Considerata una delle chiese piò belle al mondo, il Duomo è senza dubbio la più importante delle attrazioni di Milano, la più visitata e fotografata.
Eppure, il Duomo di Milano ha avuto una storia tavagliata, e tra interruzioni dei lavori, incendi e mancanza di fondi, la sua corstruzione ha richesto oltre 500 anni. Guardando il risultato, però, dobbiamo ammettere che ne è valsa la pena. La sua candida facciata e la luccicante madonnina che si stagliano sulla piazza gremita, circondati da palazzi d’epoca, è l’immagine più iconica del capoluogo lombardo.
Al suo interno potrete ammirare splendide vetrate, e la preziosissima reliquia della Santa Croce. Le sue 3400 statue e 135 guglie celano curiosi ritratti di personaggi storici, immaginari e animali, mentre sotto la chiesa potrete scoprire i resti della basilica dove Sant’Ambrogio battezzò Sant’Agostino.
Con la sua affascinante storia e i suoi ricchi tesori, se siete a Milano non dovete assolutamente perdervi la visita del Duomo.
Indice
Dove si trova
Il Duomo di Milano è in pieno centro, affacciato sull’omonima piazza.
E’ comodamente raggiungibile con la metropolitana, con be due linee che passano da qui, la M1 rossa e la M3 gialla.
Naturalmente, potrete arrivarci anche a piedi da altre zone della città, come dal Castello Sforzesco o dal quartiere Brera, entrambi a soli 10 minuti.
Quando andare
Milano ha un clima di tipo continentale, con quattro stagioni ben distinte, che però negli ultimi anni sono cambiate parecchio.
- Gli inverni sono piuttosto rigidi, con temperature massime attorno ai 7-8 gradi e minime poco sotto lo zero. E’ frequente la formazione della nebbia, anche se non più così fitta come qualche anno fa.
- La primavera e l’autunno sono tendenzialmente le stagioni più piovose, ma nelle giornate di sole le temperature sono piacevoli e perfette per passeggiare all’aperto.
- Le estati sono molto calde e umide, con un’afa a tratti insopportabile. Spesso, nel tardo pomeriggio e alla sera si formano dei temporali, che tuttavia hanno il pregio di portare via l’afa.
Il periodo migliore per visitare il Duomo di Milano e salire sulle terrazze sono le mezze stagioni, maggio-giugno e settembre-ottobre, quando potrete approfittare di lunghe ore di luce ma senza l’afa asfissiante di agosto o la nebbia invernale.
Dove alloggiare
Come tutte le grandi città, anche Milano ha quartieri migliori, e quartieri che i turisti farebbero bene ad evitare. La città non è più pericolosa di altre, ma è comunque sempre consigliabile adottare il buon senso.
Tra le zone più indicate per alloggiare ci sono quelle centrali, quindi Brera, Corso Como e Piazza Gae Aulenti, Quartiere Isola, il Quadrilatero della Moda, Città Studi, Porta Romana e i Navigli. Provate anche nel nuovissimo quartiere City Life, che sorge al posto della vecchia fiera. Vanno bene anche i più decentrati San Siro e Bicocca, che sono comunque ben collegati con il centro.
Meglio evitare invece le zone periferiche, quindi Niguarda, Quarto Oggiaro, Lorenteggio, Bande Nere, Lambrate e Forlanini. Da evitare anche la zona attorno alla Stazione Centrale.
Tenete presente che a Milano si svolgono diverse manifestazioni. Le più importanti sono la settimana della moda e il salone del mobile, che si svolgono rispettivamente a metà febbraio e metà aprile. In questo periodo, la città è letteralmente presa d’assalto, e gli alloggi sono più cari.
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Biglietti e orari
Per visitare il Duomo di Milano avrete a disposizione varie tipologie di biglietto, a seconda che vogliate salire sulle terrazze a piedi o in ascensore, e che vogliate visitare o meno tutte le attrazioni accessorie come la cripta e il museo.
Sul sito ufficiale troverete tutte le combinazioni possibili, sono davvero tante e si aggiornano continuamente.
La cattedrale e le terrazze sono aperte tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, l’ultimo ingresso è alle 18.10. In caso di avverse condizioni meteo, le terrazze potrebbero essere chiuse, mentre la cattedrale non è accessibile durante le funzioni.
Storia del Duomo di Milano
Il Duomo di Milano, il cui vero nome è Cattedrale Metropolitana della Natività della Beata Vergine Maria, è la chiesa più grande d’Italia, dato che la Basilica di San Pietro si trova nella Città del Vaticano.
Prima di esso, in questa piazza sorgevano la Cattedrale di Santa Maria Maggiore, il Battistero di San Giovanni alle Fonti, e la Basilica di Santa Tecla. In seguito al crollo di un campanile nel 1386, l’Arcivescovo diede ordine di demolire le vecchie chiese per costruire una nuova cattedrale. A tale scopo Gian Galeazzo Visconti fondò, nel 1387, la Veneranda Fabbrica del Duomo, l’ente che ancora oggi si occupa della gestione del cantiere in tutti i suoi aspetti.
Per il nuovo santuario si scelse il marmo di Candoglia, estratto nelle vicine cave piemontesi di Mergozzo. Gian Galeazzo volle inoltre una chiesa in stile tardo gotico, poco diffuso in Italia ma molto popolare nel Nord Europa. Le pietre arrivavano tramite il Naviglio, ed erano marcate con la dicitura A.U.F (ad usum fabricae), una specie di esenzione fiscale.
I lavori procedettero da subito a rilento a causa per svariati motivi. I progetti furono variati diverse volte e diversi architetti si susseguirono. Papa Martino V consacrò l’altare maggiore solo nel 1418, quando la chiesa ancora era ben lungi dall’essere completata. Francesco Sforza chiamò a corte l’architetto Toscano Filarete, che lavorò anche al Castello Sforzesco, ma nonostante questo il progetto non decollava.
La guglia maggiore fu completata solo nel 1769, mentre la facciata dovette attenere fino al 1813, dopo innumerevoli modifiche ai disegni iniziali. Ma questo non significò la fine dei lavori, per tutto l’800 si procedette infatti a terminare le aree incomplete e ad aggiungere guglie e statue. Nel frattempo la Cattedrale, iniziata ormai cinque secoli prima, cominciava a necessitare restauri ancora prima di essere terminata.
Il completamento ufficiale del Duomo avvenne nel 1932.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Madonnina fu coperta per evitare che il suo riflesso attirasse i bombardamenti, e le vetrate furono rimosse.
Duomo di Milano, cosa vedere
Esterno
Il Duomo di Milano è stato realizzato in stile neogotico. Tuttavia, poiché la sua costruzione si è protratta per diversi secoli, risente anche di influenze di altri stili, per esempio il manierismo. Ne è la prova la straordinaria facciata, dove ai bassorilievi seicenteschi si uniscono i portali bronzei del ‘900, e i finestroni neogotici aggiunti sotto Napoleone.
Quello che salta più all’occhio è la sovrabbondanza di decorazioni, tra statue e bassorilievi. Numerosissimi artisti hanno collaborato, nei secoli, a realizzare quello che è un vangelo scolpito nella pietra.
Sui portali troviamo, tra gli altri, la creazione di Eva, il sacrificio di Abele, la cacciata dal paradiso terrestre, la Torre di Babele, la vita di Sant’Ambrogio, e persino la Battaglia di Legnano, che vide la Lega Lombarda contrapporsi al Barbarossa.
E’ praticamente impossibile citare tutte le figure rappresentate sul Duomo, date che ci sono oltre 4300 statue. Si tratta per lo più di santi e personaggi delle scritture anche se, come vedremo in uno dei prossimi paragrafi, compaiono anche figure più curiose. Tra i tanti, citiamo Davide con la Testa di Golia, Sant’Ambrogio, Adamo ed Eva, San Pietro Martire, la Maddalena, la Sibilla Cumana, e moltissimi altri.
La struttura portante è in muratura, ricoperta di bianco marmo di Candoglia. A sostenerla ci sono i moltissimi contrafforti, decorati da una moltitudine di guglie e pinnacoli, che hanno solo uno scopo ornamentale.
Interno
La cattedrale ha una pianta a croce latina, con cinque navate nel piedicroce, tre navate nel transetto e un abside poligonale.
A differenza del gotico tradizionale nordeuropeo, qui la verticalità è attenuata dalla notevole ampiezza delle navate, che rendono la struttura meno slanciata. Un’altra differenza è che le pareti hanno una funzione portante, e per questo motivo le vetrate sono più strette rispetto alle chiese francesi o tedesche.
Le 52 gigantesche colonne sorreggono un soffitto dalla straordinaria lavorazione traforata, e sono sormontate da capitelli unici al mondo, arricchiti con sculture di scene bibliche. L’impressione è quella di trovarsi in una foresta di pietra.
Il favoloso pavimento è in marmi policromi. Benché terminato solo nel ‘900, ha mantenuto lo stile medievale dell’epoca in cui fu commissionato. Poco oltre l’ingresso, il pavimento è attraversato da una lunga meridiana in ottone, lungo la quale sono raffigurati i segni zodiacali.
Le vetrate sono magnifiche, in particolare quelle enormi dell’abside e quella del giudizio universale, che riconoscerete per i colori cupi. In alcune ore del giorno, sembrano brillare di luce propria. Alcune raccontano un’unica scena delle Scritture, altre ne riassumono diverse.
I monumenti più importanti all’interno del Duomo sono il Battistero, il candelabro Trivulzio alto ben 12 metri e dotato di sette bracci, l’Altare della Presentazione della Vergine e quello di Santa Tecla, e l’impressionante statua del San Bartolomeo scorticato.
Sopra l’altare maggiore è appeso un tabernacolo luminoso, che custodisce un chiodo della Santa Croce, mentre sotto di esso è conservato il tesoro del Duomo.
Area archeologica
Come abbiamo detto, il Duomo di Milano sorge sul sito di tre edifici religiosi preesistenti: la Cattedrale di Santa Maria Maggiore, il Battistero di San Giovanni alle Fonti, e la Basilica di Santa Tecla.
Appena oltrepassato l’ingresso della chiesa, una scaletta conduce 4 metri sotto la superficie della piazza, dove potrete ammirare i resti della Milano più antica, ed in particolare del Battistero ottagonale. Qui, nel giorno di Pasqua del 387, Sant’Ambrogio Battezzò colui che successivamente divenne Sant’Agostino.
Tra gli altri cimeli ci sono alcuni oggetti d’uso comune, come vasi in terracotta e piatti, ed alcuni frammenti di mosaici pavimentali.
Le terrazze
Che scegliate il comodo ascensore o che preferiate affrontare i 251 gradini, la visita alle terrazze è una tappa fondamentale quando si visita il Duomo di Milano, l’unica chiesa al mondo con un tetto completamente calpestabile.
Al termine della salita, vi ritroverete sul primo livello, al di sopra delle navate esterne. Da qui avrete una visuale privilegiata sugli elaborati contrafforti, sull’affollato Corso Vittorio Emanuele e sui grandi magazzini La Rinascente.
Proseguite fino alle scale (queste non potrete evitarle) per arrivare sul tetto della Cattedrale. Prendetevi tutto il tempo necessario per ammirare le guglie finemente scolpite, e divertitevi a trovare tutti gli altri monumenti iconici della città. Da qui infatti è possibile vedere la cupola della Galleria, il Castello Sforzesco, i grattacieli di City Life e di Piazza Gae Aulenti, la piazza sempre brulicante di gente, Palazzo Reale e la Torre Velasca, un grattacielo degli anni ’50 tanto brutto quanto unico nel suo stile post-razionalista.
Di fronte a voi, splendente nella sua copertura d’oro, si erge la Madonnina, posta sulla guglia più alta del Duomo a 108 metri di altezza. Inaugurata nel 1774, è il simbolo indiscusso di Milano. La tradizione vuole che nessun edificio possa superare in altezza la Madonnina, che deve sempre vegliare sulla città. Per questo motivo, ogni volta che viene realizzato un nuovo grattacielo, una copia della celebre statua viene posta sulla sua sommità.
Il Museo del Duomo di Milano
Il muse nacque nel 1953 grazie alla Veneranda Fabbrica, che voleva un luogo dove conservare e mostrare al pubblico le statue e le opere rimosse dalla Cattedrale. Si trova negli edifici del Palazzo Reale, e conta 26 sale, che raccontano attraverso le opere d’arte la storia del Duomo.
Al suo interno troverete moltissime statue, doccioni e guglie originali, paramenti liturgici, studi e bozzetti, bassorilievi in terracotta, un dipinto del Tinroretto e alcuni arazzi della collezione dei Gonzaga. Non perdetevi lo scheletro originale della Madonnina, oggi sostituito da uno nuovo in acciaio.
Statue strane del Duomo di Milano
Col oltre 4300 statue, effigi e doccioni, non ‘è da stupirsi che il Duomo ne comprenda alcune davvero bizzarre e curiose. La maggior parte di esse rappresentano santi e personaggi delle Sacre Scrittura, ma ce ne sono anche alcune decisamente più profane o goliardiche.
La più famosa e facile da trovare è il drago Tarantasio, che secondo la leggenda infestava le acque del Gerundo, una palude che si estendeva in corrispondenza delle attuali province di Lodi e Cremona. A sbarazzarsi del mostro fu San Colombano, che in precedenza si era già “occupato” di Nessie, in Scozia. Trovarlo è molto semplice, dato che è posto a lato del portale principale.
Sopra il portone, sulla balconata, vedrete due sculture femminili. Realizzate da Camillo Pacetti, raffigurano rispettivamente la Legge Nuova e la Legge Vecchia. Se provate ad unirle con l’immaginazione, otterrete una statua ben più famosa, nientemeno che la Statua della Libertà.
Durante la salita alle terrazze, appena terminate le scale vedrete un babbuino, appollaiato su una guglia. Prima di imboccare la scala per il secondo livello, fermatevi ad osservare la serie di figure sotto la ringhiera. Vi riconoscerete il volto di Mussoluni, anche se coperto da un turbante, ma anche Vittorio Emanuele III e Papa Pio IX.
Saliti in cima alle terrazze, guardate bene le statue sulla facciata interna. Sulla sinistra riconoscerete un gruppo di pugili, uno dei quali è primo Carnera, impegnato nella sfida contro Jack Sharkey.
Altre celebri effigi sono le racchette da tennis, vari animali e frutti e persino una sirena.