Itinerario Southwest USA, 15 giorni tra deserti e cactus

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  • Ultima modifica dell'articolo:3 Novembre 2024
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Cosa deve includere un itinerario nel southwest USA? La questione non è semplice, perché di questa macro regione fanno parte anche i grandi parchi mainstream, come la Monument Valley e il Bryce Canyon. Posti meravigliosi, che tuttavia ho già incluso sia nell’itinerario sulla costa ovest, sia nel Gran Circle.

In realtà, per questo itinerario voglio proporvi un viaggio decisamente meno convenzionale, che partendo da San Diego esplori l’Arizona più profondo, e un bel tratto di Route 66. Senza farsi mancare alcuni “big”, come il Grand Canyon e Las Vegas, il mio itinerario si rivolge prevalentemente a un pubblico che già conosce le mete classiche del Far West, e desidera scoprire alcune perle nascoste.

Preparatevi a immensi deserti, un numero imprecisato di cactus, e paesini semi-abbandonati. E non dimenticate le scarpe da trekking, nel southwest si cammina!

Panoramica dell’itinerario nel Southwest USA

Durata

Il Southwest USA è talmente ricco di meraviglie, e così esteso, che servirebbero mesi per vedere tutto. Naturalmente, solo pochi fortunati hanno a disposizione tutto questo tempo.

Per noi comuni mortali, ho preparato un itinerario di 2 settimane che, senza esagerare con i km giornalieri, permette di vedere con i giusti tempi tutte le attrazioni principali.

Se avete 2-3 giorni in più, vi suggerisco di allungare verso il New Mexico, per visitare le meravigliose White Sands e Santa Fe.

Quando andare e fuso orario

Il Southwest USA ha un clima desertico, ma ci sono anche zone, come il Grand Canyon, che si trovano ad un’altitudine considerevole. Ne consegue che le temperature e le condizioni meteo possono variare significativamente.

In estate, preparatevi a temperature proibitive nel sud dell’Arizona e a Las Vegas, oltre a frequenti temporali pomeridiani. In inverno, per contro, potrete trovare neve e strade chiuse al Grand Canyon, al Chiricahua e alla Petrified Forest.

Climaticamente parlando, i periodi migliori per visitare questa regione sono le mezze stagioni. Maggio-giugno e settembre-ottobre sono, per me, i mesi top.

La California si trova sul Pacific Time, 9 ore indietro rispetto all’Italia. L’Arizona, che si troverebbe in realtà sul Mountain Time, non adotta l’ora legale, e risulta quindi essere sullo stesso orario della California. C’è però un’eccezione, in quanto le riserve indiane adottano, invece, il Daylight Saving Time, e lì risultano quindi essere un’ora avanti. Se la questione risulta un po’ complessa, vi suggerisco quindi di leggere il mio articolo sul fuso orario nell’ovest americano.

Se viaggiate durante il periodo dell’ora solare, indicativamente da metà marzo a inizio novembre, sarete quindi sempre sullo stesso fuso orario, tranne che al Canyon de Chelly.

Viaggiando in inverno, sarete invece su due fusi orari diversi: 9 ore indietro in California, e 8 in Arizona.

Organizzazione

Parchi

In questo itinerario visiterete molti parchi nazionali: Organ Pipe Cactus, Saguaro, Chiricahua, Petrified Forest, Grand Canyon, e Joshua Tree.

Con un costo medio di 30$ per ogni parco, vi consiglio di acquistare la tessera annuale dei parchi America The Beautiful. Costa solo 80$ a veicolo, e garantisce l’accesso a tutti i siti federali che ho elencato qui sopra, più qualche altro sito sparso lungo il percorso. Potete acquistarla nel primo parco che visiterete, oppure online.

La tessera non è invece valida al Canyon de Chelly, che si trova nella riserva indiana. I parchi di Sedona, che sarebbero di competenza statale, accettano comunque anche la tessera dei parchi federali.

Per capire meglio in quali casi è accettato il pass dei parchi, leggete il mio articolo di approfondimento sui parchi americani.

Trekking

Il mio itinerario nel Southwest USA include moltissimi sentieri di trekking. Questo vi consentirà di avere una vacanza molto dinamica, e allontanarvi dalla civiltà godendo dei meravigliosi panorami del west americano.

Tuttavia, ricordate la maggior parte di questi si svolge in ambienti desertici dal clima estremo. Portate molta acqua, e cercate di precorrere i sentieri la mattina presto o nel tardo pomeriggio, evitando le ore più calde. Prima di partire, controllate il meteo, in quanto potrebbero verificarsi acquazzoni improvvisi.

Per partire preparati, leggete i miei consigli per fare trekking in USA.

Può inoltre capitare che i parchi, soprattutto quelli più remoti, siano sprovvisti di negozi. Io consiglio sempre di fermarsi prima in qualche supermercato a fare scorta di bevande, cibo e benzina. Catene come Walmart e Target sono aperte già dalle 6 del mattino, se non 24 ore su 24.

Per chi è pensato l’itinerario

Questo itinerario è adatto a chi

  • conosce già le principali attrazioni dell’Ovest americano e vuole provare qualcosa di diverso.
  • non teme le lunghe distanze e le tante ore di guida.

Questo itinerario NON è adatto a chi

  • non ha mai visitato gli USA.
  • soffre il caldo.
  • vuole evitare lunghe tappe in auto.

L’itinerario

GiornoTappaPrincipali attrazioni
1Italia – San Diego
2San DiegoSan Diego
3San DiegoSan Diego
4San Diego – YumaSalton Sea, Salvation Mountain, Imperial Dunes, Yuma
5Yuma – AjoOrgan Pipe National Park
6Ajo – TucsonPIMA Museum, Titan Missile, Saguaro NP West, San Xavier del Bac Mission
7Tucscon – WillcoxSonora Desert Museum, Saguaro NP East, Chiricahua National Monument
8Willcox – HolbrookPetrified Forest, Painted Desert
9Holbrook – SedonaCanyon de Chelly, Route 66, Meteor Crater, Flagstaff
10SedonaCathedral Rock, Bell Rock, Church of theHoly Cross, Airport Mesa
11Sedona – Grand CanyonGrand Canyon South Rim, da Desert View a Hermit’s Rest
12Grand Canyon – Las VegasRoute 66, Hoover Dam, spettacoli serali a Las Vegas
13Las VegasHotel a Tema, musei, relax, spettacoli serali
14Las Vegas – San DiegoJoshua Tree National Park
15San Diego – Italia

Itinerario nel Southwest USA, cosa vedere

San Diego

San Diego è la quintessenza della California. Quando pensiamo al Golden State, istintivamente immaginiamo Los Angeles, le spiagge di Santa Monica, la scritta Hollywood e la lussuosa Beverly Hills. In realtà, San Diego è molto più vivibile della sua sorella maggiore, offre attrattive di prim’ordine e ha un’atmosfera decisamente più rilassata, più “californiana”.

E’ ovviamente impossibile descrivere in dettaglio tutte le attrazioni di San Diego in un breve trafiletto. Queste sono quelle che non dovreste perdervi:

  • Balboa Park, l’enorme parco cittadino all’interno del quale si trovano diversi musei, l’orto botanico, il giardino giapponese, e lo Zoo. Una vera oasi di serenità dove rilassarsi e fare sport.
  • Sea World, il parco divertimenti a tema marino dove osservare orche, delfini, foche e pinguini, assistere a spettacoli e divertirsi sulle giostre.
  • La Jolla Cove, una splendida caletta frequentata da foche e leoni marini, che amano sdraiarsi sui suoi scogli a prendere il sole.
  • USS Midway, la portaerei del 1945 che ha partecipato alle guerre di Korea, del Vietnam e alla prima Guerra del Golfo. Dopo la dismissione nel 1992, è stata trasformata in un museo dell’aeronautica. Nel parco antistante, non perdetevi la statua del marinaio che bacia l’infermiera, riproduzione in 3D della celeberrima fotografia scattata a Times Square.
  • Seaport Village, quartiere commerciale con oltre 70 tra negozi, ristoranti e gallerie.
  • Gaslamp Quarter, il quartiere della movida e dell’intrattenimento.
  • Old Town, il luogo di nascita della città, fondata nel 1769 dal missionario Padre Junípero Serra. Oggi è un’allegra zona dall’atmosfera messicana, prettamente turistica, che però conserva ancora alcuni edifici in stile coloniale spagnolo.
  • Coronado Island, la “Beverly Hills di San Diego”, con le sue ville di lusso e club esclusivi. Le sue spiagge sono il punto perfetto per ammirare lo skyline della città, soprattutto al tramonto.

Salton Sea e Salvation Mountain

Sicuramente queste non sono attrazioni di prim’ordine ma, come detto, per questo itinerario nel Southwest USA voglio proporvi anche cose più di insolite e non convenzionali.

Da San Dego, attraversate l’Anza Borrego State Park e dirigetevi verso Salton Sea, il lago più grande della California, ed è anche una bizzarria dell’epoca moderna. Il sito su cui sorge era infatti arido, utilizzato per estrarre sale. Nel 1905, una pesante esondazione del Colorado creò questo mare interno, dalle acque salate.

Non avendo sbocchi, questo lago è estremamente inquinato, e passare nei suoi paraggi è un’esperienza quasi soprannaturale.

La vicina Salvation Mountain è un luogo altrettanto irreale, anche se in modo molto diverso. Si tratta di una collinetta artificiale realizzata con materiali di recupero, e dipinta con scritte colorate inneggianti alla religione cristiana. Il suo creatore, l’artista Leonard Knight, ci lavorò per oltre 28 anni, e continuò ad ingrandire l’opera fino alla morte, avvenuta nel 2014 all’età di 82 anni.

Alcune scene del film Into The Wild, il biopic che racconta l’avventura on the road di Chris McCandless, sono state girate proprio qui.

Imperial Dunes e Yuma

Da Salvation Mountain scendete fino a Brawley, e poi prendete la CA-78 per arrivare alle Imperial Dunes, conosciute anche come Algodones Dunes.

A differenza del tipico deserto roccioso della California, quello della Death Valley per intenderci, questo fazzoletto di terra è caratterizzato da alte e soffici dune di sabbia. Un vero angolo di Sahara, che non a caso ha conquistato anche Hollywood.

Qui sono infatti state girate le scene iniziali di Star Wars: Una Nuova Speranza, quelle in cui i droidi C3PO e R2D2 atterrano sul pianeta Tatooine, alla ricerca di Obi-Wan Kenobi.

Riprendete la I-8 e attraversate il confine con l’Arizona fino a giungere a Yuma. Questa città affacciata sul Colorado è famosa soprattutto per la sua prigione, citata in moltissimi film e romanzi ambientati nel Far West.

Il carcere, che oggi è un museo, fu istituito nel 1875, e utilizzato per circa 33 anni. A dispetto della sua fama di carcere “duro”, in realtà la prigione di Yuma era parecchio all’avanguardia per l’epoca, dato che includeva anche una biblioteca, uno ospedale, e ambienti ventilati per sfuggire al caldo torrido dell’Arizona.

Organ Pipe Cactus National Monument

Proseguite la marcia verso est fino alla minuscola e sperduta Ajo. La città in sé non offre nessuna attrattiva, ma è la porta d’ingresso dell’Organ Pipe Cactus National Monument, il primo dei tanti parchi nazionali che visiterete nel corso dell’itinerario nel Southwest USA.

Il parco prende il nome dai cactus “a canne d’organo”, una particolare varietà che cresce solo in quest’area, nella bassa California e in Messico. La concentrazione di queste succulente qui è altissima, e ne vedrete di ogni forma e dimensione,.

Potrete ammirarli seguendo le sue principali strade panoramiche sterrate, la Ajo Mountain Drive e la Puerto Blanco Drive, lunghe rispettivamente 34 e 66 km. Da queste strade e dal Visitor Center si diramano numerosi sentieri di trekking, tra cui i più popolari sono:

  • Desert View Trail (2 km)
  • Palo Verde Trail (4 km)
  • Estes Canyon (5,5 km)
itinerario Southwest USA, Organ Pipe Cactus National Monument

Tucson

Con circa 500.000 abitanti, Tucson è la seconda città dell’Arizona dopo Phoenix, capitale dello stato.

Pur essendo quasi ignorata dal turismo straniero, Tucson offre una vasta gamma di attrazioni per tutti i gusti, ma soprattutto per gli appassionati di storia e aeronautica. Ecco una breve rassegna delle principali cose da vedere. Per approfondire, leggete il mio articolo dedicato.

  • PIMA Air and Space Museum, uno dei musei aerospaziali più grandi al mondo. La sua collezione conta oltre 300 aeromobili, tra cui un Air Force One e un Lockheed. La maggior parte dei pezzi si trovano all’aperto, mentre i 5 hangar ospitano mostre a tema sui viaggi spaziali, la Seconda Guerra Mondiale, e altro.
  • Arizona-Sonora Desert Museum, il museo di scienze naturali che esplora la regione del deserto del Sonora in tutti i suoi aspetti, dalla geologia a flora e fauna. Gli animali presenti sono tutti endemici: linci, puma, cani della prateria, ma anche colibrì, rettili e castori.
  • Titan Missile Museum, dove è esposto uno dei missili nucleari americani risalenti alla Guerra Fredda. Il museo spiega come funzionava il sito, quali sarebbero stati i protocolli da seguire in caso di lancio del missile, e com’era vivere durante quegli anni, sempre sull’orlo della guerra nucleare. Se vi interessa l’argomento, sappiate che un altro di questi missili si trova nel lontano South Dakota, e potrete visitarlo in un itinerario nella Real America.
  • San Xavier del Bac Mission, la cattedrale cattolica detta anche “Colomba nel Deserto”. Completata nel 1797, ha una facciata in calcare bianco, ed è l’edificio principale della missione francescana nel sud dell’Arizona. Il suo interno è riccamente decorato con statue e pitture murali.

Saguaro National Park

Ad est e ovest di Tucson, il Saguaro National Park ospita un’infinità di cactus della specie Saguaro. Per intenderci, sono i tipici cactus che immaginiamo quando pensiamo al Far West, quelli altissimi con le due braccia che si estendono verso l’alto.

La zona più battuta è quella ad ovest, detta anche Tucson Mountain District (TMD). Qui potrete percorrere una bella strada sterrata di circa 10 km, la Bajada Loop Drive, con diversi punti panoramici. Un sentiero molto scenografico e semplice è il Wild Dog Trail, lungo circa 3 km, che consente di vedere questi giganti da molto vicino. La sezione occidentale del parco è particolarmente suggestiva al tramonto.

La zona ad est di Tucson si chiama Rincon Mountain District (RMD). E’ meno frequentata, quindi può essere una buona idea sceglierla se viaggiate in alta stagione. Anche qui c’è una strada panoramica, la Cactus Forest Scenic Loop Drive. A differenza dell’altra, questa è asfaltata, ed è lunga circa 13 km. Il sentiero più popolare da questo lato è il Freeman Homestead Trail, lungo appena 1,6 km, che conduce ad una vecchia casa abbandonata.

Chiricahua National Monument

A ridosso del confine con il New Mexico, il Chiricahua National Monument è una vera perla nascosta dell’itinerario nel Southwest USA.

La sua principale caratteristica sono le curiose formazioni rocciose di rolite, risultato dell’eruzione della Turkey Creek Caldera, avvenuta 27 milioni di anni fa. nel corso dei millenni, la roccia vulcanica si è erosa fino a creare lo spettacolo che è possibile ammirare oggi, una vera foresta di rocce con grotte, alte vette e fiumi di lava solidificata.

La strada panoramica è lunga circa 13 km, e dà accesso alla maggior parte dei sentieri di trekking e punti panoramici. Se volete camminare, avrete a disposizione ben 15 sentieri, di varie lunghezze e difficoltà (scaricate qui la guida). Ecco quelli più gettonati:

  • Silver Spur Meadow Traill (2 km, facile)
  • Echo Canyon Loop (5,5 km, intermedio)
  • Sugarloaf Mountain Trail (2,8 km, intermedio)
  • Heart of Rocks (12 km, difficile)

Painted Desert e Petrified Forest

Costeggiate il confine con il New Mexico, guiando verso nord fino a due parchi naturali molto particolare: Petrified Forest e Painted Desert.

Nella foresta pietrificata, come dice il nome, vedrete innumerevoli tronchi e ciocchi di legno fossilizzati. Sono impressionanti perché mantengono ancora l’aspetto del legno, venature comprese. Basta però avvicinarsi per vedere che si tratta proprio di pietra, per la precisione quarzo. Questo luogo è quasi unico al mondo, e si è venuto a creare perché gli alberi sono stati sepolti da detriti vulcanici così velocemente da non avere il tempo di decomporsi.

Il nome Painted Desert, che significa “deserto dipinto”. non potrebbe essere più appropriato. Le formazioni rocciose qui hanno i colori più impensabili. Oltre al classico rosso del Colorado Plateau, qui troviamo anche gialli, arancioni, grigi e persino viola. Gli strati sono così precisi, che sembrano disegnati con matite colorate. Da non perdere The Teepees e Blue Mesa, dove sembra davvero di essere in un altro pianeta.

Oltre alla strada panoramica, lunga circa 45 km e costellata di punti panoramici, ci sono anche 8 sentieri di trekking, la maggior parte abbastanza semplici. Vi suggerisco di farne almeno uno a Petrified Forest, in quanto i tronchi pietrificati spesso non sono visibili dalla strada. Ecco i più popolari:

  • Painted Desert Rim Trail (Painted Desert, 1,6 km)
  • Blue Mesa (Painted Desert 1,6 km)
  • Crystal Forest (Petrified Forest 1,2 km)
  • Giant Logs (Petrified Forest 0,6 km)

Canyon de Chelly

Del mio itinerario nel Southwest USA, questo è l’unico parco che si trova in una riserva indiana. Prima di programmare la visita, fate quindi attenzione all’orario, in quanto qui sarete un’ora avanti rispetto al resto dell’Arizona.

Rispetto ai parchi che avete visto finora, il Canyon de Chelly è più simile ai panorami classici del West, ricorda infatti un po’ Zion e un po’ la Monument Valley. Aspettatevi quindi alte pareti di arenaria a strapiombo sulla valle, terre rosse e alti pinnacoli rocciosi!

foto di azcentral.com

Per visitare il Canyon de Chelly, avrete due opzioni.

  • Potrete accedere liberamente al Visitor Center e alle due strade panoramiche che si diramano da lì, la South Rim Drive e la North Rim Drive. Lungo queste due strade ci sono ben 10 belvedere, dai quali ammirare il paesaggio. Anche il White House Ruins Trail, il sentiero che conduce alle uniche rovine Anasazi della zona, è visitabile in autonomia.
  • Per accedere al canyon dovrete invece partecipare ad un’escursione guidata con guida Navajo, naturalmente a pagamento.

Route 66 Arizona – Parte 1

La Route 66 è la leggendaria strada di oltre 4500 km che collegava Chicago e Santa Monica. Emblema del sogno americano, ha avuto il suo apice negli anni ’50 e ’60, per poi essere dismessa negli anni ’80.

Un tratto passava proprio dall’Arizona, ed in questo itinerario nel Southwest USA avrete modo di vederlo nella sua interezza, anche se diviso in due tappe. Riscendendo la Canyon de Chelly, tornate a Holbrook, e poi imboccate la I-40 verso ovest.

Ecco, in ordine, le principali cose da vedere:

  • Wigwam Motel di Holbrook, il famoso albergo con le stanze a forma di teepee, la tipica tenda indiana. L’hotel ha ispirato gli sceneggiatori del film d’animazione Cars, per la realizzazione del Cozy Cone Motel.
  • Winslow, la cittadina resa immortale dal brano degli Eagles del 1972, che in un verso recita infatti: I’m standing in a corner in Winslow Arizona. A parte l’incrocio con la statua commemorativa, tuttavia, non ci sono altre attrazioni di rilievo.
  • Meteor Crater, un cratere di circa 1 miglio di diametro, creato dall’impatto con un meteorite.
  • Flagstaff, città universitaria con una discreta vita notturna e un centro molto vivibile. Qui troviamo anche alcuni musei interessanti, come il Pioneer Museum e il Museum of Northern Arizona, che si concentrano rispettivamente sulla storia della città, sulla preistoria e sulla vita dei nativi nel Colorado Plateau.

A questo punto, lasciate momentaneamente la Strada Madre e dirigetevi a sud verso Sedona, la città più spirituale degli Stati Uniti.

Sedona

Sedona è un vero gioiellino, con appena 10.000 abitanti ed i suoi edifici che si fondono alla perfezione con il paesaggio di rocce rosse. E’ considerata la capitale mondiale del New Age in quando, secondo questa filosofia, qui qui convergono diversi vortex, ovvero luoghi che sprigionano energia positiva per il corpo e la mente.

Che ci crediate o no, Sedona vi conquisterà con la sua atmosfera rilassata, e i magici paesaggi circostanti. Ci sono alcuni edifici interessanti, ma indubbiamente le principali attrazioni della città sono i punti panoramici ed i sentieri di trekking. Per questo motivo, vi suggerisco di passare qui due notti, così da dedicare un giorno intero alle tante camminate. Grazie alla quasi totale assenza di inquinamento luminoso, inoltre, Sedona vi regalerà splendide notti stellate.

Per sostare nei parcheggi dei sentieri dovrete munirvi di Red Rock Pass, una sorta di tessera dei parchi valida solo in questa zona. Ma, se avete acquistato il pass dei parchi federali la card America the Beautiful, sarà sufficiente esporre questo, non dovrete acquistare altro.

  • Chapel Of The Holy Cross, una delle chiese più suggestive al mondo, incastonata su una vertiginosa sporgenza rocciosa.
  • Cathedral Rock Trail, 2 km e 229 metri di dislivello. Questo è il sentiero più gettonato, e conduce a una splendida formazione che ricorda una cattedrale gotica.
  • Bell Rock Trail, 3 km e 62 metri di dislivello, sentiero semplice ma molto panoramico.
  • Boynton Canyon Trail, 11.5 km e 356 metri di dislivello, si addentra in un canyon di rocce rosse.
  • Devil’s Bridge Trail, 6.3 km e 159 metri di dislivello, porta an uno stretto ponte di roccia.
  • Airport Mesa, un’altura nei pressi dell’aeroporto, dalla quale si godono viste spettacolari.

Grand Canyon

Il Grand Canyon è il sogno di tutti quelli che organizzano un viaggio negli Stati Uniti, e uno spettacolo naturale che andrebbe visto almeno una volta nella vita.

Può essere visitato su entrambi i versanti, North Rim e il South Rim, ma non nella stessa giornata. Pur essendo distanti solo poche miglia in linea d’aria, per passare da un lato all’altro occorre infatti guidare per oltre 300 km. Per il viaggio nei parchi ovest degli USA, ci concentriamo sul più famoso e frequentato South Rim.

Il versante meridionale si sviluppa sull’asse est-ovest, con due strade panoramiche che seguono il corso del Colorado. Arrivando da Sedona, vi suggerisco di passare da Flagstaff ed entrare dalla parte orientale, ovvero la Desert View Road. Lungo i suoi 39 km, potete fermarvi in diversi punti panoramici:

  • Desert View Watchtower, che offre il panorama migliore sul fiume Colorado, e una torretta di avvistamento dalla quale si vede fino al North Rim.
  • Moran Point
  • Grandview Point
  • Yaki Point
Desert View

Al termine della strada, troverete il Grand Canyon Village, con tutte le strutture ricettive come hotel, musei e supermercati. Qui potrete ammirare i due punti panoramici più famosi, Mather Point e Yavapai Point.

A questo punto dovrete abbandonare l’auto, in quanto la zona occidentale, ovvero la Hermit Road, è percorribile solo a piedi o con la navetta gratuita. Vi consiglio di andare in auto al Bright Angel Lodge, e poi proseguire a piedi lungo il sentiero. Sono 11 km, ma in piano, e così potrete ammirare il canyon al vostro ritmo. Potrete poi prendere la navetta al ritorno, dal capolinea di Hermit’s Rest.

I punti panoramici sono tutti eccezionali, ecco i miei preferiti:

  • Maricopa Point
  • Hopi Point
  • Mohave Point
  • The Abyss
  • Pima Point

Route 66 Arizona – Parte 2

La strada che collega il Grand Canyon a Las Vegas ripercorre grossomodo la Route 66, che abbiamo già parzialmente visto in un paragrafo precedente.

Quello che andrete a percorrere ora è però il tratto più famoso della Strada Madre. Sia perché qui troviamo uno dei personaggi simbolo della rinascita della Route sia perché, semplicemente, da qui transita un numero molto elevato di turisti. Ecco le principali cose da vedere:

  • Williams, una cittadina prettamente turistica con ristoranti a tema e negozi di souvenir.
  • Seligman, il paesino più caratteristico, con lo storico negozio da barbiere di Angel Delgadillo, e il ristorante del suo compianto fratello, Juan. I bambini si divertiranno un mondo a fotografare le auto addobbate con occhi e bocca, come nel film Cars.
  • Hackberry General Store, un negozio di souvenir famoso per le auto d’epoca e le numerose cianfrusaglie.

Terminato questo viaggio nel tempo arriverete a Kingman, una grossa città dove visitare alcuni musei sulla Route 66 e sugli indiani d’America.

Hoover Dam

Insieme alla Glen Canyon Dam di Page, la Hoover Dam è la seconda diga sul fiume Colorado. Capolavoro d’ingegneria degli anni ’30, fu costruita in tempi incredibilmente rapidi, per sopperire al fabbisogno energetico di una popolazione in costante crescita demografica.

In seguito alla sua costruzione si è venuto a formare il Lake Mead, che oggi è un’importante attrazione turistica per le attività balneari.

Potete visitare la diga all’esterno, dalla passerella panoramica. Se volete visitarne l’interno, dovrete invece partecipare a una visita guidata.

Las Vegas

L’itinerario nel Southwest USA ci porta ora a Las Vegas, “città del peccato” e gigantesco parco giochi per adulti. Las Vegas è perfetta per spezzare un po’ il ritmo e tirare il fiato dopo aver guidato e camminato per tanti giorni.

Non pensate, però, che Las Vegas sia solo piscine e slot machine: le cose da vedere e fare sono infinite, tra hotel a tema, musei, spettacoli e molto altro.

  • Vagate senza meta tra gli hotel a tema della Strip: la strada principale di Las Vegas, lunga circa 5 km. Le curatissime (anche se un po’ pacchiane) ambientazioni vi porteranno nell’Antico Egitto, Parigi, New York, Venezia, l’Antica Roma, il Lago di Como e paesaggi tropicali. Curiosate tra i negozi, i ristoranti e tutte le attrazioni tematiche, come le montagne russe del New York, la Torre Eiffel e le gondole del Venetian.
  • Salite sulla ruota panoramica High Roller, e ammirate Sin City dai suoi 167 metri di altezza. La vista è davvero mozzafiato, soprattutto di sera, quando la città si illumina di mille luci.
  • Visitate Fremont Street: la “zona vecchia” di Las Vegas. Qui troverete un’atmosfera più retrò e un’ampia varietà di casinò, negozi e ristoranti. A Fremont Street si trova anche la famosa SlotZilla Zip Line, che vi permetterà di volare sopra la folla a 77 km/h.
  • Provate uno dei buffet luculliani proposti da questi hotel: almeno tra quelli che sono riusciti a riaprire dopo il Covid (anche se i prezzi sono aumentati in modo esponenziale). Las Vegas è famosa per i suoi buffet all-you-can-eat che offrono una varietà infinita di pietanze, di tutte le cucine del mondo.
  • Godetevi qualche spettacolo: le fontane danzanti del Bellagio, concerti, esibizioni acrobatiche del Cirque du Soleil, spettacoli di magia e, naturalmente, strip-tease. Las Vegas è la città dello spettacolo e non avrete che l’imbarazzo della scelta.

Joshua Tree National Park

Lasciate il caos di Las Vegas e imboccate nuovamente le lunghe strade deserte del West americano. Attraversate il deserto del Mojave fino a Twentynine Palms, porta d’ingresso del Joshua Tree National Park.

Il parco prende il nome dalla Yucca Brevifolia, una particolare varietà locale che i mormoni denominarono Joshua Tree, o albero di Giosuè. Questo, perché la sua particolare forma ricorda un passo della Bibbia in cui Mosè, pregando, alza le braccia al cielo.

Anche qui abbiamo una bella strada panoramica, che attraversa il parco nella sua lunghezza e consente, il 3/4 ore, di ammirarne i principali punti di interesse. Che non sono solo questi alberelli dai rami nodosi; al Joshua Tree potrete infatti anche vedere alcune bizzarre formazioni rocciose. Naturalmente, poi, anche qui potrete fare diversi sentieri di trekking.

  • Keys View, il punto panoramico più famoso, dal quale si può distinguere la faglia di Sant’Andrea.
  • Skull Rock, una curiosa roccia a forma di teschio.
  • Hidden Valley Nature Trail, 1,6 km alla scoperta del “mosaico dei mondi in miniatura”, come questa valle desertica fu denominata dalla naturalista Peggy Larson.
  • Cholla Cactus Garden, un giardino botanico naturale dove vedrete cactus di ogni genere, ma soprattutto della varietà jumping cholla. Attenzione alle spine!
  • Arch Rock, un arco naturale di arenaria.
  • Barker Dam Trail, un sentiero di circa 2 km che consente di osservare alcune costruzioni abbandonate.

Cosa mangiare nel southwest

L’equazione USA = hamburger è stata smentita più volte su questo blog. Gli States saranno pur lontani dalla nostra cultura gastronomica, ma questo non significa che in America bisogna per forza mangiare male.

Il Southwest ha influenze native e messicane, e la cucina di questa zona è quindi una fusione di queste due culture. I piatti sono un po’ tutti simili, una base di tortilla con del condimento. Provate tutte le varianti, dal tacos all’enchilada.

Non perdetevi poi il chili con carne, i piatti di mais degli indiani, e le innumerevoli salse piccanti!

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Se hai ancora dubbi e curiosità, scrivimi o lascia un commento qui sotto, e sarò felice di risponderti il prima possibile!

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