Molti sognano di fare un viaggio tra i grandi parchi americani, soprattutto quelli dell’Ovest deggli Stati Uniti. L’immensità degli spazi e la potenza della natura, che qui regna sovrana, attirano ogni anno milioni di visitatori da tutto il mondo.
Tra le diverse classificazioni dei parchi, le modalità di accesso e le regole da seguire, l’organizzazione del viaggio può però creare qualche dubbio.
Vediamo allora alcuni consigli pratici per vivere al meglio l’esperienza nei meravigliosi parchi americani.
Indice
Tipologie di Parchi americani
National Parks
I parchi nazionali sono quelli che fanno parte del circuito National Park Service, comunemente indicato dalla sigla NPS. La loro gestione amministrativa e finanziaria dipende dal governo centrale, e per la precisione dal Dipartimento dell’Interno.
Li potete riconoscere dal logo, uno scudetto a sfondo marrone con una montagna innevata, un’alta sequoia e un bisonte bianco albero, elementi che rappresentano rispettivamente la natura e la fauna. La forma del logo, una freccia a punta in giù, rappresenta invece i siti archeologici.
Fanno infatti parte dei parchi nazionali non solo i siti naturali, ma anche i luoghi di particolare interesse storico o archeologico.
Ecco alcuni dei più famosi parchi nazionali (l’elenco completo è disponibile sul sito ufficiale):
- Yellowstone, il primo parco nazionale americano, famoso per i geyser, i bisonti, e le pozze di acqua colorata.
- Grand Canyon in Arizona, il più esteso canyon degli Stati Uniti, scavato dal fiume Colorado milioni di anni fa.
- Death Valley, il cocente deserto delle California spesso utilizzato come set cinematografico.
- Yosemite, il parco montano dagli immensi paesaggi.
- Sequoia National Park, il parco che ospita alberi più grandi del pianeta.
- Bryce Canyon, il parco dei pinnacoli di roccia chiamati Hoodoos.
- Arches, nello Utah, con la più alta concentrazione di archi naturali.
- Canyonlands, la terra dei grandi canyon.
- Great Smoky Mountains, a metà strada tra Tennessee e North Carolina, offre paesaggi montani da cartolina e attività per tutta la famiglia.
- Everglades, le grandi paludi della Florida popolate dagli alligatori.
- Cascate del Niagara, testimonianza della forza della natura tra USA e Canada.
- Statue Of Liberty, la celebre scultura che dava il benvenuto nel Nuovo Mondo agli immigrati provenienti dall’Europa.
- Mount Rushmore, il monumento ai grandi presidenti americani scolpito nelle rocce delle Black Hills in South Dakota.
- Pearl Harbor, il sito hawaiiano dell’attacco giapponese del 7 dicembre 1941.
State Parks
Il concetto di parco statale può creare confusione per noi italiani, perché per noi “nazionale” e “statale” sono la stessa cosa. Gli Stati Uniti sono però una repubblica federale, quindi considerano “nazionale” tutto ciò che compete al governo centrale di Washington, e “statale” tutto ciò che compete ai singoli stati.
I parchi statali, quindi, sono gestiti direttamente dallo stato di appartenenza, pertanto non fanno parte del circuito NPS. È molto importante avere ben chiara questa cosa perché, come vedremo più avanti, la tessera annuale dei parchi non è valida per i parchi statali.
Esistono comunque degli abbonamenti, per esempio in Texas o nello Utah. Questi pass, tuttavia, non sono sempre convenienti per i turisti, che il più delle volte attraversano più stati visitando solo pochi siti per ciascuno.
Ecco qualche esempio dei più famosi parchi statali americani:
- Valley Of Fire, il deserto rosso alle porte di Las Vegas.
- Dead Horse Point, il canyon delo Utah dove è stata girata la scena finale di Thelma e Louise.
- Goblin Valley, il parco dei funghetti di pietra nello Utah.
- Red Rock State Park di Sedona, l’insieme di sentieri e montagna che circonda la città dei vortici energetici.
- Palo Duro Canyon, il secondo canyon più grande degli USA, che si trova in Texas.
- Waimea Canyon, il canyon dell’isola hawaiiana Kauai.
- Bahia Honda State Park, il paradiso tropicale delle Isole Keys in Florida.
Tribal Parks
La terza tipologia di parco americano è rappresentata dai parchi delle riserve indiane, che possiamo indicare generalmente come Tribal Parks.
Com’è noto, nei primi anni dell’800 le popolazioni native americane furono private delle proprie terre e costretti alla deportazione verso le riserve dell’ovest. I loro discendenti vivono ancora oggi in queste riserve, e gestiscono in modo indipendente i siti naturali o archeologici che vi si trovano.
Questi sono alcuni dei più famosi parchi delle riserve indiane:
- Monument Valley, uno dei siti più iconici del Far West americano.
- Antelope Canyon, l’insieme di stretti canyon scavanti nel deserto attorno a Page, in Arizona.
- Canyon de Chelly, un altro splendido canyon dell’Arizona.
- Crazy Horse Memorial, l’enorme statua di Cavallo Pazzo in South Dakota, tuttora in costruzione.
- Taos Pueblo, un’antica città tribale nel New Mexico.
- Acoma Pueblo, un’altra antica città posta sulla sommità di una collinetta nel New Mexico, nei pressi di Albuquerque.
Accesso ai parchi
Salvo alcune rare eccezioni, per accedere ai parchi americani (di tutte le tipologie) occorre munirsi del biglietto d’ingresso.
È possibile pagare singolarmente l’ingresso a ogni parco, oppure fare un abbonamento per i parchi nazionali, del quale parleremo nel prossimo paragrafo.
Una differenza rispetto all’Italia e all’Europa è che nella maggior parte dei parchi, soprattutto quelli nazionali, il biglietto è valido non per il singolo individuo, ma per un veicolo privato e tutti i suoi occupanti, fino a quattro persone. Inoltre, il biglietto spesso il biglietto vale per un’intera settimana a partire dal giorno di emissione.
I parchi sono spesso accessibili 24 ore su 24. Tuttavia, le biglietterie osservano normali orari d’ufficio, dalle 09.00 alle 17.00. Se non c’è nessuno è comunque possibile fare il biglietto nei pressi dell’ufficio turistico, alle apposite macchinette. In alternativa, troverete una cassetta della posta dove mettere i soldi. Si chiama honesty box, e per quanto possa sembrare bizzarro funziona.
Una cosa è certa: anche se la biglietteria è chiusa, non provate a girare per i parchi senza biglietto. I ranger fanno controlli frequenti e le multe sono salate.
La tessera annuale dei parchi America The Beautiful
Il costo medio dei parchi nazionali è sui 30,00$, in particolare per quanto riguarda quelli dell’Ovest, quindi Grand Canyon, Bryce Canyon, Zion, Arches, Yellowstone etc.
Fortunatamente, il circuito NSP mette a disposizione la tessera America The Beautiful, un pass annuale che con soli 80,00$ dà accesso a tutti i siti del circuito a un veicolo privato e tutti i suoi occupanti, fino a quattro persone. In più, il pass può avere fino a due intestatari, che possono utilizzarlo anche separatamente nell’arco dei 12 mesi di validità.
Potete acqustare il pass online, oppure alle biglietterie dei parchi.
Il pass è personale e non trasferibile. Troverete un sacco di siti nei quali ci si chiede come fare le classiche “furbate”, tipo non firmare il pass, cederlo a un amico, comprarlo usato eccetera. Visto che è così conveniente, trovo molto scorretto provare a “fregare il sistema”, soprattutto quando si parla di ottanta dollari su una vacanza che ne costa almeno ottomila.
La tessera dei parchi conviene se, nel vostro viaggio, visitate almeno tre parchi nazionali del circuito NPS. Ricordate che, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, il pass non è valido nei parchi statali e tribali (per esempio alla Monument Valley).
Prenotazioni
Fino alla pandemia di Covid-19, i parchi americani hanno avuto un periodo di grande crescita, soprattutto i parchi rossi dello Utah. Un amuneto di visitatori dovuto soprattutto ai social network come Instagram, che hanno reso popolari determinati spot forografici e paesaggi prima sconosciuti al turismo di massa. Ciononostante, l’accesso è sempre rimasto libero a tutti, senza necessità di prenotare.
A partire dal 2020, le nuove regole del distanziamento sociale e contro gli assembramenti hanno reso necessario stabilire un contingentamento degli ingressi.
Alcuni parchi, in partcolare quelli meno attrezzati per gestire il turismo di massa hanno deciso di mantenere, anche dopo la pandemia, di mantenere questo sistema di prenotazione obbligatoria. Se da un lato questo complica l’organizzazione del viaggio, dall’altro permette di godersi un po’ di più quei parchi che erano diventati davvero troppo congestionati, per esempio Arches e Zion.
Questi sono i parchi più visitati che, nel 2024, richiedono la prenotazione:
- Arches (Utah)
- Zion (Utah)
- Yosemite (California)
- Red Rock Canyon (Nevada)
- Glacier (Montana)
- Rocky Mountains (Colorado)
- Haleakala National Park (Hawaii)
- Acadia (Maine)
Sul sito di ogni parco troverete le nuove regole. Per avere il quadro generale con tutte le informazioni aggiornate, consultate questo articolo, ben fatto e molto dettagliato, del sito Viaggi-USA.
Norme di comportamento nei parchi americani
Quando visitiamo un’area naturale, non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo, è bene rispettare alcune norme di comportamento, anche se non esplicitamente vietato o suggerito.
Nello specifico, nei parchi americani prestano molta attenzione agli animali selvatici. Inoltre, nelle aree più calde e desertiche è concreto il rischio di incendi. Vediamo alcuni consigli su come è opportuno comportarsi nei parchi naturali americani:
- fumare solo nelle aree consentite.
- non lasciare rifiuti di nessun genere.
- ripulire sempre le aree dove si è mangiato o bevuto. Nei pressi delle aree picnic sono a disposizione speciali bidoni della spazzatura, apribili soltanto dagli umani.
- non lasciare cibo o cosmetici in macchina. Orsi e altri animali di grandi dimensioni potrebbero attaccare il veicolo per procurarsi il cibo all’interno.
- sui sentieri di trekking, non intralciare mai la strada ad altri escursionisti.
- tenere le distanze dagli animali selvatici, non meno di 100 metri. Il territorio appartiene a loro, e potrebbero interpretare un avvicinamento come un’aggressione.
- mai nutrire gli animali, neanche se si avvicinano a chiedere del cibo. Questa pratica è molto pericolosa per tre motivi. Il primo è che, se si abituano a prendere il cibo dagli umani, gli animali possono diventare aggresivi e devono essere abbattuti. In secondo luogo, il nostro cibo compromette il loro sistema digestivo. Infine, gli animali non sanno distinguere il cibo incartato, e ingoiano anche la plastica, morendo tra atroci sofferenze.
Altri consigli
Oltre a quanto già citato, ho scritto anche alcuni approfondimenti dettagliati con ulteriori consigli su come organizzare un viaggio nei parchi americani.
Vi invito quindi a leggere anche questi articoli:
- dove dormire nei parchi americani
- alba e tramonto, in quali parchi vale la pena fermarsi per vivere questi momenti magici della giornata.