I 130 km di costa tra le città di Le Havre e Le Tréport sono un vero capolavoro della natura, una lunga muraglia di alte falesie bianche che si specchiano nel mare azzurro della Manica, popolate da piccoli villaggi di mare e spiagge i ghiaia. Pensate che alcune scogliere arrivano alla vertiginosa altezza di 120 metri!
Uno spettacolo che diventa ancora più affascinante al tramonto, quando il sole infuoca le scogliere, tingendole di calde sfumature dorate. Non un caso che questi paesaggi abbiano ispirato molti pittori impressionisti.
Le attività sono varie, dal trekking agli sport acquatici, ma potete anche semplicemente stare in panciolle in spiaggia, o passeggiare nei centri storici dei borghi e sui loro romantici lungomare. Il sentiero Grande Randonnée 31 costeggia tutto il litorale, per un totale di 190 km.
Visitare la costa d’Alabastro è un must di ogni viaggio in Normandia, vediamo quali sono le principali località da non perdere.
Indice
Cos’è la Costa d’Alabastro
Le scogliere della Costa d’Alabastro sono composte principalmente di gesso, un minerale particolarmente friabile Geologicamente, la base si compone di gesso turoniano, chiamato anche “tiglio”, mentre la superfici di gesso senoniano, indurito da strati di silicio.
Si tratta di un ecosistema molto delicato, in quanto la roccia è molto fragile, e soggetta ad erosione. Per questo motivo, è fondamentale visitare la Costa d’Alabastro con la massima attenzione.
I sentieri sono studiati in modo da rispettare l’ambiente , per esempio è vietata la circolazione in mountain bike, ed in cani devono essere tenuti al guinzaglio.
Come arrivare e come muoversi
Per visitare la Costa d’Alabastro vi servirà un’automobile. Raggiungete Parigi in aereo, e noleggiatela lì. In alternativa, potete anche partire dall’Italia con la vostra, ma la strada è piuttosto lunga, anche per chi abita al nord. La città normanna più vicina, Rouen, dista circa 900 km da Milano.
La strada che unisce tutte le principali località è la D925 tra Le Tréport e Fécamp, mentre quest’ultima si collega a Le Havre tramite la D940.
E’ possibile fare il tour anche in giornata da Rouen, ma io vi consiglio di dormire in uno degli splendidi borghi affacciati sul mare, come Etretat o Fécamp. La Costa d’Alabastro si inserisce bene come tappa tra Rouen e i luoghi dello sbarco in Normandia.
Visitare la Costa d’Alabastro, i villaggi più belli
Etretat
Per me, il borgo più bello della Costa d’Alabastro. Se riuscite, pernottate qui. Sarà anche che è stato l’unico che ho visto con il bel tempo, ma mi ha davvero conquistata.
Purtroppo, questo vale per molti, difatti Etretat è anche il paese più affollato. Non di rado è necessario lasciare l’auto ben fuori dal centro storico, in uno degli ampi parcheggi messi a disposizione per i turisti. Questa non è comunque una soluzione scomoda. Il Parking du Valaine sulla D940, per esempio, è perfetto per chi vuole intraprendere il sentiero di trekking che corre in cima alle scogliere.
Il centro città è molto carino, con i suoi edifici a graticcio, dai mattoni a vista e i balconcini in legno. Il lungomare è pieno di caffè, ristoranti e negozietti, molto piacevole da girare a piedi.
La spiaggia di ciottoli, incastonata tra le alte scogliere, offre un panorama mozzafiato. Sulla sinistra spicca un curioso arco naturale, chiamato Manneporte. Lo scrittore Guy de Maupassant sosteneva che una nave ci sarebbe potuta passare attraverso, da tanto è grande.
Dalla spiaggia si diramano due sentieri, entrambi portano in cima alle falesie.
Cominciate dal sentiero sulla destra, che conduce alla piccola e suggestiva cappella Notre-Dame de la Garde. La chiesetta in sé non ha nulla di speciale, è la sua posizione a renderla unica. A poca distanza troviamo i Jardins d’Etretat, un parco botanico all’italiana, con siepi scolpite e sculture. Da qui, la visuale su Etretat è sbalorditiva, al punto da essere classificata Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Proseguendo lungo il percorso arriverete alla Falaise d’Amont, che si protende come l’ago di una bussola in mezzo al mare.
Il percorso che si sviluppa a sinistra della spiaggia è il sentiero dei doganieri, e conduce alle formazioni rocciose chiamate Courtine, Manneporte, Flaise d’Aval, Aiguille di Belval, e così via. E’ possibile arrivare fino al ciglio selle scogliere, con visuali vertiginose sulle profonde calette sottostanti.
Non dimenticate di avventurarvi anche lungo la spiaggia fin sotto alle scogliere, che dal basso rivelano tutta la loro imponenza.
Yport
Yport è un minuscolo villaggio di pescatori dall’atmosfera retrò. Le cabine bianche e azzurre e le ville signorili rimandano al XIX secolo, quando Yport e la Costa d’Alabastro erano mete turistiche frequentate dai parigini benestanti.
Ma non solo, anche artisti come Boudin, Maupassant, Laurens o Dieterle hanno popolato queste spiagge, affascinati dalla loro particolarità. Un pannello informativo indica il punto in cui il pittore Émile Schuffenecker ha dipinto uno dei suoi quadri più famosi, il Rochers d’Yport.
Pur nelle sue dimensioni ridotte, Yport offre tante suggestive opportunità fotografiche. Per esempio, le barchette dei pescatori arenate sulla spiaggia, con le scogliere sullo sfondo.
Fécamp
Insieme a Etretat, Fécamp è la meta più gettonata per chi vuole visitare la Costa d’Alabastro.
E’ un comune di circa 20 mila abitanti, con una storia di rilievo. Fino al 1204 è stata la residenza dei Duchi di Normandia, e il suo porto era il principale porto francese per la pesca del merluzzo.
Il centro storico è forse meno affascinante rispetto a Etretat, ma più ricco di edifici storici. Da non perdere l’Abbazia della Santissima Trinità, il palazzo dei duchi di Normandia e il Museo della pesca. E non dimentichiamo lo strabiliante Palais Bénédectine, villa-distilleria in stile gotico-rinascimentale, da visitare con un tour-degustazione che comprende assaggi del celebre liquore.
La spiaggia di ciottoli si estende tra le scogliere ed i due fari, che delimitano la zona portuale. La passeggiata sul lungomare è molto romantica, in particolare con la calda luce del tramonto.
Il punto panoramico migliore, in realtà, si trova fuori dal centro. Attraversate il porto e prendete la Route du Phare. Al termine dei tornanti troverete un parcheggio, da cui imboccare il sentiero per la cappella votiva dei marinai. Proseguite per arrivare in cima alle scogliere e avere una visuale d’insieme sulla città.
Saint-Valery-en-Caux
Il piccolo porto di aringhe di St-Valery-en-Caux prende il nome dal monaco che nel medioevo vi ha costruito il primo edificio cristiano. Questo villaggio situato in fondo a una vallata boscosa ha un passato piuttosto travagliato. Il suo porto è stato sommerso dal fango, e ripristinato solo in seguito ad interventi ingegneristici, fatti durante l’epoca di Luigi XV. Nella Seconda Guerra Mondiale, invece, è stato occupato dai tedeschi.
Nulla di tutto ciò si evince visitano St.Valery-en-Caux oggi. Una cittadina molto tranquilla, con una bella spiaggia di ghiaia circondata dalle alte scogliere. Non è raro trovare pescatori lungo il molo, così come presso il porto, intenti a scaricare il pescato del giorno per venderlo al mercato locale.
Cosa vedere nei dintorni
Honfleur
Prima di visitare la Costa di Alabasto (se venite da ovest, quindi dai luoghi dello sbarco), fate una tappa nella meravigliosa Honfleur, cittadina dal patrimonio architettonico unico.
La zona più pittoresca è il Vieux Bassin, il vecchio porto con un fascino d’altri tempi, oggi tutto un susseguirsi di caffè e ristoranti all’aperto, dove gustare i freschissimi frutti di mare. Fermatevi in un bar all’aperitivo per assaggiare il calvados, il liquore tipico della Normandia. All’estremità del porto si erge la Lieutenance, ciò che resta della vecchia fortificazione.
Un altro quartiere stupendo e ricco di edifici storici è Place Sainte-Catherine. L’omonima chiesa è un edificio romanico completamente in legno, il cui tetto ricorda lo scafo rovesciato di una nave. Poco oltre, troviamo il mercato coperto e la torre campanaria della chiesa, sempre in legno, suggestivi esempi di architettura medievale.
Come altre località normanne e sulla Costa d’Alabastro, anche Honfleur ha attirato numerosi pittori impressionisti, scopriteli tutti al Musée Eugène Boudin.
In ogni caso, per godervi veramente questa splendida cittadina vi dovrete perdere, passeggiando senza meta tra le sue strette viuzze acciottolate, ognuna delle quali nasconde scorci incantevoli e romantici. Ammirate le colorate facciate a graticcio, gli edifici in legno e pietra, le insegne storiche e le insegne commerciali, il tutto rimasto miracolosamente intatto.
E per parcheggiare? Il centro di Honfleur è un labirinto di strade troppo strette per le nostre macchine moderne. Lasciate l’auto nell’enorme parcheggio a pagamento al 15 di Quai de la Tour.
Rouen
La capitale della Normandia si trova solo ad un’ora di strada, potete quindi utilizzarla come base per visitare la Costa d’Alabastro.
Ma la città di Monet e di Giovanna d’Arco merita anch’essa una visita, soprattutto per il suo caratteristico centro storico medievale.
Affacciata sulla Senna, Rouen è anche detta “città dei 100 campanili”, per le sue numerose chiese. La più celebre è chiaramente la maestosa Cattedrale di Notre-Dame, eccezionale esempio di architettura gotica, ma protagonista anche dell’Impressionismo. Il pittore Monet la dipinse infatti ben 31 volte, sempre dallo stesso punto, in condizioni climatiche e di luce diverse.
Il centro storico si sviluppa tutto attorno alla Cattedrale, con oltre 200 autentiche case a graticcio, sopravvissute alle due guerre mondiali, ma anche alla Guerra dei Cent’anni. Il tutto in un mix tra antico e moderno, visto che molti di questi edifici oggi ospitano negozi delle grandi marche di moda e profumeria.
In fondo alla via principale, posto sopra un arco, si staglia il Gros Horloge, uno dei simboli della città. Si tratta di un orologio in stile rinascimentale, dove sono raffigurate anche le divinità della settimana e le fasi lunari.
Rouen è anche la città dove, nel 1431, Giovanna d’Arco fu arsa viva sul rogo. Il punto esatto, in Place di Vieux Marché, è indicato da una targa commemorativa e una croce. Il singolare edificio lì accanto è la chiesa dedicata proprio alla Pulzella d’Orleans, terminata nel 1979. La sua estetica è discutibile, ma resterete sicuramente colpiti dalle vetrate del sedicesimo secolo.
Per una pausa ristoratrice, fermatevi al mercato coperto Ollca, proprio dietro la chiesa. E’ possibile acquistare prodotti freschi, ma anche preparazioni gastronomiche da gustare sul posto.
È come se ci fossi stata! Vi ringrazio nell’attesa di visitare sia la Bretagna, sia e soprattutto, la Normandia
Deve essere uno spettacolo davvero eccezionale, la Normandia è una regione meravigliosa nella quale tornerei molto volentieri!
Ciao Teresa, sì la Costa di Alabastro è splendida. Noi siamo stati fortunati con il tempo il primo giorno, il secondo purtroppo era nuvoloso e ce la siamo goduta di meno. Con il sole, le rocce diventano di un bianco accecante.
Tra l’altro la Normandia è ricchissima di cose da vedere, anche io vorrei tornarci 🙂
Rouen è uno dei miei sogni, medievale e splendida! Grazie per tutte le info, post salvato!
grazie! Sì davvero bellissima Rouen, peccato averla visitata con la pioggia!
Che bell’articolo Valeria, complimenti!
Sono stata in Normandia da bambina e vorrei tanto tornarci con il mio fidanzato quest’estate (sperando che sarà possibile spostarsi tranquillamente). I paesaggi della costa sono meravigliosi!
Hai avuto la fortuna di trovare delle belle giornate di sole… quando c’ero andata io – e le foto lo testimoniano – il cielo era grigio e c’era un vento incredibile (e pensa che era Ferragosto).
Comunque volevo chiederti, oltre alla costa cosa hai visto della Normandia? Quando è durata in totale la tua vacanza in questa regione?
Ciao Valentina!
guarda, in realtà quello è stato uno dei pochissimi giorni di sole 😀
e la sera ci siamo presi un bel temporale!
il viaggio è stato un po’ strano… avevamo programmato gg ma ne abbiamo fatti solo 11 per via del Covid, i casi in Francia stavano aumentando esponenzialmente ed abbiamo preferito rientrare, anche per non avere problemi al lavoro.
Oltre alla Costa d’Alabastro abbiamo visto Rouen, Giverny (una meraviglia se ti piace Monet, Honfleur, le spiagge e i memoriali dello sbarco, e Mont-Saint-Michel. Prima abbiamo fatto la Bretagna. In tutto 6 giorni in Bretagna e 5 in Normandia. Per fare le cose per bene sarebbero serviti quei 3-4 giorni a cui abbiamo rinunciato
Ti ringrazio Valeria per la risposta.
Purtroppo temo di rinunciare anche per quest’anno alla Normandia 🙁 La situazione sanitaria non sta di certo migliorando e chissà se per giugno/luglio sarà possibile spostarsi in tranquillità e varcare i confini italiani.
Comunque faccio tesoro dei tuoi consigli per organizzare al meglio questo viaggio quando sarà possibile muoversi 🙂
La mia idea è quella di dedicare una decina di giorni alla Normandia e poi un’altra decina (ma si tratterebbe di un’altra vacanza da fare in un secondo momento) alla Bretagna. Preferisco, infatti, concentrarmi bene su unica regione per vederla al meglio 🙂
io ho ormai accantonato l’idea degli Stati Uniti, ma continuo a sperare per l’Europa. La mia preoccupazione al momento è che mettano l’obblio del vaccino per poter viaggiare, perché io non rientro tra le categorie che saranno vaccinate entro l’estate. Sono d’accordo con te, io ho visto Bretagna e Normandia in 12 giorni, ma ho dovuto fare un po’ di corse. In realtà ne avevo pianificati 15, ma siamo rientrati in anticipo per via dei casi di Covid che stavano aumentando. Considera che noi abbiamo perso due giorni in viaggio, perché siamo partiti con la nostra macchina. Se voli su Parigi recuperi parecchio tempo.
Meravigliose queste scogliere che si ergono dal mare come cattedrali di pietra! Ho sempre amato questi paesaggi. Rouen splendida: appena ho visto la prima immagine mi sono balzate alla mente le raffigurazioni della cattedrale realizzate da Monet in diversi momenti della giornata. Adoro quando è possibile vedere dal vivo cose che si sono studiate sui libri. Splendido itinerario
grazie! Si anche a me piace andare a vedere dal vivo i luoghi che hanno ispirato le grandi opere. Devo dire che a Rouen mi sono emozionata molto di più per i quadri di Monet che per la cattedrale in sè 🙂