Conosciuta soprattutto per il suo legame con Elvis, Memphis è una grande città del Tennessee, affacciata sulle rive del grande Mississippi.
E’ considerata la patria della musica americana, poiché qui nacquero il blues, il rock&roll, il rockabilly e numerosi altri generi tipici degli anni ’50 e ’60. Innumerevoli artisti mossero qui i loro primi passi, tra cui Johnny Cash, Jerry Lee Lewis, Aretha Franklin, BB King, e il mitico Elvis, che visse nella sua villa a sud del centro fino alla morte.
La maggior parte delle cose da vedere a Memphis ruotano infatti attorno alla musica. Oltre alla casa di Elvis, potrete visitare studi discografici, musei a tema e Beale Street, la via dei locali di musica dal vivo.
A Memphis potrete anche visitare il Museo dei Diritti Civili, ospitato nell’hotel dove fu assassinato Martin Luther King, e quello del cotone, coltivazione chiave per l’economia del sud, per la quale furono impiegati gli schiavi di colore.
Infine, non dimenticate di passeggiare lungo le sponde del Mississippi, attraversare il confine con l’Arkansas, e assaggiare la cucina locale, in particolare il pollo fritto e le costine Memphis style.
Indice
Dove si trova e come arrivare
Memphis si trova nell’angolino sud-occidentale del Tennessee, a pochi passi dal confine con il Mississippi a sud e con l’Arkansas a ovest.
Benché sia una grande città dotata di un aeroporto internazionale, non esistono voli diretti dall’Italia. Se state pianificando un itinerario nel sud degli Stati Uniti, vi consiglio di volare su Atlanta, molto ben collegata, e poi spostarvi con un’auto a noleggio. A tal proposito, leggete i miei consigli per noleggiare un’auto e guidare in USA.
Supponendo che arriviate in auto, seguite queste indicazioni:
- Da New Orleans/Jackson, raggiungete Memphis con la I-55, oppure la Blues Highway US-61 più lenta ma più ricca di roadside attractions. Anche da St Louis avrete la stessa scelta (I-55 oppure US-61), ma stavolta verso sud.
- Da Nashville, prendete la I-40 verso ovest. Nel caso improbabile in cui arrivaste invece dall’Arkansas, è sempre la I-40, ma verso est.
Come muoversi in città
Per spostarvi tra le principali attrazioni di Memphis vi consiglio di utilizzare la vostra auto a noleggio. Rispetto ad altre grandi città, come Nashville o New Orleans, parcheggiare a Memphis è relativamente economico.
Per fare un esempio, il grandee comodo parcheggio multipiano accanto al Peabody Hotel (ingresso da 149 Peabody Place) costa poco più di 1$/h, fino a un massimo di 17$ al giorno. 12$ per altre. Graceland ha un proprio parcheggio, che costa 10$ forfait.
Se alloggiate in centro, potete anche utilizzare il tram Main Street Trolley, anche se non lo trovo particolarmente efficiente. Ci sono tre linee: Main Street Rail Line, Riverfront Line e Madison Line. A parte la prima, che ha corse ogni 10 minuti, le altre due hanno una frequenza di 30/40 minuti, che vi farebbe perdere troppo tempo. In compenso, le tariffe sono molto convenienti, 1$ per la corsa singola e solo 2$ per il pass giornaliero. I biglietti si acquistano a bordo tramite le apposite macchinette, che non erogano resto.
Dove dormire
La scelta di hotel a Memphis è molto ampia. Gli alloggi in centro tendono però ad essere molto costosi, e spesso non sono dotati di parcheggio privato. Dato che sicuramente sarete in auto, visto che è impossibile fare un viaggio bel Sud degli Stati Uniti senza un mezzo proprio, vi suggerisco di cercare una soluzione magari più decentrata, ma con parcheggio interno.
Noi abbiamo soggiornato al Days Inn, che si trova a breve distanza da Graceland. E’ uno degli hotel più quotati perché ha un prezzo conveniente e una qualità discreta. In alternativa, cercate sulla mappa:
Quando andare
Anche se noi italiani possiamo viaggiare prevalentemente in questo periodo, l’estate è la stagione peggiore visitare Memphis, perché nel su degli USA l’umidità e il caldo sono atroci. Tenete presente che io ho viaggiato a settembre inoltrato, e ho comunque trovato temperature che sfioravano i 40°, intervallate da violenti acquazzoni.
I momenti migliori per questo viaggio sono la primavera e l’autunno, quando le temperature sono più gradevoli.
Anche l’inverno è un buon periodo per quanto riguarda le temperature, ma le poche ore di luce e gli orari ridotti dei musei potrebbero essere un problema.
Quanto tempo dedicare
Per vedere bene le principali attrazioni di Memphis, vi consiglio un soggiorno di 2 notti. Se il vostro itinerario prevede un ritmo più serrato, potete provare a ridurre a una sola notte, ma cercate di arrivare la mattina presto del primo giorno, oppure lasciare la città nel tardo pomeriggio del secondo.
Considerate che Graceland richiede almeno 4 ore, il Museo dei Diritti Civili circa 2 ore, e i Sun Studios un’ora. Queste, insieme al centro città e a Beale Street, sono per me le attrazioni da non perdere. Accertatevi di avere tempo a sufficienza per visitarle tutte.
Se arrivate da Nashville, sarete in città nel pomeriggio. Dedicate mezza giornata a Graceland e poi passate la serata in Beale Street. Il giorno seguente, visitate il Museo dei Diritti Civili, i Sun Studios, e fate un giro in centro, spostandovi a Clarksdale per l’ora di cena.
Se arrivate dalla Blues Highway, ovvero la US Route 61, fate il contrario, prima il centro e poi Graceland, spostandovi dopo pranzo verso Nashville.
Storia di Memphis
Benché l’area fosse occupata da secoli dai nativi Chickasaw, la Memphis che conosciamo fu fondata nel 1819 come porto commerciale sul Mississippi, con l’esotico nome dell’antica capitale Egizia.
Nel periodo antecedente la Guerra Civile, fu un importante centro di smistamento merci, soprattutto cotone, ma anche della tratta degli schiavi, che venivano deportati verso le piantagioni della Louisiana.
Allo scoppio della guerra nel 1861, la città si schierò con la Confederazione, ma già nel 1862 fu occupata dalle truppe unioniste, rimanendo sotto il loro controllo fino al termine del conflitto. Durante questi anni ci fu una forte affluenza di persone di colore che fuggivano dal sud schiavista. Una multietnicità malvista che sfociò negli scontri del 1866, che causarono la morte di circa 46 afroamericani e la distruzione di un centinaio di edifici nel quartiere nero.
Dopo un periodo di recessione economica dovuto a una serie di ondate di febbre gialla, l’economia di Memphis si riprese grazie al commercio del cotone e della legna, attirando nuovi immigrati sia dall’Europa sia dalle aree rurali del sud. Sotto la guida di Edward Hull “Boss” Crump, la città si modernizzò, dotandosi di un sistema fognario, parchi pubblici ed infrastrutture.
Negli anni ’50, Memphis si distinse come culla della musica americana. La ragione è da ricercare proprio nella sua multiculturalità, che permise la nascita di generi come il blues e il rock&roll. Chiunque volesse sfondare in ambito musicale, doveva passare da Memphis. Tra i grandi artisti di questi anni vi furono Johnny Cash, Jerry-Lee Lewis, e naturalmente Elvis.
Negli stessi anni, la città fu coinvolta nelle le lotte per i diritti civili e la fine della segregazione. Nel 1968 fu indetto uno sciopero dei lavoratori degli operatori ecologici, per avere maggiori tutele e sicurezza sul lavoro. Giunto in città per sostenere la loro causo, l’attivista e premio Nobel Martin Luther King fu assassinato il 4 aprile James Earl Ray, mentre usciva dalla sua stanza del Lorraine Motel.
Cosa vedere a Memphis
Per prima cosa, recatevi all’ufficio del turismo di Memphis, che si trova al 47 di Union Avenue ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 17.00. Qui vi forniranno la mappa e la guida della città, oltre ad informazioni su eventi e aperture o chiusure straordinarie.
La guida è disponibile anche in formato digitale a questo link.
Graceland
La prima delle cose da vedere a Memphis è senza dubbio Graceland, la villa di Elvis Presley poco a sud del centro, raggiungibile in auto in circa 15 minuti.
E’ aperta tutti i giorni dalle 09.00 alle 16.00, tranne che al Ringraziamento e a Natale. Sono disponibili diverse tipologie di biglietto, dal tour base fino alle esperienze più complete e costose. Per quanto non sia obbligatorio prenotare in anticipo, io vi consiglio vivamente di farlo. Le code sono molto lunghe, in particolare nei weekend e in alta stagione, e senza prenotazione rischiereste di ottenere il biglietto per la casa anche 4-5 ore dopo il vostro arrivo. Se potete, organizzatevi per arrivare all’apertura.
La villa è arredata in modo sontuoso ed eccentrico, come ben si addice al personaggio. Ogni stanza è decorata in modo diverso, e dotata dei più avanzati dispositivi tecnologici dell’epoca. Ci sono una stanza multimediale, una sala da biliardo interamente tappezzata di stoffa, e la jungle room, a tema esotico, con un divano ricoperto di pelo e una fontana. Elvis riposa nel piccolo mausoleo di famiglia, accanto ai suoi genitori, al gemello mai nato, e all’amata figlia Lisa-Marie, recentemente scomparsa.
L’enorme complesso museale si divide in aree tematiche. Sono esposte le auto di Elvis, i suoi costumi più famosi, i suoi dischi d’oro e altri premi, locandine, documenti ed oggetti personali. Una sezione approfondisce il legame tra Elvis e Memphis, un’altra analizza la sua influenza sugli artisti contemporanei.
Nel giardino sono inoltre esposti gli aerei privati del cantante, visitabili con un sovrapprezzo.
Peabody Hotel
Spostiamoci ora in centro a Memphis, per visitare lo storico Peabody Hotel, sulla Main Street.
Questo storico hotel in stile neorinascimentale italiano fu costruito nel 1925, per sostituire la struttura precedente, che sorgeva ad un isolato di distanza. Dopo essere andato in bancarotta nel 1965, fu rilevato più volte, ma non riuscì mai a rimanere aperto per lunghi periodi, anche a causa della pessima condizione economica di Memphis.
L’imprenditore Jack A. Belz lo acquistò nel 1975 e, dopo 6 anni di lavori, nel 1981 ebbe luogo la grande riapertura, con una cerimonia in pompa magna.
L’hotel è ancora in attività, ma il motivo per cui è famoso tra i turisti sono i suoi simpatici ospiti, 5 anatre che vivono in una propria stanza, ma che tutti i giorni dalle 11.00 alle 17.00 scendono per sguazzare felici nella fontana della lobby. Questa tradizione risale agli anni ’30 quando, al rientro da una battuta di caccia, l’allora manager Frank Schutt (probabilmente sotto gli effetti dell’alcool), rilasciò alcune anatre nella fontana, con grande divertimento di tutti gli ospiti.
Nella hall c’è un negozio di souvenir a tema, oltre al celebre negozio di abbigliamento Lansky Bros, che vende articoli ispirati allo stile di Elvis.
Usciti dall’hotel, fate una passeggiata lungo Main Street per ammirare alcuni coloratissimi murales.
Cotton Row Historic District
Come già spiegato, Memphis era il principale porto sul Mississippi per lo stoccaggio e lo smistamento del cotone, un’attività che tuttora rappresenta un’importante fetta dell’economia cittadina.
Nei pressi del porto, tra Front Street e Monroe Street, alla fine dell’800 nacquero i caratteristici edifici in mattoni rossi, adibiti per lo più a magazzini, oltre al Memphis Cotton Exchange, la borsa valori del cotone fondata nel 1874.
In questo edificio ha oggi sede il Cotton Museum, che racconta la storia della coltivazione del cotone nel Tennessee e nel Mississippi, analizzandone l’impatto economico, sociale e culturale. Non dobbiamo infatti dimenticare che la tratta degli schiavi iniziò proprio per avere manodopera nelle piantagioni, che a sua volta fu alla base dello scoppio della Guerra Civile.
La mostra è molto interattiva e comprende documenti, oggetti, ricostruzioni e modellini in 3D.
Tom Lee Park
Il lungofiume sul Mississippi è uno spazio verde molto curato, pieno di gente che fa attività fisica o passeggia, e bambini che giocano all’aria aperta. Da qui potrete fare diverse attività, come la crociera sul Mississippi. Il parco è inoltre il punto ideale dal quale godere di splendidi tramonti.
E’ dedicato a Tom Lee, un uomo di colore che nel 1925 salvò 32 persone dal naufragio di un battello a vapore. Nel parco potrete vedere un toccante memoriale che ricorda questo evento.
In fondo al parco c’è il Memphis-Arkansas Bridge. Chiamato anche old bridge, è lungo 1,5 km e collega la città di Memphis e il Tennessee con il confinante Arkansas. Ha un accesso pedonale separato da quello delle automobili, potrete quindi percorrerlo in tutta sicurezza per ammirare lo skyline della città dal fiume, ma anche per poter dire di aver messo piede di Arkansas!
Sun Studios
Questi piccoli studi di registrazione, aperti da Sam Williams nel 1950, racchiudono tutta la storia di Memphis e della musica americana, e sono tra le più importanti cose da vedere in città.
Qui mossero i primi passi i più grandi esponenti del rock&roll, del blues e del country. Solo per citarne alcuni: Johnny Cash, Elvis Presley, Carl Perkins, Roy Orbison, Charlie Feathers, Ray Harris, Warren Smith, Charlie Rich e Jerry Lee Lewis.
La visita è guidata e dura circa 45 minuti. Potrete vedere una piccola galleria di oggetti appartenuti a questi grandissime artisti, sentire le loro storie e ascoltare la prima registrazione effettuata da Elvis. Il re del Rock si presentò infatti nei Sun Studios nel luglio del ’53 per incidere un disco di prova, una ballata dal titolo My Happyness. Sam Williams non era presente ma la sua segretaria, Marion Keikser, seppe riconoscere il talento di Elvis e tenne una copia del disco da far sentire al suo capo.
Al pianoterra, entrerete nella sala dove furono incisi successi planetari, come l’album Class of ’55. Il 4 dicembre 1956, durante una sessione di registrazione di Carl Perkins, anche Jerry Lee Lewis, Johnny Cash e Elvis si ritrovarono negli studios. I quattro iniziarono quindi una sessione impromptu di musica gospel. Questo evento eccezione fu immortalato nella storica foro chiamata Million Dollar Quartet.
Beale Street
Parlando di musica, tra le cose da vedere non possiamo dimenticare Beale Street, la strada dei locali di musica dal vivo, dove si svolge la vita notturna di Memphis.
Si trova in centro, ed attraversa la città in orizzontale dal fiume fino alla periferia, ma gli isolati più interessanti per i turisti sono quelli tra S 2nd Street e S 4th Street.
L’altezza del civico 126, di fronte all’Hard Rock Café, troverete una statua di Elvis, oltre a una nutrita folla di turisti e di locali che si offriranno di scattarvi una foto (a pagamento). Più avanti, più o meno al 205, c’è una statua di WC Handy, noto anche come “padre del blues”. Lungo tutta la via sono poi installate coloratissime chitarre commemorative di vari artisti.
Sempre qui troviamo A. Schwab, uno storico negozio di souvenir e astronomia, dove potrete anche orinare un gustoso gelato al bancone in perfetto stile anni ’50.
I veri protagonisti di Beale Street, comunque, sono i music bar. I più conosciuti sono il B.B. King’s Blues Club, il Jerry Lee Lewis’ Cafe & Honky Tonk e il Coyote Ugly Saloon, ma in realtà non avrete che l’imbarazzo della scelta. Quasi tutti propongono musica dal vivo tutte le sere (chiedete prima di entrare); e molti sono anche ristoranti.
L’unico inconveniente è che chiedono una cover fee, una sorta di biglietto di ingresso, e che l’età minima per poter entrate è 21 anni. Portate sempre con voi il passaporto, perché anche se avete 70 anni senza vedere un documento non vi faranno entrare.
Altri musei sulla musica
Se dopo aver visitato Graceland e i Sun Studios non ne avete ancora abbastanza, Memphis saprà soddisfare la vostra voglia di musica.
Memphis Rock ‘n’ Soul Museu, accanto al FedEx Forum, si focalizza sul ruolo centrale di Memphis come melting-pot di razze e culture. In particolare, analizza li sforzi compiuti per superare gli ostacoli razziali e socio-economici nel sud segregato. Contiene riproduzioni, oggetti e costumi d’epoca, e oltre 100 tracce musicali da ascoltare.
Memphis Music Hall of Fame, all’interno dell’Hard Rock Cafè in Beale Street, commemora i più grandi artisti legati alla città. Creata nel 2012, conta al momento una cinquantina membri onorari, cui ogni anno se ne aggiungono di nuovi tramite una cerimonia ufficiale. All’interno troverete oggetti, abiti, foto e documenti appartenenti a questi artisti, ii cui nomi spaziano dai classici Elvis e BB King a nomi più moderni, come Justin Timberlake
Stax Museum of American Soul Music, il museo della seconda storica etichetta discografica di Memphis. Fondati nel 1957 dai fratelli Jim Stewart e Estelle Axton, gli studi si specializzarono nel blues e soul, e sui cantati afroamericani. Tra gli artisti lanchiati dalla Stax ci furono Otis Redding, Isaac Hayes, Rufus Thomas, Carla Thomas, Wilson Pickett, Albert King, William Bell, Eddie Floyd e moltissimi altri.
National Civil Rights Museum
Come abbiamo visto, negli anni ’50 e ’60 Memphis si rese protagonista delle lotte per i diritti civili. Qui si svolsero numerosi scioperi e proteste, ma purtroppo l’evento più conosciuto è l’assassinio di Martin Luther King ad opera di James Earl Ray.
Questo tragico evento ebbe luogo nel Lorraine Motel, dove King soggiornava. Oggi, l’hotel è stato convertito in uno dei più importanti musei sui diritti civili, simile a quello di Atlanta ma forse ancora più simbolico .
Benché tratti un argomento piuttosto impegnativo, la mostra non è per niente pesante. Partendo dallo schiavismo nel sud degli USA, attraverso le 15 aree tematiche racconta il difficile percorso degli afroamericani verso la parità di diritti, un obiettivo ancora non del tutto raggiunto.
- A Culture of Resistance, sulla schiavitù prima della Guerra Civile.
- The Rise of Jim Crow e Separate is Not Equal, sulle leggi di segregazione razziale e le lotte per eliminarla dalle scuole.
- The Year They Walked, sulla protesta di Rosa Parks e il seguente boicottaggio dei bus di Montgomery.
- Standing Up by Sitting Down, che rievoca le proteste studentesche degli anni ’60.
- We Are Prepared to Die, l’importante sezione sulle vicende dei freedom riders, i ragazzi che attraversavano il Paese su autobus misti di bianchi e neri. All’arrivo a destinazione, questi manifestanti trovavano spesso blocchi di polizia e folle inferocite, che in più casi non esitarono a ricorrere alla violenza.
- For Jobs and Freedom, che parla della marcia su Washington e sullo storico discorso di King I Have a Dream.
- How Long? Not Long, sulla marcia su Selma per i diritti di voto.
- What Do We Want?, che spiega il movimento radicale Black Power.
- World in Transition, sulla situazione attuale e i diritti delle minoranze in America.
- I Am A Man, sullo sciopero degli operatori ecologici di Memphis nel ’68.
- King’s Last Hours, nella stanza occupata da King prima del suo omicidio, ripercorre le ultime ore di vita dell’attivista.
La grande piramide
Giustamente, una città che porta il nome dell’antica capitale egizia non poteva che dotarsi di una piramide e quella di Memphis, alta 98 metri, domina lo skyline della città.
Fu costruita nel 1991 per ospitare eventi sportivi e concerti, ed aveva una capienza di circa 20.000 spettatori. Nel 2004, la squadra locale di basket Memphis Grizzlies si spostò nel nuovo FeEx Forum, e così l’arena fu convertita in un gigantesco megastore della catena Bass Pro Shops, un negozio di articoli per caccia, pesca e attività all’aria aperta.
Anche se non vi interessa l’argomento, vale comunque la pena fare un giro, perché il negozio va oltre ogni immaginazione. Contiene un enorme acquario, un lago con pesci di fiume, ricostruzioni degli habitat della regione, un ristorante panoramico, un hotel e una pista da bowling.
Cosa e dove mangiare a Memphis
Memphis è la patria del barbecue, ed in particolare delle ribs, le costine di maiale.
La tradizione americana del bbq vuole che le costine siano marinate e poi affumicate a fuoco lentissimo, così che la carne diventi super morbida e si stacchi dall’osso solo a guardarla.
Ci sono però due metodi diversi per marinare la carne, in antitesi tra loro: il Kansas City Style e il Memphis Style. Nella prima versione, la carne è marinata in umido e spennellata di salsa bbq. Nella seconda, la marinatura è a secco, ed è un delitto anche solo nominare la salsa.
Per assaggiare questo gustoso piatto, rigorosamente nella versione locale, recatevi al Charlie Vergo’s Rendezvous, in attività dal 1948 e raffigurato anche in numerosi film e serie tv. Un altro ottimo indirizzo è il Central BBQ Downtown, vicino al museo dei diritti civili. Entrambi i ristoranti sono autentici e spartani, e servono altri piatti tipici del sud, in particolare saporiti contorni come fagioli, cole slaw e mac n’ cheese.
Altro caposaldo della cucina del sud e di Memphis è il pollo fritto, e il posto migliore dove mangiarlo è da Gus’s World Famous Fried Chicken, un altro locale senza fronzoli, che bada più alla qualità che non alla presentazione.
Se preferite il classico diner americano, allora vi suggerisco The Arcade, che propone i grandi classici americani come haburger, pancake, mikshake, insalatone e pizza. Questo è inoltre il ristorante più antico di Memphis, ed Elvis era un cliente abituale.