Milano è la città italiana più moderna e cosmopolita, famosa in tutto il mondo per lo stile e la moda, devota all’economia e al lavoro e sempre un passo avanti sulle nuove tendenze.
Ma non possiamo certo dimenticare l’importante passato della città, già colonia romana poi diventata ducato sotto i Visconti-Sforza, ed infine passata sotto il dominio dei signori stranieri, dai francesi agli austriaci. Un passato che si riflette negli importanti monumenti storici, tra i quali spiccano le tantissime chiese. Il capoluogo lombardo è ricchissimo di arte religiosa, e le sue chiese custodiscono tesori di prim’ordine, per esempio il Cenacolo Vinciano, l’affresco più famoso del mondo.
Il candido Duomo è senza dubbio la chiesa più conosciuta e visitata, ma sarebbe un peccato soffermarsi solo su di esso. Ho quindi selezionato quelle che secondo me sono le 10 chiese più belle di Milano, venite a scoprirle con me.
Quando andare
Milano ha un clima di tipo continentale, con quattro stagioni ben distinte, che però negli ultimi anni sono cambiate parecchio.
- Gli inverni sono piuttosto rigidi, con temperature massime attorno ai 7-8 gradi e minime poco sotto lo zero. E' frequente la formazione della nebbia, anche se non più così fitta come qualche anno fa.
- La primavera e l'autunno sono tendenzialmente le stagioni più piovose, ma nelle giornate di sole le temperature sono piacevoli e perfette per passeggiare all'aperto.
- Le estati sono molto calde e umide, con un'afa a tratti insopportabile. Spesso, nel tardo pomeriggio e alla sera si formano dei temporali, che tuttavia hanno il pregio di portare via l'afa.
Il periodo migliore per visitare Milano sono le mezze stagioni, maggio-giugno e settembre-ottobre, quando potrete approfittare di lunghe ore di luce ma senza l'afa asfissiante di agosto o la nebbia invernale.
Dove alloggiare
Come tutte le grandi città, anche Milano ha quartieri migliori, e quartieri che i turisti farebbero bene ad evitare. La città non è più pericolosa di altre, ma è comunque sempre consigliabile adottare il buon senso.
Tra le zone più indicate per alloggiare ci sono quelle centrali, quindi Brera, Corso Como e Piazza Gae Aulenti, Quartiere Isola, il Quadrilatero della Moda, Città Studi, Porta Romana e i Navigli. Provate anche nel nuovissimo quartiere City Life, che sorge al posto della vecchia fiera. Vanno bene anche i più decentrati San Siro e Bicocca, che sono comunque ben collegati con il centro.
Meglio evitare invece le zone periferiche, quindi Niguarda, Quarto Oggiaro, Lorenteggio, Bande Nere, Lambrate e Forlanini. Da evitare anche la zona attorno alla Stazione Centrale.
Tenete presente che a Milano si svolgono diverse manifestazioni. Le più importanti sono la settimana della moda e il salone del mobile, che si svolgono rispettivamente a metà febbraio e metà aprile. In questo periodo, la città è letteralmente presa d'assalto, e gli alloggi sono più cari.
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Come muoversi a Milano
Per visitare Milano e le sue chiese più belle, la soluzione migliore è muoversi con l’efficiente rete di mezzi pubblici. Ci sono quattro linee della metropolitana: M1 (rossa), M2 (verde), M3 (gialla) e M5 (lilla). La nuova linea M4 (blu) è in costruzione. Per adesso collega l’aeroporto di Milano a Piazza San Babila, ma il progetto prevede che arrivi fino a San Cristoforo, in zona Navigli. Esistono poi numerose linee di tram e bus, che coprono tutta la città in modo capillare.
Se il costo del biglietto singolo è infatti piuttosto alto (2,20€), l’abbonamento giornaliero costa 7,60€, mentre per 3 giorni spenderete 13,00€, senza limite al numero di viaggi.
In alternativa, potete acquistare il biglietto per l’autobus hop-on hop-off, che effettua fermate in prossimità delle principali attrazioni, comprese anche alcune nelle chiese citate qui sotto.
Le chiese più belle di Milano
Duomo di Milano
Il Duomo di Milano, il cui nome esatto è Cattedrale Metropolitana della Natività della Beata Vergine Maria, è la chiesa più grande d’Italia, poiché la Basilica di San Pietro si trova nella Città del Vaticano.
La sua costruzione iniziò nel 1387 per volere di Gian Galeazzo Visconti, che per l’occasione fondò l’ente della Veneranda Fabbrica del Duomo. Per realizzarlo furono demolite tre costruzioni pre-esistenti: la Cattedrale di Santa Maria Maggiore, il Battistero di San Giovanni alle Fonti, e la Basilica di Santa Tecla.
I lavori procedettero da subito a rilento, arrestandosi diverse volte anche a causa della caduta del ducato e delle numerose dominazioni straniere (francesi, spagnoli e austriaci). La guglia maggiore fu completata solo nel 1769, mentre la facciata dovette attendere fino al 1813, mentre la fine ufficiale dei lavori fu dichiarata nel 1932.
Benché la sua costruzione si sia prolungata per oltre quattro secoli, l’aspetto del Duomo è piuttosto uniforme. La cattedrale è in stile neogotico, realizzata in bianco marmo di Candoglia, e caratterizzata da un’incredibile profusione di statue e guglie decorative, che culminano nella celebre Madonnina, che svetta in cima alla chiesa.
E’ possibile salire sulle terrazze (a piedi o in ascensore) per ammirare da vicino le guglie e il favoloso panorama su Milano.
L’interno, forse un po’ cupo, si compone di cinque navate divise da 52 colonne monumentali con capitelli scolpiti con sculture di scene bibliche.
I monumenti più importanti del Duomo sono il Battistero, il candelabro Trivulzio a sette bracci alto 12 metri, l’Altare della Presentazione della Vergine e quello di Santa Tecla, e l’impressionante statua del San Bartolomeo scorticato. Sopra l’altare maggiore è appeso un tabernacolo luminoso, che custodisce un chiodo della Santa Croce.
Come raggiungere il Duomo di Milano: metropolitana M1 (rossa) o M3 (gialla), fermata Duomo.
Chiesa di Santa Maria presso San Satiro
La piccola chiesa di Santa Maria presso San Satiro è nascosta in un cortiletto di via Torino, una delle vie dello shopping milanese. Proprio per questo, passa spesso inosservata agli occhi del visitatore, attratto dal luccichio delle vetrine. Se arrivate dal Duomo, tenete la sinistra e la vedrete, in un cortiletto oltre un cancello in ferro battuto.
Fu edificata nella seconda metà del ‘400, e dedicata a Maria perché custodisce un dipinto della Madonna che è stato protagonista di un miracolo. Pare infatti che questo dipinto, colpito da una coltellata, abbia sgorgato sangue.
Ma non è per questo che San Satiro è tra le più belle chiese di Milano.
Il famoso artista marchigiano Donato Bramante, che lavorò molto a Milano, si occupò della decorazione dell’interno. Lo spazio dietro l’altare non era sufficiente per la costruzione di un abside, ma il Bramante non si lasciò certo scoraggiare da questo. Con una notevole tecnica pittorica, dipinse un finto abside con un trompe-l’oeil. Stando di fronte all’altare, si ha davvero l’impressione di trovarsi davanti a un abside in muratura, le tutta la navatas embra molto più grande e ariosa di quanto non sia in realtà.
Come raggiungere la Chiesa di Santa Maria presso San Satiro: metropolitana M1 (rossa) o M3 (gialla), fermata Duomo.
Santuario di San Bernardino alle Ossa
Spostiamoci ora nella zona dell’Università degli Studio dove troviamo una chiesa davvero singolare, e anche parecchio macabra.
Il complesso, che comprende l’ossario e la basilica di Santo Stefano Maggiore, risale al 1127. In quest’anno, il cittadino Gottifredo de Busseri fondò in questa sede l’Ospedale di San Barnaba in Brolo, un rifugio per trovatelli. Qualche anno dopo vennero aggiunti l’Ospedale di Santo Stefano alla ruota e un piccolo cimitero. Inoltre, essendo il terreno fuori dalle mura cittadine, qui fu posto anche il lebbrosario.
Circa un secolo dopo, poiché il cimitero non aveva più spazio si decise di costruire un ossario, cui fu affiancata una chiesa successivamente dedicata a San Bernardino da Siena. Nel ‘600, in piena dominazione spagnola, le pareti dell’ossario furono interamente “decorate” con migliaia di ossa, principalmente teschi e tibie, secondo lo stile allora in voga del barocco macabro. La leggenda vuole che si tratti di ossa dei martiri cristiani, massacrati dagli ariani. In realtà, sono semplicemente le ossa recuperate dai vicini cimiteri, e la loro funzione è unicamente decorativa e non moralistica.
Se riuscite a staccare gli occhi dalla moltitudine di resti umani, osservate il notevole affresco al soffitto, opera di Sebastiano Ricci del 1695i, dal titolo Trionfo di anime in un volo di angeli.
Chiaramente, un posto del genere non poteva che ispirare leggende e storie di fantasmi. Pare infatti che dietro l’altare si celi lo scheletro intatto di una ragazzina, che prende vita ogni 1 Novembre per cimentarsi in una danza macabra insieme a tutti gli altri resti.
Come raggiungere il Santuario di San Bernardino alle Ossa: tram 12 e 19 fermata Via Larga, metropolitana M1 (rossa) fermata San Babila.
Santa Maria Incoronata
Questa insolita chiesa si trova al civico 116 di corso Garibaldi, a pochi passi da Corso Como e dalla futuristica Piazza Gae Aulenti.
Noterete immediatamente che la la chiesa ha due facciate identiche. In origine esisteva in realtà solamente la chiesa di sinistra, intitolata a Santa Maria di Garegnano. Nel ‘400, i monaci agostiniani restaurarono la chiesa secondo lo stile gotico, annettendovi un convento che fu terminato nel 1450, in concomitanza con l’incoronazione di Francesco Sforza a Duca di Milano (da cui il nome).
Pochi anni dopo, nel ducato cominciarono a diffondersi voci circa l’infedeltà dello Sforza. Per mettere a tacere queste voci, Bianca Maria Visconti fece erigere una seconda chiesa identica, fondendola con la prima, come simbolo di fedeltà coniugale.
La storia delle due chiese adiacenti può sembrare molto romantica, ma rivela in realtà il sottile acume politico di Bianca Maria Visconti. Poiché lei si trovava spesso a reggere da sola il ducato, mentre il marito era in guerra, legittimare la propria posizione era fondamentale per evitare congiure.
Negli anni, la chiesa fu utilizzata come magazzino, lazzaretto, e persino caserma, mentre oggi è tornata ad essere un luogo di culto cattolico.
Come raggiungere la chiesa di Santa Maria Incoronata: metropolitana M2 (verde) fermata Porta Garibaldi o Moscova.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Se Santa Maria delle Grazie rientra tra le chiese più belle di Milano lo si deve soprattutto al preziosissimo tesoro conservato nel refettorio del convento. Sto parlando, naturalmente, del Cenacolo Vinciano, l’affresco più famoso al mondo.
La chiesa nacque come convento dominicano nel1469, su un terreno dove sorgeva una piccola cappella dedicata a Santa Maria delle Grazie. Il suo architetto fu Guiniforte Solari, uno dei massimi esponenti del gotico lombardo. Solari realizzò una chiesa a sala, ovvero con le tre navate più o meno della stessa altezza, e una semplice facciata con oculi ciechi, utilizzando materiali locali.
Nel 1492, il nuovo duca di Milano Ludovico Sforza decise di rinnovare la chiesa nel nuovo stile rinascimentale, che stava prendendo piede nell’Italia centrale. Due furono i lavori più importanti realizzati sotto la sua egida. Il primo fu la realizzazione di una nuova tribuna, forse progettata da Bramante.
Il secondo fu un affresco raffigurante l’ultima cena, da dipingere sula parete settentrionale del refettorio, il luogo dove mangiavano i monaci. Per questo lavoro, il Moro si affidò a Leonardo da Vinci, che all’epoca lavorava proprio a Milano. Fu così che Leonardo dipinse uno dei suoi capolavori, miracolosamente scampato ai bombardamenti del 1943 che distrussero il chiostro.
Purtroppo, il genio toscano utilizzò delle tecniche di pittura sperimentali che, unite al fatto che l’affresco si trova sulla parete settentrionale, ne provocarono un continuo deterioramento. L’affresco ha necessitato e necessita tuttora numerosi restauri, e una cura particolare data la sua fragilità.
Per questo motivo, per visitare il cenacolo vinciano occorre prenotare con molto anticipo, ed inoltre le visite sono consentite solo a piccoli gruppi, e con una permanenza limitata.
Come raggiungere la Chiesa di Santa Maria delle Grazie: metropolitana M1 (rossa) fermata Conciliazione.
San Maurizio al Monastero Maggiore
Tra le più belle chiese di Milano ce n’è una praticamente sconosciuta, che però merita davvero una visita. A due passi da Santa Maria delle Grazie, San Maurizio al Monastero Maggiore sembra, dall’esterno, una chiesa abbastanza anonima, nessuno si potrebbe mai immaginare lo spettacolo che si trova al suo interno.
Nacque nel 1503 come chiesa del monastero femminile di clausura, aperta anche ai fedeli. Poiché però le monache non potevano entrare in contatto con altre persone, l’interno a navata unica fu suddiviso in due spazi separati. In questo modo, le suore potevano partecipare alla messa indisturbate, dal coro loro riservato.
Ciò che contraddistingue questa chiesa, nota anche come la “Cappella Sistina di Milano”, è la ricchissima decorazione ad affreschi rinascimentali, che coprono interamente le pareti, le cappelle e il soffitto. Alla loro realizzazione contribuirono numerosi artisti della scuola lombarda, tra cui Bernardino Luini e Antonio Campi.
Gli affreschi, incredibilmente ricchi di dettagli, narrano episodi delle sacre scritture, vite di santi e parabole. Di particolare pregio l’Arca di Noè, nel quale compaiono anche due unicorni, e San Sigismondo che offre a San Maurizio il modello della chiesa. Da non perdere anche il ciclo di Santa Caterina, nell’omonima cappella, e il ciclo della Passione di Cristo, nel coro delle monache.
Vi consiglio di visitare anche l’adiacente Museo Archeologico, che custodisce importanti reperti della Milano paleocristiana e romana.
Come raggiungere la Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore: metropolitana M1 (rossa) fermata Cairoli oppure M2 (verde) fermata Cadorna.
Basilica di Sant’Ambrogio
Impossibile parlare delle chiese più belle di Milano senza citare quella dedicata al suo amato patrono, Sant’Ambrogio. Il vescovo di Milano fece erigere un luogo di culto in questo sito già nel quarto secolo, della quale rimangono alcuni frammenti del portale ligneo, conservati al Museo Diocesano.
L’attuale basilica, annessa ad un complesso monastico, è di epoca medievale. Tra il 1088 e il 1099, l’edificio paleocristiano fu demolito e riscostruito in stile romanico, mantenendo però l’assetto a tre navate e tre absidi. Qui, gli imperatori del Sacro Romano Impero venivano ufficialmente incoronati a re d’Italia, ponendo loro sul capo la Corona Ferrea, che oggi si trova a Monza. Verso la fine del ‘400, Donato Bramante effettuò alcuni restauri, e realizzò il chiostro di sant’Ambrogio.
La struttura, in mattoni e pietre locali, ha una facciata a capanna alleggerita da loggati e arcate, e due campanili, rispettivamente del nono e dodicesimo secolo.
All’interno si trovano diverse opere di valore. Per primo l’altare maggiore, rivestito in oro, argento e pietre preziose. Nella cripta sottostante riposano le spoglie di sant’Ambrogio e dei santi martiri Gervasio e Protasio. Da vedere anche il Sacello di san Vittore in ciel d’oro, con a cupola a mosaico rivestito in foglia d’oro, e il mosaico absidiale, ricostruito dopo i bombardamenti del 1943.
Basilica di San Lorenzo
La Basilica di San Lorenzo è una delle chiese più antiche e belle di Milano. Risale al periodo imperiale, e si distingue per la sua pianta a “tetraconco”, ovvero con un nucleo centrale quadrato circondato da quattro absidi, altrettante torri e numerose cappelle.
Il maestoso colonnato che domina la piazza, composto da 16 colonne in marmo alte sette metri e mezzo, è in realtà un falso storico. Risale infatti più o meno al quarto secolo d.C., e fu realizzato per fare da contorno alla neonata Basilica. Per realizzarlo furono utilizzate parti di edifici preesistenti, infatti potete vedere che l’insieme non è del tutto omogeneo. Al centro della piazza svetta una statua bronzea di Costantino, l’imperatore che proprio a Milano promulgò, nel 313 d.C., l’editto che garantiva libertà di culto ai cristiani.
Nonostante la quasi totale assenza di affreschi, l’interno risulta comunque molto ricco, grazie all’imponente colonnato ionico e alle decorazioni in marmo. La cappella più importante (a pagamento) è quella di Sant’Aquilino. Attraversato il portale romano, entrerete in un ambiente ottagonale, nelle cui nicchie sono ancora conservati alcuni splendidi affreschi e mosaici. Le reliquie del santo riposano in una teca sull’altare maggiore.
Come raggiungere la basilica di San Lorenzo: tra n° 3 fermata Colonne di San Lorenzo, metropolitana linea 2 (verde) fermata Sant’Ambrogio.
Basilica di Sant’Eustorgio
L’origine della Basilica di Sant’Eustorgio affonda nella leggenda. Si narra infatti che Sant’Eustorgio ricevette in dono dall’imperatore Costante I le reliquie dei Re Magi provenienti dalla Basilica di santa Sofia di Costantinopoli. L’enorme sarcofago che le conteneva arrivò a Milano su un carro trainato da buoi, i quali crollarono sfiniti alle porte della città, nei pressi di antiche catacombe paleocristiane. Il vescovo decise quindi di fare erigere una basilica proprio in questo punto, con lo scopo di custodire il prezioso tesoro.
Nel 1162, il Barbarossa trafugò le reliquie e le portò a Colonia, dove si trovano tuttora. Nel 1903, alcuni frammenti furono restituiti a Milano, e sono oggi custoditi in una piccola teca accanto al maestoso sarcofago, decorato con il simbolo della stella cometa.
L’aspetto attuale della basilica è frutto di diversi rimaneggiamenti. Il campanile è di epoca medievale, mentre la facciata fu restaurata in stile neoromanico nell’800. Sempre nel medioevo, i frati domenicani eliminarono la separazione tra le tre navate, così che oggi l’interno della chiesa è costituito da un unico spazio fiancheggiato da cappelle gentilizie.
Tra le principali opere d’arte della Basilica citiamo l’ancona della passione, un polittico in marmo finemente scolpito a bassorilievo, la Madonna con Bambino nella Cappella Brivio, un crocifisso ligneo attribuito al Maestro della Cappella Dotto, e la Cappella Portinari, a pagamento.
Come raggiungere la basilica di Sant’Eustorgio : tra n° 3 fermata Colonne di San Lorenzo, metropolitana linea 2 (verde) fermata Porta Genova.
La Chiesa di San Cristoforo, che ha la particolarità di nascere dalla fusione di due chiese affiancate, si trova ai margini dei Navigli, il quartiere milanese della movida.
La prima chiesa, in stile romanico, esisteva sicuramente almeno dal tredicesimo secolo, collocata sulla via che da Milano portava a Vigevano. In concomitanza con una serie di epidemie, Gian Galeazzo Visconti fece voto di costruire un’altra chiesa accanto alla prima, dedicandola proprio al protettore contro la peste. La chiesa funse da lazzaretto durante la peste raccontata da Manzoni ne “I Promessi Sposi”, nel quale compare, certamente non a caso, il personaggio di Fra Cristoforo.
La seconda chiesa nacque nel 1404, ma per oltre due secoli i due edifici rimasero separati. Fu solo nel 1625 che il muro centrale fu sostituito da una serie di archi, creando così un unico spazio.
Benché siano state realizzate negli stessi materiali, la differenza tra le due chiese è lampante. La più vecchia è più piccola, ed ha un bellissimo portale in cotto sormontato da un rosone. La Cappella Ducale, più alta, ha un portale molto semplice, affiancato da due monofore in stile gotico e sormontato dagli stemmi dei Visconti. Il campanile è ancora successivo, del ‘500.
All’interno della chiesa si trovano tre pregevoli statue in legno e alcuni affreschi della scuola di Bernardino Luini.
Come raggiungere la chiesa di San Cristoforo: tra n° 2 fermata Via L. Il Moro Via Pestalozzi, metropolitana linea 2 (verde) fermata Porta Genova.