Cosa vedere a Vigevano, il salotto buono degli Sforza nella lomellina

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  • Categoria dell'articolo:Pavia
  • Ultima modifica dell'articolo:23 Agosto 2022
  • Tempo di lettura:22 minuti di lettura
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In provincia di Pavia e considerata la capitale della lomellina, Vigevano è un capolavoro artistico del Medioevo e del Rinascimento.

Diversi elementi del suo elegante centro storico sono stati un punto di riferimento per artisti e architetti dell’epoca, che ne hanno ripreso le strutture per le grandi piazze e i castelli di tutta Europa. Una fortuna dovuta soprattutto agli Sforza, che addirittura la preferivano a Milano, capitale del ducato.

In questo articolo scoprirete le principali cose da vedere a Vigevano, ma non dimenticate! L’esperienza più bella è sempre perdersi nelle viuzze del centro, lasciandosi trasportare dall’istino e respirando l’atmosfera d’altri tempi.

Come arrivare e dove parcheggiare

In treno: Milano è collegata a Vigevano dalla stazione di Porta Genova con la linea R31. C’è una corsa ogni 30 minuti, e il tragitto, senza cambi, ne dura 40. Il biglietto costa 3,60€. La stazione dista 10 minuti dal centro.

In auto: da Milano, prendete la SS 494 per uscire dalla città, e proseguite fino ad Abbiategrasso. Da qui, la strada diventa una provinciale, e vi porterà fino a dopo il ponte sul Ticino. A questo punto sarete in città, ma lontano dal centro. In base a dove avete deciso di parcheggiare, prendete via Carlo Zanoletti, oppure continuate sulla provinciale.

Dove parcheggiare a Vigevano?

  • Il parcheggio di Piazza Calzolaio d’Italia, dietro al comune, è gratuito e molto ampio. L’unico inconveniente è che il mercoledì e il sabato è inagibile per via del mercato.
  • Il parcheggio della stazione è a pagamento in settimana e gratuito la domenica.
  • Per essere super vicini al centro, c’è il piccolo parcheggio di Piazza Sant’Ambrogio, a pagament o in settimana e gratuito il sabato pomeriggio e la domenica.

L’ufficio turistico si trova in piazza ducale, sotto la Torre del Bramante. E’ aperto dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Il weekend fa orario continuato, dalle 9.30 alle 18.30.

L’infopoint dovrebbe essere la vostra prima tappa in città. Qui potete acquistare i biglietti per i musei, e avere tutte le info aggiornata sulle altre attrazioni, nonché consigli per mangiare.

Cenni storici

Il territorio di Vigevano era abitato già in epoca pre-romana, ma è dal medioevo che l’insediamento comincia ad acquisire importanza. Passa prima dalle mani del Barbarossa, per poi essere a più riprese attaccato da Milano e da Pavia, che ne volevano il controllo.

Nel ‘300, diventa parte della signoria dei Visconti e degli Sforza. In questo periodo, la città raggiunge il suo massimo splendore, sia artistico sia economico, grazie alla produzione di lana e lino. Sempre a questo periodo risalgono i primi ponti sul Ticino.

Dopo la morte di Galeazzo Maria Sforza, suo fratello Ludovico il Moro strappa il trono al giovane Gian Galeazzo, e diventa duca di Milano nel 1494. Sotto il Moro e sua moglie, Beatrice d’Este, avvengono i più importanti rinnovamenti, grazie anche alla presenza di artisti quali Donato Bramante e Leonardo da Vinci.

cosa vedere a Vigevano, Piazza Ducale
Bramante ha progettato la Piazza Ducale

In seguito ala caduta degli Sforza, per la città si apre un lungo periodo di difficoltà, con l’occupazione spagnola, la peste e le carestie. Vigevano, come la Lombardia tutta, passa ai francesi, poi agli austriaci, ed infine nel 1745 entra è annessa al Regno di Sardegna.

La città si rende protagonista anche della guerra d’indipendenza italiana, con la battaglia della Sforzesca del 1849, in cui i piemontesi hanno la meglio sugli austriaci.

In epoca moderna, Vigevano diventa un importante polo industriale. Nascono il birrificio Peroni, ed il primo calzaturificio italiano, un settore che darà lavoro a più di 10.000 persone.

Cosa vedere a Vigevano

Piazza Ducale

Cominciamo dalla meravigliosa Piazza Ducale, la prima al mondo pensata come un salone aperto, nonché entrata trionfale per il castello sforzesco.

Il progetto è di Donato Bramante, che ne ha curato sia l’architettura sia l’aspetto decorativo. Di forma rettangolare, con colonnati sui tre lati, è interamente affrescata con decorazioni che simulano elementi architettonici. Il Bramante era esperto della tecnica trompe-l’oeil, utilizzata anche per il falso abside della Chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano. La piazza è stata realizzata in soli due anni, dal 1492 al 1494, ed in origine era aperta sul lato della cattedrale.

E’ nel 1680 che il vescovo e architetto Juan Caramuel y Lobkowitz fa erigere la facciata concava della cattedrale, andando a chiudere completamente anche il quarto lato della piazza. Questo espediente aveva due funzioni. La prima architettonica, per rendere la piazza simmetrica. La seconda era politica, volta cioè a sminuire l’importanza del castello e dare maggiore risalto alla chiesa.

Oggi è piena di caffè e ristoranti, perfetti per sedersi ad osservare i dettagli delle decorazioni e la gente che passa, come faceva anche il grande Arturo Toscanini. Notate anche i numerosi comignoli che sbucano dai tetti, gli aggraziati lampioni, e le decorazioni al pavimento.

Cattedrale de SS Ambrogio e Carlo

In questo luogo sorgeva una chiesa già da prima dell’anno 1000. L’attuale cattedrale è stata avviata sotto Francesco Sforza nel 1532 dopo aver demolito la chiesa precedente, ma consacrata solo nel 1612. I lavori si sono protratti a lungo a causa della prematura morte del principale finanziatore, ovvero lo Sforza. La costruzione è quindi annata quindi avanti grazie alle offerte dei fedeli e della Chiesa.

E i rinnovamenti non si sono certo fermati dopo la consacrazione. Come abbiamo visto, la facciata barocca è del 1680, mentre la cupola di rame è stata aggiunta nel 1716.

cosa vedere a Vigevano, facciata concava della Cattedrale

Essendo diocesi, la cattedrale custodisce anche un tesoro, composto da paramenti sacri, documenti ed oggetti di pregio. Nella collezione ci sono messali romani miniati, un pastorale vescovile in avorio di narvalo, e una serie di arazzi fiamminghi. Il pezzo forte è il paramentale ricamato con fili d’oro con cui Napoleone fu incoronato Re d’Italia nel 1805.

Il tesoro del Duomo è visitabile gratuitamente sabato, domenica e festivi dalle 15.00 alle 19.00.

Castello Sforzesco

Come la cattedrale, anche il vasto complesso del castello sorge su una fortificazione preesistente. Il lavori iniziano nella prima metà del ‘300, per volere di Luchino Visconti, che l’ha trasformato in un castello difensivo, con anche però la funzione di dimora signorile. Negli anni successivi, Galeazzo Maria Sforza amplia il complesso, trasforma le scuderie e rinnova la falconeria.

Il complesso ha una pianta pianta a U, con tre torri ed un corpo principale, dello il Maschio. La grande piazza centrale collega tutte le aree, mentre il fossato che circondava gli edifici principali è stato interrato.

Piazza del Catsello vista dalla Torre del Filarete

Sotto Ludovico il Moro. nella metà del ‘400, il castello diventa la dimora preferita dei duchi, scavalcando il Castello Sforzesco di Milano. La presenza a corte dei già citati Leonardo e Bramante spinge ulteriori ampliamenti e ristrutturazioni. Le più importanti sono la Loggia delle Dame, di cui rimane solo un’ala, le scuderie, su progetto di Leonardo, e la nuova falconeria, collegata al Maschio tramite una loggia aerea.

Nei secoli successivi, le vicende del castello si intrecciano a quelle della città di Vigevano. Con le numerose occupazioni straniere, il castello diventa una base militare. Ne segue un decadimento generale, con la perdita della maggior parte degli arredi e delle decorazioni interne.

Musei del Castello

I musei sono visitabili con un biglietto cumulativo del costo di 10€ intero e 8€ ridotto.

  • Leonardiana, che ripercorre la vita di Leonardo, con focus sul soggiorno a Vigevano e sulla realizzazione del sistema di canalizzazione. La mostra tocca i principali temi cari all’artista: macchine da guerra, opere di ingegneria, ritratti e studi di anatomia. Sono presenti copie degli schizzi, dei quadernini degli appunti, e dei dipinti. Aperto dal Martedì al Venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00, sabato e domenica orario continuato dalle 10.00 alle 18.00.
  • Pinacoteca, dove sono esposte opere pittoriche, in particolare dell’800 e ‘900. Tra le opere rinascimentali, da non perdere i Medaglioni con ritratti provenienti da un soffitto d’epoca sforzesca. Risalenti all’800 troviamo opere di artisti locali, come i ritratti femminili di Casimiro Ottone, e il quadro La Tua Dote di Luigi Bocca, che ritrae una scena di vita quotidiana nelle campagne lomelline. Aperto dal martedì al venerdì dalle 14.00 alle 17.00, sabato e domenica orario continuato dalle 10.00 alle 18.00.
  • Museo della Calzatura, unico nel suo genere, racconta l’evoluzione della scarpa nelle varie epoche. Tra i pezzi più notevoli ci sono una pianella di epoca rinascimentale, probabilmente appartenuta a Beatrice d’Este, una scarpetta in raso del settecento veneziano, un sandalo femminile del 1942, in legno e rafia, e un bizzarro sandalo futurista. Non mancano poi calzature provenienti dal resto del mondo, come geta giapponesi, pantofole in seta cinesi, e babbucce arabe. Aperto dal martedì al venerdì dalle 14.00 alle 17.00, sabato e domenica orario continuato dalle 10.00 alle 18.00.
  • Museo Archeologico, che ospita reperti dei primi insediamenti nel territorio lomellino come corredi funerari delle necropoli celtiche e romane, e altri pezzi di epoca altomedievale. Aperto dal Martedì al Sabato, dalle 9.00 alle 13.30

Torre del Bramante

L’imponente torre è tra le prime cose da vedere a Vigevano, per poter ammirare la città e la lomellina dall’alto.

La sua costruzione è iniziata nel 1198, e rinnovata dal Bramante a fine ‘400 dal Bramante. L’artista nel progetta le forme slanciate rinascimentali, con le merlature a nido di rondine tipiche dell’architettura sforzesca. Infatti, Bramante si ispira proprio alla torre del Filarete del Castello di Milano. Il cupolino in rame è invece un’aggiunta seicentesca.

E’ alta ben 55 metri, con 7 piani, di cui i primi 4 sono aperti al pubblico. La salita fino alla terrazza panoramica avviene tramite una scala interna di circa 100 gradini, piuttosto stretti e ripidi.

Il panorama, però, vi ripagherà della fatica. Da qui vedrete la splendida piazza, con i soli disegnati sotto ai lampioni, e il brulicare della vita sotto i vostri piedi. Sull’altro lato, potrete invece ammirare la piazza del castello, ed infine le Alpi.

La torre è aperta in diversi orari a seconda della stagione, consultate il sito ufficiale per gli orari aggiornati.

  • Orario estivo (dal 22 marzo a fine ottobre): dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00. Sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00
  • Orario invernale  (dal 1 novembre al 21 marzo): dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00. Sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00

Il costo è 3,50€ intero e 2,50€ ridotto. Se fate il biglietto cumulativo dei musei, sarà però inclusa anche la Torre.

Strada coperta

Costruita su due livelli, è lunga 167 metri. E’ una delle più pregiate opere medievali, fatta realizzare nel 1347 da Luchino Visconti.

La sua funzione era collegare il Castello alla Rocca Vecchia, oggi non più esistente, la quale all’epoca sorgeva ai limiti della cinta muraria. In questo modo, i signori potevano entrare e uscire dal castello senza essere visti, e fuggire in caso di necessità.

E’ così ben costruita e possente, che neanche il passaggio dei pesanti carri militari tedeschi è riuscito a minarne la stabilità.

Altre chiese di Vigevano

Chiesa di San Francesco, del 1379, è stata più volte rimaneggiata ed ampliata, fino all’ultimo restauro del tardo ‘800. Il lavoro dell’architetto Moretti, paradossalmente, l’ha riportata più vicino all’aspetto originale medievale. Di fronte alla chiesa, che sorgeva fuori dalle mura, c’è una scultura di San Francesco. L’interno, a tre navate, custodisce alcuni affreschi dell’artista locale Gaberini

Chiesa di San Dionigi, in stile barocco del 1750. Al suo interno vi sono ben 5 altari, e il “sepolcro dei giustiziati”, dove erano sepolti i condannati a morte. Oggi è sconsacrata, ed ospita un auditorium.

Chiesa di San Cristoforo in Pietro Martire, eretta nel 1445 in stile gotico lombardo, con un portale centrale ad anelli con cornice in cotto. Con il restauro interno del 1840 sono state costruite le volte, le quali tuttavia hanno coperto alcuni affreschi del ‘400.

Cosa vedere nei dintorni di Vigevano

Parco del Ticino

Appena usciti dal centro di Vigevano, vi troverete in una terra di risaie , terreni agricoli, e castelli. Qui sorge anche il Parco Regionale del Ticino, riconosciuto dall’UNESCO come una delle più importanti riserve naturali del mondo.

E’ il luogo perfetto per una sosta nella natura, e per gli amanti della fotografia. Ci sono più di 50 itinerari ciclo-pedonali, ed è possibile arrivare fino a Pavia seguendo il percorso naturalistico. Le principali attività sono il trekking e la mountain bike, ma è possibile anche solcare la acque del Ticino in barca o canoa.

Ci sono doversi punti di accesso al parco, ed aree attrezzate. La più famosa è la Lanca Ayala, dove è possibile fare giri in barca sul fiume, e tour naturalistici guidati.

Ecomuseo della Roggia Mora

Il Mulino di Mora Bassa, a due passi da Vigevano, è mulino quattrocentesco dotato di ruote idrauliche.

Ceduto dal Moro ai frati dominicani di Santa Maria delle Grazie di Milano (dove c’è il Cenacolo), è stato confiscato da Napoleone nel periodo in cui era Re d’Italia. Riscattato dal Marchese Saporiti, è poi passato dai suoi eredi all’attuale proprietà, l’Associazione Irrigazione Est Sesia.

La prima mostra, intitolata L’acqua disegna il paesaggio, riguarda le trasformazioni del territorio portate dalla rete di irrigazione. La seconda presenta invece alcune riproduzioni funzionanti delle macchine e dei progetti di Leonardo. Durante il suo lavoro per progettare le canalizzazioni, Leonardo fece numerosi sopralluoghi nei territori attorno a Vigevano, occupandosi anche dei mulini ad acqua.

Le visite guidate sono possibili il sabato, dalle 14.30 alle 18.00, e la domenica anche dalle 10.30 alle 12.30. Nei giorni feriali, le visite sono consentite previa prenotazione.

Cosa e dove mangiare a Vigevano

E’ impossibile scindere una visita a Vigevano da un buon pranzo a base di piatti locali. La tradizione culinaria affonda le radici nella lomellina, e nella cultura gastronomica contadina lombarda. Piatti di origine povera, ma ricchi di gusto.

A farla da padrona è il riso, con tanti buoni risotti cucinati con vini dell’Oltrepò. E poi l’oca, sotto forma di petto, coscia o salumi. Infine le lumache, brasati e stracotti, spesso accompagnati da polenta.

  • Il Ristorante L’Oca Ciuca serve piatti locali, tra cui i famosi salumi d’oca , i risotti e formaggi.
  • La Locanda Castello propone un menù che cambia spesso, ma sempre con proposte genuine della tradizione: paste fresche e ripieni, arrosti, stracotti, risotti e taglieri di affettati.
  • Da provare anche una pizza diversa dal solito. Lievito Madre serve ottime pizze al trancio, croccanti e leggere, con un menù sfizioso e mai banale.

Infine, non potete andarvene senza aver provato la torta Dolceriso del Moro alla Pasticceria Dante. Pare che la ricetta, del 1431, sia stata ideata da Beatrice d’Este. E’ una crosta di frolla ripiena di crema di riso, latte e farina di mandorle, profumata all’acqua di rose e arricchita da canditi di cedro. La La pasticceria segue la ricetta originale, mentre la decorazione, con il simbolo di Ludovico il Moro, è stata ideata da loro.

cosa vedere a Vigevano, torta dolceriso del Moro della Pasticceria Dante

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Questo articolo ha 4 commenti

  1. Alessandra

    Sono stata un giorno a Vigevano tanti anni fa con la mia famiglia. Era un giorno nebbioso, ma quell’atmosfera la rendeva ancora più affascinante. Mi piacerebbe tornare e visitarla con più calma. Abito nelle Marche, famose anch’esse per le calzature! 😉

    1. Valeria

      purtroppo, anche io ci sono stata solo in inverno, mi piacerebbe tornare in primavera/estate, magari facendo anche visita a qualche cantina della Lomellina 🙂
      vero, anche le Marche hanno una grande tradizione calzaturiera 😉

  2. Stefania

    Non sapevo che avesse così tante cose da vedere. Piazza Ducale è stupenda con tutti quei palazzi decorati, mi ricorda la plaza mayor di Madrid.

    1. Valeria

      nel suo piccolo, ha tante attrazioni. La piazza ha fatto da apripista per tante altre città europee, che ne hanno imitato il modello. Plaza Mayor a Madrid è stupenda, sai che a me Madrid è piaciuta molto più di Barcellona?:-)

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