On the road in USA, cosa prenotare in anticipo

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  • Categoria dell'articolo:Consigli di Viaggio
  • Ultima modifica dell'articolo:14 Febbraio 2025
  • Tempo di lettura:15 minuti di lettura
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Quando si parla di viaggio on the road negli Stati Uniti, due fazioni si contrappongono: quella dei perfezionisti, che vogliono prenotare ogni singolo dettaglio in anticipo, e quella dei più avventurosi, che preferiscono vivere l’esperienza giorno per giorno.

C’è chi giura che la libertà sia il cuore del viaggio, e chi invece teme di trovarsi in difficoltà senza una pianificazione solida. In questo articolo esplorerò cosa conviene prenotare tassativamente prima della partenza e dove invece è meglio mantenere un po’ di flessibilità. Parlerò di voli, noleggio auto, assicurazione sanitaria, hotel, ingressi ai parchi, musei, attività e ristoranti. Ognuno di questi aspetti ha pro e contro, e la scelta dipende da vari fattori, come la destinazione, la stagione e la disponibilità.

La mia conclusione? Pianificare solo l’indispensabile, mantenendo però un margine di libertà per le sorprese che ogni viaggio sa offrire.

Cosa prenotare tassativamente in anticipo

Ci sono alcune voci che, indipendentemente da come la pensiate sul viaggio on the road, sono fondamentali da prenotare in anticipo. Vediamo quali sono:

  • Volo di andata e ritorno: per poter accedere al programma ESTA, dovrete aver prenotato non solo il volo di andata, ma anche quello di ritorno. Questo è un requisito necessario, altrimenti dovrete obbligatoriamente chiedere un visto.
  • Automobile a noleggio: negli ultimi anni, la disponibilità di auto a noleggio si è molto ridotta negli Stati Uniti, e i costi sono saliti. Poiché senza auto non si può fare il viaggio on the road, io vi consiglio di non rischiare. Considerate anche che è meglio diluire le spese della carta di credito su più mesi, altrimenti potreste trovarvi il plafond interamente “mangiato” dal noleggio auto.
  • Assicurazione sanitaria: la sanità americana è privata, e i costi sono altissimi. Una visita potrebbe costarvi anche 1.000,00$, mentre un ricovero potrebbe arrivare anche a 5.000,00$. Anche se non è obbligatoria per entrare negli Stati Uniti, l’assicurazione sanitaria è fondamentale. Perché sia valida, deve essere stipulata almeno un mese prima della partenza.
  • Modulo ESTA: il modulo che vi esenterà dalla richiesta del visto deve essere acquistato (21,00$ a testa) e compilato prima della partenza. Io vi consiglio di muovervi almeno un mese prima, perché, se qualcosa dovesse andare storto e la vostra richiesta dovesse essere rifiutata, dovrete obbligatoriamente recarvi al consolato a richiedere il visto turistico.

Hotel

L’hotel è senza dubbio la voce più divisiva, tra chi sceglie di prenotare tutto in anticipo e chi invece preferisce decidere giorno per giorno. L’ubicazione dell’hotel e il numero di notti che vi passerete sono infatti la scelta che più ci vincola, e in base alla quale decidiamo quali attrazioni visitare e quanto tempo passarci.

Non è facile stabilire quale sia la soluzione migliore, perché entrambe le scelte hanno dei pro e dei contro:

  • Prenotando in anticipo, possiamo stendere un itinerario più preciso, approfittare di offerte e sconti, scegliere tra una gamma più ampia di soluzioni e servizi. Inoltre, eviteremo di perdere tempo a cercare una struttura in loco.
  • Decidendo giorno per giorno, possiamo ovviare ad eventuali inconvenienti, come un temporale improvviso che non ci permette di visitare un parco. Se un posto ci piace molto, oppure ci delude, siamo sempre in tempo a rimanere più a lungo, oppure spostarci subito verso la nuova destinazione.

Negli Stati Uniti, e in particolare se state pianificando un viaggio on the road nei parchi dell’ovest, io consiglio sempre di prenotare in anticipo. Le distanze sono importanti, e la disponibilità di strutture è limitata. Per esempio, i pochi hotel presso la Monument Valley o il Parco Nazionale dello Yellowstone si riempiono mesi prima e, in caso non ci sia posto (o sia troppo costoso), bisogna pernottare a 50-60 km di distanza.

Inoltre, bisogna fare molta attenzione alla qualità delle strutture, che spesso lascia molto a desiderare. Questo vale anche nelle città, per esempio a New York. Pur non essendoci scarsità di alloggi, il rischio di finire in una bettola è molto alto, a meno che non si abbia un budget consistente. Anche in questo caso, è meglio quindi scegliere in anticipo, valutando le recensioni e le foto degli altri utenti online.

Ingressi ai parchi

I grandi parchi americani hanno visto, negli ultimi anni, un sensibile aumento del numero di visitatori. Questo ha generato sì benessere, ma ha anche aperto un dibattito sul sovraffollamento (che oggi chiameremmo overtourism) e sulla conservazione dei beni culturali, siano essi naturali o artistici.

Per questo motivo, il National Park System (NPS) ha deciso di mantenere il contingentamento degli accessi in vigore durante la pandemia di Covid-19, in modo da rendere l’esperienza più piacevole per tutti. Ne consegue che, per alcuni parchi e periodi, è obbligatorio prenotare il giorno della propria visita.

Questo nuovo sistema, naturalmente, è molto vincolante quando si programma un viaggio on the road, perché obbliga ad essere in un determinato posto in un giorno specifico.

Qui trovate l’elenco attuale dei parchi che richiedono una prenotazione, almeno per i periodi di alta stagione. Per sapere se quest’obbligo è valido nel periodo della vostra visita, vi consiglio di consultare il sito ufficiale di ogni parco sul portale NPS.org. Tra questi ci sono anche alcuni “big”, per esempio Yosemite, Zion, Arches e Rocky Mountains National Park.

Ingressi a musei e attrazioni

Anche i programmatori più maniacali (come me) normalmente si astengono dal prenotare anche l’ingresso a musei, parchi divertimento o monumenti. Queste attrazioni sono sempre state fruibili liberamente negli orari di apertura, senza particolari limitazioni.

Tuttavia, parallelamente ai parchi, anche molti musei hanno deciso di contingentare gli accessi, rendendo obbligatoria la prenotazione. È il caso, per esempio, dell’Empire State Building di New York e del National Air & Space Museum di Washington, che richiedono la prenotazione del giorno e dell’ora della visita. Va detto che, in questi casi, è possibile prenotare anche il giorno stesso, ma in questo caso sarà necessario presentarsi molto presto, prima dell’apertura, e accontentarsi degli orari disponibili, sempre che ce ne siano.

Prenotare anche i musei sarebbe sinceramente troppo vincolante, non permetterebbe la benché minima modifica all’itinerario di viaggio, obbligandovi a una tabella di marcia troppo rigida. Il mio consiglio è di selezionare le attrazioni che volete assolutamente visitare, e verificare sui canali ufficiali se la prenotazione è obbligatoria oppure no.

Spettacoli, attività e tour guidati

Come per i musei, consigliarvi se prenotare spettacoli, attività e tour guidati è difficile, perché sono così tanti e diversi che è impossibile dare una risposta univoca.

In linea generale, io consiglierei di non prenotare nulla, a meno che non sia un tour molto particolare e con posti limitati, per esempio, un tour del Bryce Canyon a cavallo, fornito solamente dai ranger del National Park System. In altri casi, l’offerta è così ampia che difficilmente rischierete di non trovare posto.

Le crociere attorno a Manhattan o sul fiume Michigan, i tour in airboat alle Everglades, le escursioni di snorkeling a Key West: queste attività sono proposte da moltissimi operatori, più volte al giorno. Meglio, quindi, mantenersi più flessibili e decidere al momento cosa fare, anche in base alle condizioni meteorologiche.

Se, invece, preferite prenotare, date un’occhiata alle offerte qui sotto:

Ristoranti

C’è stato un periodo, durante la pandemia, in cui senza prenotazione non si poteva andare nemmeno al ristorante. Oggi, fortunatamente, non è più così. Può esserci un po’ di attesa, soprattutto in ristoranti gettonati come la catena The Cheesecake Factory, ma in linea di massima potete decidere al momento.

Ci sono alcune rare casistiche per le quali consiglio di prenotare il ristorante:

  • nel caso in cui siate un gruppo numeroso,
  • se volete assolutamente provare un determinato ristorante, per esempio l’Hell’s Kitchen di Gordon Ramsay a Las Vegas,
  • se avete necessità di mangiare a un certo orario, perché dopo avete qualche attività,
  • quando vi trovate in una località particolarmente sperduta e con poche soluzioni, come ad esempio al Grand Canyon North Rim. Lì c’è un unico ristorante, e non trovare posto significherebbe saltare il pasto.

Conclusione: qual è la scelta migliore?

Quando si programma un viaggio on the road, è inevitabile commettere degli errori di valutazione. Possiamo avere aspettative molto alte su un luogo, che poi vengono deluse; al contrario, magari pensiamo che un posto non sia nulla di che, e poi invece ci piace molto, e vorremmo poterci rimanere di più.

Ci sono poi fattori che non possiamo prevedere: il tempo atmosferico, il traffico, una gomma bucata e altre situazioni impreviste che potrebbero farci perdere tempo e rovinare la giornata.

Tutti questi fattori farebbero propendere per un itinerario più libero: se il programma è troppo serrato, ogni piccolo inconveniente potrebbe far saltare delle attrazioni, alle quali magari tenevamo molto.

Per quanto mi riguarda, io prenoto sempre almeno gli hotel, perché preferisco pianificare il mio viaggio partendo da alcune certezze, senza rischiare di dover cercare una struttura all’ultimo minuto, magari a prezzi troppo alti o con poca disponibilità.

Come ho già detto nei vari paragrafi, il mio consiglio è di prenotare solo ciò a cui davvero non siete disposti a rinunciare, mantenendo la massima flessibilità su tutto il resto. Questo vi permetterà di adattarvi meglio alle circostanze e godervi il viaggio senza l’ansia di rispettare ogni dettaglio del programma.

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