Cosa vedere a Montgomery, capitale dell’Alabama

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  • Ultima modifica dell'articolo:18 Febbraio 2023
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L’Alabama e la sua capitale Montgomery sono famosi soprattutto per le battaglie per i diritti civili degli afroamericani, lotte che negli anni ’50 e ’60 dominarono la scena politica americana. In effetti, le principali cose da vedere in città seguono proprio questo filone, dalla simbolica fermata dell’autobus di Rosa Parks alla chiesa dove predicava Martin Luther King.

Ma fortunatamente, la città di Montgomery non è nota solo ed esclusivamente per il razzismo e le brutali repressioni dei diritti civili. Qui si trovano infatti anche il museo e la toma di Hank Williams, uno dei primi e più celebri esponenti della musica country.

Come molte altre città del sud, anche Montgomery è impregnata di storia, ed è quindi una tappa fondamentale di qualsiasi itinerario negli Stati Uniti del Sud.

Come arrivare e come muoversi

Montgomery si trova nella regione centrale dell’Alabama. Benché sia dotata di un aeroporto regionale, vi sconsiglio di atterrare qui, in quanto dall’Italia occorre fare almeno uno scalo (da Milano anche due), ed in più essendo un piccolo aeroporto i prezzi sono più alti.

Se state pianificando di visitare Montgomery, molto probabilmente sarà per inserirla in un più ampio tour degli Stati Uniti del Sud. Vi suggerisco quindi di volare su Atlanta, che è invece molto ben servita, con voli diretti da Milano e Roma nel periodo estivo.



Una volta atterrati ad Atlanta, potrete agevolmente raggiungere la capitale dell’Alabama con un’auto a noleggio, prendendo la interstate I-85. A tal proposito, leggete i miei consigli per noleggiare un’auto e guidare negli USA.

Una volta arrivati in città, vi potrete muovere in auto. Esiste un servizio di trasporto pubblico, che però non vi servirà, visto che i parcheggi sono abbondati e ad un costo accessibile.

Quando andare

Come tutti gli stati del sud, Montgomery ha un clima di tipo subtropicale. Gli inverni sono miti, con temperature che difficilmente scendono sotto lo zero, mentre le estati sono molto calde e umide, con frequenti temporali pomeridiani e temperature che superano abbondantemente i 30°.

Il periodo migliore per visitare Montgomery sono le mezze stagioni, tra maggio e giugno e tra settembre e ottobre. In queste stagioni, le giornate sono abbastanza lunghe e le attrazioni seguono orari di apertura più lunghi, mentre le temperature sono accettabili.

Quanto tempo dedicare

Per le principali cose da vedere a Montgomery vi basterà mezza giornata. Se arrivate in città dopo pranzo, dedicate il pomeriggio alle visite, e se vi manca qualcosa recuperatela il giorno successivo.

Per quanto riguarda l’itinerario, vi consiglio di inserire la città tra New Orleans e Atlanta oppure le città del Georgia Antebellum Trail, quindi Macon o Athens.

Dove alloggiare

Il b&b dove abbiamo alloggiato noi, il Lattice Inn, è purtroppo chiuso definitivamente.

Montgomery è una città piuttosto povera, pur essendo una capitale. Anche se non ci sono grossi problemi per i turisti, cercate di restare a dormire in centro.

Evitate i quartieri periferici, ed in particolare Chisolm, Gibbs Village, Garden District e Cloverdale.

Dove mangiare a Montgomery

Il sud degli Stati Uniti è famoso per il barbecue, e Montgomery non fa certo eccezione.

Il posto migliore dove gustare costine di maiale, pulled pork e brisket è senz’altro il Dreamland BBQ, uno storico locale in attività dal 1958. Se via avanza spazio per il dessert, provate il banana pudding, non ve ne pentirete.

Storia di Montgomery

Montgomery nacque nel 1819 dalla fusione di due insediamenti europei collocati sulle rive del fiume Alabama, chiamati Alabama Town e New Philadelphia. Il nome della nuova città è un omaggio al generale Richard Montgomery, caduto nella Guerra d’Indipendenza Americana.

La città crebbe notevolmente grazie al commercio del cotone, coltivato nelle piantagioni dagli schiavi di colore. In virtù di questo forte sviluppo, nel 1846 divenne la capitale dello stato dell’Alabama.

I 4 febbraio 181, i rappresentanti di Alabama, Georgia, Florida, Louisiana, Mississippi, e South Carolina si riunirono qui per fondare gli Stati Confederati d’America, dando di fatto origine alla della Guerra di Secessione. Montgomery fu nominata prima capitale della Confederazione, con Jefferson Davis eletto presidente ai piedi del Campidoglio. La città fu tra le ultime a cadere, fu infatti conquistata dagli unionisti solo il 12 aprile 1865.

L’Alabama rimase comunque fortemente razzista, e continuò a negare i diritti ai neri utilizzando anche astuti stratagemmi per privare i neri dei propri diritti. Per esempio, il sindaco Moses ridisegnò i confini della città escludendo i quartieri degli afroamericani, che quindi rimasero esclusi dalle elezioni e dai servizi al cittadino.

Non è quindi un caso che a Montgomery si svolsero importanti battaglie per i diritti civili.

Nel 1954, Martin Luther King divenne pastore della Dexter Avenue Baptist Church, nella quale tenne i suoi più celebri discorsi. Il 1 dicembre 1955, la sarta Rosa Parks si rifiutò di cedere il posto sull’autobus a un bianco. Il suo arresto scatenò il boicottaggio degli autobus, che durò quasi un anno e costrinse l’amministrazione locale al eliminare la segregazione sui mezzi pubblici.

Il razzismo che permeava lo stato si rese evidente in tutta la nazione nel 1865. Le marce su Montgomery organizzate da King furono represse ferocemente, un atto che costrinse il congresso a passare il Voting Rights Act, che proibiva la discriminazione razziale alle urne.

Cosa vedere a Montgomery

Casa Bianca della Confederazione

Montgomery fu per qualche mese la capitale della Confederazione degli Stati del Sud, aveva naturalmente anche una Casa Bianca, nella quale il presidente Davis si insediò con la famiglia.

L’edificio, del 1835, nacque in stile federale, ma fu successivamente rimodernato dal proprietario Col. Edmond Harrison secondo lo stile italiano, che all’epoca spopolava nel sud degli USA. Quando Montgomery divenne sede del governo, Harrison affittò la casa al Presidente, che vi abitò con la famiglia per tre mesi.

Oggi potrete visitare gratuitamente l’edificio e tutte le stanze, arredate secondo lo stile dell’epoca. Durante la loro permanenza i coniugi arredarono la casa con sfarzo, aggiungendo decorazioni e mobili di pregio provenienti dalla loro abitazione di Biloxi. Alcuni di questi sono ancora qui, per esempio il letto del presidente, ritratti e corredi, oltre a una serie di reperti e documenti risalenti alla Guerra di Secessione.

Alabama State Capitol

Il bianchissimo Campidoglio dell’Alabama risale al 1851, dopo che Montgomery divenne capitale dello stato. Nel periodo delle lotte per i diritti civili, davanti a questo edificio si svolsero innumerevoli manifestazioni, tra cui la famosa marcia da Selma per reclamare il diritto di voto.

E’ un edificio in stile neogreco, con un corpo centrale e due ali aggiunte successivamente. La facciata presenta un imponente colonnato corinzio, e un cornicione finemente decorato, il tutto sormontato da una grande cupola e un timpano che contiene l’orologio.

All’interno, l’elemento di spicco è senza dubbio la magnifica scala a chiocciola, che collega i tre piani dell’edificio. Accanto alla scala si apre la rotunda, il grande spazio centrale che collega i vari uffici. Nel tipico stile dei campidogli americani, anche qui sono presenti statue commemorative e ritratti dei governatori. E’ inoltre possibile ammirare l’interno della cupola, decorata con otto dipinti che raccontano alcuni eventi importanti della storia dell’Alabama, dalla sua nascita fino circa agli anni ’30.

Il Campidoglio è visitabile liberamente dal lunedì al venerdì, pagando la cifra simbolica di 1$. Le sale che potrete vedere, restaurate nel 1992 ed oggi non più in uso, sono la Sala dei Rappresentati, il Senato, la Corte Suprema e la biblioteca.

Il grande parco circostante ospita numerose sculture commemorative.

Dexter Avenue King Memorial Baptist Church

Questa piccola chiesa battista in mattoni rossi, costruita attorno al 1889, è famosa principalmente per il legame con Martin Luther King. L’attivista e premio Nobel per la pace ne fu infatti il pastore tra il 1954 e il 1960. Dal suo studio, King scrisse i suoi discorsi e diresse importanti rivolte, come il boicottaggio dei bus di Montgomery.

Entrare in questa chiesa è come avere un déjà-vu, talmente tanti sono i filmati storici nei quali abbiamo ammirato King predicare da questo pulpito.

Prima della pandemia, la chiesa offriva tour gratuiti dal martedì al sabato. Ora, purtroppo, è possibile visitare l’interno solo su appuntamento, contattando contattando il Parsonage Interpretive Center.

Fa parte del complesso anche il Dexter Parsonage Museum, che ha sede nella casa dove vivevano i coniugi King. Colpita più volte da bombe, è stata ristrutturata ed oggi appare così com’era negli anni ’50. Il museo è visitabile il venerdì e il sabato, dalle 10.00 alle 16.00.

Fermata dell’autobus e museo di Rosa Parks

Come abbiamo visto nel paragrafo storico, nel 1955 Montgomery fu teatro di un importante capitolo della lotta alla segregazione. Il rifiuto di Rosa Parks di cedere il posto in autobus a un passeggero bianco le costò una multa e l’arresto, ma risvegliò gli animi di migliaia di afroamericani, che decisero di dire basta alla segregazione sui mezzi pubblici.

Guidati da Martin Luther King, i cittadini di colore indissero un boicottaggio dei mezzi pubblici, smettendo di utilizzarli e organizzandosi con car sharing e corse in taxi a basso costo offerte dai tassisti neri. La protesta si rivelò estremamente efficace, con un notevole ammanco nelle casse del comune. L’amministrazione iniziò quindi con le ritorsioni. I tassisti partecipanti furono multati per concorrenza sleale, e costretti ad attenersi ai prezzi di cartello. In generale, la polizia sanzionava qualsiasi auto con a bordo più persone di colore, per i motivi più disparati. Lo stesso King fu arrestato, con la banale scusa di un eccesso di velocità. per aver dato un passaggio al alcune persone. Dopo oltre un anno di proteste, la Corte Distrettuale degli Stati Uniti dichiarò illegale la segregazione sui mezzi pubblici.

La fermata dalla quale Rosa Parks prese il famoso autobus, accendendo involontariamente la fiamma della ribellione, si trova al 250 di Montgomery St. Lì accanto sorge il Rosa Parks Museum, che racconta la storia del boicottaggio e la vita della donna negli anni successivi allo storico gesto.

Freedom Rides Museum

In seguito al boicottaggio dei bus, un altro movimento di protesta si sviluppò in tutto il Paese. In realtà, nonostante la presa di posizione della Corte Distrettuale, diversi stati del sud continuarono ad applicare la segregazione come se nulla fosse.

All’inizio degli anni ’60, alcuni gruppi di giovani decisero che era tempo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento. Gruppi misti di bianchi e neri si imbarcarono su autobus a lunga percorrenza, attraversando tutto il Paese e anche gli stati più reazionari.

Alcuni viaggi andavano in porto senza grossi problemi, ma in altri casi vi furono repressioni molto violente. Il 20 maggio 1961, uno di questi autobus giunse a Montgomery da Birmingham. All’arrivo, i ragazzi si trovarono di fronte una folla inferocita, che li attaccò con sassi, martelli, mazze baseball e bastoni. La polizia non intervenne, e persino le ambulanze si rifiutarono di portare i feriti in ospedale. Furono solo le minacce del Presidente Kennedy di far intervenire l’esercito a costringere il Governatore Patterson a intervenire.

Nel luogo dell’attacco oggi è collocato il museo dedicato a queste vicende.

Museo e tomba di Hank Williams

Hank Williams, padre fondatore della musica country, nacque a Montgomery il 17 settembre 1923. Con il suo stile unico, inventò il genere honky tonk, e fu inoltre uno dei primi ad associare alla musica country l’abbigliamento da cowboy. Tra i suoi maggiori successivi vi furono Lovesick Blues, I’m So Lonesome I Could Cry, Jambalaya (on The Bayou), Hey Good Looking e molti altri, oggi considerati capolavori del country.

Come spesso accade agli artisti, Hank Williams si rovinò a causa dell’uso di alcool e droga. Nel 1952 si separò dalla moglie, e nell’ottobre dello steso anno fu licenziato dal Gran Ole Opry, il celebre show radiofonico che si svolgeva al Ryman Auditorium di Nashville.

All’incrocio tra Commerce Street e Tallapoosa Street troverete una sua statua, mentre a breve distanza si trova l’Hank Williams Museum.

Anche se piccolo, il museo è molto ricco. Comprende costumi, dischi e altri oggetti appartenuti al cantante. Potrete vedere alcuni video e ascoltare le sue clip. Qui si trova inoltra la Cadillac azzurra nella quale fu trovato senza vita la notte di capodanno del 1953, a soli 30 anni, per un mix letale di antidolorifici.

Nel museo è tassativamente vietato fare fotografie, e persino utilizzare il cellulare.

Infine, se volete rendere omaggio a Hank Williams, dirigetevi all’Oakwood Cemetery, poco fuori dal centro cittadino. La sua tomba si trova all’estremità orientale del cimitero, è impossibile mancarla perché attorno ad essa è perennemente radunata una piccola folla.

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Questo articolo ha 2 commenti

  1. Sara

    Ho trovato x caso la tua pagina web(se così si chiama) e complimenti è molto esaustiva. Ad agosto 2023 andrò a Nashville x poi proseguire x Memphis seguendo la route 61 fino a New Orleans e ritornare toccando Biloxi e alcune città dell’Alabama tra cui Montgomery.
    Grazie x le dritte, ora mi è molto più chiaro cisa vedere o meno
    Grazie
    Sara

    1. Valeria

      grazie Sara, il viaggio che stai pianificando è davvero bello, ti darà sicuramente molte soddisfazioni 🙂
      fammi sapere se dovessi avere bisogno di qualche consiglio

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