Cosa vedere e fare al Mottarone in un giorno

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  • Categoria dell'articolo:Novara
  • Ultima modifica dell'articolo:13 Luglio 2023
  • Tempo di lettura:16 minuti di lettura
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Il Mottarone, con i suoi 1492 metri, separa il Lago Maggiore dal Lago d’Orta, e dalla sua vetta offre uno dei panorami più belli del Piemonte. Non a caso, è chiamato “terrazza sui sette laghi”, perché da qui la vista spazia su ben 7 bacini idrici, tra cui Lago Maggiore, Lago d’Orta e Lago di Varese.

Il Parco del Mottarone offre molte attività in tutte le stagioni e per tutta la famiglia. Ciaspolate e piste sciistiche in inverno; in estate, oltre a praticare ciclismo e trekking, potrete anche cimentarmi nel parco avventura, con percorsi di varia difficoltà. E soprattutto, il divertentissimo Alpyland, la “montagna russa” in bob lungo il versante della montagna.

Come arrivare

In auto, da Milano prendete la A8 direzione Varese, e poi, a Gallarate, lo svincolo per Gravellona Toce (E62). Proseguite fino a Carpugnino. Da Torino, lasciate la A4 a Vicolungo e imboccate la A26/E62, sempre fino a Carpugnino.

Da lì, proseguite sulle strade locali in direzione Gignese/Mottarone. Arriverete ad un casello. Da qui inizia il parco del Mottarone, con la strada panoramica a pedaggio “Borromea”, il cui costo è di 10€ per veicolo.

Poco dopo l’ingresso del parco incontrerete il Bar Stazione e il Parco Avventura. Proseguite per altri 5 km circa di tornanti per arrivare sotto la vetta, dove ci sono diversi alberghi e ristoranti, e la scuola di sci.

In seguito alla tragedia del maggio 2021, nella quale persero la vita 14 persone, la funivia da Stresa è definitivamente chiusa.

Essendo una meta molto gettonata vista la relativa vicinanza a Milano, vi consiglio di arrivare il prima possibile. Già a metà mattina, i parcheggi si riempiono, ed è difficile anche trovare parcheggio a bordo strada.

Dove dormire

Vi consiglio di abbinare la visita al Mottarone con altre attività sul Lago Maggiore, per esempio una gita alle Isole Borromee e a Verbania, oppure un giro nelle bellissime Arona e Angera, o ancora al Monastero di Santa Caterina del Sasso.

La soluzione migliore è alloggiare in una delle principali località sul lago, per esempio Arona o Stresa.

Ecco qualche suggerimento:



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Cosa fare al Mottarone

Alpyland

Alpyland è la montagna russa del Mottarone, ed è un’attrazione molto gettonata, e nel corso della giornata si possono create delle code lunghissime. Quindi, Alpyland deve essere la prima cosa da fare al Mottarone (apre alle 10).

Dal parcheggio, prendete il breve ma ripido sentiero fino alla vetta. Qui si trova la biglietteria. Al momento della scrittura di questo post, il costo per una corsa è di 5€ a persona (adulto). Anche se salite sul bob in due, sono comunque contate due corse, una a persona. Esistono delle tariffe scontate, a partire da 4 corse. Potete anche acquistare più corse, da utilizzare poi nel corso della giornata, così da non fare più volte la coda

I bambini godono di un biglietto ridotto, ma devono avere almeno 4 anni ed essere alti almeno 100 cm per viaggiare accompagnati. In caso di dubbio, chiedete alla biglietteria o verificate sul sito.

Mentre attendete il vostro turno, leggete con attenzione i pannelli informativi. Gli slittini sono dotati di una leva per regolare la velocità di discesa, fate attenzione perché la velocità a cui decidete di scendere è una vostra responsabilità.

Fatta questa doverosa premessa di sicurezza, non vi resta che godervi la corsa! Il panorama sul Lago Maggiore è stupendo, soprattutto se trovate una giornata limpida (cosa che a noi, purtroppo, non è successa). Da qui, vedrete l’Isola Madre, Verbania / Pallanza, e poi il versante lombardo, su fino alla Svizzera.

La giostra è divertente e adatta a tutti, non avendo discese ripide nè avvitamenti pericolosi. La pista è lunga 1200 metri e la corsa dura un paio di minuti.
Quando arriverete in fondo, non vi preoccupate, non dovrete risalire a piedi! Restate sul bob per essere riportati al punto di partenza.

I sentieri di Trekking

Tornate al bar nei pressi della scuola di sci per cominciare a percorrere qualche sentiero. All’interno del bar troverete anche la cartina stampata con i percorsi, che potete scaricare anche da questa pagina.

I sentieri principali e segnalati attorno alla vetta del Mottarone sono quattro, ma ovviamente ce ne sono anche altri, più impegnativi. Per esempio, potete arrivare fino a Stresa a piedi!

Io, però, tra le cose da fare al Mottarone vi segnalo i due sentieri che abbiamo percorso noi. In realtà sarebbe uno, cioè il Grande Anello del Mottarone, ma sono diventati due perché non siamo riusciti a completare l’anello dal lato della Palestra di Roccia.

Prima di tutto, qualche dritta in generale: i sentieri non sono in ombra, coprite la testa e portate la crema solare, siamo a 1500 metri! Essendo zone di pascolo, pullulano gli insetti. Portate con voi un repellente, è una buona idea anche indossare pantaloni lunghi. Portate calzature adeguate, con un buon grip. I sentieri non sono lunghi, ma ripidi. Non dimenticate mai acqua e qualche barretta.

La Palestra di Roccia

Cominciamo dal sentiero della Palestra di Roccia.

Passate da dietro il bar e scendete lungo un sentiero di sassi, che piano piano diventa di terra ed erba.

Proseguite ancora per un tratto in discesa e comincerete a vedere i caratteristici boulder, le formazioni rocciose di granito dalle forme più disparate. Sul retro della cartina sono disegnati i vari boulder con i loro nomi.

Noi siamo arrivati fino in fondo al promontorio, dove una formazione abbastanza piatta offre uno scorcio meraviglioso sul Lago d’Orta e l’Isola San Giulio. Ci si sente piccoli piccoli, in mezzo a questi massi immensi, ed è divertente giocare a trovare le forme più curiose.
Noterete delle catene inchiodate ai boulder: servono per chi vuole cimentarsi nell’arrampicata. Se avete la preparazione adeguata, fatelo. Ma, mi raccomando, solo se siete già esperti, altrimenti rischiate di farvi veramente male.

Il sentiero, stando alla cartina, prosegue fino a congiungersi con il Grande Anello del Mottarone. Noi, però, non siamo riusciti a imboccare il percorso giusto. Ad un certo punto ci siamo trovati davanti alla formazione rocciosa detta “la cascata”, e non siamo più riusciti a continuare. Forse avremmo dovuto scalarla, non so, ma non ne avevamo le capacità.

Insomma, se trovate la strada, potete ricongiungervi con gli altri sentieri, ed arrivare al bar e al parcheggio. Altrimenti, come noi, tornate sui vostri passi.

Il Grande Anello del Mottarone

Il secondo sentiero che vi propongo tra le cose da fare al Mottarone è il Grande Anello. Parte sempre dal parcheggio, e lì torna, passando però dalla strada asfaltata.

il sentiero è stretto e fiancheggiato da erbe alte

Essendo un anello, lo potete percorrere in entrambi i sensi. Io credo che sia meglio percorrerlo in senso orario. Indipendentemente da ciò che vorrete fare, la prima parte è in discesa, la seconda in salita. Tuttavia, dal lato della strada, la salita è più ampia ed agevole, mentre dal lato della montagna il sentiero è stretto e a gradoni.

Il percorso è lungo circa 4.5 km, con un dislivello, diciamo, interessante, che si concentra tutto nella seconda parte. Può essere tagliato parzialmente, scegliendo l’Anello Baby o l’Anello della Vetta.
Tuttavia, in questo modo vi perdereste la parte più bella, che è quella in fono, quando si arriva ai piedi del Monte Zughero, e davanti a voi si apre il panorama sul Lago Maggiore. Vale davvero la pena di fare questo sforzo aggiuntivo, sarete ampiamente ripagati dalla vista.

All’andata, come dicevo, il sentiero è stretto e fiancheggiato da erbe alte. Meglio indossare pantaloni lunghi, non si sa mai quali insetti o piante urticanti si nascondono nell’erba.
Quando arrivate alla Baita CAI Caveno, approfittatene per riprendere fiato, il ritorno sarà tutto in salita!

Il paesaggio è incredibile, con il Monte Zughero e le sue formazioni granitiche, e il Lago Maggiore sotto i vostri piedi.

Una volta che vi sarete riposati e rifocillati a sufficienza, prendete il sentiero a destra della baita per tornare al parcheggio. La strada non è lunghissima, ma tutta in salita, e sotto il sole. Fate tutte le dovute pause.
Arrivati finalmente in vista della strada asfaltata, avrete ancora una scelta: a destra vi incamminate di nuovo nel bosco, mentre a sinistra risalite sulla strada, e tornate da lì al parcheggio. Noi abbiamo preferito questa seconda opzione.

Cosa vedere nei dintorni

Lago d’Orta e Orta San Giulio

Il secondo lago del Piemonte è un trionfo di acque turchesi, case di pescatori e isolette da esplorare.

Orta San Giulio, classificato tra i borghi più belli d’Italia, si affaccia sul lago con le sue belle ville signorili e l’elegante Piazza Motta, piena di ristoranti e negozi. Al suo centro si trova il Broletto, che in epoca rinascimentale ospitava il mercato, ed era anche sede amministrativa della città.

Alle sue spalle svetta il Sacromonte, con il percorso di pellegrinaggio che si snoda tra 20 cappelle votive, affrescate da Morazzone. Da qui si gode inoltre uno straordinario panorama sul lago e sull’isola di San Giulio.

L’isola è raggiungibile con una veloce traversata in battello, ed è quasi interamente occupata dal monastero Mater Ecclesiae, un’abbazia di suore di clausura. Passeggiate per le sue vie godendovi il silenzio e l’atmosfera tranquilla.

Isole Borromee

Scendete a Stresa, ed imbarcatevi sui comodi battelli di Navigazione Laghi per partire all’esplorazione delle Isole Borromee, i gioielli del Lago Maggiore.

Già proprietà della casata nobiliare Borromeo, oggi sono dei veri musei a cielo aperto, popolate da prestigiosi palazzi circondati da rigogliosi giardini, casette di pescatori, negozi e ristoranti.

  • L’Isola Bella, il cui nome è particolarmente appropriato, è quasi interamente occupata dal seicentesco Palazzo Borromeo, il palazzo di rappresentanza della famiglia. In stile barocco, è estremamente sfarzoso, ed ogni dettaglio è volto a stupire il visitatore, dalle grotte decorate da conchiglie ai giardini terrazzati, traboccanti di fiori, piante da frutto e abitati da pavoni bianchi.
  • La piccola Isola dei Pescatori è l’unica abitata in modo continuativo. Qui non troverete palazzi nobiliari bensì, come si evince dal nome, minuscole casette colorate appartenenti proprio ai pescatori. Fatevi strada tra le reti da pesca appese ad asciugare e gli stretti viottoli gremiti di turisti, e cercate un bel posticino dove assaggiare il freschissimo pesce di lago.
  • L’isola Madre, la più grande, è un autentico giardino tropicale, al centro del quale troviamo il secondo palazzo della famiglia Borromeo. Più sobrio e funzionale rispetto a quello dell’Isola Bella, era pensato per l’uso privato, e ricorda lo stile coloniale. Di fronte all’abitazione si erge, maestoso, un Cipresso del Kashmir nato nel 1862.

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