Colico, in provincia di Lecco, è una cittadina di quasi 8000 abitanti, situata in una posizione privilegiata in cima al Lago di Como, proprio dove l’Adda sfocia nel lago. Non solo gode di panorami eccezionali, ma è anche logisticamente avvantaggiata, trovandosi all’incrocio tra il Lario, la Val Chiavenna e la Valtellina.
Proprio per questa sua particolarità, è sempre stata una località strategia dal punto di vista bellico. E’ infatti il naturale varco di accesso alla Lombardia ed all’industrializzato Nord Italia, e per questo motivo ha necessitato, in passato, di una particolare attenzione e protezione.
E’ su queste premesse che sorgono i due Forti di Colico, Fuentes ed il più recente Montecchio Nord. Due avamposti militari, astutamente posizionati per garantire la massima protezione e potenza di attacco, per impedire al nemico di invadere il territorio ed attaccarlo di rimando.
Una visita adatta a tutti, a chi cerca attrazioni culturali ma anche natura e panorami favolosi, nonché una delle principali cose da vedere sul Lago di Como.
Come arrivare
La strada in auto è semplicissima, basta prendere la superstrada SS36 Lecco Monza, e proseguire costeggiando la sponda lecchese del Lario fino all’uscita di Colico. Da Lecco, sono circa 40 km.
Se invece preferite usare i mezzi pubblici, da Milano Centrale parte un treno ogni ora, il Regio Express Milano-Sondrio, che in 90 minuti circa vi porterà alla stazione di Colico.
Infine, un metodo più lento, ma panoramico, è il traghetto. Il servizio è attivo solo nei festivi e con traghetto rapido, e la corsa da Como dura un’ora e mezza. Consultate qui gli orari.
I due forti di Colico non sono in centro, bensì a circa 2 km dalla città, posti in posizione dominante sul Pian di Spagna. Presso entrambi è disponibile un parcheggio per i visitatori.
Info pratiche
I due Forti di Colico Fuentes e Montecchio Nord sono visitabili nei weekend e festivi, all’incirca da fine Marzo ad inizio Novembre, mentre a Luglio e Agosto sono aperti tutti i giorni.
Il Forte Montecchio Nord è accessibile solo con visita guidata ogni ora al costo di 8€ intero e 5€ ridotto, il Forte di Fuentes è visitabile in autonomia al costo di 5€ intero e 3€ ridotto.
Esiste anche un biglietto cumulativo per entrambi i forti, a 11€ intero e 6€ ridotto.
Forte di Montecchio Nord
Il Forte Montecchio Nord è relativamente recente, essendo stato edificato durante la I Guerra Mondiale. E’ la fortezza di questo tipo meglio conservata in Europa.
Potete arrivare in auto fino all’ingresso, ma i posti disponibili sono molto pochi. In alternativa, parcheggiate a pagamento a circa 500 metri, ed arrivate al forte con una breve passeggiata in leggera salita.
Fa parte del complesso difensivo della Frontiera Nord verso la Svizzera, comunemente noto come Linea Cadorna. Questo sistema di trincee e fortificazioni attraversava la Lombardia fino al Lago Maggiore, ed è stato voluto, appunto, dal Generale Cadorna. Se vi interessa l’argomento, potete trovare tracce della Linea Cadorna vicino a Varese, e anche nel Parco Spina Verde, alle porte di Como.
Il forte è costruito in calcestruzzo, e protetto naturalmente dalle rocce circostanti. Era molto moderno, in quanto dotato di un sistema idraulico, riscaldamento ed aerazione.
All’interno della caserma, vedrete le camerate, l’infermeria, la cucina, e molti altri locali usati quotidianamente dai soldati. Nella sala di comando è ancora presente la grande mappa disegnata negli anni ’30, quando il forte era presidiato dalle Guardia di Frontiera. Sempre risalenti al ventennio fascista, vedrete diverse scritte motivazionali ai muri e sopra le porte.
I proietti, le polveri e le munizioni erano custoditi in tunnel scavanti in profondità nella roccia, dotati di sistemi di de-umidificazione.
La zona più interessante del Forte Montecchio Nord, tuttavia, è quella al secondo piano. Un lungo corridoio dal quale si accedeva alle riservette dei quattro cannoni, che avevano una gittata di circa 15 km. Vedrete il montacarichi e gli argani a mano per lo spostamento del materiale bellico, e la sala di comando, dotata di interfono. La guida vi accompagnerà a vedere uno dei pregiati cannoni modello Schneider, un’installazione dal peso complessivo di oltre 100 tonnellate.
Infine, salite sul tetto del forte, per ammirare lo splendido panorama sul lago e sulle valli, ma anche e soprattutto le cupole dei cannoni. Una vista da togliere il fiato.
Forte di Fuentes
Dei due forti di Colico, quello di Fuentes è il più antico. Risale infatti ai tempi della dominazione spagnola, come potete intuire dal nome. E’ stato costruito per volere del Conte di Fuentes Pedro Enriquez de Acevado nel 1603 per proteggere le terre appena conquistate.
Questo forte è stato poi utilizzato in diverse occasioni nel corso delle tante occupazioni subita dalla Lombardia. Prima gli spagnoli, poi i francesi con Napoleone, ed infine gli austriaci. Dopo l’Unità d’Italia, anche le nostre truppe lo hanno presidiato.
Oggi versa in uno stato di romantica decadenza, gli edifici sono infatti in rovina, e ne rimangono solo i resti o le mura perimetrali. Aiutatevi con la cartina esposta nella Piazza d’Armi per farvi un’idea di com’era nel passato.
L’ingresso attuale corrisponde alla vecchia entrata secondaria, ed è in cima alla collina, non raggiungibile in auto. Questo significa che dovrete lasciare la macchina al parcheggio ai piedi della rupe, e proseguire a piedi ed in salita per circa 1 km. Ve lo dico subito, perché persone anziane o con scarsa mobilità potrebbero fare fatica.
L’entrata principale era quella che oggi vedete sulla destra. Un imponente arco per il passaggio dei carri, più un ingresso pedonale. Il tutto era circondato da un fossato con ponte levatoio.
La Piazza d’Armi, con una superficie di circa 5000 mq, era il fulcro del forte, e circondata dai principali edifici: sulla destra le camerate dei soldati, ormai diroccate ed interamente ricoperte di edera, sulla sinistra la chiesa dedicata a Santa Barbara. In fondo sorgeva il Palazzo del Governatore, un sontuoso edificio a più piani equipaggiato di tutti i comfort dell’epoca, come il camino e lo scalone di rappresentanza.
Salite in cima alla collina per vedere le cannoniere, aggiunte nel corso della I Guerra Mondiale, il magazzino e il serbatoio per l’acqua. Le cannoniere erano disposte a L, per proteggere da eventuali attacchi sia dalla Valchiavenna sia dalla Valtellina. In realtà, non ci fu mai la necessità di armarle in quanto Colico non subì nessun attacco.
Per quanto il Forte di Fuentes sia interessante, la cosa più bella è la visuale, che domina il Pian di Spagna. Da qui è ben visibile il punto in cui l’Adda sfocia nel Lago di Como e, se aguzzate la vista, riuscirete anche a vedere le cupole dei cannoni di Forte Montecchio Nord.
Esplorare i dintorni
Come abbiamo visto, Colico si trova alla confluenza di due meravigliose valli lombarde, la Val Chiavenna e la Valtellina.
Proseguendo sulla SS36, arriverete quindi a Chiavenna, Madesimo, Campodolcino, ed altre splendide località montane, perfette in inverno per chi ama sciare, ma anche per le passeggiate estive.
Prendendo invece la statale verso Sondrio, vi ritroverete in Valtellina, famosa per la bresaola ed i deliziosi pizzoccheri.
Ad appena 35 km da Colico troviamo Valmasino, la piccola Yosemite italiana. E’ il paradiso per gli arrampicatori, che qui troveranno pane per i loro denti. La valle è infatti conosciuta per i suoi enormi massi granitici, tra cui il Sasso Remenno, che con i suoi 50 metri di altezza è il monolito roccioso più grande d’Europa.
A due passi da lì è possibile fare alcune passeggiare corroboranti in Val di Mello. Seguite l’impegnativo sentiero di 5 km a tratta che parte da San Martino, ed arriva fino all’Alpe Pioda, tra boschi incantati e panorami mozzafiato.
Se preferite invece restare sul lago, scendete da Colico lungo la sponda lecchese. Dopo circa 20 km incontrerete la pittoresca Varenna, meta imprescindibile del Lago di Como. Salite al Castello di Vezio, fate due passi lungo il colorato lungo lago, e poi prendete il traghetto per Bellagio, la cittadina più romantica del lago, celebre in tutto il mondo.
Scendete ancora verso sud. Arrivati a Lecco, lasciate l’auto e partite a piedi o in bici alla scoperta del Lago di Garlate. Il percorso di 14 km su pista ciclopedonale vi porterà alla scoperta dei luoghi de “I Promessi Sposi”. In particolare Pescarenico, il suggestivo borgo dove Manzoni ha ambientato lo struggente passo dell'”addio ai monti”.