Da qualche anno, la già bellissima Valtellina ha un’attrazione in più, ad arricchire ulteriormente il suo patrimonio naturalistico e culturale. E’ il Ponte nel Cielo, un ponte tibetano che collega i due versanti della Val Tartano.
Questa vertiginosa passerella a picco sulla valle, circondata da sentieri di trekking, è perfetta per una gita domenicale nella natura, con un pizzico di avventura e brivido.

Storia del ponte
Il ponte è costituito da 700 assi di legno, è lungo 234 metri e sospeso a 140 metri sopra il torrente Tartano. Questi numeri ne fanno il ponte tibetano più alto d’Europa.
Il progetto,realizzato dal Consorzio Püstarèsc, è nato nel 2016, e si è concluso nel 2018, con lo scopo specifico di promuovere il turismo nella regione e allo stesso tempo facilitare l’accesso all’area montana di Frasnino.
L’imbocco, a Campo Tartano, è a 1034 metri di quota, l’arrivo è a 1038 metri.
Piccola curiosità: con una donazione di 100€ è possibile “adottare” una delle assi che compongono la passerella. In ringraziamento per la donazione, l’accesso sarà gratuito per i 5 anni successivi.
Come arrivare e info pratiche
Per raggiungere il Ponte nel Cielo, prendete la statale SS38, che collega il Lago di Como e Sondrio, attraverso la Valtellina. Ad Ardenno, passate sulla sponda sud dell’Adda lungo la provinciale SP16, e risalite i 12 tornanti della SP11.
Al termine di questa salita da capogiro, sarete a Campo Tartano. Il ponte tibetano è l’attrazione principale, e lo vedrete già dalla strada. Ci sono numerosi parcheggi, a pagamento e gratuiti. Noi abbiamo lasciato l’auto nei pressi del ristorante Highlander, e siamo poi scesi a piedi fino al ponte.

Il costo del biglietto è 5€, e la prenotazione online è consigliata, obbligatoria nei weekend. La biglietteria si trova all’inizio del ponte, al termine della strada pedonale che costeggia la valle.
Il ponte è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 16.30, il sabato fino al tramonto. Ultimo accesso 15 minuti prima della chiusura. Il biglietto consente un passaggio solo (andata e ritorno), ma senza limiti di orario, se non quelli di apertura del ponte.
Visita del Ponte nel Cielo
La visita del Ponte nel Cielo in Valtellina è in realtà molto breve. Bastano 5-10 minuti per attraversare il ponte, dipende da quanta gente c’è e quante volte ci si ferma a fare foto.
Il panorama è straordinario, dalle vette delle Alpi Retiche alla vallata del torrente Tartano e alla bassa Valtellina, che si estende ad ovest fino all’inizio del lago di Como. Sul lato orientale lato, sotto i vostri piedi vedrete la diga di Colombera, mentre oltre la fine del ponte si trova il maggengo (pascolo) Frasnino.




Una volta arrivati dall’altra parte, potete fermarvi al bivacco per mangiare e bere qualcosa, ma anche partire per un’escursione tra i sentieri che si diramano da qui. Il più famoso è senza dubbio il Sentiero dei Ponti, un percorso ad anello di 9 km, con un dislivello di circa 450 metri, che attraversa i boschi e altri ponti “minori”.


Un altro percorso, più impegnativo, è il 163 o “Sentiero Alfredo“, che passando tra boschi e alpeggi conduce fino alla terrazza panoramica di Pizzo della Pruna, a 1800 metri di altitudine.
Cosa fare nei dintorni
La Valtellina è piena di attrazioni per tutte le stagioni. In inverno potrete sciare in una delle numerose stazioni sciistiche, le più famose delle quali sono Aprica e Chiesa in Valmalenco.
Con la bella stagione, le possibilità di passeggiare in montagna si sprecano. Visitate le vicinissime Val Masino e Val di Mello, la “piccola Yosemite”. L’impegnativo sentiero di 5 km a tratta che parte da San Martino vi porterà fino all’Alpe Pioda, al 1559 metri, tra massi granitici e suggestive cascate.
Poco più a sud, addentratevi nel Sentiero dei Ciclopi per scoprire alcune enormi formazioni rocciose, tra cui il Sasso Remenno, il più grosso monolito d’Europa.
Se preferite i panorami lacustri, spostatevi sul Lago di Como nella città di Colico. Oltre al bel centro storico e i panorami incantevoli sul lago, qui potrete visitare anche i due forti difensivi che dominano il Pian di Spagna. Il Forte di Fuentes è del ‘600, mentre il Forte Montecchio Nord è più recente, del primo ‘900. Costruito all’inizio della I Guerra Mondiale per proteggere la Lombardia da eventuali attacchi austriaci, è famoso per i cannoni modello Schneider, che potrete ammirare ancora oggi.

