegante dimora medievale del 1374. Voluto da da Nicolino dei Diversi, è chiamato anche casa rossa per via della sua facciata in terracotta e intonaco a finto mattone. Osservando la facciata noterete che le finestre originali sono state quasi tutte chiuse, o sostituite. A ricordarne gli antichi sfarzi restano solo una trifora al primo piano, in cotto con colonnine in marmo, e una monofora al secondo piano.
- la chiesa pre-romanica di Santa Maria Gualtieri, oggi un’abitazione privata. Si fa quasi fatica a notarla, tanto è fusa con il resto degli edifici. La trovate nell’angolo nord-orientale della piazza.
Sotto Piazza Vittoria ha sede il mercato ipogeo, ovvero sotterraneo. Nato per ospitare le bancarelle alimentari, ora è una galleria commerciale.
Duomo di Pavia
La Cattedrale di Santo Stefano e Santa Maria Assunta è stata edificata grazie al patrocinio del cardinale Ascanio Sforza, fratello di Ludovico il Moro. I lavori sono cominciati nel 1488, e terminati solo 400 anni più tardi con l’aggiunta della cupola nel 1887. Anzi, per l’esattezza, la facciata non è mai stata completata.
L’interno ha una pianta a croce greca, ed è luminosissimo grazie ai rivestimenti in marmo d’Ornavasso. Fermatevi sotto l’enorme cupola, ancora più imponente se vista dal basso. E’ alta 92 metri dal pavimento, e la diagonale interna è lunga ben 30 metri. Queste dimensioni ne fanno la terza cupola più grande d’Italia, dietro a quella di San Pietro e alla cupola del Brunelleschi a Santa Maria del Fiore a Firenze.
La cripta custodisce le spoglie di San Siro, patrono della città, e un reliquiario contenente le spine della corona di Cristo.
A sinistra della Cattedrale sorgeva la Torre Civica di epoca medievale, crollata nel 1989 e della quale potete vedere i resti. Di fronte si trova il palazzo vescovile, mentre in centro alla piazza si erge la Statua del Regisole, una riproduzione dell’originale scultura equestre in bronzo, distrutta nel 1796.
Università di Pavia, orto botanico e biblioteca
L’università spesso non vene presa in considerazione, ma in realtà sarebbe tra le prime cose da vedere a Pavia, perché l’edificio è davvero straordinario.
La sua fondazione risale al 1361, è pertanto tra le più antiche d’Europa. La sede attuale, scelta da Ludovico il Moro, era un palazzo di proprietà di suo cognato, Azzone Visconti. Sotto Maria Teresa d’Austria la struttura viene ristrutturata dal Piermarini, ed ampliata annettendo l’attiguo Monastero di Leano.
L’università si compone di aule e saloni disposti su cortili quadrati, chiostri ed eleganti loggiati. Ogni cortile porta il nome di ciò che lo caratterizza: abbiamo il cortile di Volta, il cortile delle Statue, e il Cortile delle Magnolie, uno dei più belli. Passeggiando, è facile vedere gli studenti che studiano all’ombra delle piante, o si rilassano dopo una giornata passata sui libri.
Tra i docenti illustri troviamo Ugo Foscolo e Alessandro Volta, cui sono state dedicate due aule. L’aula Volta è ad anfiteatro, con affreschi trompe-l’oeil a simulare delle finestre. Altre sale da vedere sono l’Aula Magna, in stile tempio greco, e l’Aula Scarpa, il teatro anatomico.
L’università ospita anche:
- Museo per la Storia dell’Università, con una sezione dedicata alla medicina e alla scienza. Aperto il lunedì mattina, il mercoledì e venerdì nel pomeriggio. L’ingesso costa 5€ intero e 3€ ridotto.
- La biblioteca universitaria, del 1779. Da vedere il salone teresiano, un’aula spettacolare con scaffalature in legno sormontate da cornici aggettanti che indicano le classi dei libri. Teche in legno racchiudono i documenti più preziosi. Per visitarla, consultate il sito ufficiale.
- L’orto botanico, che custodisce fiori e piante da tutto il monto. La visita costa 3€ intero e 1.50€ ridotto, verificate online gli orari di apertura.
Cupola Arnaboldi
Parlando di monumenti più moderni, una cosa da vedere a Pavia è la Cupola Arnaboldi, del 1882.
Entrando nella galleria, vi verrà spontaneo fare il paragone con la Galleria Vittorio Emanuele di Milano. In effetti, è proprio da quest’ultima che il sindaco Arnaboldi prese spunto per rimodernare la sua città. Il primo cittadino desiderava infatti che anche Pavia avesse un “salotto buono“, un’area commerciale e di ritrovo per la borghesia.
La cupola, in ferro battuto e vetro del Belgio, è alta 32 metri. Sotto di essa si apre un cortile ottagonale, popolato da negozi ed uffici. All’ultimo piano del palazzo si trova invece il lussuoso Hotel Arnaboldi Palace.
Torri medievali
Nel medioevo, Pavia era una piccola New York, grazie alle sue numerose torri gentilizie. Non si trattava di torri difensive, ma di monumenti privati il sui scopo era esaltare il prestigio delle famiglie più influenti. Pare che ci fosse una vera e propria sfida a chi costruisse la torre più alta ed imponente. Difatti, ad un certo punto ce n’erano ben 78 (anche se la leggenda parla delle 100 torri di Pavia).
Purtroppo, molte sono andate distrutte nei vari assedi e nelle battaglie, mentre altre sono state inglobate in edifici successivi. Oggi ne restano cinque, ma le più conosciute sono le tre di Piazza Leonardo da Vinci, dietro l’università.
Altre chiese
La Basilica di San Michele Maggiore, del 1120, è un capolavoro del romanico pavese. La facciata è in arenaria dell’Oltrepò, decorata con sculture e altorilievi, quasi interamente scomparsi poiché la fragile pietra non ha resistito alle intemperie e al passare del tempo. Osservando attentamente, riconoscerete le sagome di motivi florali, sculture di santi, e gargoyles. In questa chiesa, nel 1155 Federico Barbarossa fu incoronato Re del Sacro Romano Impero.
La Chiesa di Santa Maria del Carmine, del 1374, è stata costruita per volere di Gian Galeazzo Visconti, e completata in seguito grazie alle corporazioni dei mestieri, in particolare fornai e lanaioli. E’ un bell’esempio di gotico lombardo, con un’imponente facciata in mattoni, particolarmente suggestiva al tramonto.
Stretta tra e viuzze dell’ex ghetto ebraico, la Basilica di San Teodoro è una chiesa romanica in mattoni rossi. All’interno vi è un affresco di Bernardino Lanzani del 1524, importante perché raffigura in dettaglio la città come appariva nel Rinascimento.
Più decentrata, la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, è stata edificata tra il 1117 e il 1132. Sull’altare, un’arcata di marmo custodisce le spoglie di Sant’Agostino, mentre nella cripta riposano i resti di Severino Boezio. La storia della chiesa è piuttosto travagliata. Durante l’occupazione di Napoleone viene trasformata in stalla e deposito, con conseguente rovina degli affreschi. A fine ‘800 è restaurata e torna ad essere luogo di culto, e anche le reliquie del santo sono riportate in sede.
Castello Visconteo e Musei Civici
Commissionato da Galeazzo II Visconti nel 1360, aveva molteplici funzioni. Oltre che fortezza difensiva, era anche dimora signorile e tenuta di caccia.
L’elegante struttura, circondata da un fossato, conta 124 bifore a sesto acuto, ed ha una pianta a U con un doppio porticato interno. Conteneva una biblioteca di oltre 2000 codici miniati, e la più grande armeria dell’epoca.
Nei secoli successivi, come anche il Castello Sforzesco di Milano, viene adibito a caserma. In questo periodo si perdono quindi gran parte delle decorazioni interne e degli arredi. Fortunatamente, rimane tuttora il decoro della Sala Azzurra, che narra le imprese dei Visconti sullo sfondo di un cielo stellato.
Dal 1951 è sede dei musei civici, fondati grazie alle donazioni di Luigi Malaspina di Sannazzaro e dei coniugi Morone. Queste le sezioni:
- Collezione archeologica, con reperti di epoca longobarda e ostrogota, ma anche egizi e paleocristiani.
- Collezione medievale, che comprende ritrovamenti fortuiti di epoca romanica provenienti da edifici locali.
- Pinacoteca Malaspina e Collezione Morone, con opere di Antonello da Messina, Francesco Hayez e Pellizza da Volpedo.
- Museo del Risorgimento.
- Gipsoteca.
- Museo Etnografico con reperti africani provenienti dalla collezione provata di Malaspina.
I musei sono aperti dalle 10.00 alle 18.00. Il biglietto costa 10€ intero e 5€ ridotto. E’ invece sempre gratuito l’accesso al porticato e al loggiato del castello, nonché al cortile interno, dove spesso si tengono mostre ed eventi.
Lungo il Ticino: Ponte Coperto e Borgo Basso
La passeggiata lungo Ticino è una piacevole area verde dove rilassarvi e fare un picnic ai tavoli in pietra o all’ombra degli alberi, ammirando il panorama.
Tra le cose da vedere a Pavia non può mancare il Ponte Coperto, simbolo della città. Costruito nel 1351 sopra un preesistente ponte romano, contava 10 arcate e due torrioni alle estremità. Nel 1944, i bombardamenti alleati fecero crollare i tetti e le colonnette. Poiché la sua stabilità era ormai minata, si decise di demolirlo e ricostruirlo. L’unica testimonianza visiva del vecchio ponte è il già citato affresco nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro.
Vi state domandando dove fare lo scatto perfetto di Pavia? Appena oltrepassato il ponte, andate a sinistra, dove c’è la statua della lavandaia. Da qui, potrete inquadrare il ponte, il fiume e il centro storico, con il Duomo sullo sfondo.
Il Borgo Basso è il quartiere a sud del Ticino. La sua lunga fila di case colorate è tra gli scorci più suggestivi della città.
Camminate lungo il fiume almeno fino alla particolarissima casa detta “la linguacciona“. Sulla sua facciata campeggia infatti una testa di donna nell’atto di fare una pernacchia. Stando alla leggenda, questa scultura è stata messa lì a mo’ di sfida nei confronti delle malelingue. Il proprietario del terreno era pesantemente indebitato, per questo si vociferava che non avrebbe mai terminato la costruzione della casa. Lui non solo ci riuscì, ma si prese anche questa piccola rivincita.
Dove mangiare a Pavia
Pavia è una città giovane e aperta alle nuove tendenze, vi si trovano quindi ristoranti di qualsiasi genere, anche internazionali. La scelta migliore, però, è provare i piatti della tradizione, soprattutto gli eccellenti risotti e i vini locali. Io consiglio questi due posti:
- Trattoria Angolo di Casa. Un po’ defilato rispetto al centro, serve un menu settimanale con pochi piatti, ma estremamente curati e cucinati al momento. C’è poi un menu giornaliero, quindi alla fine potrete scegliere tra 3-4 proposte per portata. In più, il personale è estremamente gentile e disponibile. Non perdetevi il risotto al vino rosso con pasta di salame!
- Torre degli Aquila, lungo la Strada Nuova in un edificio storico. Offrono un menu tradizionale con antipasti di lardo e culatello, paste fresche, risotti, gnocchi, e per i secondi cotechino di Varzi e altri piatti di carne. L’ambiente è intimo nonostante la posizione centrale.
Per rifrescarvi le idee a metà pomeriggio, dopo tanto camminare, provate il gelato di Latte Mascheroni, vicino a Piazza della Vittoria
Cosa vedere nei dintorni di Pavia
Certosa
La celeberrima Certosa di Pavia si trova a a 8 km dalla città, in mezzo alla campagna. La sua realizzazione inizia nel 1396 sotto Gian Galeazzo Visconti, che vuole creare un mausoleo di famiglia. Per terminarla, ci vorranno però oltre 200 anni.
L’elemento di spicco è senza dubbio la ricchissima facciata, capolavoro dell’arte rinascimentale. Alla base ci sono 61 medaglioni di marmo, che raffigurano re e imperatori con i loro stemmi, sovrastati da santi, apostoli e profeti. Il portale è decorato con storie della vita d Maria, e fiancheggiato da finestre bifore.
L’interno è a croce latina, con un soffitto a volte, dipinto di blu cobalto e punteggiato di stelle. Le 14 cappelle laterali sono affrescate e arricchite da tele del Guercino, Perugino e Camillo Procaccini.
La zona retrostante il transetto è visitabile solo con tour guidato, gratuito e con offerta libera. Vedrete la pietra tombale di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este, il monumento funebre di Gian Galeazzo Visconti, e il bellissimo coro, con gli stalli in legno finemente intarsiati. Un’opera la cui realizzazione ha richiesto 150 anni, da qui è infatti nato il modo di dire “lavoro certosino”.
E’ inoltre possibile vistare i due chiostri, alcune celle dei monaci e il giardino interno.
Infine, fermatevi all’erboristeria dei monaci, dove acquistare prodotti alimentari e per la cura del corpo.
La Certosa è aperta dalle 9.00 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 17.00, chiusa il lunedì e durante le messe domenicali.
Vigevano
Il capoluogo della lomellina era la residenza prediletta di Ludovico il Moro e Beatrice D’Este.
La città, fino ad allora un piccolo insediamento, si trasforma completamente sotto la signoria degli Sforza. In questo periodo vengono costruite la grandiosa Piazza Ducale e la Torre del Bramante, dalla quale si gode di uno splendido panorama sulla città.
Cominciate il vostro giro dalla Piazza Ducale. Di forma rettangolare, è interamente decorata, e con la particolarità di esser chiusa sui quattro lati, grazie all’espediente architettonico della facciata concava della Cattedrale.
Il Castello Sforzesco è un grande complesso con un cortile al centro, sede dei Musei Civici, tra cui spicca l’originale Museo della Calzatura. Era collegato alla Rocca vecchia tramite la Strada Coperta, una notevole opera ingegneristica medievale, così solida da essere sopravvissuta anche al passaggio dei carri armati tedeschi. I duchi la utilizzavano per andare e venire dal castello lontano da occhi indiscreti.
Castello di Chignolo Po
A soli 30 km dal capoluogo di provincia, il Castello di Chignolo Po è anche detto la “Versailles della Lombardia“, per la sfarzosità delle sale interne e la bellezza del suo parco.
Fondato dia longobardi nel 700 d.C. come fortezza militare, il castello divenne successivamente parte dell’Abbazia benedettina di Santa Cristina, ed inseguito una residenza nobiliare. In epoca moderna, la famiglia Cusani decise di farne una sfarzosa reggia in stile barocco, con sale affrescate, un grande parco all’inglese, preziose decorazioni esterne e una piccola loggia esterna, il Palazzo del Tè.
Il Castello è tuttora una proprietà privata, visitabile solo con tour guidato. I due percorsi di visita disponibili, quello medievale e quello barocco, vi permetteranno di visitare rispettivamente la parte più antica del castello e quella più moderna. Vi consiglio di percorrerli entrambi, così da scoprire tutti i segreti di questa magnifica dimora.
Grazie per i dettagli. Ho vissuto a Pavia per circa 10 anni. ^ di Universita`( medicina0 e 3 conseguimento a 2 anni del servizio militare e 1 anno in cerca di lavoro. Purtroppo a malncuore lasciai la citta` per trasferirmi a New York. Pavia e` sempre rimasta nel mio cuore ma non nella mente poiche` mi ricordava uno dei periodi piu` bui della mia vita quando finita l`Universita` mi ritrovai senza lavoro.