Yellowstone non è solo il Re dei Parchi, è anche il paradiso dei fotografi. Le pozze colorate, i geyser e la fauna selvatica sono un richiamo irresistibile per tutti gli appassionati, che arrivano a frotte, armati di teleobiettivo e cavalletto, nella speranza di portare a casa lo “scatto perfetto”.
Le opportunità fotografiche allo Yellowstone sono innumerevoli, ma quali sono quelle da non perdere assolutamente? E qual è il momento della giornata migliore per ognuna di esse?
Ne ho selezionate per voi 5+1, per rendere il vostro viaggio a Yellowstone davvero indimenticabile, grazie ai preziosi ricordi che porterete a casa.
Indice
L’eruzione dell’Old Faithful
Cominciamo col botto, in tutti i sensi. L‘Old Faithful è probabilmente il geyser più famoso al mondo, e fotografarlo è molto semplice.
Questo perché, tra tutti i geyser dello Yellowstone, l’Old Faithul è il più regolare. Il suo ciclo di eruzione dura all’incirca 90 minuti, è quindi facilissimo prevedere quando ci sarà il prossimo spettacolo. Per gli altri geyser ci vuole una buona dose di fortuna, perché eruttano 1-2 volte al giorno, o al mese, o all’anno.
Con l’Old Faithful, invece, andate sul sicuro. Non sarà il più grande, o il più spettacolare, ma garantisce qualche minuto di pura meraviglia, più volte al giorno.
La piattaforma di osservazione è a semicerchio, quindi potete apprezzare le eruzione dell’Old Faithful sempre con una buona luce. Tra un’eruzione e l’altra, approfittatene per fare un giro all’Upper Geyser Basin, dove vedrete altri geyser e pozze, tra cui la celeberrima Morning Glory Pool (di cui parleremo nel prossimo paragrafo) .
Per un’esperienza indimenticabile, dormite all’adiacente Old Faithful Lodge. Le camere sono spartane e costose, ma la location vale ogni centesimo.
Grand Prismatic Spring e Morning Glory Pool
L’acqua piovana filtra nel terreno, scaldandosi grazie alla camera magmatica sottostante, e torna in superficie sotto forma di una fumante pozza super-acida. I brillanti colori delle pozze sono dovuti ai batteri termofili che le abitano. Ogni specie di batteri vive ad una determinata temperatura, creando le tipiche strisce di colore che tanto piacciono ai fotografi.
Le tantissime pozze sulfuree sono tra le più popolari opportunità fotografiche allo Yellowstone, e le più famose sono la Grand Prismatic Spring e la Morning Glory Pool.
Per ottenere buoni scatti, però, bisogna considerare un paio di fattori importanti.
Per prima cosa, i colori sono più brillanti quando splende il sole. E’ ovvio che non possiamo fare nulla per cambiare il tempo, ma controllate le previsioni prima di mettervi in marcia.
Il secondo fattore è la temperatura. Quando le temperature si abbassano, le pozze emanano parecchio vapore, ed è praticamente impossibile distinguerne i colori. Di solito, il vapore si abbassa a metà mattina, per ricomparire dopo il tramonto. L’effetto “comignolo” è comunque molto bello, provate a visitare la stessa zona in orari diversi. Vedete per esempio le due foto qui sotto, sono le stesse pozze fotografate in momenti diversi:
Morning Glory Pool
Della Morning Glory abbiamo già parlato, si trova in fondo al sentiero dell’Upper Geyser Basin, a 2 km circa dall’Old Faithful. Come è facile intuire dal nome, il momento migliore per fotografarla è la mattina.
Grand Prismatic Spring
La Grand Prismatic Spring si trova invece nel Midway Basin, poco più a nord.
Ci sono due diversi modi di fotografarla. Il primo e più spettacolare è dall’alto. Per arrivare al punto panoramico, lasciate l’auto al parcheggio delle Fairy Falls. Da qui parte un sentiero ripido ma breve, di circa 1 km, che porta da una postazione panoramica eccezionale.
Le parole non possono descrivere la meraviglia dell’enorme pozza arcobaleno nel mezzo della spianata rocciosa, circondata da rivoli d’acqua che sembrano raggi solari.
Per delle foto d’effetto, prendete invece il sentiero ufficiale della Grand Prismatic, porta proprio a bordo della coloratissima pozza. Anche se da qui non si ha lo stesso impatto della piattaforma panoramica, potrete fare delle splendide foto ravvicinate, per esempio al vapore, che si spande dalla pozza con interessanti giochi di colore
Artist Point
Sapevate che c’è un Grand Canyon all’interno dello Yellowstone? Si trova nella zona a nord del lago, dove il fiume ha scavato le rocce dando vita a un suggestivo canyon, che non ha nulla da invidiare al blasonato collega dell’Arizona.
Questa è anche la zona che ha dato il nome a tutto il parco. Il lento lavoro di erosione del fiume ha infatti esposto le rocce di colore giallo, per cui yellow + stone (pietra gialla).
Da diverso tempo, l’area è soggetta a lavori di modernizzazione e messa in sicurezza dei sentieri di trekking, in particolare dell’Uncle Tom’s Trail, il sentiero più famoso che porta proprio sotto le Lower Falls. Pertanto, potreste trovare alcune sezioni ancora chiuse, prima di partire date un’occhiata qui.
Canyon è una delle zone più battute e fotografate di tutto il parco. In particolare, tra le opportunità fotografiche allo Yellowstone, voglio parlarvi di Artist Point.
Questo celeberrimo punto panoramico è all’inizio del sentiero per Point Sublime, sul lato sud del canyon. Offre una visuale strepitosa sulle Lower Falls, sul fiume e sul canyon stesso, il tutto perfettamente incorniciato dalle piante circostanti.
L’effetto “dipinto” non è ottenuto con photoshop, il paesaggio ha davvero questi colori irreali.
Purtroppo, è anche una piattaforma panoramica super affollata, anche trovare parcheggio è un’impresa. Per godervelo in tranquillità, andate la mattina presto, anche se in realtà il momento migliore per fotografare le cascate in piena luce è a metà giornata.
Già che siete lì, fate almeno un pezzetto del lungo trail che corre lungo la sponda sud del canyon, con panorami vertiginosi sulle alte scarpate rocciose.
Mammoth Hot Springs
Situate all’estremità settentrionale del parco, nei pressi di Gardiner, le Mammoth Hot Springs sono una delle tante meraviglie dello Yellowstone.
Si tratta di terrazze naturali calcaree, per la precisione di travertino, che si stagliano, immacolate, in un paesaggio lunare. Nel corso dei millenni, l’acqua che sgorga dalle sorgenti sotterranee ha depositato tonnellate di minerali, dando vita ad uno spettacolo unico.
Le Mammoth Hot Springs si dividono in Upper Terrace, quelle più in alto, e Lower Terraces, quelle più in basso. A mio avviso, le Lower sono più interessanti, ed è qui che vi consiglio di concentrare la vostra visita.
Sotto la superficie dello Yellowstone c’è un vero e proprio sistema idraulico, che è in continuo cambiamento a seconda dell’attività geotermica. Piccoli terremoti possono chiudere un canale, o aprirne un altro. Questo fa sì che le Mammoth Hot Springs siano in continua evoluzione. Alcune terrazze sono asciutte, altre sono delle scroscianti cascate. Oppure formano delle invitanti piscine, dove però non vi conviene immergere nemmeno un’unghia: l’acqua è caldissima. (ed è pure vietato).
Parlando di fotografia, avrete di che sbizzarrirvi. Scegliete un’inquadratura sovrannaturale del paesaggio bianco e arido, o un close-up delle vasche piene di acqua cristallina.
Le mie terrazze preferite sono le Canary Springs, che sembrano una collina ricoperta di neve soffice.
Per fotografarle al meglio, accertatevi che ci sia bel tempo, ed andate la mattina, quando sono investite in pieno dalla luce solare. L’effetto migliore si ottiene quando il bianco del travertino è più luminoso.
Fauna Selvatica
Tutti vanno allo Yellowstone nella speranza di fare qualche avvistamento importante, perché no, magari un orso… Dopotutto, lo Yellowstone non è forse il parco di Yoghi e Bubu?
In realtà, avvistare un orso non è così semplice. E, se mai vi dovesse capitare, accertatevi di essere a debita distanza.
Le zone più indicate per gli avvistamenti sono la Hayden Valley, vicino al lago, e la Lamar Valley, all’estremità nord-orientale. Quest’ultima è anche conosciuta come “lo Tserengeti dello Yellowstone”, proprio per l’abbondanza di animali.
La maggior parte degli animali sono molto schivi, e tenderanno a scappare da voi. Tranne i bisonti, i bisonti non temono di avvicinarsi all’uomo. Non lasciatevi ingannare dal loro aspetto pacifico, sono molto aggressivi, e caricano ad una velocità inimmaginabile. A me è bastato sentire il rumore che fanno quando lottano tra di loro! Tenete una distanza di almeno 100 metri.
Come orario, gli animali tendono ad uscire la mattina presto e nel tardo pomeriggio, quando ci sono meno persone. Per gli orsi, il periodo più indicato è subito dopo il letargo, perché hanno molta fame ed è più probabile che vaghino in cerca di cibo.
Quanto alle probabilità di avvistamento, per primi ci sono proprio loro, i bisonti. Ne incontrerete a migliaia, e, sinceramente, dopo un po’ vi stuferete anche. Osservateli mentre bevono, giocano con i cuccioli, lottano tra di loro e attraversano il fiume, sono molto affascinanti.
Al secondo postometterei il wapiti, o elk, e gli antilocapre. Entrambi si muovono in gruppi numerosi, e sono piuttosto comuni. Anche con le aquile non dovreste avere problemi. Cercate i nidi, gli adulti saranno sicuramente nei paraggi.
Tra gli avvistamenti più rari metterei il coyote, l’alce e lo sfuggente orso. Io sono riuscita a vedere un coyote solo poco prima di lasciare la Lamar Valley. L’alce alla fine l’ho vista nella Bighorn National Forest, mentre per l’orso non c’è stato nulla da fare.
Buona fortuna!