Quando abbiamo annunciato che avremmo fatto un viaggio dedicato interamente al Texas, ci hanno presi per pazzi. Perché il Texas ce lo immaginiamo come un deserto punteggiato di pozzi di petrolio. Sappiamo che è uno degli stati più conservatori, che lì è stato ucciso Kennedy, e poco altro.
Ed, in effetti, nemmeno io ero molto convinta. Invece, man mano che studiavo l’itinerario, capivo che sotto la copertina c’era un intero libro da leggere, così grosso che ho dovuto “saltare delle pagine” per rientrare nelle mie striminzite due settimane di ferie.
Il Texas mi ha conquistata con i suoi splendidi parchi naturali, le feste e gli eventi di musica live, e la sua atmosfera country western. La regione che ho preferito? Continuate a leggere per scoprirlo!
Itinerario
Clicca sulle date per leggere il diario a puntate del viaggio in Texas!
Milano – Dallas | 11/9/2016 |
Dallas | 12/9/2016 |
Dallas – Amarillo | 13/9/2016 |
Amarillo – Lubbock | 14/9/2016 |
Lubbock – Alpine | 15/9/2016 |
Alpine (Big Bend National Park) | 16/9/2016 |
Alpine – Boerne | 17/9/2016 |
Boerne – Austin | 18/9/2016 |
Austin – San Antonio | 20/9/2016 |
San Antonio | 21/9/2016 |
San Antonio – Port Aransas | 22/9/2016 |
Port Aransas | 23/9/2016 |
Port Aransas – Galveston | 24/9/2016 |
Galveston – Houston | 25/9/2016 |
Houston – Milano | 26/9/2016 |
Il nostro viaggio in Texas
Dallas e Fort Worth
Il nostro viaggio in Texas comincia da Dallas, la città dove è stato ucciso JFK. Una definizione un po’ riduttiva, ma è innegabile che questo sia stato l’evento più significativo della sua storia.

In mattinata facciamo un giro in centro, visitando le strade degli uffici e il Perot Museum of Natural History, bel fatto e con tante stazioni interattive, perfetto per i bambini. Dopo un pranzo da Corner Bakery, una delle nostre catene americane preferite, dedichiamo il pomeriggio al presidente Kennedy.
L’edificio da cui Lee Harvey Oswald sparò i colpi che cambiarono la storia ospita oggi un museo. Il Sixth Floor Museum ripercorre la vita di Kennedy fino a quel tragico 22 novembre 1963, oltre naturalmente a tutte le vicende di quel giorno, le ragioni che portarono Oswald a compiere quel gesto, e analizza anche qualche teoria complottista.
Infine, chiudiamo la giornata ammirando lo skyline della città dalla Reunion Tower, e poi ci godiamo una cena all’aperto con musica live nel quartiere del divertimento Deep Ellum.




Visitiamo ovviamente il museo dedicato all’assassinio, ma anche quello di storia naturale, e vediamo lo skyline della città dalla Reunion Tower.
Il giorno seguente ci spostiamo verso Fort Worth, la città dei cowboy. La sua attrazione principale è il quartiere Stockyards, dove tutto è a tema western, anche se l’atmosfera è un po’ troppo turistica ed artefatta. Ci sono moltissimi negozi di souvenir e articoli country, e due volte al giorno c’è la filata dei bovini Longhorn, accompagnati da cowboy a cavallo.

Il Panhandle: Amarillo, Route 66 e Palo Duro Canyon
Percorriamo una lunga strada in auto, ben 500 km, fino ad arrivare nella regione più settentrionale del Texas, il Panhandle. Tra vaste distese pianeggianti, ci fermiamo per la seconda volta ad Amarillo, città simbolo della Route 66 in Texas.
Le principali attrazioni sono il Big Texan Motel, un enorme ristorante e hotel in stile western. Il giorno dopo visitiamo il Cadillac Ranch, una delle roadside attractions più bizzarre degli USA: 10 cadillac piantate nel terreno a muso in giù, sulle quali ci divertiamo a lasciare le nostre firme per ricordo.
Scendiamo quindi verso il Palo Duro Canyon State Park, il secondo canyon più grande degli Stati Uniti dopo il Grand Canyon in Arizona. Nonostante il brutto tempo, percorriamo il sentiero più rappresentativo del parco, il Lighthouse Trail. Lungo 9 km, ci permette di ammirare il canyon e le sue rocce rosse da diverse angolazioni, fino alla formazione rocciosa conosciuta come “il faro”.




Lubbock, Midland e Fort Davis
La prossima meta, Lubbock, è più che altro un punto di passaggio, ma ne approfittiamo per visitare la piazza dedicata a Buddy Holly, cantante rockabilly morto a soli 23 anni in un incidente aereo. Il verso della canzone American Pie di Madonna: The day the music died, si riferisce proprio a questo evento.
Scendiamo ancora per entrare, stavolta sì, nella terra dei pozzi di petrolio. Gli estrattori sono ovunque, anche a ridosso dell’autostrada. Non a caso, qui a Midland, nacque George Bush Jr. Visitiamo, da fuori, la casa dove visse da bambino, e poi il Permian Basin Petroleum Museum. Un museo poco conosciuto ma interessante, che racconta la storia dell’estrazione di petrolio in questa regione, sempre in modo molto coinvolgente, come solo i musei americani sanno fare.
Proseguiamo verso sud, ma saliamo in altitudine. Ci lasciamo alle spalle le brulle lande dei pozzi di petrolio, e ci gettiamo a capofitto nelle verdi Davis Mountains. Qui si trova Fort Davis, un avamposto militare del secondo ‘800. Il fortino è molto ben preservato, e si possono ancora vedere le caserme, le villette degli ufficiali, la dispensa, la stalla e l’ospedale. Questo accampamento è famoso perché era presidiato da una delle prima divisioni di Buffalo Soldiers, i soldati di colore.

Big Bend National Park
Continuiamo a scendere in direzione sud, verso il confine con il Messico e il Big Bend National Park. Questo meraviglioso parco paga salata la sua posizione, così remota da renderlo uno dei parchi meno visitati degli Stati Uniti.
Il che è davvero un peccato, perché ha dei panorami mozzafiato e attività molto diversificate. E’ molto esteso, e comprende tre regioni completamente diverse una dall’altra: il canyon del mitico fiume Rio Grande, la regione desertica, e le Chisos Mountains, un’oasi di conifere nel mezzo del deserto.
Il caldo non ci ferma, almeno non al mattino, e percorriamo il Boquillas Canyon Trail, fino alle rive del Rio Grande e tra altissime pareti di roccia.
Saliamo alle Chisos Mountains, e grazie al clima molto più fresco riusciamo a fare ancora un qualche passeggiata, in particolare per ammirare la window, un’apertura naturale tra i versanti di due montagne, che offre un panorama strepitoso sul deserto.
Dobbiamo purtroppo saltare la regione desertica, le temperature sfiorano i 40° e non vogliamo rischiare di prenderci un colpo. Ci limitiamo a percorrere in auto la scenografica Ross Maxwell Scenic Byway, fermandoci nei punti più interessanti a fare qualche foto.
E’ pomeriggio inoltrato quando ritroviamo il Rio Grane al Santa Elena Canyon. Anche qui scattiamo qualche foto, senza però addentrarci nel canyon, e rientriamo in hotel quando è ormai buio pesto.


La Texas Hill Country
Partiamo da Alpine e facciamo un velocissimo stop a Fort Stockton, un’altra città di frontiera del tardo ‘800. Non ci sono grandi attrazioni, ma riusciamo a vedere qualche edificio storico risalente ai tempi dei cowboy e delle cattle drive, gli spostamenti del bestiame dal luogo di allevamento a quello di vendita e macellazione.
E ora, finalmente vi posso parlare della regione del Texas che ho amato di più, la Hill Country.
Dopo la tratta più lunga del nostro viaggio in Texas, in un rischiamo anche di restare senza benzina, arriviamo finalmente a Kerrville. E’ una bella cittadina tagliata dal Gualalupe River, con rilassanti parchi e passeggiate lungofiume, ma noi siamo di corsa.
Alle 17.30 apre i cancelli il Tejas Rodeo di Bulverde, il rodeo amatoriale che si tiene ogni sabato tra marzo e novembre, e noi abbiamo i biglietti! L’esperienza è indimenticabile. Dopo le coinvolgenti performance dei coraggiosi cowboy ci aspetta una cena a base di bbq, e poi una serata a scatenarci sulla pista da ballo con la musica country live.


L’indomani cominciamo l’esplorazione della Texas Hill Country da Boerne e Comfort, due graziose cittadine fondate da colonizzatori tedeschi.
Proseguiamo quindi per l’Enchanted Rock State Park. Protagonista del parco è il grosso monolite granitico che affiora dal terreno. Lo ammiriamo da ogni angolazione possibile grazie alla fitta rete di sentieri. Il caldo e l’umidità sono quasi insopportabili, ma noi riusciamo comunque nell’impresa di arrivare fino in cima.
Ci fermiamo per pranzo a Fredericksburg, capitale ufficiosa del Texas, estremamente legata alle sue origini tedesche. La via principale non si chiama Main Street, ma Hauptsrasse, la chiesa è la Vereinskirche, e le panetterie sprigionano l’inconfondibile profumo dei brezel appena sfornati.
La prossima tappa, Luckenbach, è una vera chicca. Più che un paesino, è un saloon che organizza eventi. I suoi abitanti fissi sono infatti solamente tre. Capitiamo qui mentre è un corso un concerto country, e ci piace così tanto che mandiamo a monte tutti i nostri piani per il pomeriggio, e restiamo qui ad ascoltare la musica e a ballare. Ci siamo innamorati alla follia di questo posto!



Austin
Arriviamo a Austin giusto in tempo per assistere allo spettacolo dei pipistrelli. Ogni sera, una colonia di pipistrelli si libra in volo da sotto il Congress Bridge, alla ricerca di cibo. Purtroppo per noi, oggi evidentemente non hanno fame, ne escono pochissimi, e ben dopo il tramonto.
Il giorno seguente dedichiamo la mattina alla capitale dello stato, partendo dal suo simbolo più iconico, il Campidoglio. L’edificio, in granito rosa, è davvero bello, e la stella solitaria del Texas campeggia un po’ ovunque, dalle maniglie delle porte agli ascensori.

Continuiamo quindi con un giro del centro, in particolare lungo la 6th Street. Dovrebbe essere la via alternativa e del divertimento, ma la mattina è tutto chiuso, e non ci fa un grande effetto.
Lasciamo la capitale e pranziamo in un ristorante molto conosciuto, il Saltlick BBQ di Driftwood. Comparso anche nello show televisivo Man vs Food, è specializzato in ottima carne al barbecue, soprattutto il brisket. .
San Antonio e le missioni
Molti considerano San Antonio la città più bella del Texas. Sinceramente, noi abbiamo preferito altro, ma ammetto che le sue atmosfere messicane sono molto affascinanti.
Iniziamo il nostro giro dal Riverwalk, una passeggiata pedonale che fa il giro del centro seguendo il corso del fiume. E’ piena di negozi, bar e ristoranti, ed in più c’è un battello turistico con cui navigare il fiume. Probabilmente, l’afa non ci fa godere appieno le lucine dei locali e la passeggiata romantica. Mangiamo un gelato, e poi rientriamo subito in hotel.
L’indomani ci dedichiamo interamente alle missioni spagnole, cominciando dalla mitica Alamo. Nel 1836, la missione fu attaccata dall’esercito messicano, e uno sparuto manipolo di soldati texani la difese strenuamente e fino alla morte.Il loro sacrificio ispirò la resistenza, che al grido di “remember the Alamo!” conquistò, piano piano, l’indipendenza dal Messico.


Le altre quattro missioni si trovano a sud della città, lungo un itinerario conosciuto come Mission Trail. Costruite dai missionari spagnoli per convertire i nativi, erano delle piccole cittadelle, la cui vita ruotava attorno alla chiesa. Da nord a sud, visitiamo: Mission Conception, Mission San José, San Juan Capistrano, e Mission Espada, la più bella, immersa in un contesto bucolico.


Costa del Golfo
Il nostro viaggio in Texas prosegue verso sud e la Costa del Golfo, dove ci rilasseremo per un paio di giorni nella piccola Finalmente Port Aransas, località balneare vicino a Corpus Christi.
La piccola cittadina ha delle enormi spiagge e un bel mare calmo e caldo, ma purtroppo punteggiato di meduse. A malincuore, decidiamo quindi di passare il pomeriggio in piscina.
Il giorno seguente visitiamo il Padre Island Natonal Seashore, una bella area naturale protetta, dove è possibile fare il bagno, pescare, prendere il sole, e anche fare un po’ di trekking.

Galveston
Dopo un paio di giorni di relax, ricominciamo a macinare km. La nostra meta è Galveston, ma prima ci fermiamo a vedere una piantagione. Non ne abbiamo mai vista una (ma rimedieremo), e la Varner-Hogg Plantation ci sembra un buon modo per cominciare. Più piccola rispetto a quelle della Louisiana, rende comunque bene l’idea di come vivessero all’epoca i grandi proprietari terrieri. Delle baracche degli schiavi non resta purtroppo nulla. La tenuta è circondata da alberi avvolti nello spanish moss, che rende l’atmosfera ancora più affascinante.
Arriviamo quindi a Galveston, città sfortunata spesso vittima di uragani. L’ultimo è stato Ike, nel 2008, e il suo impatto si vede ancora parecchio. Interi quartieri sembrano abbandonati fatiscenti, mentre accanto a loro sorgono belle villette molto curate. Chi può, ricostruisce, e chi non può se ne va.
Per prima cosa visitiamo la piattaforma petrolifera Ocean Star, che oggi è un museo sull’estrazione del petrolio in mare aperto. Facciamo poi un giro nell’Historic District, pieno di edifici di inizio ‘900 tra cui l’Opera House e l’Old Galveston Customsand Court House. Assaggiamo gli ottimi dolcetti di La King’s Confectionery, e chiudiamo la giornata con un ottimo gumbo, un piatto tipico del sud degli USA.

NASA e Houston
IL nostro viaggio in Texas volge ormai al termine, e una delle ultime destinazioni è il Johnson Space Center, meglio noto come la sede NASA di Houston. Questo sito ha gestito e gestisce tutt’ora le più importanti missioni spaziali americane, tra cui anche l’allunaggio dell’Apollo 11.
La sala di controllo è visitabile con il tour in tram, mentre il resto del museo è visitabile liberamente. Custodisce navicelle, tute, e modellini delle stazioni spaziali, ma soprattutto, possiamo toccare un pezzetto di luna.
Non abbiamo molto tempo da dedicare a Houston, che visitiamo molto velocemente la mattina prima di recarci in aeroporto. Il poco che vediamo, ovvero un po’ del centro e della zona dei musei, ci piace molto.


Vederla come si deve sarà un’ottima scusa per tornare in questo meraviglio stato che è il Texas!