Calvari Bretoni, la Bibbia in 3D

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  • Categoria dell'articolo:Bretagna
  • Ultima modifica dell'articolo:30 Luglio 2021
  • Tempo di lettura:12 minuti di lettura
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Il legame tra arte e fede è sempre stato molto forte, le più grandi opere sono nate proprio in nome della religione. Basta pensare alla Cappella Sistina, o al Cenacolo vinciano.

In Bretagna, questo legame è rappresentato dai calvari bretoni, una commistione tra simbologia celtica e cristiana, espressione artistica unica al mondo.

Questi monumenti sono una tappa obbligata di ogni tour della regione, per comprenderne le radici storiche e religiose, ma anche per ammirare l’abilità dei maestri artigiani locali.

Cosa sono i calvari bretoni?

Cosa distingue un complesso parrocchiale bretone, meglio noto come “calvario”, da una semplice cappella?

Per prima cosa, deve essere un complesso recintato, al cui ingresso c’è una porta trionfale. Il recinto in pietra custodisce la chiesa, il cimitero, l’ossario, ed infine il calvario vero e proprio.

Il calvario in sé è un monumento in pietra, solitamente kersantite, il tipico granito bretone, finemente intagliato a raffigurare diverse scene religiose. Immancabili la crocifissione, con Cristo e i due ladroni, e le vicende della Passione. In quelli più grandi troviamo anche altri episodi della vita di Cristo, il tutto sempre scolpito. Insomma, possiamo dire che i calvari bretoni raccontano le Sacre Scritture in 3D!

Queste opere, che risalgono al ‘500 e ‘600, erano volte soprattutto all’evangelizzazione, alla “sponsorizzazione” della religione cattolica in una terra di origine celtica, ancora fortemente legata ai culti pagani.

Erano anche monumenti molto costosi da realizzare, per lo più finanziati dai commercianti. L’area del Finistère era infatti piuttosto ricca, grazie al commercio marittimo e all’industria del lino e della produzione delle tele per le vele. I calvari divennero così anche un modo per ostentare la propria ricchezza, arrivando a rivaleggiare tra villaggi per avere quello più spettacolare.

E’ per questi motivi che se ne trovano così tanti in questa zona, mentre altre ne sono completamente prive.

Dove si trovano

Calvari bretoni, mappa

I calvari bretoni sono tipici del Finistère, la Bretagna nord-occidentale. In particolare, tra le città di Landernau e Morlaix ce ne sono ben 23.

Essendo in zone rurali, non sono molto comodi da raggiungere. Tuttavia, valgono assolutamente una visita, almeno quelli più famosi. Potete inserirli nel vostro tour della Bretagna come tappa per o dalla Costa di Granito Rosa.

I tre calvari bretoni più famosi, più uno

Difficilmente avrete tempi di visitare tutti e 23 gli enclos parrossiaux, a meno che non vogliate fare un vero e proprio pellegrinaggio.

Noi abbiamo visto solamente quelli più famosi, ovvero Guimaliau, Lampaul-Guimaliau, e St Thégonnec.

In più, qualche giorno prima avevamo avuto un piccolo antipasto a Plougastel-Daoulas, dove presso la chiesa di San Pietro c’è il calvario indicato come in numero 1 nella mappa qui sopra. Del complesso rimane però solamente il calvario, in quanto il resto è stato distrutto.

Calvari Bretoni, Plougastel-Daoulas

Il calvario risale al 1602, voluto dal signore di Kereraod come ex voto per la fine della peste. Più volte danneggiato e restaurato, rappresenta alcune scene della vita di Cristo. Alcune delle storie finemente scolpite nella pietra sono la Natività, l’entrata trionfale a Gerusalemme, e l’Ultima Cena.

Lampaul-Guimiliau

Il complesso di Lampaul-Guimiliau è, insieme alla chiesa, un monumento storico. Risale per lo più alla seconda metà del ‘600, anche se i vari edifici corrispondono a epoche diverse.

Mancando il recinto in pietra, questo calvario non ha l’aspetto tipico degli enclos, che vedremo invece nei prossimi due. Anche il calvario è molto sobrio, una semplice crocifissione che sormonta una colonna con basamento. In effetti, siamo rimasti un pochino delusi, soprattutto facendo il paragone con gli altri.

Calvari Bretoni, Lampaul-Guimiliau
Enclos Parrossial di Lampaul-Guimiliau

All’interno si trovano diverse opere di artisti locali, sempre con la predilezione per la scultura. In particolare, c’è una bella Deposizione di Cristo. Attorno al corpo di Gesù riconosciamo la Vergine, Maria Maddalena, San Giovanni, e altri personaggi delle Sacre Scritture.

Guimiliau

Da non confondere con il primo, Gumiliau è, a mio modesto avviso, il più bello dei calvari bretoni. E’ esattamente come me lo immaginavo, ovvero monumentale, cupo, in qualche modo inquietante.

La chiesa è dedicata a St Miliau, re di Cornovaglia, ed è tra i calvari più grandi della Bretagna. Risale, come gli altri, al ‘600, ed è in stile gotico fiammeggiante.

Calvari bretoni, Guimaliau

Passate sotto l’imponente arco trionfale e dirigetevi verso il calvario. Di forma ottagonale, è decorato da oltre 200 figure, disposte su due livelli, a rappresentare 25 episodi delle Sacre Scritture. In basso troviamo scene dell’infanzia di Cristo, mentre il livello superiore è dedicato interamente alla Passione.

Oltre ai soggetti religiosi, sono raffigurati anche commercianti, politici, e altre figure di rilievo della società bretone dell’epoca. I personaggi hanno un aspetto grottesco, e sembrano quasi muoversi all’interno delle scene.

Anche l’esterno della chiesa è ornato da sculture in granito, per lo più raffiguranti il Vecchio Testamento. L’interno, in stile barocco, contiene diverse pale d’altare.

Diciamo che, almeno per me, la chiesa in sé non è nulla di speciale, mentre il calvario è davvero qualcosa di unico, che non troviamo dalle nostre parti.

St Thégonnec

Un altro complesso parrocchiale molto famoso è quello di St Thégonnec. Insieme a Guimiliau, è il calvario più visitato, anche dai tour organizzati.

La prima cosa che si nota è il maestoso arco, non un semplice cancello ma un vero e proprio ingresso trionfale in stile rinascimentale. Questo è anche l’elemento più antico del complesso.

La chiesa, dedicata a Maria, è stata ricostruita in seguito ad un incendio.

Ma occupiamoci del calvario. E’ del 1610, ed è considerato il migliore quanto a tecnica di lavorazione del granito, con personaggi particolarmente realistici.

Oltre alle ormai note scene religiose, qui sono rappresentati anche Saint Thégonnec, nel momento in cui attacca il lupo al proprio carro, e Re Enrico IV sotto le sembianze di un boia.

La splendida cappella funeraria, o ossario, è in stile rinascimentale.

Calvari bretoni, St Thégonnec

Completare il viaggio

I calvari bretoni sono piuttosto distanti da tutto, ma questo non significa che dovrete perdere tutta la giornata, le distanze in Bretagna non sono enormi.

Arrivando da est, fermatevi presso la Baia di Morlaix, dove si trovano alcune splendide cittadine sul mare, come Roscoff e Carantec. Lì vicino, visitate un monumento religioso assai più antico dei calvari, ovvero il Cairn de Barnenez, il monumento funerario megalitico più grande d’Europa.

Mentre vi spostate verso Brest, fate una deviazione un po’ lunga ma interessante per Menehan. Questo ex corpo di guardia e villaggio di pescatori è conosciuto come “villaggio nella roccia”, perché costruito a ridosso di enormi massi di granito. La spiaggia su cui affaccia è tra le più belle della regione.


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