Le rosse rocce dello Utah sono una vera calamita per gli amanti della natura e del trekking. La sua varietà dei paesaggi, i colori cangianti delle formazioni naturali e i paesaggi lunari riescono a conquistare anche i più scettici.
Lo stato conta ben 5 parchi nazionali (Arches, Canyonlands, Capitol Reef, Bryce e Zion), diversi National Trails e Natonal Monument, e addirittura una quarantina di State Parks.
Oltre a questi, nella zona di Moab troviamo anche il Corona Arch, che non fa parte di nessun parco ufficiale, ma non per questo è meno interessante. Uno degli archi più imponenti in assoluto, il Corona Arch si trova al termine di uno strepitoso sentiero di trekking che costeggia il Colorado e la ferrovia scavata nella roccia. Un’esperienza sicuramente indimenticabile per grandi e piccini.
Come arrivare e dove soggiornare
Il posto migliore dove soggiornare è Moab, una cittadina che vive di turismo, e che è l’hub perfetto per visitare le meraviglie naturali della zona.
La prima cosa da sapere è che il Corona Arch, a Moab, non è all’interno di Arches National Park. Per ironia della sorte, il parco conta oltre 2000 archi naturali, tranne quello che io reputo il più bello.
Uscite da Moab prendendo la US-191 verso nord, come per andare a Arches e Canyonlands. Poco dopo aver attraversato il fiume Colorado, fate attenzione perché dovete svoltare a sinistra, su una strada piuttosto trafficata e in salita.
Dovete prendere la UT-279, che costeggia il fiume Colorado e va a confluire, dopo qualche km, nella strada panoramica Potash Road.
Ma voi dovrete fermarvi molto prima, 16 km dopo il bivio. Seguite il corso del fiume, e arriverete ad un ampio parcheggio sulla destra. Sulla sinistra, proprio sulle rive del Colorado, si trova invece un campeggio.
Info pratiche
- Lunghezza: 4,8 km
- Dislivello: 143 metri
- Difficoltà: media
- Tipologia: lineare
Il sentiero per il Corona Arch a Moab è completamente esposto al sole, ed in alcuni punti dovrete aiutarvi con gli appositi cavi e appigli in metallo.
La zona fa parte del Colorado Plateau, con occasionali nevicate invernali, ed estati torride, con picchi di 40°C. Date queste caratteristiche climatiche, il periodo migliore per visitare il Corona Arch sono le mezze stagioni.
I momenti migliori della giornata sono invece il mattino presto e il tardo pomeriggio, quando fa meno caldo e c’è meno folla. Se volete andare al tramonto, portate una torcia, perché poi dovrete tornare indietro al buio.
Seguite sempre i consigli per praticare trekking in sicurezza: indispensabili cappellino e scarpe sportive, così come acqua o bibite energetiche, e barrette proteiche.
Le bacchette da trekking potrebbero in realtà essere un ostacolo, perché in alcuni tratti dovrete appigliarvi ai ganci in metallo.
Il sentiero
Questa è una delle visite più belle che potete fare nella zona di Moab. Perché non solo Il Corona Arch è semplicemente magnifico, ma perché il sentiero stesso è un piacere da percorrere, con panorami mozzafiato e punti più impegnativi, ma molto divertenti.
Durante la mia visita, ho visto anche diverse famiglie con bambini e cani.
Cominciate dal parcheggio con una breve salita. Già dopo qualche centinaio di metri, attraverserete una ferrovia scavata nella roccia, come nella migliore tradizione dei film Western.
Seguite la strada e il costone roccioso che svolta verso destra, e vi troverete davanti uno straordinario panorama sul Colorado. Incredibile che questo sia lo stesso fiume che al Grand Canyon si scorge a malapena!
Qualora non doveste riuscire a vedere il sentiero, avete due modi per orientarvi. I cairns, ovvero i cumuli di pietre, e delle pennellate di vernice azzurra sulla roccia vi indicheranno la strada.
Dopo un tratto iniziale un po’ sconnesso, la parte centrale è in piano, su liscia arenaria rossa. La sensazione di solitudine è fantastica, se avrete la fortuna di arrivare prima o dopo la folla.
L’unico pezzo un po’ difficoltoso è all’ultima curva, quando vi dovrete aiutare con i cavi e i ganci di metallo, e salire una scala a pioli. Personalmente, ho trovato questi piccoli ostacoli persino divertenti, anche i bambini della famiglia dietro di noi sembravano spassarsela.
La fatica sarà ampiamente ricompensata non appena terminerete l’ultima salita, la più impegnativa. Vi troverete in una specie di teatro, tra le rosse rocce di arenaria, con la ferrovia dall’altra parte della vallata. Davanti ai vostri occhi, lo spettacolo più bella che Madre Natura possa offrire.
Bowtie e Corona Arch
A questo punto, scommetto che non vedrete l’ora di correre verso il Corona Arch!
Trattenete l’entusiasmo ancora qualche minuto, e fermatevi prima al Bowtie Arch, quel “buco nel soffitto” che vedete sulla destra nella mia foto. Una specie di grotta, nella quale vi potrete divertire a giocare con l’eco che risuona nella valle.
Ed, infine, andate a godervi il maestoso Corona Arch, il più imponente di tutti. La sua apertura di 42 metri x 32 fa impallidire tutti gli archi di Arches.
Ammiratelo da tutti i punti di vista che potete, fotografatelo e cercate di imprimervi nella mente tutte le sensazioni che vi regala. Fermatevi un po’ a godervi il panorama, conquistato con tanta fatica. Magari fate anche uno spuntino, ve lo siete meritato!
In passato, l’arco veniva usato anche come “altalena” dagli scalatori, una pratica bandita in seguito ad alcuni decessi. Con un po’ di fortuna, potrete però vedere qualche temerario che passa in mezzo all’arco in deltaplano.
Il sentiero è lineare. Quindi, tornate al parcheggio lungo lo stesso tragitto.