Se è vero che Tenerife è una meta prevalentemente balneare, è altrettanto vero che è piena di fantastici sentieri di trekking, tante opportunità di camminare nella natura e ammirare paesaggi meravigliosi.
In particolare, il Parque Nacional del Teide ha ben 37 sentieri, dalla semplice passeggiata fino a scalate impegnative per la vetta del vulcano. Tra questi, noi ne abbiamo scelti due: il Sentiero della Fortaleza,e il Sentiero de Roques de Garcia, di cui parleremo in questo articolo.
Come raggiungere il sentiero
Il Sentiero de Roques de Garcia è il numero 3 sulla cartina, che potete scaricare a questo link. Si trova, come detto, all’interno del Parque Nacional del Teide, nella zona della funicolare per la cima del vulcano.
Se arrivate da nord (La Laguna, Santa Cruz) entrate nel parco dall’ufficio del turismo El Portillo, prendendo la TF-24 da San Cristobal de la Laguna. Da qui, continuate sulla TF-21 per 14 km. Qualche km dopo la funicolare, vedrete un bar/ristorante/hotel sulla sinistra, e una chiesetta.
Il parcheggio si trova sulla destra, ma, se non trovate posto, usate quello del bar.
Se arrivate da sud (Los Cristianos), raggiungete lo splendido borgo di Vilaflor, e poi prendete la TF-21 per entrare nel parco. Il sentiero si trova a circa 22 km. Solo che, stavolta, il parcheggio sarà sulla sinistra, e il bar sulla destra!
Lungo la strada, fermatevi all’ufficio del Turismo “Museo Etnografico Juan Evora”, per avere info e mappe cartacee.
Info pratiche e sicurezza
Il sentiero de Roques de Garcia è ad anello, lungo circa 3,5 km, si trova a 2000 metri di altitudine, ed ha un dislivello di circa 200 metri.
E’ indicato come sentiero di media difficoltà, la quale sta tutta nel tratto finale (o iniziale). La maggior parte del percorso è infatti in piano, ma in fondo alla vallata Llano de Ucanca.
E’ un sentiero molto popolare, e non c’è riparo dal sole. Noi ci siamo scottati, nonostante fosse metà Marzo! Per questi motivi, sarebbe opportuno fare il sentiero la mattina presto o nel tardo pomeriggio. Nelle ore centrali, anche trovare parcheggio può essere un problema. Noi abbiamo dovuto attendere un quarto d’ora perché si liberasse un posto!
Valgono i normali consigli di buon senso legati a qualsiasi percorso di trekking: copritevi la testa e indossate calzature adeguate, portatevi sufficiente acqua e cibo e fate attenzione a possibili colpi di calore. Se avete delle bacchette da trekking, utilizzatele.
Un’ultima cosa. Essendo un sentiero ad anello, può essere percorso in entrambe le direzioni. Io vi consiglio di imboccarlo dalla parte più ripida, quella proprio sotto al terrazzino panoramico (anche se questa sarebbe la fine). In questo modo, affronterete il tratto più difficile in discesa.
La nostra esperienza
Cominciamo da una breve perlustrazione della zona e del paesggio. Ovviamente, attira l’attenzione il celeberrimo “Roque Chincado”, una delle formazioni rocciose più simboliche di Tenerife.
Poi cominciamo la nostra discesa, non senza difficoltà e anche un po’ di preoccupazione. Visto il dislivello, temiamo seriamente per la risalita. Noi non siamo esperti camminatori, quindi la nostra difficoltà può benissimo essere imputata all’inesperienza, e anche al fatto che le nostre scarpe avevano un pessimo grip. Inconsapevolmente, e per fortuna, abbiamo imboccato il sentiero de Roques de Garcia dalla “parte giusta”. Ovvero, come dicevo, quella più ripida in discesa, ma più dolce in salita.
Quindi, con molta attenzione, raggiungiamo la Catedral, l’enorme camino vulcanico che sembra affiorare dal nulla in mezzo al Lano de Ucanca.
Ci passiamo praticamente sopra, e poi piano piano scendiamo in fondo alla vallata. Da qui, le dimensioni della Catedral sono semplicemente impressionanti, e mi ricordano i grandi parchi americani.
Man mano che ci allontaniamo, il panorama si fa sempre più spettacolare, e io mi fermo ogni tre passi per fare foto o, semplicemente, per contemplare l’immensità e i colori.
Da qui il paesaggio cambia leggermente. Alla nostra destra abbiamo le colorate rocce Los Roques, mentre sulla sinistra troviamo un’immensa colata lavica, che si chiama Las Cascadas.
Stiamo cominciando a salire, il Teide fa capolino, e da qui fino alla fine sarà una presenza costante. Anche questo, da fotografare ad ogni cambio di angolatura, grazie alle finestre naturali create dalle formazioni rocciose.