Tenerife è una meta soprattutto balneare. Molti europei la raggiungono per sfuggire al freddo dei nostri inverni, e all’afa estiva, con l’obiettivo primario di andare a rilassarsi in spiaggia.
Ma c’è molto di più. Grazie alla sua geografia molto variegata, Tenerife ha anche delle zone montuose, come il Parque de Anaga, e una fitta rete di sentieri di trekking, di ogni lunghezza e difficoltà.
Tra i sentieri più panoramici c’è il Sentiero del Faro de Anaga, che comprende anche quello per Roque Bermejo, essendo un percorso circolare che permette di vedere entrambe le attrazioni. L’ideale per passare qualche ora immersi nella natura!

Come raggiungere il sentiero
Raggiungete il Parque de Anaga da San Cristobal de La Laguna. Prendete la TF 113 fin quando non si trasforma nella TF-12.
Dopo soli 2,5 km troverete un’area edificata. Qui c’è l’ufficio del turismo, il Centro de Visitantes, Parque Rural Anaga. Potete fermarvi a recuperare una cartina dei sentieri, anche se serve più che altro per identificare i vari sentieri, più che a percorrerli. Trovate qualche info più dettagliata a questo sito.
Da qui, continuate sulla strada principale per circa 23 km fino al minuscolo villaggio di Chamorga. La strada è poca, ma i limiti di velocità sono bassi, e comunque la strada è stretta e tutta tornanti. Calcolate di impiegarci circa un’ora.
Una volt arrivati a Chamorga, potete parcheggiare ai piedi del ristorante Casa Alvaro. La zona è sicura, ma usate comunque il buon senso, e non lasciate nulla di valore in auto.
Il Parque de Anaga
Il Parque Rural de Anaga occupa l’area nord-est di Tenerife, oltre Santa Cruz e La Laguna. E’ veramente grandissimo, circa 14.500 ettari, ed è una riserva della biosfera.
L’area naturale comprende foreste di laurisilva, villaggi da cartolina, spiagge vulcaniche, ma soprattutto tantissimi sentieri di trekking.
Se salite abbastanza, come al Mirador Cruz del Carmen, vi ritroverete sopra le nuvole, che si confondono con il mare senza soluzione di continuità.

Alcuni sentieri hanno una vegetazione così delicata, il laurisilva, che gli accessi sono limitati, e occorre ottenere un permesso. E’ il caso del Sendero del Bosque Encantado. Se volete fare questo sentiero, prenotate con almeno 2 mesi di anticipo a questo sito. Una valida alternativa, in caso non riusciate a prenotare, è il Sendero de Los Sentidos, che si imbocca dal parcheggio dell’ufficio del turismo.
Si potrebbero passare giorni interi a camminare nel parco. Noi abbiamo scelto il Sentiero del Faro de Anaga, che ci sembrava uno dei più completi, e il semplice Sendero de los Sentidos.
Info pratiche
Il Sentiero del Faro de Anaga è un percorso circolare di circa 9 km, con un dislivello piuttosto impegnativo di 600 metri circa. E’ indicato con il numero 6.1.
Dal ristorante Casa Alvaro avrete due alternative: sulla sinistra, in salita, c’è l’indicazione per il Faro de Anaga. Sulla destra, in discesa, quella per Roque Bermejo. I sentieri si intersecano quando arrivate al faro.
Io vi consiglio di prendere il bivio a sinistra. La prima parte sarà in salita, poi tutto in discesa fino al faro. Una volta al faro, quasi a livello del mare, dovrete ovviamente risalire fino a Chamorga attraverso il Barranco de Roque Bermejo, ma il dislivello sarà inferiore.
In questo modo, il ritorno sarà un po’ meno impegnativo.
Il sentiero è indicato come di difficoltà media. Accertatevi di indossare calzature indicate, la discesa verso il faro è sdrucciolevole e avrete bisogno di un buon grip. Se avete le bacchette da trekking, utilizzatele.
Partite più leggeri di quanto la temperatura vi farebbe pensare. Vi scalderete molto con la salita e non vorrete avere pesi inutili addosso.
Ovviamente, portate da bere e mangiare a sufficienza. Contate che passerete circa tre ore all’aperto, quindi verificate attentamente le previsioni meteorologiche. Il clima nel parco di Anaga è più umido e variabile rispetto al resto dell’isola.
Noi abbiamo fatto il sentiero del Faro de Anaga a Marzo, nel pomeriggio. Nei mesi estivi, vi consiglio di farlo nelle prime ore del giorno.
La nostra esperienza
Siamo stati fortunati, abbiamo trovato un pomeriggio fresco e soleggiato, le condizioni perfette per una lunga camminata.
Abbiamo fatto la scelta giusta prendendo il bivio a sinistra, ma la scelta sbagliata di indossare il giubbino e portare tutto lo zaino fotografico. Non è stato facile completare il sentiero con tutto quel peso sulle spalle.
Nel primo tratto, il panorama è un po’ deludente: il mare è ancora nascosto dalle montagne, e il paesino di Chamorga alle nostre spalle dopo un po’ stufa.
Tutto cambia quando arriviamo abbastanza in alto, alla Montana Tafada, e il panorama ci appare in tutta la sua bellezza. Vorremmo esplorare ogni angolo e vedere il paesaggio da ogni angolazione. Qui facciamo anche la prima sosta ristoro.
Il villaggio di Chamorga Montana Tafada
Il paesaggio cambia ad ogni passo, soprattutto quando arriviamo a una spianata con vista sulla Baja Negra, un grosso scoglio in mezzo al mare. Così bello da togliere il fiato, e ripaga di tutta la fatica fatta per arrivare fin qui.
Piano piano giungiamo anche a scorgere il faro, dapprima un piccolo puntino bianco, che diventa sempre più grande man mano che ci avviciniamo, e fanno capolino anche la nerissima costa e la spiaggia di Roque Bermejo.
Panorama su Baja Negra il faro e la spiaggia di Roque Bermejo
Il sentiero è tutto in discesa, ma bisogna rimanere concentrati! Il ghiaietto è molto sdrucciolevole, e sia io sia Davide perdiamo l’equilibrio diverse volte.
Al faro facciamo la seconda sosta ristoro, molto importante: vero che al ritorno, non dovendo scollinare, il dislivello sarà inferiore, ma è comunque tutto in salita, meglio fare il pieno di energie!